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2018
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Stanhope Alexander Forbes, The Violinist. (1913) Dipinto ad olio su tela, collezione privata TOMASO ANTONIO VITALI (Bologna, 1673 -Modena, 1745 Ciaccona in sol minore per violino e basso continuo LUDWIG VAN BEETHOVEN (Bonn, 1770 -Vienna, 1827) Sonata per violino e pianoforte in la maggiore n. 9 op. 47 "a Kreutzer" Adagio sostenuto. Presto Andante con variazioni Finale. Presto Intervallo MANUEL DE FALLA (Cadice, 1876 -Alta Gracia, 1946) Suite popolare spagnola (arr. P. Kochański da Siete canciones populares españolas) El paño moruno Nana Canción Polo Asturiana Jota MAURICE RAVEL (Ciboure, 1875 -Parigi, 1837) Tzigane, Rapsodia da concerto (versione per violino e pianoforte, 1924) Lento, quasi cadenza. Moderato Allegro CAMILLE SAINT-SAËNS (Parigi, 1835 -Algeri, 1921) Havanaise in mi maggiore op. 83 UTO UGHI violino BRUNO CANINO pianoforte MARTEDÌ 20 FEBBRAIO 2018, ORE 20.30 TEATRO COMUNALE CLAUDIO ABBADO -FERRARA
Saggio introduttivo in V. Tiberia, La collezione della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon , 2016
E ra inspiegabile che la collezione di opere d'arte della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon non fosse dotata di un catalogo; la sua consistenza era registrata solo in un inventario recente, che io stesso avevo compilato nel 2005, mentre i precedenti elenchi inventariali risalivano al XIX secolo. Alle varie difficoltà contingenti a compilare un catalogo si aggiungeva anche l'esito di una ricognizione sommaria effettuata negli anni Ottanta del secolo scorso, quando si era accertato che questo cospicuo numero di opere di varia tipologia tematica, per lo più inedite o di problematica attribuzione o, quelle note, poco studiate, non avevano più la disposizione descritta negli inventari ottocenteschi. Ciò si era verificato perché la loro dignitosissima sistemazione precedente, che si evinceva appunto da quegli inventari e da antiche fotografie, era stata scompaginata nel 1943; allora alcuni pregevoli dipinti e sculture di gesso e marmo del XIX/XX secolo provenienti dal "Pensionato Stanzani" furono trasferiti in due depositi: in Palazzo della Cancelleria (sede accademica precedente a quella attuale sita al civico 5 di via della Conciliazione), e in un ambiente sottostante la sede storica nell'attico del Pantheon. Nel 1943, infatti, l'architetto Alberto Terenzio, Soprintendente ai Monumenti di Roma, secondo un allora ricorrente criterio filologico di ripristino di contesti archeologici e medievali ai danni di interventi successivi, stabilì di rimuovere l'intonacatura dipinta dalle pareti degli ambienti nell'attico del Pantheon, dove, dal 1838, si trovava la raccolta di opere d'arte, per rimetterne in vista l'originale tessitura a mattoni. Nel dopoguerra, passarono diversi anni prima che i Virtuosi riprendessero la loro attività e la loro collezione storica tornasse fruibile, non senza però aver subìto danni, fortunatamente non irrimediabili, soprattutto su alcuni dipinti, sia per il descritto sconvolgimento della loro sede, sia per infiltrazioni d'acqua dalle coperture del Pantheon. Finalmente, nel 1995, a seguito del rinnovo dello statuto sociale dei Virtuosi voluto da san Giovanni Paolo II e sotto gli auspici del Pontificio Consiglio della Cultura, grazie anche agli interventi sulle coperture del Pantheon a cura della Soprintendenza ai Monumenti di Roma, fu intrapresa un'opera di risanamento della sede; in quell'occasione, per iniziativa dello scrivente, furono eseguiti restauri, di lunga durata, di quei dipinti e sculture che più avevano sofferto delle condizioni ambientali sfavorevoli e di un temporaneo abbandono. Nel 2000, in previsione della compilazione di un catalogo, l'Accademia decise di raccogliere dal proprio archivio storico il maggior numero di notizie possibili sugli autori delle opere d'arte di sua pertinenza, sulle epoche del loro ingresso nella collezione, sui soggetti non sempre facilmente identificabili (ad eccezione dei ritratti), ma ispirati per lo più alla mitologia classica, alle Sacre Scritture e all'agiografia. Il fondo archivistico che si è rivelato prezioso per questo studio è costituito dai libri dei verbali delle riunioni che i Congregati del Pantheon tenevano mensilmente e talora in lassi temporali anche più ridotti. In questi manoscritti, infatti, si 11 Le illustrazioni di questo saggio documentano lo stato della sede del Museo dei Virtuosi prima dei rimaneggiamenti eseguiti dal soprintendente Alberto Terenzio nel 1943.
