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LO STORICO DELLA RIVOLUZIONE ROMANA: GIUSEPPE SPADA

L’analisi qui proposta ha l’obiettivo di analizzare un modo di “combattere” sul piano ideologico e propagandistico il temuto discorso nazional-patriottico, dopo la grande frattura creata dalla rivoluzione del Quarantotto. Si realizzerà attraverso l’approccio a Giuseppe Spada che si trova a raccontare la rivoluzione appena conclusa e lo fa utilizzando dispositivi narrativi ed espressivi già usati in precedenza dai liberali. Giuseppe Spada, una personalità romana, era conosciuto soprattutto per il ruolo che svolgeva al Banco di Torlonia, a cui aveva dedicato tutta la vita. L’amore per la propria città e la dedizione per l’istituzione papale lo avevano portato a compiere una capillare raccolta di documenti sul triennio 1846-49. È il punto di partenza della sua opera principale, la Storia della Rivoluzione di Roma, dove ricostruisce da un punto di vista filopapale gli avvenimenti del ’48 romano. L’autore non vuole scrivere un romanzo, ma un’opera di storia, o piuttosto una cronaca che pretende di essere il più possibile obbiettiva.