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Il Novecento è per molti aspetti il secolo più corporeo. Se già della metà dell'Ottocento poeti come Baudelaire, Rimbaud, Verlaine e Mallarmè, e più in generale l'intero simbolismo/decadentismo, avevano riscattato il corpo dal silenzio in cui era stato confinato da circa due millenni di cultura cristiana, tuttavia è con il Novecento che esso assume piena dignità letteraria. Le radici di un attenzione agli elementi corporei e alla sintomatologia organica di determinati sentimenti è sicuramente di matrice classica: noti a tutti sono i devastanti effetti corporei dell'amore in Saffo. Tuttavia il Ventesimo secolo spoglia il corpo dei residui elementi nobilitanti delle epoche precedenti: esso emerge in tutta la sua fisicità o meglio metafisicità, sebbene privo di ogni riferimento alla religione o alla morale. Tale processo non investe soltanto la letteratura ma più in generale un immaginario visivo, onirico e " fotografico " a cui la cronaca storica ci ha abituato. La pubblicazione alla metà degli anni quaranta degli scatti fotografici ritraenti i corpi morti e nudi ammassati ad
Kaiak, 2019
The essay reflects on concepts that have traditionally been understood as a borderline between aesthetics and psychoanalysis: the notion of disgust and that of nausea. Nausea is a psycho-physiological signal that makes us feel our co-existence with a huge number of human and non-human entities. It is for this reason that it should not be confused with the feeling of disgust. The latter, in fact, is a self-defense reaction produced by the significant-machine, while the nausea is a feeling of engulfment, of filling that makes us skid and makes us lose the anthropo-centric orientation. It is an ecological feeling.
2003
Glossario enciclopedico Per un dizionario enciclopedico di Antropologia medica In questa rubrica, Per un dizionario enciclopedico di Antropologia medica, vengono via via proposte, ad un livello di approfondimento che ci è sembrato corrispondere appunto a quello di un dizionario enciclopedico, un certo numero di "voci" esplicative concernenti la definizione e una messa a punto storico-critica dei principali termini utilizzati come concetti-chiave in antropologia medica. Ciascuna "voce" risulterà articolata, anche per agilità di consultazione, in tre sezioni. Una prima sezione [A. Definizione] proporrà, ad un livello di prima approssimazione, una sintetica definizione del termine e eventualmente delle diverse accezioni con cui esso è stato utilizzato dai differenti autori, indicando altresì i termini corrispondenti in altre lingue scientifiche. In una seconda sezione [B. Profilo storico] verrà delineato un quadro degli sviluppi e delle possibili diversificazioni di significato che il termine ha subito da quando esso è entrato in uso in antropologia medica o in generale nelle scienze umane. Sulla base di un bilancio del suo utilizzo o di quanto risulta alla luce di situazioni nuove o di nuove vedute, si tenterà di delineare in una terza sezione [C. Problemi aperti], non necessariamente presente in tutte le "voci", ciò che nella definizione usuale del termine o in talune sue implicazioni ci sembra porre qualche problema e richiedere dunque chiarimenti o precisazioni o giungere a mettere in questione lo stesso valore euristico per cui il termine è stato introdotto. Nelle tre sezioni i riferimenti a specifici contributi saranno forniti tra parentesi con la semplice indicazione dell'autore e dell'anno di pubblicazione del lavoro rinviando, per l'informazione completa, a una selezionata bibliografia specifica posta a conclusione della "voce" (per la quale si seguirà la normativa bibliografica adottata da questa rivista e riportata nelle pagine finali del presente volume). Tutte le "voci" saranno il risultato di un impegno collettivo della intera Redazione di AM e, laddove opportuno, di ulteriori collaboratori (in tal caso esplicitamente indicati). In calce a ciascuna "voce" risulteranno i suoi materiali estensori e, parimenti, la data della riunione redazionale in cui essa è stata collegialmente e definitivamente approvata. Questo impegno-volutamente collettivo al fine di garantire all'iniziativa una più ampia piattaforma di esperienze e riferimenti e al tempo stesso una organica coerenza complessiva tra le varie "voci"-ci è sembrato particolarmente opportuno in una fase di sviluppo della antropologia medica caratterizzata da notevoli brought to you by CORE View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk
Lo Sguardo - rivista di filosofia N. 15, 2014 (II)
Abstract: Taking the cue from a reading of Agamben’s essay Nudity (2009), the text analyses the most famous notion of his vocabulary, «bare» or «naked life», and attempts to understand the meaning of life’s ‘nudity’ within the whole project begun with Homo Sacer. By attempting to disclose and deactivate the theological signature that determines, in our culture, the concept of ‘nudity’ in exclusively privative terms, Nudity provides both an instrument for the analysis of life’s nudity in the sovereign ban, and the model for a philosophical practice structured on a ‘denudation’ of the signatures and apparatuses which determine and imprison our life.
