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Rinnovamento liturgico secondo Romano Guardini

Abstract

All’interno della vita ecclesiale del Novecento, il nome di Romano Guardini ha conosciuto una notorietà grazie al suo intenso impegno pastorale e intellettuale nel Movimento liturgico. Il contributo che in questa sede merita di essere preso in considerazione riguarda il rinnovamento liturgico. L’idea guardiniana di rinnovamento è giunta ad esercitare effetti non indifferenti ed ha trovato una complessiva accoglienza ecclesiale lasciando le impronte anche nel magistero conciliare. Il primo versante di questa vicenda è quella pastorale. Sotto questo profilo, Guardini può essere interpretato in riferimento al suo tempo ed agli eventi che hanno segnato l’itinerario del Movimento liturgico. La sua attività, infatti, è segnata dall’arco che lega l’idea di rinnovamento liturgico ancora sotto l’influsso “romantico” (si pensi al 1918 Lo Spirito della liturgia) con la riforma liturgica che coincide con la fine della sua attività e la morte avvenuta nel 1968. Il secondo versante concerne il modello stesso del rinnovamento, emerso dalle varie istanze (culturale, antropologica, critica, teologica) lungo tutti i cinquant’anni (1918-1968) che rimane l’eredità di Guardini dopo la riforma conciliare. A distanza di cento anni della pubblicazione dello Spirito della Liturgia e cinquant’anni dalla morte di Romano Guardini, il giudizio è ormai che il suo pensiero e l’influsso valgono anche oggi. Tuttavia, la spinta che proviene dall’idea di rinnovamento, non può limitarsi ad un consenso formale o apprezzamento laudativo. Il carattere paradossale della rilettura di Guardini spesso consiste nelle interpretazioni parziali o puramente storiografiche che non consentono di accogliere tutta la fecondità del pensiero guardiniano. Di fronte a questo, riteniamo conveniente esporre l’idea di rinnovamento liturgico in Guardini attraverso una lettura sincronica che colga meglio la sua formulazione propositiva. In questo mio tentativo di lettura, sarò guidato innanzitutto dall’interesse di offrire uno sguardo sintetico sia al primo che al secondo versante. Tenendo conto dell’unità, l’obiettivo di questo mio intervento sarà quello di dare una presentazione sistematica senza perdere di vista le premesse storiche e un dinamismo interno dello sviluppo del pensiero.

Key takeaways

  • -un fondamentale problema dell'agire rituale insieme con la domanda circa le condizioni antropologico-culturali dell'accesso dell'uomo moderno al senso della fede celebrata;
  • -interroga criticamente la posizione culturale della liturgia all'interno della storia e dell'esperienza di fede ecclesiale;
  • -infine, profila la proposta di rinnovamento della liturgia che consiste in tre figure interconnesse: riforma, formazione e scienza liturgica.
  • "Il Movimento Liturgico (...) -ricorda A. Grillo -è sorto anzitutto come presa di coscienza della "questione liturgica", ossia come elaborazione cosciente della "crisi" del rapporto che la modernità "secolarizzata" istituisce con la esperienza rituale della fede e naturalmente anche come tentativo di offrire una risposta teorica e pratica a tale nuovo imbarazzo ecclesiale."
  • "Rito e simbolo vengono compresi sempre di meno.