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Diritto – Persone Una raccolta di interviste a donne che si sono distinte a livello personale e/o professionale. Molti nomi diversi, ma un unico messaggio: la tenacia, il coraggio e soprattutto la forza di rappresentare se stesse e il genere femminile nelle sue molteplici e raffinate sfumature. Elisabetta Loiero, nata a Milano nel 1975, è laureata in Lettere Moderne. Giornalista pubblicista, è professoressa di lettere alle scuole superiori. Ama moltissimo scrivere e insegnare, ma la sua professione preferita è quella di mamma. Donne “eccezionalmente” normali è la sua terza pubblicazione, nel 2103 ha ripubblicato Le fragole di ogni giorno edito da Cendon Libri, nel 2005 ha pubblicato La storia di chiara edito da Il Filo. Ilaria Rega, nata a Moncalieri nel 1979, è laureata in Scienze Politiche con indirizzo Socio-Economico, attualmente lavora presso The Innovation Group. E’ membro della Fondazione Bellisario. Docente dal 2010 del Master PPEAC dell’Università di Bologna. Collabora come “esperta” con Cendon Libri Editore. Donne “eccezionalmente” normali è la sua seconda pubblicazione, infatti è stata coautrice di Mifid: com’e’ cambiato il tuf, Esse Libri Simone Editore.
Catalogo della mostra Nuova storia d'Italia a fumetti, 2012
Se dovessimo trovare un minimo comune denominatore nei tentativi di rappresentare e raccontare la Storia d'Italia, potremmo dire che esso risiede nel ricorrere continuamente alla categoria di eccezionalità. L'eccezione di diventare stato nazione con notevole ritardo e senza una lingua comune, l'eccezione del mezzogiorno, l'eccezione delle mafie, l'eccezione dello stragismo, l'eccezione del PCI, e così ad eccepire. Nel suo considerarsi speciale, si configura la normalità della storiografia italiana e delle sue propaggini. Intendo le forme di narrazione storiche che possono essere ricondotte alla volontà di narrare la Storia, ma che usano forme diverse dalla ricerca scientifica. Come il fumetto. A fare da sponda alla deriva di una realtà storica apparentemente non consegnabile al presente spesso ci sono state le letterature e le arti: dal verismo di Verga e De Roberto, alla letteratura di realtà al neorealismo cinematografico, c'è una sottile linea che collega queste espressioni. In tutte l'afasia, l'impossibilità del raccontare l'eccezionalità della storia italiana, si è tramutata in traccia che rivendica la possibilità di prendere la parola, di rappresentare l'Italia senza l'ausilio dell'idealismo, della tradizione e senza il sospetto per la scienza e la tecnica. Questi tre ingredienti, idealismo, tradizione e sfiducia nella scienza, sono difatti i tre ingredienti che incontriamo in molta della produzione culturale del nostro Paese. Ci sono stati però modelli e scelte che ne hanno preso le distanze, anche se lo hanno fatto rimanendo anch'essi l'eccezione. Anche lo scorcio del secolo breve ci aveva consegnato ad un altro paesaggio narrativo: con la fine delle ideologie, dei "grandi racconti" 1 , la condizione postmoderna si era tramutata in condizione permanente, inconsapevole forse, ma attualizzata proprio nella realtà che essa stessa disconosceva. Le teorie che avevano animato i salotti intellettuali, riempito le librerie dei futuri disoccupati cognitivi, erano diventate l'arma con cui il populismo mediatico si stava preparando da Bush a Berlusconi a Putin, a diventare il nuovo sistema. Un sistema che non prevede alternative e che si basa sull'assunto che il mondo vero è una favola, il futuro è già qui, solo non lo vediamo. E non ha senso vederlo perché la realtà è un'opinione, e come tale può essere espressa in un talkshow, ma non può essere verificata. La realizzazione politica e sociale del postmoderno 2 si è manifestata con ciò che i postmoderni avevano solo pensato, e l'arte nelle sue varie forme si è fatta interprete di questa visione. Nel relativismo culturale e artistico è incappato anche il fumetto di quegli anni, vivendo difatti un periodo di ridefinizione, ripetitività e ripiegamento che sembravano quasi segnarne la fine. Il mondo degli anni '80 era finito e non si capiva che cosa e se ci sarebbe stato un nuovo futuro. Eppure successe che l'inemendabilità del reale 3 , cioè il suo esserci anche se noi riottosamente non vogliamo conoscerlo o crediamo di non poterlo afferrare, o che semplicemente non esista, è rientrato nelle matite dei disegnatori, in particolare della nuova generazione, infettandone le vignette, diventando il segno che ne contraddistingue gran parte della produzione. Non che non esista anche il mondo della favola bella: anzi, chiunque frequenti le grandi fiere del fumetto non può non rimanere stordito dal travestitismo irruente dei cosplayer, dei giocatori di ruolo, di orde di giovani e meno giovani affascinati dalla ideologia pop della mitologizzazione della rappresentazione. In questo campo ovviamente c'è anche un enorme mercato e un indotto economico difficilmente quantificabile. Eppure. Eppure il nuovo non è in questo fenomeno, facilmente assimilabile ad altre forme di entertainment che vanno da Disneyland e i suoi emuli alle sagre finto medioevali.
