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“The Black Notebooks as Thought Journals.” In Zur Hermeneutik der “Schwarzen Hefte,” Heidegger-Jahrbuch 11, ed. Alfred Denker and Holger Zaborowski. Freiburg: Karl Alber, 2017. Italian translation: “I Quaderni neri come diari filosofici,” tr. Massimo Mezzanzanica, Magazzino di Filosofia 10:29 (2016-17/B10): 13-30.
This article presents the current state of discussion on Heidegger's Black Notebooks as it developed in recent years. In the first place, the article dwells on the different positions of the most prominent philosophers that partake in the discussion, and offers to the reader a thorough examination of the sources. Secondly, the author presents his personal take on the future prospects of the studies on Heidegger and proposes to use the Black Notebooks as a keystone to develop a new interpretation and approach to Heidegger's philosophy
L'intellettuale attuale si distingue da quello "antico" oltre che per il modo di fare ricerca, data la varietà odierna, qualitativa e quantitativa, di fonti a disposizione di tutti, anche per le diverse dinamiche e i diversi scopi di diffusione del sapere. È probabile che di uno scritto si affermi prima la sua fama, e che questa si sostituisca al suo contenuto ; infatti se normalmente ci si deve trattenere dal giudicare un libro dalla copertina, con il fenomeno "Martin Heidegger antisemita" viene da domandarsi se la moltitudine che ha espresso opinioni, giudizi e sentenze a riguardo, l'abbia almeno mai vista quella dei Quaderni neri. È molto facile, poi, arrivare ad erigere interpretazioni o indirizzi di pensiero partendo da estrapolazioni linguistiche ; con un qualsivoglia contenuto filosofico, questo lavoro di isolamento del particolare, della parte rispetto al tutto, risulta abbastanza semplice. Infatti, un enunciato filosofico, se non letto alla luce di un contesto, del suo proprio sorgere, può adagiarsi comodamente sulle più difformi opinioni. A questo punto, i frutti delle diverse letture interpretative, sorte dallo sradicamento di porzioni di pensiero e di affermazioni filosofiche singolari, possono imboccare strade certamente differenti : prendere piede in contesti scientifico-accademici, o essere accolte in circostanze meno elitarie, alla portata di tutti, come per esempio quelle mediatiche. Ora, se questo desumere dà vita ad un pensiero apparentemente organico che ha la fortuna di essere accolto favorevolmente da entrambi i contesti, accademici e mediatici, può accadere che altri intellettuali, di "vecchio stampo" potremmo dire, sentano il bisogno di far sorgere un nuovo flusso di pensieri che, pur non ponendosi come semplice risposta a questo sradicamento, ha il merito di far riemergere l'originarietà del pensiero preso di mira, i cui frammenti stavano costituendosi come opera a sé ; questi studiosi si sentono in dovere, in nome di quella ricerca non strumentalizzata, ovvero non mirante ad altro, di "riassestare" la sistematicità di un contenuto filosofico, il quale, essendo stato sottratto al suo contesto, al suo stesso sviluppo, non vede il suo senso solo alterarsi, bensì mutare radicalmente, assumere altri significati.
2016
La pubblicazione degli ultimi volumi della Gesamtausgabe heideggeriana 1 ha avuto ampia eco, tanto accademica che mediatica. Questi volumi (GA 95, GA 96, GA 97), noti nel dibattito pubblico come Quaderni neri (d'ora in poi QN), includono le riflessioni svolte da Heidegger negli anni della Seconda guerra mondiale. Non si tratta di scritti privati, ma di scritti destinati a un pubblico, e l'autore stesso ne ha approvato la pubblicazione.
Invited paper in "Idee . Semestrale internazionale di Filosofia e Scienze sociali ed economiche" Dipartimento di Filosofia Universita' del Salento
D. Di Cesare (a cura di), "Heidegger e i <Quaderni neri>", Mimesis 2016, pp. 21-39
Ora che la gran patata editoriale s'è raffreddata, possiamo forse avvicinare le labbra e arrischiare il morso.
