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2018, in "Tutto il lume de la spera nostra. Studi per Marco Ariani", a cura di G. Crimi e L. Marcozzi, Roma, Salerno
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Un' errata applicazione delle leggi di scala del giovane Galileo
"Bollettino dell'Associazione di Storia e Arte Canavesana" (ASAC), 21 (2021), pp. 45-77.
Dopo l'incontro con Guido da Montefeltro del canto xxvii, Dante e Virgilio continuano l'attraversamento del cerchio dei fraudolenti sul ponte che sovrasta le bolge, ed ecco che si apre alla loro vista uno spettacolo raccapricciante, forse il piú sconcertante di tutto l'attraversamento infernale. Siamo nella nona bolgia. Qui i dannati, una folla sterminata, si muovono portando in giro i corpi squartati, fatti a pezzi da un diavolo che, tutte le volte che passano davanti a lui, con un'enorme spada cosí li « accisma » (v. 37), cioè li concia per le feste. Quindi gli sciagurati riprendono il cammino. Le ferite via via si rimarginano, le membra amputate si risaldano. Saranno nuovamente straziate quando, concluso il giro, ritorneranno dinanzi al diavolo punitore. Tutto questo per l'eternità. La scena è di una crudeltà in eccesso: c'è il sangue che sprizza, organi interni a vista o che fuoriescono dai corpi squarciati. Il tutto rappresentato con un realismo violento.
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A cura di Paolo Chiesa e Federica Favero 🔗 https://www.sismel.it/pubblicazioni/1904-il-latino-di-dante Nella tradizione degli studi, le opere latine di Dante hanno a lungo sofferto di una certa subalternità rispetto a quelle in volgare, soprattutto nell’analisi dei loro aspetti linguistici e stilistici, penalizzati da una visione ideologica che giudicava il latino strumento scolastico privo di creatività ed espressività. Oggi tale visione può considerarsi definitivamente superata, ma ha lasciato dietro di sé qualche inevitabile ritardo negli studi in questo campo. Il volume si propone come un contributo al superamento di tale ritardo, grazie all’approfondimento di alcuni temi specifici legati alle singole opere latine di Dante e alla presentazione di iniziative scientifiche in corso sull’argomento. I testi pubblicati derivano dagli interventi tenuti al convegno annuale della Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino, svoltosi in forma virtuale nel dicembre 2020, nell’imminenza del Centenario dantesco; gli autori sono Gabriella Albanese (sul progetto del Vocabolario Dantesco Latino), Benoît Grévin (sull’impiego del dictamen nelle Epistole), Riccardo Macchioro (su alcune particolarità lessicali nella Monarchia), Marco Petoletti (sul latino delle Egloghe), Diego Quaglioni (sul latino giuridico di Dante). 📚 Traditionally, Dante’s Latin works have long suffered from a certain subordination compared to those in vernacular language, especially in the analysis of their linguistic and stylistic features, which were penalized by an ideological vision that considered Latin language a scholastic instrument, lacking in creativity and expressiveness. Though nowadays such vision can be considered definitively outdated, it caused some inevitable delays in this field of studies. The volume is intended to be a contribution to overcoming this delay, thanks both to the in-depth study of some specific themes related to Dante’s individual Latin works, and to the presentation of ongoing scientific initiatives on this topic. The texts published herein derive from the papers delivered at the annual conference of the Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino, which took place in virtual mode in december 2020, in proximity to Dante’s Centenary; the authors are Gabriella Albanese (on the Vocabolario Dantesco Latino project), Benoît Grévin (on the use of the dictamen in the Epistles), Riccardo Macchioro (on some lexical peculiarities in the Monarchy), Marco Petoletti (on the Latin of the Eclogues), and Diego Quaglioni (on Dante’s juridical Latin).
«L'ombra sua torna»: Dante, il Novecento e oltre, «Tenzone», 2023
Este número de Tenzone ha sido subvencionado íntegramente por el Departamento de Filología Italiana de la U.C.M.
Le forme e la storia, 2016
L’articolo costituisce un’inchiesta sul misterioso messo celeste di Inferno IX. Viene proposta, anzitutto, una rassegna delle interpretazioni maggioritarie e più rappresentative. Viene quindi approfondita la dimensione figurale dell’episodio, attraverso gli studi di Ohly sulla “tipologia semibiblica”. L’analisi si rivolge a questo punto alle tesi di Tommaso d’Aquino sul descensus Christi ad Inferos, tesi che autorizzano un’interpretazione liturgica e sacramentale dell’avvento del messo. Alla luce dei contributi di Agamben e di Ardissino, il “messo” viene identificato come sacerdos della liturgia del descensus alle porte di Dite. The paper focuses on Inferno IX’s heavenly messenger, in order to determine his controversial identity. Firstly, the study examines the most accredited and representative interpretations of the episode. Then, after Friedrich Ohly’s studies about the notion of typology, it is shown that Inferno IX is an example of “semibiblical typology”. The analysis highlights the link between the canto and the reading of the descensus Christi ad Inferos given by Thomas Aquinas, which offers a strong argument for the liturgical and sacramental interpretation of the advent of the messo. In the light of Agamben’s and Ardissino’s works, the “messo” is finally recognized as the sacerdos of the descensus liturgy at the gates of Dis.
Il lavoro costituisce un primo tentativo di riesaminare il dettato di Inferno XXXIV 106-26 per determinarne l’esatto valore semantico. Sulla scorta di numerosi confronti intertestuali, vengono poi poste in luce alcune contraddizioni, sinora solo parzialmente notate, rispetto ai contenuti scientifici della Questio de aqua et terra. ðe present essay may be considered a first attempt to determine the correct literal sense of Inferno XXXIV 106-26.ðanks to numerous intertextual comparisons, some scarcely evident contradictions emerge in relation to scientific content of the Questio de aqua et terra.
in Dante e il prosimetro. Dalla Vita nova al Convivio, a cura di P. Borsa e A.M. Cabrini, Milano, Università degli Studi, 2022, pp. 179-191
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Viator (English and Multilingual Edition), 2010
Il secolo di Dante, Bompiani, 2012 (trad. di Dante and the Origins of Italian Literary Culture)
Dialoghi tra il reale e l’immaginario. Ricerche sulla lettura, a cura di Alessandro Badin e Carolina Pernigo, Verona, QuiEdit, 2014, pp. 1-15, 2014
Dante 700 anni dopo, a cura di M. De Martino, Formamentis Edizioni, Bolzano, ISBN 9788831325301, pp. 67-91, 2021
Dante, l’italiano, a cura di Giovanna Frosini e Giuseppe Polimeni, Firenze, Accademia della Crusca-goWare edizioni, 2021, pp. 299 (Settimana della lingua italiana nel mondo), 2021
Dai pochi ai molti Studi in onore di Roberto Antonelli
in "Rivista di studi danteschi" 11, 2011