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Introduzione. -Dalla fine degli anni Novanta del XX secolo l'attenzione della società civile si è focalizzata su alcune «battaglie» per i beni comuni (commons) esplose in varie parti del mondo. Si potrebbero citare moltissimi esempi: primo fra tutti la «guerra dell'acqua» a Cochabamba (Bolivia) nel 2000; poi la lotta di milioni di contadini in India e in America Latina contro l'appropriazione privata dei semi; la mobilitazione indigena in Ecuador contro lo sfruttamento delle risorse minerarie e la rivolta contro la messa all'asta della foresta amazzonica; la lotta dei campesinos sem terra del Chiapas eccetera .
In L. Garofalo (a cura di), I beni di interesse pubblico nell’esperienza giuridica romana. I (pp. 1-84), 2017
Il saggio ha ad oggetto la nozione di ‘beni giuridici’, in funzione della ricostruzione di una storia delle idee e della percezione di tale concetto, specie nella connotazione che gli viene conferita dalle attribuzioni ‘pubblico e ‘comune’. L’obiettivo dello studio è quello di rendere conto del portato che il concetto di ‘beni’ e la scelta di tale nozione in luogo di altre, come ad esempio ‘cose’, riversa anche oggi nell’adozione di categorie giuridiche fondamentali del diritto pubblico e privato; tale analisi viene perseguita attraverso la ricostruzione della storia del concetto stesso dal diritto romano alle codificazioni contemporanee. Gl strumenti utilizzati sono quelli propri della ricerca storica e storico-comparatistica, ma con un’attenzione specifica anche al dato etimologico e linguistico.
I b. c. hanno costituito in Italia un settore a lungo emarginato e sottovalutato nella politica e nelle scelte della pubblica amministrazione, nonostante l'istituzione (con d.l. 14 dic. 1974 n. 657, convertito in l. 29 gen. 1975 n. 5) del Ministero per i Beni culturali e ambientali, riorganizzato come Ministero per i Beni e le Attività culturali, a norma dell'art. 11 della l. 59 del 15 marzo 1997, con d. legisl. 20 ott. 1998 n. 368. Oggetto di esperienze per l'occupazione giovanile (l. 285 del 1° giugno 1977), che non hanno però presentato l'effetto dinamico atteso, soltanto a partire dagli anni Novanta i b. c. hanno registrato un sempre crescente interesse, che si è formalizzato in iniziative con intenti di rinnovamento e di imprenditorialità. Al centro dei dibattiti e delle proposte politiche a livello nazionale e internazionale, i b. c.anche attraverso le grandi mostre, il più delle volte veri motori di interesse e di consensosono stati offerti al pubblico, per renderlo consapevole del patrimonio storico nazionale e competente nella fruizione. I b. c. sono stati quindi riscoperti come settore attivo dell'economia nazionale, per l'accertata potenzialità di produrre utili e nuove professionalità, attraverso l'organizzazione, la promozione e la gestione mirate (v. oltre: Economia della cultura). Dopo anni di politica centralizzata e autofinanziata, lo Stato italiano ha dovuto riflettere sulle difficoltà di gestione -con appena lo 0,45% dell'intero bilancio nazionale -del cospicuo patrimonio, composto di circa 3500 musei, 2099 siti archeologici, 20.000 centri storici, 95.000 chiese, 40.000 rocche, 30.000 dimore storiche, 4000 giardini, 30.000 archivi, 3100 biblioteche; un complesso di beni, tra cui alcuni settori in crescita, è, a fine secolo, al centro di un rinnovato interesse scientifico: vanno
Progettare Resiliente, 2018
La resilienza è una condizione trasversale a diversi ambiti e scale del progetto, che esprime la capacità di un sistema-territoriale, urbano o edilizio-di assorbire i cambiamenti, reagendo e adattandosi proattivamente al mutamento. L'attualità di questo concetto rimanda alla constatazione socialmente condivisa di un'acuta e crescente fragilità delle condizioni di funzionamento dei sistemi antropici ed ecosistemici. Le rinnovate sfide sia ambientali-cambiamenti climatici, rischio idrogeologico, transizione energetica-sia sociali ed economiche-crescita della popolazione, urbanesimo e migrazione, accessibilità e inclusione sociale-pongono al centro l'innovazione tecnologica di processo e di prodotto a tutte le scale del progetto. Il volume raccoglie gli esiti della riflessione e del lavoro collettivo sul "Progettare Resiliente" che la Società Italiana di Tecnologia dell'Architettura SITdA ha proposto ai propri soci, e in particolare ai giovani "under 40", per attivare un confronto e rafforzare la rete delle possibili sinergie, con l'obiettivo di delineare scenari di cambiamento utili a orientare il futuro della ricerca.