Peter Trawny, Jesus Adrian Escudero, Dean Komel, Alfredo Rocha de la Torre, Adriano Fabris (ed.), Metafisica e antisemitismo : i Quaderni neri di Heidegger tra filosofia e politica, Pisa: Edizioni ETS. 2014, p. 73-80
The article discusses Heidegger’s alleged anti-Semitic views expressed in the recently published diaries known as the “Black Notebooks”
Quaderni della Fondazione n.3 "Nero in tavola".Giallo enogastronomico e altre storie, 2019
I contenuti del terzo numero de I Quaderni della Fondazione sono la sintesi e, per quanto riguarda il saggio di Maria Loredana Macrì, l’approfondimento dei temi trattati con gli studenti dell’Istituto Alberghiero “A. Panzini” di Senigallia nella mattina del 30 novembre 2017. In quella occasione si è parlato ai ragazzi di letteratura, prevalentemente gialla e noir, secondo una prospettiva inconsueta, ma senza dubbio foriera di interesse per chi sta studiando per diventare cuoco o pasticcere, vale a dire il ruolo ricoperto dal cibo nelle pieghe di racconti che, al mangiare e al bere, assegnano un ruolo importante non solo nella realizzazione dell’atto criminale (quante storie di bevande e piatti avvelenati nella storia dell’uomo e, di riflesso, nelle pagina degli scrittori), ma anche per definire la natura dei personaggi e la cultura del luogo in cui è ambientata la vicenda. Nella speranza che tale argomento possa interessare anche ai nostri lettori, compresi i cultori della letteratura del mistero e dell’enigma, eccoci qui a presentarvi dunque un altro articolato resoconto sull’attività di divulgazione culturale condotta dalla Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare e dai suoi valenti e appassionati collaboratori. Ancora una volta vi auguriamo una buona lettura.
2015
«Se c'è un silenzio che proviene dalla vigliaccheria tipica dell'essere umano incapace di riconoscere il proprio errore e con esso il male generato di cui si era più o meno consapevoli, c'è altresì un silenzio che nasce dalla vergogna, la quale sconta nell'esistere il non detto e il troppo rumore che intorno ad esso si crea. Come si colloca dunque la Judenfrage nel pensiero di Heidegger? Quali responsabilità si possono ascrivere al filosofo davanti all'orrore dell'Olocausto?» Dalla sinossi: Heidegger è stato antisemita? Di che tipo di antisemitismo si tratta? La Judenfrage è davvero il cuore degli Schwarze Hefte? Che tipo di responsabilità si possono ascrivere alla filosofia di Heidegger davanti all’orrore dell’Olocausto? Perché questa ossessione solo per il “caso Heidegger” e non nei confronti di altri filosofi, dichiaratisi apertamente antisemiti e nazisti? E perché questo diffuso anti-heideggerismo di ritorno? Come collocare l’interpretazione di Heidegger nella storia della filosofia dopo la pubblicazione dei Quaderni Neri? Ha senso pronunciare ora, allo stato attuale della pubblicazione dellaGesamtausgabe, giudizi definitivi o tentare ricostruzioni a posteriori? Queste sono alcune delle domande alla base del libro. Il lavoro sulle Überlegungen II-XV e sul recentissimo volume delle Anmerkungen I-V ha rappresentato un’occasione importante per praticare un’ermeneutica scrupolosa e libera da ideologie di ogni sorta; per riflettere sui molti temi contenuti nei Quaderni Neri e problematizzarne le domande radicali, rinunciando alla dicotomia delle risposte che vedono gli interpreti dividersi fra apologeti e detrattori. Ciò che è emerso da questo lavoro è che il pensiero di Heidegger, anche quello caratterizzato dalle affermazioni più abissali e dal buio della storia che le ha alimentate, è qualcosa di più dell’affaire Heidegger. Forse Gadamer non ha mai avuto torto: «Se uno è convinto di essere “contro” Heidegger – o anche se crede semplicemente di essergli “favorevole” – si rende ridicolo. Non è così semplice passare davanti al pensiero». All’interno del volume, saggi di Paolo Beretta, Francesca Brencio, Sonia Caporossi, Marco Casucci, Francisco Gómez-Arzapalo y V., Michael Kraft, Luis Alejandro Rossi, Ángel Xolocotzi Yáñez.
Why does such a relevant part of the Italian Left Wing intelligentsia keep regarding Heidegger’s legacy as a necessary key to understanding Modernity, in spite of more and more indisputable proofs of Heidegger’s involvement in Nazism, and of the roots of this involvement in Heidegger’s philosophical thought? Why does the deeply illiberal root of Heidegger’s thought still captivate some of the best known representatives of what has been called “Italian Thought”? The ongoing publication of Heidegger’s Schwarze Hefte, and a recent book by D. Di Cesare on them, tracing back the responsibility for totalitarianism to the whole Western philosophical tradition, yield the topics for an analysis aiming at an answer to these questions.
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