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ATTI del XXI convegno internazianale di studi italo-tedeschi MERANO, 10-15 aprile 1989 GESCHICHTE SPRACHWISSENSCHAFT GESCHICHTSSCHREIBUNG PHILOSOPHIE PÄDAGOGIK AKTEN der XXI. internationalen Tagung deutsch-italienischer Studien MERAN, 10.-15. April 1989 MARTIN DIETRICH GLESSGEN FRANCO/FRANCHIGIA NEL LESSICO ETIMOLOGICO ITALIANO 11 concetto di 'libero '/' liberta' soffre nel medioevo italianö di un paradosso: una parola ehe appartiene alla lingua del popolo germanico ehe ha conquistato la Gallia, anzi una parola ehe serve dal III secolo per designare questo stesso conquistatore, Francus (1), diventa sinonimo di Iibero: «Franchi pria volere 1norire, ehe vivere servi e sotto signoria» recitano i Conti di Antichi Cavalieri del Duecento (2). Nel 27° canto dell 'Inferno, Dante nomina Cesena ehe, tra tutte le citta di Romagna governate da tiranni e l'unica nella quale si vive in liberta: «tra tirannia si vive e stato franco» (Inf. 27, 54).
Attorno a Dante, Petrarca, Boccaccio: la lingua italiana. I primi trent’anni dell’Istituto CNR Opera del Vocabolario Italiano: 1985-2015. Atti del Convegno internazionale (Firenze, 16-17 dicembre 2015), a cura di Lino Leonardi e Marco Maggiore, pp. 73-86, 2016
S. Lubello, E. Morlicchio, La ricerca etimologica nel Lessico Etimologico Italiano, in Martin Glessgen, Wolfgang Schweickard (ed.), Étymologie romane : objets, méthodes et perspectives, Strasbourg 2014
2005
I «Bollettino dell'Atlante Linguistico Italiano», III Serie, 29 (2005), pp. 63-146. 1 Non sono stati inseriti i francesismi di cui non è traccia nella lessicografia siciliana (neppure in quella più recente), intorno ai quali, forse, qualcosa di più potrebbe suggerire lo spoglio di opere letterarie in dialetto, ancora da effettuare (da troppo poco tempo, infatti, è partito, sotto la guida del Prof. S.C. Trovato della Facoltà di Lettere di Catania, il progetto di ricerca che ha come obiettivo la realizzazione di un corpus di testi siciliani, compresi nell'arco di tempo che va dall'Unità d'Italia ai nostri giorni). Si potrebbe in tal modo verificare se già nell'Ottocento il dialetto aveva accolto parole come bbabbà, bbignè, profitterò, rrollè e rrollò, ecc. -oggi sicuramente note ai dialettofoni -o se l'ingresso di tali voci nel dialetto coincide, nel Novecento inoltrato, con il definitivo avvento dell'italiano, che già le possedeva da tempo. 2 Da quando, nell'a.a. 2001-2002, avviai il progetto della mia tesi di dottorato, Vocabolario storico-etimologico dei gallicismi e dei francesismi del siciliano, discussa nel marzo del 2004 presso il Dipartimento di Filologia moderna della Facoltà di Lettere di Catania. 3 A più riprese soffermatosi sull'influsso del francese sull'italiano in varie puntate di Lingua Si possono ricordare ad es. solo Jost 1967 per i dialetti del sud d'Italia (abruzzese, napoletano, pugliese, calabrese e siciliano), relativamente a prestiti antichi e recenti, e Zolli 1971 per il veneziano, limitatamente a prestiti recenti. 5 Ad es. gli studi di
After a brief characterisation of the Saho language, spoken in Eritrea and some adjoining areas of Tigray, the authors outline a history of the development of literacy in this language from the late XIX century till now. The bulk of this paper consists in the analysis of ca. 300 Italian loanwords collected mainly from (i.) the Saho-English-Italian dictionary published by Vergari & Vergari in 2003, (ii.) Saho school books, (iii.) other supplementary textbooks and the Saho version of the Eritrean Constitution, and (iv.) native speakers of Saho in Eritrea between 2000 and 2007. Most of these loanwords are nouns, but there are also three verbs and nine interjections. Their integration into Saho phonology and morphology are discussed in § 4 together with some features they share with Italian loanwords in Somali and Tigrinya, as well as with the Eritrean Italian pidgin described by Habte-Mariam Marcos (1976). The main semantic fields these loanwords belong to are: mechanic and building te...
