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Cosa si intende per sociologia della comunicazione? La comunicazione può essere suddivisa in: comunicazione interpersonale (ad esempio: tono di voce, gesti), comunicazione di massa (mass media), comunicazione online. Notiamo che la comunicazione di massa contiene delle caratteristiche della comunicazione interpersonale, e la comunicazione online contiene delle caratteristiche della comunicazione di massa. Dunque la comunicazione analizzata contiene la caratteristica della comunicazione di sinistra, ovvero quella precedente.
appunti delle lezioni di sociologia della comunicazione tenute dalla Prof.ssa Pina Lalli
Dati web Cosa resta dell'informazione - Kosovo (riassunto del saggio di P. Lalli) I giovani nello scenario digitale (riassunto del saggio di C. Giaccardi) Le rappresentazioni dei giovani in tv (riassunto del saggio di P- Lalli)
comunicativo in corso. Sulla base di questi elementi siamo ora in grado di arrivare a una definizione utile di comunicazione: la comunicazione è l'emissione deliberata di un messaggio codificato secondo certe regole socialmente riconosciute e rivolto a dei riceventi (qualificati o meno).
Raccogliere la sfida di spiegare scientificamente la società significa, per il sociologo, saper guardare innanzitutto dentro sé stesso -Alvin Gouldner La sociologia è chiamata a raccogliere almeno due sfide nel XXI secolo: da un lato, rafforzare la spinta a proporsi come scienza, con un apparato teorico e metodologico in grado di fornire conoscenza; dall'altro e di conseguenza dimostrare la capacità di interpretare le complesse dinamiche della società contemporanea, i suoi modelli di sviluppo, le sue istanze etiche e di cambiamento, le sue forme di comunicazione, le sue prospettive future di fronte ai grandi problemi dell'umanità, ambiente, qualità della vita, democrazia, rapporti interetnici e interculturali, inclusione sociale. La collana intende aprirsi a una prospettiva interdisciplinare e, oltre ad ospitare i contributi di studiosi ormai affermati nel panorama nazionale e internazionale, intende avvalersi dei lavori di giovani ricercatori in grado di offrire nuovi stimoli e nuove prospettive di indagine nelle scienze sociali. Essa, inoltre, intende caratterizzarsi per l'adozione, accanto al linguaggio scritto, anche delle immagini, che -in forme assertive o simboliche -assumono ormai un'importanza crescente nella comunicazione umana.
Mondadori, 2021
La comunicazione è l'emissione deliberata di un messaggio codificato secondo certe regole socialmente riconosciute e rivolto a dei riceventi (qualificati o meno). La comunicazione è quindi deliberata: è necessario avere intenzione di esprimere qualcosa, e questo fa della comunicazione un'azione sociale. Il messaggio può essere verbale o non verbale e per essere comprensibile ha bisogno di una serie di codici, cioè di una matrice di possibilità a cui attingiamo per formulare i contenuti delle nostre interazioni comunicative, secondo regole comuni e condivise. Infine, un processo comunicative prevede un ricevente a cui corrisponde peraltro un emittente. L'informazione consiste invece in una serie di espressioni, non necessariamente verbali, trasmesse presumibilmente in maniera non intenzionale da parte dell'emittente, e che ci informano sulle caratteristiche dell'emittente stesso e sulle circostanze in cui questo opera. Di fatto, nelle normali interazioni quotidiane, gli individui fanno uso di un misto di comunicazione ed informazione, e quindi di messaggi emessi deliberatamente e di altri su cui il controllo è minimo o nullo. Nella comunicazione un elemento fondamentale è la fiducia, grazie alla quale portiamo a conclusione la maggior parte dei processi comunicativi che ci vedono coinvolti. Un messaggio metacomunicativo ci parla del tipo di interazione in corso e la definisce: si tratta di una cornice, un frame. Se la nozione di frame è stata introdotta da Bateson, si deve a Goffman il suo uso nell'approccio sociologico alla comunicazione: se il frame è una cornice che noi poniamo attorno ad una situazione, per capire il messaggio di un evento comunicativo bisogna vederlo nella sua cornice primaria. È possibile mettere un'ulteriore cornice attorno ad un frame primario, trasformandone così il significato. Quello che c'è dentro rimane lo stesso, ma il suo significato varia al variare del frame che o incornicia. L'operazione di incorniciamento di una situazione è un'esperienza normale e quotidiana. 