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La Tore, 2019
Come che sicuramente gaveré già sentido un milion de volte, la nostra Fiume la xe sempre stada un gran bela zità multietnica, piena de gente vignuda dale parti più disparade d'Europa e perché no, del mondo. Un vero crogiuolo multiculti, un fertile incrocio de culture e popoli che insieme ga costruido qualcosa de veramente bel e grande. Purtropo, però, xe anche quei che 'sta roba non ghe piaxe propio. Per lori questo xe buonismo, favole sdolcinade per fioi, robe, insoma, che non ga a che far con la realtà, e che bisogneria scanzelar e scordar per sempre nel nome de non se capise cosa. E se per caso anche Voi sé tra questi, ma non credo, permeteme de mostrarve un bich de nomi e cognomi che go scovado sbisigando nei giornai fiumani dei tempi dela Defonta, ma anche in altre fonti, ancora più vecie.
Versants, 2022
La prima commedia pubblicata in Italia da una donna fu Li buffoni di Margherita Costa (1641). Commedia ridicolosa, l'opera è una parodia della corte Medicea ambientata in nord Africa. Il presente studio considera la protagonista Marmotta, principessa di Fessa e moglie del principe di Marocco, come una rivisitazione innovativa del topos della malmaritata. Essa non è la moglie annoiata e adultera o la giovinetta desiderosa di evitare un'unione sgradita, ma una sposa i cui appetiti amorosi rimangono insoddisfatti perché il marito preferisce la compagnia di nani, gobbi, matti e altri 'scherz[i] di natura' del principato. Il saggio legge Li buffoni come una sfida fatta da una scrittrice ai luoghi comuni del mondo teatrale sul desiderio femminile.
Studia Ephemeridis Augustinianum 101, 2006
Il perenne dialogo,che talvolta volge inscontro tra la fede e la scienza tra la ricerca e la verità di fede, lascia frequentemente interdetto I'uomo che desidera approfondire il pensiero scientifico del Mondo Antico e Tardo Antico. Di fronte allo studio degli astri nell' antichità, lo studioso non può non riferirsi all'esigenza di risposte che l'uomo del mondo antico riponeva nello studio delle stelle e, di conseguenza, all'astrologia , senza per questo non approfondire l'astronomia.
Artifara, n. 10, 2010
Giullari, folli e buffoni. 1 Francesc Massip (URV) Tito Saffioti, Gli occhi della follia. Giullari e buffoni di corte nella storia e nell 'arte, Milano, Book Time, 2009 Quello del giullare è stato uno dei mestieri più denigrati nella storia dell'Occidente, nonostante si tratti di uno tra i più importanti per la società. Importante non solo perché, per secoli, fu la principale forma di divertimento, ma anche perché fu l'unico depositario dell'antica eredità teatrale sopravissuta al genocidio culturale operato dalla Chiesa medievale e dai poteri che la sostenevano. La giulleria salva il teatro dalla feroce distruzione e dalla fanatica persecuzione a cui fu sottoposto dal cristianesimo. Per quasi un millennio i giullari mantengono in vita la testimonianza della rappresentazione scenica, delle tecniche interpretative, dell'insieme dei processi attoriali e narrativi che costituivano la spina dorsale dell'immaginario del popolo, finendo poi con l'essere vampirizzati dai frati predicatori, che erano affascinati dalla loro efficacia comunicativa. La loro arte rallegrava, intratteneva, informava e, soprattutto, manteneva vivo lo spirito critico della gente nei confronti del potere costituito e dei sistemi dominanti. Il giullare, con umorismo, ironia e burle, spargeva il seme del dissenso e dell'opposizione nei confronti dell'autorità incontestabile e sempre abusiva. Si trattò perciò di un mestiere perseguitato e diffamato, almeno fino a che non venne preso sotto l'ala protettiva di quei potenti che, in fondo, si annoiavano senza il pepe giullaresco, giungendo a essere istituzionalizzato nelle corti con la creazione della figura del