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Relationships between deep psychology and politics.
Psychoanalysis, whatever its theoretical background, deals with individuals, individual stories and clot of sorrows that, apparently, have nothing to do with the collective dimension of human life and, in particular, with political life. For these reasons, the Left Wing – for long time – has considered politics as a “bourgeois” and intimist practice, indifferent to the great issues of society and economics. Such concept was challenged by the so-called Freudo-Marxism, by the Frankfurt School and, subsequently, by some members of the political and cultural movement of Protest of 1968, who highlighted the uncompromising social nature of psychoanalysis theorizing on an originally collective subject. It could be affirmed that, at least starting from the book “Civilization and its Discontents” by Freud, psychoanalysis has always dealt with the relationship between society and the individual, focussing on a fundamental anthropological assumption: the individual discontent is a consequence of the social discontent; interior life is the other side of the exterior life. Such an assumption hints at a certain “family similarity” with the ‘psychological’ theories by Marx, subsequently developed by Vygotskij. In this perspective, it is possible to enhance the line of psychoanalysis that transformed the pathogenic link between society and the individual into its main investigation field, as shown by Reich, Fromm and, above all, by Marcuse. The latter, without being a psychoanalyst, developed his own philosophical analysis and built his own theories on the social emancipation, starting from Freud. Lacan’s ideas intervened into this research field, despite their hetherodox and original nature, insofar the intrinsic political nature of his work is linked to the issue of desire. In his Seminar 7 the Ethics of Psychoanalysis he formulated one of the most interesting principles of political psychoanalysis: “the only thing of which one can be guilty is of having given ground relative to one's desire”. However, what is at stake in the relationship between psychoanalysis and politics is, thus, the issue of desire; but which desire? Contemporary capitalism assails us with desires; it is therefore our task to investigate desire from a psychoanalytical and - perhaps - genealogical point of view. Who longs for these desires? A possible answer is suggested by Marx’s philosophical and political legacy, that reflects on historicity and on the “ideological” nature of desires, as well as by Lacan himself that interprets them psychoanalytically as functions of the Ego considered as an imaginary entity. Lacan’s desire is not the one of the Ego, rather something that could be quantified as unconscious and bodily, impersonal and inexpressible. Such a desire is incompatible with the current social and economic order, as it is demonstrated by the constant attack the latter carries out against psychoanalysis. Similar issues have been proposed at the beginning of the 21st Century by authors such as Laclau, Žižek, Badiou and Butler who reinterpreted the political theory on the background of psychoanalysis. The book by Stavrakakis, titled The Lacanian Left, provided a detailed map of such a lively debate modernising the philosophical definitions and categories that demonstrate the validity of psychoanalysis as a criticism about economy, culture and politics. In this issue of L’inconscio. Rivista Italiana di Filosofia e Psicoanalisi we propose to reflect on the relationships between desire and politics, history and unconscious, body and language.
Il numero e i singoli articoli sono consultabili e scaricabili presso il sito web della rivista www.inconsciorivista.unical.it
2023
1. Il problema dell'inconscio 'idea che un concetto come quello di inconscio abbia qualcosa a che fare con la dimensione "politica" dell'uomo non è un'idea né scontata né banale: non è scontata, poiché ci si potrebbe chiedere che cosa abbia a che fare un concetto adoperato in ambito psicologico e prettamente soggettivo con ciò "che attiene alla città"; non è banale, perché si tratterebbe di capire, qualora vi fosse una relazione tra le due L
Ego and Es between Nomadism and Bureaucracy Starting from Freud's 1923 work The Ego and the Id, the authors find in psychoanalysis a transcendental plane that questions us about the "foundation". The absence of foundation, a particular position of psychoanalysis, has effects on theoretical and clinical research. As this fault makes psychoanalysis suspicious of excessively stable identities, while it supports multiplicity and differences. At the center of this reflection is the relationship between drive and repression, of which the Authors give a political interpretation.
2021
Iconico esponente della «psicologia collettiva», Gustave Le Bon (1841-1931) è oggi ricordato soprattutto per la sua celebre Psicologia delle folle (1895). La tesi di fondo: quando si tramutano in «folla», gli individui smettono di agire razionalmente e si abbandonano a istinti ancestrali. Ma che cosa significa agire «razionalmente»? Su questo punto, in apparenza semplice, il pensiero di Le Bon si rivela ricco di risvolti affascinanti e inaspettati. Muovendosi tra scritti di biologia, fisica (disciplina in cui Le Bon sfiorò il Nobel), filosofia, pedagogia, equitazione, Francesco Gallino ricostruisce la riflessione leboniana su conscio e inconscio, intelligenza e istinto. Sfere dai confini malfermi. Con un’ipotesi graffiante: e se fosse l’inconscio, a conti fatti, la nostra parte più razionale?
