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Speciale "Alias-D": l'avventura dei Duchamp. Raymond Duchamp-Villon, un profilo critico nel centenario della morte.
2018
In occasione della decima edizione del Salon d’Automne del 1912, lo scultore Raymond Duchamp-Villon è impegnato nella realizzazione della Maison cubiste. Il programma consiste in una casa d’abitazione con tre stanze a pianterreno che, con il concorso di numerosi artisti chiamati da André Mare, sarebbero state arredate nell’intenzione di rivaleggiare con le novità del modernariato tedesco. Tra altri, Jacques Villon, La Fresnaye, Gleizes, Metzinger, Léger e Duchamp-Villon, al cui ingegno è affidata la decorazione della facciata esterna che egli realizza in una stretta sinergia tra scultura, architettura, scienza e filosofia. In una indiscutibile relazione con l’ambito della riflessione astratta, le novità del linguaggio cubista rivoluzionano, in questi anni, il tradizionale rapporto volumetrico e spaziale: gli artisti si adoperano per dimostrare che l’oggetto non esiste più in quanto tale e che la sua conoscenza origina dalla percezione sensibile del soggetto che lo analizza, scomponendone le parti costitutive. Nel caso della Maison cubiste, alcuni elementi introdotti da Duchamp-Villon sembrano prestarsi a una lettura critica spazio-temporale: il senso di continuità tra il prospetto esterno e interno dell’edificio; il dialogo costante tra stile passato e presente, e il progresso di un inedito linguaggio d’arte. Si stava mettendo in atto una rivoluzione profonda che, da lì a poco, avrebbe fatto crollare i paradigmi su cui si era fondata la concezione classica dell’arte e della fisica, mettendo in luce la natura relativistica dello spazio e del tempo.
Duchamp politique, 2019
Libro a tiratura limitata. Esaurito. Febbraio 2020 esce la terza edizione con traduzione inglese. "Contraddizioni. Avevo detto che non avrei più pubblicato un libro (a parte qualche riedizione è dal 2012 che tenevo fede a questo impegno) e invece eccomi qui, dopo 7 anni, con questo "Duchamp politique" (Postmedia books) che riassume pensieri di un cinquantennio". Pablo Echaurren
Marcel Duchamp. Interviste pomeridiane, 2020
Postmedia Books _ giugno 2020 Nel 1964, Calvin Tomkins trascorse alcuni pomeriggi a intervistare Marcel Duchamp nel suo appartamento sulla West 10th Street di New York. Casuale e al tempo stesso perspicace, Duchamp si rivela un uomo e un artista i cui principi ludici verso la vita lo hanno liberato per fare un’arte imprevedibile, complessa e sorprendente come la vita stessa. Queste interviste non sono mai state editate né rese pubbliche fino alla pubblicazione per Badlands Unlimited nel 2013. The Afternoon Interviews, comprende un’intervista introduttiva a Tomkins realizzata da Paul Chan che riflette su Duchamp come artista, guida e amico, reintroduce il lettore nelle idee chiave del suo mondo artistico e all’importanza della sua figura per un decennio fertile quanto gli anni Sessanta. Infine una postfazione di Marco Senaldi, già autore di "Duchamp. La scienza dell'arte".
A.C.C.A., 2023
François Villon: la sua vita e i suoi tempi 1431-1463, di Henri De Vere Stacpoole. Un romanzo che l'autore, appassionato di Villon e suo traduttore in inglese, ha dedicato al poeta maledetto, commentando molte delle sue composizioni poetiche che sono inserite nel testo a sottolinearne e vivificarne i passaggi. [Lo Scaffale di Abelardo, Padova: Edizioni A.C.C.A. 2023 – 208 p.: ill.]
2021
François Villon, l’ultimo dei poeti medievali, il primo dei poeti moderni. Un uomo dal vissuto turbolento, un criminale, un artista, che esprime in versi la propria interiorità tra crudo realismo e fine bellezza. Introduzione, traduzione e breve commento di tre poesie in cui nostalgia, dolore, e morte si mescolano alla ricerca del sublime, della grazia, e della redenzione.
Perché Marcel Duchamp? N. 1, 2019
Extract from paper 'Marcel Duchamp. Il Grande Vetro ovvero Viaggio nel Paese della Quarta dimensione' (2014).