ABSTRACT The physical-environmental characterization of the coastal territories of Lazio is undoubtedly very complex both from the physical and the evolutionary-environmental point of view. These are, in fact, areas of complex land-sea interaction. In particular, the recent evolution of the coastal zone is tied to the impact due to the modern human settlement, a question strongly linked to the history of the so-called unhealthy areas drainages, marsh and lagoon, or surfaces however not suited or unsuitable to the settlement, especially if understood with poorly and careless sensibility to the delicate urban planning. These places have been too often object, even in a recent or very recent past, of speculations related to the conquest of the territory, which resulted early in a change to agricultural lands with intensive exploitation and new cities of the regime's propaganda, and subsequently in further territories to force in vocation of the uncontrolled touristic seaside business. Their history and the sequences of the occurred evolution induce to highlight those geomorphological characteristics mainly related to the geological dynamics and their subsequent and subordinate hydrogeological arrangement, focusing on the present elements of Hazard, undoubtedly underestimated. We present a first exploration on the current state of the areal knowledge regarding the evolutionary dynamics, providing a diachronic framework of change of the geographical coastal areas correlating them to both historic and archeological information. These last evidences lead to the hypothesis of an evolution historically quite rapid, as example the plain of Fondi, the ancient Sinus Amiclanus. We propose elements of interdisciplinary and multidisciplinary methodology for a careful geoenvironmental analysis which can be, without any doubt and because of the appearing elements of areal hazard, extended to other coastal Tyrrhenian fronts both north and south, going so far as to coasts ancient Volturno rivernot excluding the role played by the Roman comagmatic Province and by the Colli Albani and Roccamonfina volcanic systems. RIASSUNTO La caratterizzazione fisico-ambientale dei territori costieri laziali è senza dubbio alquanto complessa sia dal punto di vista fisico che evolutivo-ambientale. Trattasi, infatti, di aree di complessa interazione terra-mare. In particolare, l’evoluzione recente della fascia costiera è legata all’impatto dovuto alla sua moderna antropizzazione, questione fortemente legata alla storia delle bonifiche delle cosiddette aree malsane, palustri e lagunari, ovvero superfici comunque non consone o poco adatte all’insediamento, soprattutto se inteso con scarsa e poco attenta sensibilità alla delicata pianificazione urbanistica. Questi luoghi sono stati oggetto, troppo spesso, anche in un trascorso recente o recentissimo, di speculazioni legate alla conquista del territorio, concretizzatasi prima in una trasformazione in terreni agricoli a sfruttamento intensivo e nuove città di propaganda del regime, successivamente in ulteriori territori da forzare in vocazione all’affarismo turistico balneare incontrollato. La loro storia e le sequenze dell’evoluzione intervenuta inducono ad evidenziare quelle caratteristiche geomorfologiche legate soprattutto alle dinamiche geologiche ed il loro conseguente e subordinato assetto idrogeologico, soffermandosi sugli elementi di Pericolosità presenti, senza dubbio sottovalutati. Si presenta una prima esplorazione sullo stato attuale delle conoscenze areali in merito alle dinamiche evolutive, fornendo un quadro diacronico di modificazione delle aree geografiche costiere correlandole ad informazioni di carattere sia storico che archeologico. Queste ultime evidenze inducono ad avanzare l’ipotesi di una evoluzione storicamente piuttosto rapida come quella ad esempio riscontrabile nella Piana di Fondi, l’antico Sinus Amiclanus. Si propongono in questa sede elementi di metodologia interdisciplinare e pluridisciplinare per una attenta analisi geoambientale che sono senza dubbio estendibili, per gli elementi di pericolosità areale presenti, su altri fronti costieri tirrenici sia a Nord che a Sud, spingendosi fino alle coste campane dell’antico fiume Volturno, non escludendo il ruolo esercitato dalla Provincia comagmatica romana e, in particolare, dagli apparati vulcanici dei Colli Albani e del Roccamonfina.
