Parete Manzi (Montelapiano, CH) in NPP 2017 4.2

L'antico territorio del Patrimonio di San Pietro in Tuscia, che corrisponde all'attuale provincia di Viterbo, alla zona di Orvieto che si trova attualmente in Umbria, e ad una porzione della Toscana Meridionale, fu unificato alla fine del XII secolo in un'unica provincia dello Stato della Chiesa. La formazione di questa regione rappresenta uno dei temi storiografici più controversi, se messo in relazione con la nascita dello Stato Pontificio, poiché la sua creazione viene fatta risalire alle origini del potere temporale dei Papi. 1 Per ricostruire la genesi che ha portato alla definizione dei confini della regione che attualmente conosciamo come la Tuscia, è necessario tornare indietro fino agli anni Settanta dell'VIII secolo, quando si assiste a un cambiamento di direzione della strategia territoriale papale, che si mostra maggiormente attenta a possibilità più concrete di espansione esclusivamente nei dintorni della città di Roma e allo scopo di restaurare le frontiere originarie dell'ex ducato bizantino. I Franchi finirono quindi per riconoscere implicitamente l'esistenza di un diritto e un'autorità teorica di cui la Chiesa poteva farsi prevalere su una serie di territori facenti parte del patrimonio di San Pietro, ovvero quelli di Tuscania, Norchia, Marta, Ferento, Bagnoregio, Orvieto, Sovana e Viterbo; tutti i centri costruiti facenti parti di questi territori, specialmente quello di Viterbo, sono interessati dal fenomeno della prefabbricazione e standardizzazione delle tecniche costruttive di cui parleremo di seguito. Questi centri, annessi al patrimonio di San Pietro in Tuscia nel 787, riprendendo una parte della frontiera iniziale dell'ex ducato romano, avrebbero garantito un adeguato territorio ai nascenti Stati della Chiesa nella Tuscia, a nord di Roma. Da questa antica unità geopolitica è nato un territorio che presenta delle caratteristiche fortemente omogenee sotto numerosi punti di vista: storico, geografico, politico, geologico, artistico, ecc. Partendo da questi presupposti di omogeneità territoriale, è stata condotta un'approfondita analisi sulle tecniche costruttive delle murature medievali presenti all'interno di tale regione. Essa ha permesso di mettere in evidenza varie caratteristiche particolari delle tecniche costruttive, mostrando un esempio interessante di applicazione dei sistemi di standardizzazione nella produzione dei materiali da costruzione, come ad esempio dei procedimenti specifici seriali per la realizzazione di particolari elementi architettonici. 2 1 La tesi, comunemente accettata, che presumeva che la nascita del patrimonio di San Pietro in Tuscia risalisse alla cosiddetta «donazione di Sutri», che il papa Gregorio II avrebbe ricevuto dal re longobardo Liutprando nel 728, è stata rifiutata dallo storico Girolamo Arnaldi che ha invece definito quell'atto esclusivamente come una restituzione di beni privati alla Chiesa Romana (Arnaldi 1987, p. 85). fig. I -Viterbo. Loggia del Palazzo Papale, fasi costruttive (grafica di Sandra Pifferi).

Olearia: un monumento da salvare .... L'intitolazione dell'Istituto Tecnico Commerciale a « Pantaleone Comite » La cerimonia della consegna delle borse di studio . Prima Edizione del Premio Internazionale « Amalfi Camera » -Bando -Matteo IV Concorso a Borse di Studio sulla « Storia e Civiltà della Regione Amalfitana » -Bando -Ili Congresso Internazionale di Studi Amalfitani -Programma dei lavori -BIBLIOTECA » 9 » 24 » 34 » 66 » 75 » 78 » 80 » 82 » 85 » 94 » 100 » 104 » 109 » 113 » 117 » 120

La bozza di paper in oggetto offre una disamina e considerazioni critiche sul patto di manleva nell'ordinamento italiano

Carlo Ludovico Ragghianti e l’arte in Italia tra le due guerre: Nuove ricerche intorno e a partire dalla mostra del 1967 Arte moderna in Italia 1915-1935, Atti del convegno (Lucca-Pisa, 14-15 dicembre 2017), Lucca, Edizioni Fondazione Ragghianti, 2020, pp. 185-195., 2020

Today’s church in Gonars, which was built between 1970 and 1972, has a considerably older history because this is at least the fourth church at this site. This church belonged to the most widespread type of religious architecture in Friuli in the second third of the eighteenth century, which was based on works by the Venetian architect Andrea Palladio from the end of the sixteenth century, and they received their fi nal form with the works of Venetian architects from the end of the seventeenth century and beginning of the eighteenth century, such as Domenico Rossi, Giorgio Massari, Francesco Comin, and Antonio Gaspari. The plan examined here is the fi rst known plan by the architect Lorenzo Martinuzzi the younger, and certain other religious structures in Friuli have been attributed to him based on this work. This paper also draws attention to the fact that the churches of this type from this time and in this area are very similar, and that it is diffi cult to properly attribute them based only on a formal analysis. L’odierna chiesa di Gonars, costruita tra gli anni 1970 e 1972, ha una storia molto più antica. Si tratta infatti del quarto edifi cio costruito sul sito. Il contributo esamina la fase tardobarocca della chiesa di Gonars, dove oggi si trova l’edifi cio sacrale risalente agli anni 1970 – 1972. La chiesa rappresenta il tipo di edifi cio sacro più diffuso nel Friuli negli ultimi trent’anni del XVIII secolo, basato sulle opere dell’architetto veneziano Andrea Palladio dalla fi ne del XVI secolo e formatosi defi nitivamente con le opere degli architetti veneziani dalla fi ne del XVII secolo e inizio del XVIII secolo, quali Domenico Rossi, Francesco Comin, Giorgio Massari e Antonio Gaspari. Il progetto qui esaminato è il primo progetto noto dell’architetto Lorenzo Martinuzzi il giovane e conformemente a ciò gli si attribuisce anche alcuni altri edifi ci sacri nel Friuli. Il contributo inoltre segnala che le chiese di questo tipo in questo periodo e in questa zona sono molto simili l’una all’altra e sono diffi cilmente attribuibili solo tramite un’analisi formale.