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Con Politica e negazione. Per una filosofia affermativa Roberto Esposito torna a misurarsi con le categorie fondamentali del lessico della filosofia politica. Dopo aver proposto, in Pensiero vivente, una lettura particolarmente influente della tradizione della filosofia italiana, tutta giocata sulla persistenza, in essa, di temi caratterizzanti come la natura intrinsecamente conflittuale della politica, e averne chiarito i rapporti e le differenze con le altre tradizioni filosofiche europee in Da fuori, con questo testo Esposito riconnette il suo percorso filosofico ai temi chiave della sua riflessione, proponendone un nuovo quadro interpretativo.
Roots&Routes, 2013
I luoghi riescono misteriosamente a condensare ciò che il tempo rende invisibile, perché rapina e distrugge. La cronologia diventa una topografia della storia nella quale si può girovagare e che si può decifrare un pezzo per volta." "I luoghi della commemorazione sono profondamente diversi, perché si caratterizzano per un'eclatante differenza tra passato e presente. In un luogo della commemorazione la storia non continua a svolgersi ma è più o meno violentemente interrotta. Tale interruzione si materializza in relitti e rovine, che si stagliano nel paesaggio come residui stranianti."
Società e conflitto, 1988
Editoriale di presentazione del numero 0/1988-1989 di "Società e conflitto - Rivista semestrale di storia, cultura e politica"
Critical examination of the documents relating to the family of Constantine reveals the construction of an imperial genealogy so as to legitimate his exercise of power. Not only the alleged descent from Claudius II, but also the claim that Constantine was born at Naissus would appear to be part of the "invention" of the ruler.
Genealogie della dignità umana L'età dei diritti è anche l'età della dignità umana. È possibile infatti ravvi-sare una corrispondenza biunivoca tra "diritti umani" e "dignità umana", nel senso che questi due concetti normativi si implicano e si giustificano a vicenda: uno richiama a proprio sostegno l'altro e viceversa, poiché en-trambi esprimono una comune e coestensiva ontologia dei valori morali umani. Sul piano storico-giuridico, i diritti umani e la dignità umana rappresentano i pilastri fondativi della modernità giuridica occidentale e la loro elaborazione concettuale ha avuto inizio quando ad ogni essere umano è stato riconosciuto, attraverso un lungo e lento processo di denaturalizzazione della ragion pratica (B. Celano, La denaturalizzazione della giustizia, in "Ragion pratica", 14, 2000, pp. 81-113), lo statuto mo-rale di persona, non in forza delle sue propensioni o dei suoi talenti natu-rali, ma in forza di una storia morale uman...
The paper investigates the development of the concept of responsibility
2015
Testo della conferenza tenuta il 25 marzo al Centro Trevi di Bolzano in collaborazione con il Mart di Rovereto (marzo 2015). "In questo incontro vedremo proprio come la ricerca dell’industria videoludica ha spesso incrociato i desideri e le necessità dell’esercito americano (e non solo). Nella prima parte affronteremo l’influenza diretta e indiretta dell’esercito sullo sviluppo dei primissimi giochi elettronici, mentre nella seconda ci sposteremo negli anni Novanta con DOOM e, proseguendo, arriveremo alla situazione post-11 settembre, in cui vengono sviluppati videogiochi dedicati alla mediazione con culture mediorientali. Passeremo dunque alle conseguenze di questo rapporto tra l’industria dei videogiochi e quella militare, sia per quanto riguarda la progettazione delle armi, che per le ripercussioni psicologiche."