> Digitalizzazione a cura di Yorikarus @ forum.tntvillage.scambioetico.org <
2016
Il testo \ue8 una breve presentazione della rivista dell'Associazione Internazionale Ernesto de Martino, la cui pubblicazione inizia con questo numero. In quanto membro della direzione e coordinatore della redazione, illustro ai lettori il percorso culturale che ha portato l'Associazione a fondare la rivista, le finalit\ue0 che le sono attribuite, il tipo di contributi che intende ospitare, la filosofia di una rivista scientifica open access che si avvale dei dispositivi di valutazione della peer-review
Quaderni Italiani di Psichiatria, 2011
ABSTRACT IntroductionThe night eating syndrome (NES) is a disorder that has been the object of interest in the scientific community only in recent years. For this reason, there are no universally accepted diagnostic criteria for this syndrome, and data in the literature on NES are often discordant. We conducted a critical review of the literature, which focused on the epidemiologic, psychopathological, and clinical features of NES, in order to provide a systematic analysis of the most relevant data in the field.
Il potere delle favole. Vita politica di Enrico di Lorena (1614-1664), 2023
Political biography of Henri de Lorraine duke of Guise (1614-1664): how he struggled to become famous and grab a crown, intruding in Naples big insurrection of 1647- 1648. A prince portrait of 17th century in France.
Il dolore ha da sempre rivestito un ruolo cruciale in medicina in quanto sintomo di malattia. È però solo nella seconda metà del Novecento, con la scoperta di una categoria di dolori anormali, che il dolore e la sua funzione diventano oggetto di riflessione medica, fino alla creazione di una disciplina specifica per lo studio e il trattamento del dolore. Questo lavoro ricostruisce la storia della costituzione del dolore come oggetto della conoscenza medica contemporanea e approfondisce le ragioni del problematico riconoscimento del dolore come malattia in sé. L’analisi storico-concettuale e filosofica del problema è arricchita e messa in dialogo con lo studio etnografico di una delle condizioni di dolore cronico maggiormente dibattute, la sindrome fibromialgica.
La disfagia è un disturbo della deglutizione che si manifesta con la difficoltà persistente di ingerire cibi e/o liquidi a seguito di un cattivo coordinamento neuro-muscolare degli organi deputati all'assimilazione degli alimenti per bocca. Colpisce in maniera abbastanza frequente gli anziani ma si presenta anche in altre età, soprattutto in concomitanza con patologie di tipo vascolare, neurologico, neuromotorio, oncologico o traumatico. La persona può avere difficoltà a deglutire liquidi, solidi o entrambi i tipi di cibi ma anche la saliva stessa può rappresentare un problema. Essendo un problema abbastanza diffuso fra la popolazione e dalle conseguenze potenzialmente gravi (rischio di soffocamento, aspirazione di cibo nelle vie aeree fino a polmonite) abbiamo pensato di redigere questo speciale in cui raccogliere le principali nozioni pratiche e utili alla persona con disfagia e a quanti la assistono per affrontare al meglio questo tipo di disturbo. COS'È LA DISFAGIA? La disfagia è un disturbo della deglutizione che consiste nel non riuscire a deglutire i cibi in maniera corretta e autonoma. Può riguardare tanto i cibi solidi quanto quelli liquidi e comporta una difficoltà non indifferente durante il momento dei pasti perché la persona non riesce a " mandare giù " i cibi sentendosi spesso soffocare. Perché questo? A livello della nostra gola le vie respiratorie si dividono da quelle digestive: il cibo dalla faringe passa all'esofago, mentre l'aria dalla faringe devia verso la laringe e di là scende nella trachea per arrivare ai polmoni. Esofago e trachea sono due tubi molto vicini ed è facile che il cibo inavvertitamente sbagli percorso e finisca nella trachea: per evitare che questo succeda, noi possediamo una valvola, chiamata epiglottide, che, al momento del passaggio del cibo, chiude la laringe forzando il bolo a scendere verso l'esofago. La persona con disfagia ha perso il controllo muscolare a causa di alcune patologie che vedremo e per questo motivo spesso la sua epiglottide rimane alzata consentendo al cibo di entrare anche nella trachea. Quando questo avviene, il rischio di soffocamento è elevato e la persona solitamente comincia a tossire per liberare il canale respiratorio dall'ostruzione. La disfagia, però, non si riduce solamente al mancato controllo del movimento dell'epiglottide: il disturbo della deglutizione può originarsi anche precedentemente a questa fase (in sede di cavo orale e palato magari, per una scarsa motilità della lingua)
Revista Acta Semiotica
Il concetto di aritmia sottolinea, all’interno delle molteplici possibilità di attraversamento del potenziale di significazione connesso al ritmo, la volontà di coglierne non tanto la regolarità, che pure lo fonda come dispositivo, quanto la facoltà di rottura, di improvisazione, di rigenerazione ínsita nel suo collocarsi come matrice figurale che presiede ai fenomeni espressivi. Al tempo stesso, le aritmie rendono conto del ruolo cruciale, all’interno delle diverse forme della rappresentazione e del rapporto con i loro destinatari, delle attese tradite, delle passioni sospese, del senso quando previsto e insieme negato.
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Recensione di J. L. NANCY, T. TUPPINI, "Être bourré, o del corpo senza corpo" per "Doppiozero/ISSN 2239-6004", 2015
ExCogita Milano, 2004
Medico e bambino, 2024