in "Rassegna europea di letteratura italiana", 53-54, pp. 83-99, 2021
The article takes a look at the answers provided by the Commedia to the question of the fate of virtuous non-believers, comparing them to the solutions proposed by Scholastic theologians and especially by Thomas Aquinas. In particular, I will try to shed light on how Dante, reworking the sources available to him, elaborated a consistent and original philosophical doctrine, in which the idea of the fully virtuous character of the pagans’ actions and that of their absolute lack of actual sins coexist with the acknowledgment of their eternal condemnation.
Intrecci virtuosi. Letterati, artisti e accademie tra Cinque e Seicento, a cura di C. Chiummo, A. Geremicca e P. Tosini, De Luca: Roma, 2017
150 anni di scienza e filosofia nell'Italia unita, 2011
2016
La scuola dove si vede. Cinema ed educazione nell'Italia del primo Novecento. Con una antologia di testi d'epoca In copertina: Foto di lavorazione di Il piccolo Fricot (1914), produzione S.A. Ambrosio (per gentile concessione del Museo Nazionale del Cinema di Torino)
I percorsi di un Historikos. In memoria di Emilio Gabba, a cura di C. Carsana e L. Troiani, Como 2016, 17-28
The seat of a Roman guild (schola) has been identified in the archaeological site of San Gaetano di Vada. The schola was related to a large store-house (horrea); from a wider perspective, it was part of a complex related to the harbour system of Volterra, the so-called Vada Volaterrana. A marble statue of Attis and the symbols minted on a token, both unearthed nearby, suggest that the collegium in charge of the schola and the horrea was that of the dendrophori. The cult of Cybele, Bellona and Attis is already attested epigraphically in Nothern Etruria (Volterra and Luni). The reform of this cult, famously enacted by Claudius, may have had important consequences on Volaterran region, due to the existing bonds between the Emperor and some members of the highly influential Volaterran family of the Caecina.
Angelo Brelich e la storia delle religioni: temi, problemi …, 2005
Anche se molti di noi l'hanno a lungo ignorato, il dicembre del 1958 è stato un mese importante per la storia degli studi nel nostro paese. Nel primo giorno di quel mese si concluse infatti un concorso di storia delle religioni fortemente voluto da Raffaele Pettazzoni per dare un successore a quella cattedra che dal 1924 egli aveva tenuto e onorato -unico titolare in Italia della disciplina -presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma» 1 . Questa affermazione di Riccardo Di Donato è pienamente fondata. Quella data segna un momento decisivo per gli studi storico-religiosi in Italia e all'estero, e da questa vicenda concorsuale intendo partire per notare brevemente in che forme e per quali vie l'influenza di Pettazzoni si sia esercitata su due dei vincitori -Angelo Brelich, laico, e Ugo Bianchi, cattolico 2 -ovvero in che misura questi due studiosi abbiano autonomamente sviluppato il proprio approccio discostandosi eventualmente dalla via tracciata dal maestro, con particolare riguardo al concetto di "religione".
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Sinestesie. Rivista di Studi sulle Letterature e le Arti europee, XXXII, 2024
Annali della P. I. Accademia di BB. AA. e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, 2012
地中海学研究 = Mediterraneus, 2008
Ricerche di S/Confine, 2013
Cenerentola a scuola Il dibattito sull’insegnamento della storia dell’arte nei licei (1900-1943), 2023
Apprendere ciò che vive. Studi offerti a Raffaele Licinio, 2017