Sugerio Abate Tutti gli scritti Parte I, 2023
E/C, 2013
Soffermandoci sul problema dello statuto estetico dei ready-made di Duchamp e meditando su alcune tesi di Wittgenstein, ci proponiamo di indagare il rapporto tra sensibilità e linguaggio, tra percezione e giochi linguistici, nonché tra arte e linguaggio verbale. Se con Wittgenstein pensiamo che la comprensione estetica non possa prescindere dagli elementi sensibili dell'opera d'arte, ossia dalla materia, dalle linee e i colori che si configurano al fruitore sempre in modo diverso, e se i ready-made sono veri e propri oggetti d'uso comune rifunzionalizzati come oggetti d’arte, con un’operazione tanto provocatoria quanto critica, ci chiediamo quale sia il valore di questi oggetti che, pur non presentando elementi sensibili con lo statuto d’arte da interrogare, pretendono tuttavia di essere considerati opere d'arte. E qual è la riflessione sul rapporto tra linguaggio artistico e linguaggio verbale, e anche dunque tra arte e filosofia, che essi istituiscono? I titoli dei ready-made, veri e propri giochi linguistici, aprono loro uno spazio interpretativo, danno loro senso. I ready-made presentano in tal modo un oggetto d'uso comune, un orinatoio, una ruota di bicicletta, sotto un nuovo aspetto: ma cambia davvero l’aspetto dell'oggetto o muta solo, piuttosto, la sua interpretazione ovvero il suo significato? Per Wittgenstein la comprensione estetica mette in gioco il vedere-come: la materia di un'opera d'arte, pur rimanendo sempre la stessa, fa tuttavia emergere di volta in volta significati sempre nuovi. Cogliamo così, attraverso il sensibile, le condizioni indicibili dell'opera d'arte, la quale esibisce ciò che la filosofia, nel linguaggio verbale, non può mai dire una volta per tutte. Nel caso dei ready-made la nostra comprensione non rimanda alla materia: non resta alcun sensibile da interrogare, ma solo l'idea e il gioco messo in moto da Duchamp per mezzo del linguaggio verbale; l’idea non emerge infatti dall'interno dell'oggetto, bensì è esterna, gli viene conferita dal gioco linguistico che lo accompagna. Già sempre l’opera d’arte si rimette al linguaggio verbale per essere compresa: in esso prendono forma di volta in volta le interpretazioni, ma il linguaggio verbale non potrà mai esaurire l’autonomia del significare del suo sensibile. Bibliografia Cabanne P., Marcel Duchamp. Artista culto del ´900, Rusconi, Santarcangelo di Romagna 2004. Duchamp M., Scritti, Abscondita, Milano 2005. Danto A., La destituzione filosofica dell’arte, Celeste Edizioni, Siracusa 1992. Desideri F., Forme dell’estetica. Dall’esperienza del bello al problema dell’arte, Laterza, Bari 2004. Garroni E., Estetica. Uno sguardo-attraverso, Garzanti, Milano 1995. Gerrard S., Wittgenstein plays chess with Duchamp or how not to do philosophy: Wittgenstein on mistakes of surface and dept, http://www.toutfait.com/. Humbert M., Giochi linguistici e linguaggio in Duchamp in Studi in onore di Carlo Argan, La Nuova Italia, Firenze 1994. Paz O., Apparenza nuda. L’opera di Marcel Duchamp, Abscondita, Milano 2000. Wittgenstein L., Ricerche filosofiche, Einaudi, Torino 1999. - Libro blu e libro marrone, Einaudi, Torino 2000. - The Big Typescript, Einaudi, Torino 2002 - Osservazioni sulla filosofia della psicologia, Adelphi, Milano 1990. - Ultimi scritti sulla filosofia della psicologia, Laterza, Bari 2004.
Annali Sismondi, 2022
La ricezione della storiografia sismondiana nell’erudito e politico francese P. -C. -F. Daunou rappresenta un caso editoriale eccezionale. L’idéologue avrebbe seguito con straordinaria attenzione la composizione della Histoire des Républiques italiennes e della Histoire des Français fino alla vigilia della sua morte (1840). Tra continuità e divergenze –tanto culturali quanto politiche –, l’evoluzione di questa parabola analitica consentirà di ricostruire i profili e i modelli storico-storiografici dei due autori.
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Predella, n. 51, 2022
Fiume. Rivista di Studi Adriatici, 2005
RIVISTA di TEOLOGIA dell’EVANGELIZZAZIONE1, 2021
in Reimmaginare la Grande Galleria. Forme del sapere tra età moderna e culture digitali, Atti del convegno internazionale (Torino 1-9 dicembre 2020) a cura di E. Guadagnin, F. Varallo, M. Vivarelli, Torino 2022 (Prospettive storiche. Studi e ricerche, collana diretta da G. Cuniberti), pp. 146-166., 2022
La Cultura. Rivista di Filosofia e Filologia, 2016
ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI: IL POSSIBILE: ISTRUZIONI PER L’USO. STUDI SULL’OPERA DI GIANFRANCO BARUCHELLO. Convegno Internazionale di Studi, 2025
Leopardi e cultura del Novecento, 2020
Letteratura del Novecento in Puglia. 1970-2008, a cura di Ettore Catalano, Progedit, 2009
Lebenswelt: Aesthetics and Philosophy of Experience, 2018
Sensibilia 5 – “Vergogna/Shame”, Mimesis, 2012