buffone. Gli occhi della follia. Giullari e buffoni di corte nella storia e nell'arte è un appassionante percorso in quest'arte. Tito Saffioti è, in effetti, uno tra i maggiori conoscitori europei del mondo della giulleria. Già un ventennio fa, Saffioti pubblicò un fondamentale studio su I giullari in Italia. Lo spettacolo, il pubblico, i testi (Milano: Xenia 1990), con un'impressionante quantità di documentazione che permette di farci un'idea ben precisa dell'attività giullaresca medievale in territorio italiano. Ora fa qualche passo in più: innanzitutto estende la sua ricerca all'Età Moderna, prendendo in considerazione i buffoni di corte e gli altri personaggi comici di cui si circondava il potere, argomento tra l'altro già affrontato in un libro del 1997 ristampato da poco ('...E il signor duca ne rise di buona maniera.' Vita privata di un buffone di corte nella Urbino del Cinquecento, Milano: La Vita Felice 1997 i Book Time 2008), nel quale, in un elettrizzante itinerario, lo studioso ricostruisce la vita privata del buffone di corte dei duchi di Urbino durante il XVI secolo. Inoltre, il nuovo, documentatissimo e avvincente volume è
The sociological writings of T.W.Adorno; two poets and destruction, sin, responsibility; Alciati's BOOK OF EMBLEMS, truth light life (Kasparhauser n.10, 2014 , http://www.kasparhauser.net/periodici/10%20Lichtung/Conserva-Adorno.html; Poliscritture 3, 2007)
Sot la Nape, 1, 2023: 48-50., 2003
Etymological proposals for three Friulian surnames of probable Germanic origin.
(en collaboration avec C. Piola Caselli) « Rassegna Foscoliana », Testo, XXXIII, 2012/2, pp. 143-158, 2012
Outline Engravings and Descriptions of the Woburn Abbey Marbles (m.dccc.xxii). Le Grazie a Woburn Abbey, a cura di Arnaldo Bruni, Firenze, Polistampa, 2012, 2 voll. ; Orazioni e Lezioni pavesi, a cura di Andrea Campana, Roma, Carocci, 2009, 352 pp. ; Poesie, a cura di Matteo Palumbo, Milano, Rizzoli, 2010, 308 pp. ; Ultime lettere di Jacopo Ortis, a cura di Maria Antonietta Terzoli, Roma, Carocci, 2012, 352, pp. ; Dei sepolcri, edizione critica a cura di Giovanni Biancardi e Alberto Cadioli, Milano, Il muro di Tessa, 2010, cxl+30 pp. ; Bibliografia foscoliana, a cura di Giuseppe Nicoletti, Firenze, Le Monnier (Edizione Nazionale delle Opere), 2011, 2 voll., x+310 pp. ; xii+322 pp. * La presente rassegna è il frutto della stretta collaborazione e di una perfetta coincidenza di punti di vista e di prospettive critiche tra i due autori. Tuttavia le pp. 1-8 si debbono a Chiara Piola Caselli, mentre le pp. 8-14 a Christian Del Vento.
È però nel 1932 che, con «Lucio l'avanguardista», personaggio mutuato da un character britannico, ha inizio la vera e propria apologia a fumetti del regime mussoliniano. Lucio è un aviere, paladino della causa fascista a cavallo del biplano Dux, coadiuvato dalla sua ragazza che -omen nomen! -si chiama Romana. Considerata la forte vena nazionalista che già caratterizzava il personaggio originale, la sua manipolazione in senso fascista -a dimostrazione che l'opera civilizzatrice britannica non differiva di molto dall'imperialismo di Mussolini -non dovette di certo comportare soverchi problemi. «Jumbo», la testata pubblicata da Lotario Vecchi che ospitava «Lucio l'avanguardista», riscosse un immediato successo anche FUMETTI con il FEZ STORIA IN RETE | 60 Giugno 2008 61 |
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Il contagio del male, 2022
Lo spazio letterario di Roma antica. VI I testi: 1. La poesia, 2009
ATRIUM STUDI METAFISICI E UMANISTICI, pp. 20-39, 2022
Introduction: Elisabetta Potthoff, 1990
Maranola di Formia. Luogo geografico antropologico, 2019
Torri, corsari e contrabbandieri in Calabria Ultra durante il Decennio Francese (1806-1815), 2020
Miscellanea di studi etimologici ed etnografici in memoria di Remo Bracchi, LAS, Roma 2020