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P.le Europa 1 È vietata la riproduzione anche parziale in qualunque modo e luogo.
Sullo stato presente della lessicografia storico-etimologica dell’italiano Con qualche considerazione sull’Etimologico di Alberto Nocentini, in Revue de linguistique romane, vol. 75, 2011, pp. 616-622
Rivista Italiana di Onomastica, 2017
2022
Il seguente lavoro non segue un percorso lineare: si è cercato di unire, dopo l'esposizione di una breve biografia del Sacchetti, un piccolo approfondimento filologico sul Trecentonovelle, fino a soffermarci sul ruolo della parola nel novelliere di Franco Sacchetti, analizzando in particolare la novella CXIV. La natura degli argomenti trattati è vasta e si è corso il rischio di "tramestare" i vari temi; spero comunque di aver raggiunto l'obiettivo di approfondire e riportare i tanti spunti di riflessione che l'opera del Sacchetti ci induce
Lingue “petrarchesche” nel Novecento poetico italiano, in Un’altra storia. Petrarca nel Novecento italiano. Atti del convegno di Roma, 4-6 ottobre 2001, a cura di Andrea Cortellessa, Roma, Bulzoni, 2004, pp. 89-99
In prima battuta mi pare necessario operare una delimitazione che restringa il largo campo referenziale del titolo di questo intervento: lingue "petrarchesche". Non sembra innanzitutto utile realizzare una mappa lessicologica delle presenze petrarchesche, perché è perfettamente evidente come la lingua -in particolare il lessico -di Petrarca è a tal punto insita nella tradizione del linguaggio poetico italiano, con un ruolo fondante, che è impossibile districarsi tra l'originale e i suoi emulatori; tra Petrarca stesso, i petrarchisti, Tasso, Foscolo, Leopardi: tenendo soprattutto conto di quanto il primo Novecento, e non solo quello, abbia subito un acuto e perdurante influsso leopardiano. Sarebbe poi perfettamente inutile, almeno dal mio punta di vista di storico della lingua, usare la definizione «lingua "petrarchesca"» a livello di metafora: metafora che denoti un uso aristocraticamente selettivo del lessico secondo quanto stabilito da Contini nel celebre saggio pubblicato nel 1951 su «Paragone», Preliminari sulla lingua del Petrarca. Sarebbe inutile perché tale griglia interpretativa presume non un rapporto diretto con l'ipotesto petrarchesco, bensì un generico impiego dei Fragmenta come emblema di una lingua dal vocabolario ristretto ed esclusivo. L'impiego di un figurante così ambiguo può essere forse utile come exemplum critico 1 , ma non dà indicazioni probanti sul piano storico-linguistico. Ne era ben consapevole Dante Isella quando scriveva, a proposito di Sereni:
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Italiano LinguaDue, 2009
Rassegna Storica dei Comuni, 2010
"Gravine e tratturi, pascoli e campi di Crispiano: letteratura, economia, storia", 2013
Italiano linguadue, 2024
Europa Orientalis, 2021
Cuadernos De Filologia Italiana, 2013
in «Rationes Rerum. Rivista di filologia e storia», 16, Luglio-Dicembre (= Per Scevola Mariotti nel centenario della nascita), pp. 73-114 (see also https://www.academia.edu/60239928/Rationes_Rerum_16_2020_), 2020
Zeitschrift für romanische Philologie, 2021
«il Nome nel testo», XX, Edizioni ETS, Pisa, 2018, 2018
Monete Antiche n. 119, 2021
Tradurre, 2014
«Diverse voci fanno dolci note». L'Opera del Vocabolario Italiano per Pietro G. Beltrami, a cura di Pär Larson, Paolo Squillacioti e Giulio Vaccaro, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2013,, pp. 129-136.