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available at www.acis.org (June 1st 2018)
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Intervista a Donatella Di Pietrantonio pubblicata su www.acis.org, 1 giugno 2018.
Nuova Secondaria Ricerca, 2020
The imagine of adolescence emerging from the novel by D. Di Pietrantonio, L'Arminuta (2017) countertends the one predominant in the last years. The plot actually takes place in the 70s rural Abruzzo and the language, mixing Italian and dialect, avoids mimetical and slang forms. The description of peers' group and the political dimension are almost missed at all, while the protagonist finds herself in an isolated condition. These features allow to apply to this novel the categories of hypermodernism.
2021
In S. Polenghi, F. Cereda, P. Zini (a cura di), La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali. Storia, linee di ricerca e prospettive, Pensa Multimedia, Lecce-Rovato (BS) 2021, pp. 946-953.
Recherches, 2013
Narrativa, 2022
Il contributo considera la narrativa a carattere regionale di Donatella Di Pietrantonio e quella a carattere transnazionale di Laila Wadia con l’obiettivo di verificare in che modo lo scambio tra culture sia in grado di rappresentare un futuro di nuove possibilità e soluzioni relazionali. Lo scontro multiculturale nei romanzi della seconda, e l’ostinata sordità degli affetti in un aspro mondo regionale in quelli della prima prima, vengono rinegoziati al fine di offrire spunti per un futuro che decostruisca fissi centri di potere e si apre a una molteplicità di identificazioni relazionali. L’article examine la littérature à caractère régional de Donatella Di Pietrantonio et celle à caractère transnational de Laila Wadia dans le but de vérifier comment l’échange entre des cultures peut représenter un avenir de nouvelles possibilités et de solutions relationnelles. Le choc multiculturel dans les romanes de l’une, et la surdité obstinée des affects dans un monde régional très dur dans les romans de l’autre, sont renégociés afin de proposer des perspectives pour un avenir qui déconstruit les centres de pouvoir figés et s’ouvre à une multiplicité d’identifications relationnelles.
Matera 1968) si è laureato in Filologia e Storia dell'Europa Orientale presso l'Università "L'Orientale" di Napoli; insegna storia della letteratura italiana e traduzione nelle università di Szombathely, Veszprém e Debrecen. È preside della Facoltà di Magistero dell'Università dell'Ungheria Occidentale. Collabora, come redattore, al periodico Nuova Corvina (Budapest), alla BIGLLI (Bibliografia Generale della Lingua e della Letteratura Italiana, ed. Salerno, Roma), ha fondato l'annuario Ambra, percorsi di italianistica (Szombathely) e per gli editori Feltrinelli, Rizzoli, Adelphi, Salani, ha tradotto opere di Esterházy, Kertész, Márai, Krúdy, Rubin, Szabó. Molti italiani che si recano a Budapest per motivi di lavoro, o per turismo, spesso restano sorpresi di quanto gli ungheresi conoscano dell'Italia e di come la considerino un Paese 'affine'… Non avviene lo stesso, quando gli ungheresi, per motivi simili, arrivano in Italia. Anzi, nell'immaginario italiano, generalmente, la lingua e la cultura ungherese rimangono sempre elementi 'misteriosi'. Tu vivi e lavori in Ungheria da vari lustri, come ti appare la situazione? Il 'fascino italiano' continua a fare presa sui magiari? Tale fascino continua ad attirare persone, giovani e meno giovani, all'università e nelle scuole-pubbliche e privatein cui si insegna l'italiano?
2017
Continua il confronto con i colleghi sulle diverse esperienze di applicazione del sapere antropologico. Partendo dal presupposto che non esista un modello di antropologia preconfezionato e astratto, ci interessa esplorare le molteplici modalita con cui il sapere antropologico viene applicato e tradotto in diversificati contesti e ambiti di intervento, dialogando con professionisti che hanno una formazione antropologica e lavorano nello spazio pubblico. In questa sede focalizzeremo l’attenzione sulla democrazia e la cooperazione internazionale.
2017
Joëlle Proust si è formata in filosofia e psicologia presso l’Université de Provence. I suoi primi lavori riguardano la verità logica e il suo Questions de Forme le è valso nel 1987 la medaglia di bronzo del CNRS. Nel 1989 ha iniziato a lavorare presso il CREA (Centre de Recherche en Epistémologie Appliqueé) a Parigi, e si è occupata principalmente di filosofia della mente, psicopatologia cognitiva e forme di comunicazione e cognizione sociale negli animali non umani. Dopo aver diretto un progetto internazionale sulla filogenesi e ontogenesi della metacognizione (ESF-Eurocore, 2006-2009), nel 2011 ha iniziato, grazie a una borsa “advanced” dallo European Research Council, il progetto DIVIDNORM sull’influenza della cultura nell’insorgere e nella risoluzione di conflitti tra norme epistemiche (verità, consenso, coerenza, intelligibilità, pertinenza). Ha inoltre contribuito alla fondazione di diverse società scientifiche, tra cui SOPHA (Société de Philosophie Analytique), che ha presieduto dal 2000 al 2003, HOPOS (The International Society for the History of Philosophy of Science), ESAP (European Society for Analytic Philosophy), ed EuroSPP (European Society for Philosophy and Psychology). Attualmente svolge la sua attività scientifica di direttore di ricerca presso l’Institut Jean-Nicod, Ecole Normale Supérieure.
2022
a cura di Stefano Benedetti, Francesco Lucioli e Pietro Petteruti Pellegrino, Roma, Accademia dell'Arcadia (Occasioni arcadiche, I), 2022.
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Atti Impuri [ISBN 978-88-96910-42-9], 2014
#GrandTourists. Immersioni nelle collezioni, accumulazioni e ossessioni dei musei e degli archivi di Parma, 2018
Rivista d'Arte, XXXVII, ser. IV, vol.I, 1984, pp. 347-359., 1984
La Rivista di Engramma, 2021
Lunigiana Dantesca n. 161, 2020
Flash Art Italia , 2023
Linguæ & - Rivista di lingue e culture moderne
Psicoart - Rivista di arte e psicologia, 2018
Il Risorgimento tra storia e finzione. Atti del Convegno di Roma Tre, 22 novembre 2019, a cura di Roberta Colombi, Cesati, , 2021
Conversazione con Carlo Bordini, 2019