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Itinerari di storia. In ricordo di Mario Pani, a cura di M. Chelotti, M. Silvestrini, E. Todisco, Bari 2017, 89-95
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per l'invito a partecipare a questa intensa giornata in ricordo e in onore di Mario Pani, nel cuore della «sua» Università, dell'Università con la quale egli quasi si identificava.
Quaderni lupiensi di diritto e storia 6, 2016, 217-221
La pubblicazione di articoli e note proposti alla Rivista è subordinata alla valutazione positiva espressa su di essi (rispettando l'anonimato dell'autore e in forma anonima) da due lettori scelti dal Direttore in primo luogo tra i componenti del Comitato scientifico internazionale. Ciò in adesione al comune indirizzo delle Riviste romanistiche italiane (AG., RISG., BIDR., AUPA., SDHI., Iura, Index, Roma e America, IAH., Quaderni Lupiensi, Diritto@storia, TSDP.), in seguito alle indicazioni del gruppo di lavoro promosso dal Consorzio interuniversitario Gérard Boulvert e a conseguenti delibere del CUN e del CNR. Gli autori sono invitati a inviare alla Rivista insieme con il testo da pubblicare un abstract in lingua diversa da quella del contributo e «parole chiave» nelle due lingue.
2021
Questo elaborato intende ripercorrere i passaggi della lenta diffusione del Cristianesimo in Atene e del suo debole impatto sociale e urbanistico contrariamente a quanto accadeva per i centri coevi della Grecia (come Tessalonica, Gortina e Nicopoli) e, in generale, dell'Oriente Tardoantico: già centro di riferimento culturale del Panhellenion dal II d.C. per volere dell'imperatore Adriano e con la formazione della Scuola Neoplatonica nella seconda metà del V secolo d.C., la società ateniese e il suo ceto dirigente risultavano fortemente imbevuti dei valori dell'Ellenismo e delle pratiche pagane ad esso connesse. Soltanto a partire dal V secolo d.C. il processo di cristianizzazione risulta essere architettonicamente attestato, fino ad interessare la riconversione dei templi pagani più importanti della città negli ultimi anni dello stesso secolo: tuttavia in questa fase di "rinnovamento" urbanistico il ceto episcopale ateniese riuscì a ricoprire un ruolo primario solo dal VI secolo in poi, quando ormai il ceto dirigente cittadino era scomparso e la Scuola Neoplatonica fu definitivamente chiusa per volontà dell'imperatore Giustiniano (529).
L’Ultima Cena. Un’indagine ancora in corso su uno degli avvenimenti chiave per la cultura occidentale e per tutta l'umanità., 2016
L’Ultima Cena. Un’indagine ancora in corso su uno degli avvenimenti chiave per la cultura occidentale e per tutta l'umanità
Il canto finale, come si evince dal nome, si canta dopo l’Ite Missa e s t. Ora, nel Messale per questo momento non è previsto nessun canto specifico, nessuna antifona (come è per l’introito e il communio, ma non più per l ’ offertorio).
2017
Gli ultimi mesi della vita di Giovanni Gentile, con l'impegno culturale di restituire dignità e concordia all'Italia lacerata dalla guerra civile. Conferenza tenuta il 18 giugno 2017 presso la Fondazione Rsi Istituto storico di Terranuova Bracciolini-Cicogna.
Un giovane palestinese prende la via del sacerdozio e alla fine diventa papa. Il suo pontificato si adopera per la liberazione dei popoli dai lacci di un'economia che li strangola e minaccia la sconfitta dei grandi poteri socioeconomici multinazionali. Essi però non tarderanno a reagire.
Sacro e Vago Giardinello / Quaderno annuale del Centro studi di storia della Chiesa nella Diocesi di Albenga – Imperia “Gio. Ambrogio Paneri” (7), 2021
Tracce documentali di alcune confrarie ancora in attività nella Riviera Ligure di Ponente del XIX secolo.
Nicola Severino-www.nicolaseverino.it Ottobre 2005 Per iniziare questo scritto, prendo a prestito uno stralcio tratto da un piccolo articolo divulgativo, rarissimo nel suo stile, comparso nell'ottobre del 2000 sul sito web della Terza Università di Roma: Scusi che ore sono?… Quattro piedi e mezzo… Pochi sanno che uno dei primi strumenti usati per misurare il tempo fu il corpo umano. L'uomo cominciò a servirsi della lunghezza del piede anzitutto per misurare il tempo, durante il giorno, secondo un sistema che deve risalire veramente all'infanzia dell'umanità e che sopravvisse a lungo nell'antica Grecia ed era ancora seguito, nelle campagne, sul declinare dell'Impero romano. Premesso che le ombre, lunghissime di prima mattina, vanno gradatamente accorciandosi sino al mezzogiorno, per poi riprendere ad allungarsi sino al tramonto, si faceva coincidere l'estremità dell'ombra della testa con un punto ben definito sul terreno (ad esempio un sasso) indi bastava posare un piede innanzi all'altro e contare. Il fatto che la statura e la lunghezza del piede siano variabili da una persona all'altra non ha importanza essendo queste due misure di norma proporzionali tra loro. Per questo motivo il piede umano poteva, cosi com'è, servire come campione; in altri casi, sappiamo, si deve ricorrere ad un piede convenzionale di stabilita dimensione. In Aprile ad esempio (in latitudini uguali a quella dell'Italia centrale), di primo mattino il corpo proietta un'ombra di ventiquattro piedi, che a mezzodì si riduce a quattro soltanto; la metà del mattino, cosi come quella del pomeriggio, dà luogo nello stesso mese a dieci piedi d'ombra.
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«A Rivista Anarchica», anno 44, n. 391, estate 2014
Fata Morgana Web. Un anno di visioni, 2019
Il Tempo dei Fenici. Incontri in Sardegna dall'VIII al III sec. a.C., 2019
L'ultimo dei Dohrn. peter Roman Dohrn dal Mediterraneo alla Valle Reatina, 2022
I paradossi del lavoro di piattaforma, 2023
L’Olimpo sul lago. Canova, Thorvaldsen, Hayez e i tesori della Collezione Sommariva, 2024