DIALOGHI MEDITERRANEI luglio, 2023
Recensione al testo "Straordinarie" di Enrico Cortese (Navarra 2022). Si potrebbe pensare a semplici protagoniste epistolari, aprendo la raccolta che ci viene oggi consegnata da Enrico, figlio di Gino, nel volume "Straordinarie. Le lettere delle donne del PCI a Gino Cortese" (Navarra Editore, 2022). Altro tuttavia ci raggiunge con le loro voci, trascinate dall'intreccio fitto, senza smagliature, che dopo quel differente esordio dettato da minore o maggiore prossimità d'affetti, parla d'impegni e progetti condivisi da portare avanti. Le donne che scrivono a Gino Cortese hanno un ruolo pubblico, istituzionale, politico. Ci sono staffette partigiane, parlamentari, giornaliste, intellettuali, tutte antifasciste militanti in una Sicilia da poco uscita dal devastante conflitto mondiale ma non ancora terra di pace. Meritano, a ragione, di essere considerate "straordinarie". Perché per i tempi lo furono davvero.
Radici Digitali, 3 giugno , 2022
Riflettere sulla speciale normalità pone in campo delle scelte di tipo metodologico di didattica speciale, finalizzate all’individuazione di strategie operative volte a favorire l’integrazione e l’inclusione scolastica degli allievi con disturbi di apprendimento. Il concetto di inclusione, così come attestato dalla Dichiarazione di Salamanca, si esplica all’insegna della costruzione di una nuova cultura, in un’ottica di valorizzazione della diversità, col fine di assicurare a tutti i discenti le migliori possibilità di apprendimento.
Immigration is often viewed in Italy as an emergency. Instead, the number of people that move to Italy is decreasing. The aim of this paper is demonstrate that the emergency is not caused by immigration, but it's created by Italian policies.
Lavoro di ricerca, 2024
Il passaggio dal fordismo al postfordismo negli anni '80 e '90
2020
La rappresentazione polarizzata dell'universo femminile della camorra, piuttosto diffusa nella letteratura sul tema e nell'opinione pubblica, colloca da un lato capesse violente, dall'altro mogli e compagne succubi della violenza e funzionali alle carriere criminali dei boss. Questa semplificazione oscura un "mondo di mezzo" in cui si muovono figure femminili diverse che rimandano a contesti sociali, criminali e territoriali differenti. Il saggio indaga questo spazio dai confini incerti, in cui si definiscono le "carriere" femminili.
2008
Ci piace Dante che colloca gli ignavi nell'anti-inferno, neppure degni di essere giudicati. Quindi abbiamo sempre avuto rispetto per coloro che credono in qualcosa e soprattutto che per l'affermazione o realizzazione di questo qualcosa militano e lottano, fossero pure avversari. Ma quando li vediamo omologarsi alla massa che ogni cinque anni va a deporre una scheda credendo con questo di contribuire al "cambiamento" ci cadono le braccia. La nostra avversione per la mistica elettorale non discende da questioni di principio: se nell'ottica del processo rivoluzionario votare servisse a qualcosa voteremmo. Ma è da un secolo e mezzo che il meccanismo democratico non produce che nefasta ideologia controrivoluzionaria. Perciò non solo va ignorato ma va strenuamente combattuto. La democrazia schedaiola è la madre di tutte le ignavie politiche.
2014
Che utilità ha oggi la filosofia e qual è la “specialità” del filosofo nell’epoca della settorializzazione dei saperi? Consapevoli dell’impossibilità di preservare la supremazia della philosophia prima in quanto conoscenza del Tutto, negli ultimi due secoli i filosofi occidentali si sono trovati spesso nella condizione di dover giustificare la propria funzione, alleandosi ora con la politica, ora con la storia, ora con la scienza. Tutti questi tentativi sono naufragati di fronte all’incapacità di disciplinare gli eccessi della ragione. Congedate le tentazioni autarchiche, a volte persino imperialiste, e i vari tentativi di mettervi freno, è venuto il momento di riconoscere che l’utilità del pensiero filosofico sta forse proprio nella sua natura eccedente, nel connubio tra l’aspirazione metafisica alla totalità e l’apertura scettica alla complessità dell’esperienza, nel desiderio sconfinato di espansione e inclusione, nell’esigenza di conciliare sintesi e apertura alla varietà dell’esistente. Più che di utilità sarebbe allora opportuno parlare di urgenza della filosofia, in quanto forma di curiosità onnivora, desiderio di sentirsi a casa ovunque, caotica creatività intellettuale. Per saggiare la desiderabilità degli eccessi della ragione si riflette in altrettanti capitoli del libro su dieci questioni centrali non solo della filosofia, ma dell’esistenza.
Vecchiarelli (Manziana - Roma), 2009
A Egisto Piperno, di buona memoria, che mi ha messo in mano, per caso, lʹantico volumetto dei ʺPrecetti per le Donneʺ. In quel modo mi ha indotto ad esplorare il mondo delle mie ave di parte ebraica, come se fossi guidata dal rabbino Iacob Alpron, il traduttore dei ʺPrecettiʺ, forse anche lui mio antenato. studi di livello superiore, ed era certamente di origine tedesca, cioè ashkenazita, come la gran parte degli ebrei viventi a Padova in quel periodo.
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in L. Lombardi Vallauri (ed.), Logos dell’essere, logos della norma, Bari, Adriatica, 1999
Lingua italiana - Treccani, 2023
Aequitas sive Deus. Scritti in onore di Rinaldo Bertolino, 2011
Trattato del contratto diretto da V. Roppo, V, Rimedi - 2, a cura di V. Roppo, 2006