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Cominciamo col prendere in esame le fonti di un tipo determinato, le biografie di Omero, che si propongono ex professo il fine precipuo di riassumere a livello di sintesi erudita tutte le notizie offerte dalla tradizione; da esse risulta con evidenza che ad Omero erano comunemente attribuiti, oltre all'Iliade e all'Odissea, i seguenti poemi epici eroici (nella nostra analisi prescinderemo dai poemi eroicomici, quali il Margite, la Batracomiomachia, i Cercopi ecc., che le stesse fonti biografiche definiscono espressamente paiv gnia) 1 :
Questa pubblicazione è stampata con i contributi del Dipartimento di Filologia greca e latina dell'Università di Roma «La Sapienza» e del Di par ti men to di Antichità e tradizione classica dell'Università di Roma «Tor Vergata» * Son grato a M. Cannatà Fera, a G. B. D'Alessio e al mio collega F. Ferrari per aver confortato con la discussione e la lettura il presente lavoro, salvo restando che la responsabilità di ogni argomentazione in esso presente è esclusivamente mia. 1 Per un quadro di sintesi sulla complessa e, sotto molti aspetti, particolare storia dei moderni studi pindarici, almeno fino agli anni Sessanta, vd. Young 1964. 2 «Quemadmodum alibi difficillima est Pindari interpretatio, ubi tectius rem aliquam tractat, sic etiam in hoc loco tractando eam secutus est poeta sententiarum constructionem, cuius veram rationem nonnisi intensissima mentis acie deprehendas», così significativamente Dissen nel commento ai vv. 17-49 della settima Nemea, in Boeckh 1811-21, II 2, p. 419, riflettendo punti di vista esegetici che, in più luoghi del suo contributo, si dicono condivisi con lo stesso Boeckh. Successivamente questa estrema difficoltà di interpretazione dell'ode tra tutti gli epinici pindarici, che la si considerasse vera o presunta, ha cominciato ad essere rimarcata con ricorrenza formulare nella letteratura critica pindarica, tanto nei commenti (vd. p. es. Bury 1890, p. 115, «This Ode has won the reputation of being encompassed with insolubile difficulties», e Farnell 1932, p. 289, «The ode is the most personal and self-revealing of Pindar's works and is unique among the products of Greek lyric poetry. It is also the most difficult of the odes»), quanto negli studi parziali (vd. p. es. Tugendhat 1960, p. 385, «Kein pindarisches Gedicht hat der Interpretation seit jeher solche Schwierigkeiten bereitet wie Nem. 7», e Segal 1967, p. 431, «Nemean 7 has traditionally been accounted Pindar's most difficult ode»).
Luther's positive evaluation of professional work as a divine vocation derives from his theological frame eliminating the status of religious institutes in the Church and equating laity and ecclesiastics according to their task in society. The strong dualism between inner faith and the practice of good works prevents Luther from evaluating work as intrinsically sanctifying. Work is thus seen in a highly ascetic, but not strictly sanctified. In the vision of the sanctification of professional work in Josemaría Escrivá, on the other hand, work can be made intrinsically holy because it constitutes a human work capable of being accepted by God as an offering. Its definitive value derives from its insertion into the priesthood of Christ that offers itself to the Father. The conclusion is that in Josemaría Escrivá the unity of human praxis –unity between human work and divine grace– is the condition of possibility of the sanctification of work.
Nei libri IX-XII dell'Odissea è contenuto il lungo racconto che Ulisse fa ad Alcinoo, re dei Feaci, sulle interminabili peregrinazioni in cui si è risolto il suo tentativo di tornare in patria da Troia, finora sempre vanificato dal destino. Gli antichi intitolarono questa sezione del poema \ Απόλογοι, cioè appunto Racconti; d'ora in avanti, la chiamerò anch'io con il nome convenzionale di Apologhi.
Dodici anni dopo il rogo a Roma, il maestro di filosofia naturale e già medico di Giulio Antonio Santori - il grande inquisitore - in un opuscolo sui risultati delle osservazioni galileiane cita più volte Giordano Bruno. E' Giulio Cesare Lagalla (La Galla) nel suo De phaenomenis in orbe lunae, in uno di questi riferimenti a Bruno, il maestro aristotelico fa riferimento ad Elisabetta I di Inghilterra e al suo giudizio negativo su Bruno, considerato incredulo, blasfemo e ateo. Quali le ragioni di tale testimonianza, che riguardava un passaggio cruciale della biografia bruniana, quello che gli consentì la pubblicazione della 'Nolana philosofia'? E quanta la credibilità che possiamo attribuire alla testimonianza del medico privato del grande Inquisitore, il cardinale di Santa Severina? Il saggio - ricostruendo il contesto in cui si mosse Bruno nella Londra elisabettiana e nella Parigi di Enrico III, e il contesto in cui si mosse La Galla nella Roma di fine Cinquecento e inizi Seicento - fornisce delle risposte e ipotesi di lavoro. Si segnala pure l'individuazione del vero Henry Fagot, che soggiornò a Roma ed ebbe un ruolo preciso all'interno della famiglia pontificia, come dimostrano documenti romani.