Distributing prohibited | Downloaded by Marco Dainelli ([email protected]) lOMoARcPSD 1. POLITICA E COMUNITA' 1. Definizioni Politica: quell'aspetto dell'attività umana che ha come oggetto il governo della società, cioè la costruzione, il mantenimento e lo sviluppo dello Stato, inteso come ordinamento politico di un territorio e dei suoi abitanti. In sostanza la politica si occupa dell'integrazione e cooperazione delle molteplici attività sociali, economiche e culturali dei cittadini, stabilendo principi e regole accettati dalla popolazione e garantiti da un apparato di controllo formato da uomini addestrati a tali compiti.
Democrazia Rappresentativa : Quando è basata su regole e istituzioni della rappresentanza (elezioni libere) e formato da parlamento e governo (a cui i cittadini delegano il potere di prendere decisioni in nome della collettività) ( i cittadini partecipano solo durante il voto) Democrazia Diretta : Uguale a quella rappresentativa ma i cittadini partecipano anche all'attività legislativa , i cittadini non delegano qualcuno (Rousseau) ( Democrazia Rappresentativa sono complementari Democrazia Diretta ) (in Italia ci sono tutte e due) Democrazia Partecipativa : I cittadini prendono parte in modo attivo nel processo di tutte le decisioni politiche a tutti i livelli ( Democrazia Rappresentativa sono complementari Democrazia Partecipativa ) Democrazia Minima / Elettorale : ( Alla base di una democrazia ) Parliamo di democrazia quando ci sono elezioni libere, regolari e competitiva Democrazia Liberale : Opera in uno stato di diritto e ha tutte le caratteristiche di una democrazia elettorale in + sistema giudiziario indipendente dove i diritti degli individui sono tutelati Democrazia Illiberali : Non opera in uno stato di diritto, ha alcune caratteristiche di una democrazia elettorale ma tende ad essere poco democratica (democrazia di facciata) Democrazia Consensuale : Potere maggiormente diffuso in tante persone (ampio spettro di partiti politici) (Lijphart) Democrazia Maggioritaria : Potere maggiormente diffuso in poche persone (ridotto spettro di partiti politici) Democrazia Elettronica : Guarda alle potenzialità delle nuove tecnologie nell'ambito processi democratici ( possono contribuire a creare confronto, dibattiti ecce a semplificare le cose) Democrazia Parlamentare : I cittadini non votano il governo ma lo vota il parlamento (Italia) Democrazia Presidenziale : Potere esecutivo del presidente e lui è scelto dai cittadini (Usa) Democrazia Semi-Presidenziale : Modello misto, 2 poteri esecutivi uno il primo ministro e uno il presidente (Francia) Le principali forme di contrapposizione alla democrazia sono in continua diminuzione e quindi è in aumento il numero di democrazie ma si svuotano della loro legittimità (crollo di fiducia) Dahl (democrazia ideale, democrazia reale)(per dahl bisogna considerare tutte e due) Democrazia Ideale : Giudizio di Valore (Domande :Cos'è la democrazia? Perché vogliamo la democrazia?) Democrazia Reale : Giudizio Empirico (Domande : Quali istituzioni politiche servono per parlare di democrazia? Quali condizioni servono per parlare di democrazia?)
Psiche, 2018
La prima volta che ho pensato al titolo di questo articolo mi era venuta in mente la teoria dei quattro discorsi di Lacan dove il sapere assume un valore diverso a seconda del posto che occupa: il sapere può configurarsi come sapere dell'Altro, sapere che viene prodotto o scartato, sapere che diventa soggetto-supposto-sapere oppure che vie-ne ridotto a sapere già saputo (cfr. Lacan, 1969-1970) 1. Nell'insegnamento di Lacan il discorso è una struttura di elementi che prova a tenere insieme la dimensione del significante e quella del godimento, ossia la parte della nostra vita che riesce a essere rappresen-tata e condivisa e quella invece che ci rimane appiccicata addosso come un vissuto sensoriale ed emotivo che risulterà sempre intraducibile 2. Il sapere dell'inconscio va dunque considerato su un duplice piano: quel-lo dei cosiddetti significanti e quello del godimento, quello del simbolico e quello del reale. Quando consideriamo il versante simbolico allora ciò 1 Per una esposizione della teoria dei quattro discorsi applicata al vivo della cura mi permetto di rimandare al mio Teoria e tecnica della psicoanalisi lacaniana (Terminio, 2016, 165-195). 2 Con l'esperienza del reale non indichiamo soltanto l'esperienza della scarica pulsionale, ma il vivere momento per momento ciò che siamo, ciò che siamo un attimo prima di rivestire il nostro esserci con le parole.
La logica aristotelica come prerequisito dell'atto analitico, preso in senso lacaniano; come l'inconscio strutturato come un linguaggio - formula lacaniana per eccellenza - possa tenere solo a patto di considerare il sillogismo come regola del suo funzionamento
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Il mito di Narciso: dal fiore alla psicoanalisi, a partire da Nel regno di Narciso. Fiore, profumo e pianta di un mito antico di Giuseppe Squillace, 2020
Settimana News, 2021
"Jacopo Aconcio. Il pensiero scientifico e l'idea di tolleranza", ed. P. Giacomoni e L. Dappiano, 2005