Premessa Traduco qui i 6 articoli di Joseh Confravreux pubblicati su Médiapart come rassegna della cosiddetta "controversia sulla questione della razza" e quindi della letteratura in tale campo. Si tratta palesemente della controversia nella versione franco-francese che accenna anche a quella in altri paesi. Ma appare evidente che l'ossessione della "guerra civile di carta" fra integristi universalisti e antirazzisti e razzizzati in Francia ha assunto questi livelli probabilmente perché entrambi i fronti hanno esasperato l'abuso dell'ambiguo se non scellerato termine identità e quindi identitarismo (sinonimo di comunitarismo); ciò proprio perché la Francia è il paese in cui l'appartenenza nazionale ha assunto anche una forte connotazione ideologica, cosa che ovviamente non esiste in Italia dove i razzisti inneggiano sì a "prima gli italiani", ma questo slogan ha poco senso nazionalista mentre richiama la pretesa di una superiorità e del diritto degli autoctoni a dominare gli altri. Tuttavia, la controversia francese merita attenzione poiché svela molteplici aspetti delle ambiguità presenti anche fra gli antirazzisti di tutti i paesi (turi palidda) * * * Les métamorphoses de la question raciale (1/6). Les controverses de la race di Josef Confavreux: https://www.mediapart.fr/tools/print/844984) pubblicato il primo di 6 articoli che propongono di descrivere la cosiddetta controversia sul razzismo. Nel presentare questa serie, Confravreux cita fra altri il settimanale Le Point che arriva a parlare di «ideologi che spingono alla guerra civile» mentre Marianne parla dell'«offensiva degli ossessionati dalla razza». In effetti è da tempo che in Francia c'è una continua accesa polemica fra diversi intellettuali e militanti a proposito del razzismo e della questione razziale, mentre i parlamentari ne hanno votato persino l'abolizione dalla Costituzione. Secondo Confravreux, questa guerra civile di carta è il riflesso di una inquietudine più profonda. Perchè-secondo lui-farebbe eco alle esplosioni reali, quali quelle che hanno colpito il territorio francese con i diversi attentati jihadisti o ancora recentemente alla moschea di Bayonne. E affiora anche nei tribunali come allorché la direzione della tv BFM sporge denuncia contro il cronista di Télérama Samuel Gontier dopo un tweet che giudicava «la linea editoriale di BFMTV si indurisce: razzismo, xenofobia e islamofobia a tutti i livelli». Ma anche perché percuote a fondo e talvolta riconfigura, le linee de dibattito intellettuale e politica. L'apprensione o la diffidenza nei confronti dall'intervento di persone dette «razzizzate» percorre così ormai uno spettro allargato. Gérard Noiriel, storico pioniere dell'immigrazione col suo libro Le Creuset français e intellettuale attento alle traversie della République come l'aveva mostrato nel suo Les Origines républicaines de Vichy, reagisce contro s'en prend ainsi à l'«orientamento post-coloniale» chiedendogli di «fare un bilancio di questi trenta anni di polemiche identitarie» e della sua «impotenza politica» illustrata, secondo lui, dall'«estrema-destrizzazione degli spiriti-cioè del pensare». La controversia francese annega nei casi in cui la critica antirazzista colpisce anche opere classiche: è il caso della rappresentazione delle Supplicanti di Eschilo alla Sorbona, sabotata da militanti antirazzisti, il che ha fatto dire a varie personalità anch'esse impegnate che tale logica della censura integrista e identitaria è la stessa" (fra queste personalità Ariane Mnouchkine, Wajdi Mouawad, Barbara Cassin, Hélène Cixous, André Markowicz, Fia Ménard et Jeanne Favret-Saada). La divisione riguarda anche il mondo degli insegnanti, soprattutto dopo la polemica sui laboratori create secondo il criterio di «non-mescolamento razziale» organizzati da Sud Éducazion 93. E questo finisce per investire persino le famiglie "meticce" o che hanno adottato bambini venuti da
2002
Non c'è dubbio che la guerra scatenata dall'attacco dell'11 settembre (data ed episodio che però si inseriscono in un lungo processo) sta continuando sotto altre forme. Ed è la guerra più complessa che l'umanità abbia mai combattuto. Le potenze capitalistiche sono molto attive con le loro diplomazie, soprattutto segrete. Anche all'interno degli Stati più potenti le fazioni della borghesia si combattono, e la lotta di classe in America ed Europa sta assumendo un volto parlamentare destrorso, dopo che le socialdemocrazie hanno contribuito una volta di più al disarmo del proletariato.
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Conflitto, lavoro e migrazioni. Quattro “Lezioni recitate”, a cura di M. Gobetti, M. Brunazzi, Edizioni Seb27, Torino 2018, 2018
Genealogie dell'Occidente, 2015
In G.M., "L'invenzione del testo", Laterza, 2010
Giornale di storia costituzionale / Journal of constitutional history, 38, 2019
Quaderni, 2013
Il diritto alla storia, 2021
“Pesciolini di guerra”. Amministrazione e scandali nelle Terre Liberate e Redente tra guerra, dopoguerra e ricostruzione (1915-1922), in AA.VV., «Le “disfatte” di Caporetto. Soldati, civili, territori 1917-1919, 2019
Teoria e Storia del Diritto Privato, 2022