"Koinonia" 42, 2018
Referee. Prima della pubblicazione, tutti i saggi sono sottoposti a peer review obbligatoria da parte di due referee. Il referaggio è a doppio anonimato. Il giudizio del referee potrà essere a) positivo, b) positivo con indicazione di modifiche, c) negativo. In caso di due referaggi nettamente contrastanti, il testo verrà inviato ad un terzo referee.
An interpretation of some mithological aspects of Gomez de la Serna's Novels
Monete di XII secolo ritrovate ad Offanengo
The article analyzes the 12th-century coins discovered in 1896 in Offanengo (CR), Italy currently in the collections of the Civiche Raccolte Numismatiche di Milano (Civic Numismatic Collections of Milan). Examination of the records of the Medagliere di Brera conservation officer, Solone Ambrosoli, enabled the precise determination of the composition of the hoard of coins at the time of its discovery and to identify, among the 38 coins currently present in the storage drawer, eight "intruders" which must therefore be deemed as contaminating elements. The investigation resulted in the confirmation that the first coins issued by the mints of Cremona and Mantua were flat and not convex. The absence of Cremonese money and the presence of inforziato coins, as well as the comparison with other hoards, led to the hypothesis that the first minted coin of Cremona was an inforziato billon, and only later was the Cremonese minted. The lack of Cremonese coins (which the documentation suggests was minted starting in 1163) and the presence of imperial coins from the Noseda mint leads to the supposition that the hoard was placed around 1162-1163, a dating that seems to be supported by the fact that according to Ambrosoli all the coins contained in the hoard were in a very good state of preservation and therefore newly minted. The XRF analysis allowed us to detect fake Henry II, Holy Roman Emperor coins from Milan. L’articolo analizza le monete di XII secolo rinvenute nel 1896 a Offanengo (CR) attualmente in custodia presso le Civiche Raccolte Numismatiche di Milano. L’esame dei carteggi del conservatore del Medagliere di Brera Solone Ambrosoli ha consentito di ricostruire con precisione la composizione del gruzzolo al momento del ritrovamento e di individuare, tra le 38 monete attualmente presenti nel cassetto riferito al ripostiglio, otto "intruse" che devono pertanto ritenersi elementi inquinanti. L'indagine ha consentito di confermare che i primi denari emessi nelle zecche di Cremona e Mantova fossero i denari piani, e non gli scodellati. L’assenza del denaro cremonese e la presenza di inforziati, ed il raffronto con altri rispostigli, ha indotto ad avanzare l’ipotesi che la prima moneta coniata dalla zecca di Cremona fosse stato l'inforziato, e che solo successivamente si sia proceduto alla coniazione del cremonese. La mancanza del cremonese (attestato nelle fonti a partire dal 1163) e la presenza di denari imperiali della zecca di Noseda inducono a ritenere che la deposizione del ripostiglio sia avvenuta intorno al 1162-1163 datazione che sembrerebbe essere avvalorata dalla circostanza che tutte le monete che componevano il ripostiglio erano, a detta dell'Ambrosoli, in ottimo stato di conservazione e quindi appena entrate in circolazione. L’analisi XRF ha consentito di rilevare un falso d’epoca di denaro enriciano di Milano.
L´uomo delinquente in rapporto all´antropologia, alla giurisprudenza ed alla psichiatria: (cause e remedi), 1897
Source: project gutemberg Wilhelm Reich em Análise da Personalidade distingue três tipos delas do ponto de vista de ordem crescente facilitadora da transferência na análise : a anal, a oral e a genital. Cremos que ele incorre no mesmo erro de Feuerbach, ao abandonar o estudo histórico do Eros (pense-se por exemplo, que o Marquês de Sade é o individualismo moderno surgido como fenômeno de Alienação e Estranhamento e Coisificação a partir da Revolução Francesa). Nunca é demais lembrar que a oposição entre o Marques de Sade e a Revolução Francesa, aparecem erroneamente no filme Marat/Sade, de Peter Brook. Marat (tribuno revolucionário) é neste filme apresentado como delinquente comum com seu discurso apartado de seu contexto social e político. Enquanto Sade é apresentado como "maluco beleza" do hospital psiquiátrico, que escreve peças. O cinema estadunidense (com o trinômio: o indivíduo, a lei e a aventura) da série Batman da 20th Century Fox nos convida a fazer uma reflexão (tal como este livro de Cesare Lombroso) sobre objetividade, subjetividade e verdade.
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ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2004
Dizionario biografico degli italiani, 82, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 2015, pp. 279-282
Dizionario biografico degli italiani, vol. 81, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 2014, pp. 604-608
Sbarbaro epistolografo, in La poetica di Camillo Sbarbaro (A cinquant’anni dalla morte del poeta, 1967-2017), Atti del Convegno Arezzo, 11 novembre 2017, A cura di Giorgio Baroni e Giancarlo Quiriconi, Arezzo -Firenze, Accademia Petrarca – Franco Cesati, 2019, pp. 81-90.