2. NON SI PUÒ NON COMUNICARE Il termine comunicazione trae la propria origine dalla remota radice sanscrita com, il cui significato di «mettere in comune» si è trasferito al latino communis (comune), composto di cum (insieme) e munis (obbligazione dono). Alla base della comunicazione ci sono quindi le idee di reciprocità e di vincolo che sono anche alla base della vita sociale. L'idea di comunicazione come condivisione e reciprocità ci suggerisce uno scenario dove le persone sono in qualche modo non solo legate, ma anche vincolate le une alle altre, dove quindi gli uni avranno delle aspettative sugli altri e sapranno che questi ultimi avranno, reciprocamente, delle aspettative su di loro, e così via. L'intenzionalità non solo è presente, ma è anzi un elemento determinante, tale da distinguere il concetto di comunicazione da quello di informazione. Non tutti sono d'accorso su questo punto. Secondo la Scuola di Palo Alto la comunicazione va intesa come comportamento in senso lato, senza quindi ci sia bisogno di voler comunicare per farlo. Ogni comportamento che manifestiamo di fronte ad altre persone ha valore comunicativo, da quelli volontari a quelli involontari. Da questo assunto deriva il primo assioma della Scuola di Palo Alto: «È impossibile non comunicare» (Watzlawick). Una formulazione piuttosto comune vede la comunicazione come una relazione in cui qualcuno, l'emittente, invia un messaggio a qualcun altro, il ricevente: il messaggio deve essere costruito per mezzo di una serie di codici che siano almeno in parte condivisi da coloro che sono impegnati nell'atto comunicativo e viene trasmesso attraverso uno o più canali, ovvero apparati fisici che possono essere naturali o artificiali. Il tutto avviene all'interno di un contesto che fa da cornice all'atto comunicativo in corso. Roman Jakobson ha legato agli elementi della comunicazione altrettante funzioni, patendo dal presupposto che la comunicazione risponde anche a determinate funzioni, ciascuna legata ai singoli costituenti del processo comunicativo. A seconda della preponderanza di uno degli elementi della comunicazione, avremo la preponderanza di una delle seguenti funzioni: • Espressiva: U emittente; si concentra sulla possibilità che ha questi di esprimere i propri sentimenti, le proprie emozioni ed i propri stati d'animo • Conativa: U ricevente; possibilità di influenzarne l'azione ed il comportamento; l'attenzione è posta sugli effetti che la comunicazione ha sul destinatario del messaggio • Poetica: U messaggio; ci informa sull'organizzazione, la struttura interna, la coerenza narrativa, ecc • Referenziale: U contesto; l'uso di strumenti linguistici come avverbi di spazio e tempo, articoli, pronomi, ecc
Gli esseri umani sono esseri comunicanti, pensanti, emotivi e sociali. La comunicazione è una dimensione psicologica costitutiva del soggetto: egli non scegliere se essere comunicante o meno, ma può scegliere se e in che modo comunicare. La comunicazione è un'attività eminentemente sociale, in quanto sia comunicazione solo all'interno di gruppi. Socialità e comunicazione costituiscono quindi due dimensioni fra loro distinte, ma intrinsecamente interdipendenti. Si può quindi dire che:
JCOM, 2005
L'articolo propone una riflessione sulla comunicazione scientifica e sui processi comunicativi caratteristici della produzione di nuova conoscenza e, in questo quadro, delinea il ruolo che la sociologia può offrire per una loro più profonda comprensione. L' ...
La rivista è nata nel 1994 con lo scopo di mettere in evidenza il continuo scambio tra "Metis" e il "Logos" incoraggiando in tal modo il pluralismo degli studi e della ricerca nel campo della comunicazione. Il pluralismo si riferisce non solo a un confronto tra discipline, ma anche a un confronto costante tra generazioni di studiosi che hanno come punto di riferimento la comunicazione e la società. The journal was founded in 1994, with the aim to highlight the continuous exchange between "Metis" and "Logos", thus encouraging the pluralism of the research in the field of communication. Pluralism is understood here not only as an exchange between various scientific domains, but also as a constant debate between different generations of scientists, whose work focuses on issues concerning communication and society.
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H-ermes. Journal of communication, 2019
sta in: Valerio Vetta, "Comunicazione politica e consenso elettorale: il 1948 in Puglia", posfazione di Felice Blasi, Edizioni dal Sud, Bari 2016, pp. 163-175, 2016
Luiss University Press, 2014