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I media informativi: chi se li ricorda?

Abstract

costante e intensa riflessione critica sui rapporti tra media e democrazia nella società moderna; l'identificazione delle sfide alla libertà d'espressione e le nuove trappole per libera mente pubblica sono le necessità della società moderna che ha realmente la volontà e le potenzialità per essere la società della comunicazione responsabile e della democrazia realizzata. Se teniamo in mente che "la forza esterna priva un uomo della libertà di comunicare pubblicamente i suoi pensieri, lo priva allo stesso tempo della sua libertà di pensare" e che "la mente umana può funzionare solo se una persona è in grado di utilizzarla pubblicamente" (Kant), e se vogliamo comprendere la lotta per i media democratici come "un progetto in costante progresso, senza nessuna soluzione finale" allora il compito di questo testo sarà quello di trovare le risposte ad una serie di domande che considero essenziali nel processo di costruzione di un raccordo tra i media e la democrazia. Se la società di oggi si valuta come una società di comunicazione totale, vale la pena di parlare di una comunicazione dei cittadini libera e paritaria attraverso i media, oppure si tratta di un'utopia lontana e irreale? Quali variazioni i media di oggi apportano allo spazio pubblico rispetto alla sua concezione classica? I nuovi media e le tecnologie di comunicazione, principalmente veicolati dal rapido aumento di Internet danno forte stimolo e incoraggiamento allo sviluppo della sfera pubblica e della vera democrazia partecipativa o ci portano ad una società controllata? Se un'espansione eccezionale dei media nella società contemporanea ha dato vita ad uno stato definito "democrazia mediatica" che alcuni accettano con entusiasmo acritico, mentre altri consideranno con panico incompresibile? Poi, dato che è impossibile immaginare la comunicazione democratica senza una democratizzazione dei media, è necessario domandarsi se la democratizzazione dei media sia di fatto possibile oppure se Chomsky ha ragione quando sostiene che: "La emocratizzazione dei media è una nozione paradossale poichè la partecipazione civica sarà necessariamente un attacco alla libertà dei media, considerando che il compito dei media è informare il pubblico senza preconcetti" .