Il dibattito sui beni comuni é fatto recente e lo é anche il termine usato che ha un suo immediato significato che associa "comuni" con il concetto di distribuzione egualitaria dei beni. E infatti la discussione del tema si é accentrata sulla antinomia pubblico/privato e il movimento in favore del mantenimento e della riproduzione dei beni comuni, per ora apparentemente vincente, chiede la pubblicizzazione dei beni secondo la antica tradizione di tutte le sinistre. Poco si discute purtroppo sulla natura dei beni , termine il cui significato é andato cambiando negli ultimi venti-trenta anni, né si dice molto sulla loro gestione, pubblica o privata che sia. Questo rende quasi inesistente il dibattito sui modi concreti con cui affrontare la rapida distruzione di alcuni beni essenziali e sugli eventuali interventi per aumentarne la quantità e la qualità roproducendoli o abbassandone il degrado. Ciò nonostante che l'incredibile successo ottenuto nella campagna per il referendum contro la privatizzazione dell'acqua abbia dimostrato che questo é un tema che tocca corde solo apparentemente nascoste della gente. E' quindi a nostro parere urgente e fondamentale affrontare un dibattito approfondito in modo da essere pronti a gestire una eventuale vittoria sul tema dell'acqua estendendo il dibattito in modo da articolare e diffondere un pensiero omogeneo che comprenda tutti i "beni comuni", partendo intanto da una loro precisa definizione. .
L’utilizzo della società per il godimento collettivo di beni nelle esperienze giuridiche straniere (in quelle tedesca e francese, in particolare).
Common Good: Reality and Ecclesial Requirement Any society which is organized according to the rules that guarantee the good functioning of the relations between its members aims at pursuing the "common good". This way, common good becomes a reality that must never be emptied of content so as to become pure nominalism, or as to be reduced to a mere conceptual reality. Seeking a global vision of this orderly society, the common good becomes a goal to be achieved. Once identified in its essential elements, the common good has to find its own development in life and ecclesial order. Its dynamism and the tension that reality provokes in the logic of the relationship between the common and the private good must take into account the fundamental principles of the good itself and, at the same time, the peculiarity of the different areas in which it is applied. Understanding the term "common good" helps us to understand the significance and importance of such a reality; very broad in itself, this reality, involving philosophical, theological and legal connotations, presents many theoretical and practical aspects. Starting from the idea of law, which basically circumscribes the sphere of relations in a community, but especially from the idea of church law, we propose in this study to examine the theological meaning of the term "common good" to further analyze the individual canons of Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium where this formula is found.
2014
The geophysical surveys, in the marine environment of archaeological interest, quickly and accurately allow the reconstruction of significant areas of the seabed. The mapping of geomorphological and anthropogenic artifacts with these technologies is of particular importance in areas where the turbidity of the water makes it difficult to overview. In the campaign of investigations carried out by ENEA about the port facilities in Sinuessa, it was decided to employ a high-resolution side scan sonar (400-900 MHz). The investigations allowed to have a brand new image of the seabed as well as the location of the remains of the ancient maritime works with DGPS technology.
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Glocale. Rivista molisana di storia e scienze sociali, 2015
Paesaggio, luogo, ambiente. La configuratività territoriale come bene comune, 2014
P. De Fidio, C. talamo (a cura di),Eforo di Cuma nella storia della storiografia greca, Atti Incontro Internazionale di Studi Fisciano-Salerno 2008, La Parola del Passato, vol.II., 2014
Riviera di Levante tra Emilia e Toscana. Un crocevia per l'Ordine di San Giovanni, 2001
BENI CULTURALI E CONFLITTI ARMATI, CATASTROFI NATURALI E DISASTRI AMBIENTALI, 2018
Propriété individuelle et collective dans les États de Savoie, Actes du colloque international de Turin (9-10 octobre 2009), textes réunis par M. Ortolani, O. Vernier, M. Bottin, Nice 2012, pp. 169-183
Commons/Comune: geografie, luoghi, spazi, città, 2016