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2017, RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO TRIBUTARIO
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La norma che ammette il debitore ad opporsi all'esecuzione tributaria soltanto per eccepire l'impignorabilità è apparentemente limitativa del diritto alla tutela giurisdizionale. Tuttavia, dal sistema possono trarsi rimedi alternativi, parimenti efficaci: l'opposizione ex art. 617 c.p.c. e l'istanza ex art. 486 c.p.c. per contestare il difetto di titolo esecutivo; se il pignoramento non è stato preceduto dalla notifica della cartella, il contribuente può impugnare questa davanti al giudice tributario e quello davanti al giudice ordinario; qualora il debito venga soddisfatto dopo il pignoramento, il debitore può eccepire l'estinzione del processo esecutivo; dopo la vendita, il credito tributario può essere contestato, ma con effetti endoprocessuali ex art. 512 c.p.c. Parole chiave: esecuzione forzata tributaria, opposizioni del debitore, tutela giurisdizionale, titolo esecutivo, pignoramento The rule that allows the debtor to challenge the forced tax collection only for arguing the non-attachability is apparently restrictive of the right to obtain judicial protection. However , the system provides also alternative remedies having an equivalent effect: the opposition (art. 617 Code of Civil Procedure) and the instance (art. 486 Code of Civil Procedure) to challenge vices of the instrument permitting enforcement. If the attachment was not preceded by the notification of tax collection notice, the taxpayer may challenge the first before the tax court and the second before the civil court. If the debt has been repaid after the attachment, the debtor may challenge the termination of the enforcement trial. After the sale, the tax debt may be challenged, but with limited effects according to art. 512 Code of Civil Procedure.
Struttura e funzione della remissione, patologia e relativi effetti, con particolare riferimento alla reviviscenza del debito rimesso e ai limiti della resurrezione delle relative garanzie.
Premessa Se [la microstoria] è un autoritratto, allora il suo modello sono i quadri di Boccioni in cui la strada entra dentro la casa, il paesaggio dentro la faccia, l'esterno invade l'interno, l'io è poroso 1. Come si studia la storia? E come si racconta? 2 Sono, queste, le due domande che stanno dietro ogni possibile riflessione sull' "Eredità immateriale" di Giovanni Levi, vero e proprio manifesto programmatico della microstoria (italiana) 3 , e sul rivoluzionario metodo di ricerca storica che ne costituisce il prezioso, ancora attuale e fecondo, lascito storiografico.
in "Teorie critiche del diritto", a cura di M.G. Bernardini, O. Giolo, Pacini editore, Pisa, 2017
1. Genealogia, metodologia e teoria queer -1.1. Genealogia queer -1.2. Metodologia queer -1.3. Teoria queer -2. Identità e soggettività queer -2.1. Identità queer -2.2. Soggettività queer -3. Diritto e politica nella prospettiva queer -3.1. La critica del diritto e i suoi limiti -3.2. Politica queer -3.3. Un caso esemplare: il dibattito sul "matrimonio omosessuale" 1. Genealogia, metodologia e teoria queer 1.1. Genealogia queer Il termine inglese "queer" -dal tedesco "quer", che a sua volta deriva dal latino "torquere", e traducibile, nel suo uso dispregiativo, letteralmente con l'espressione italiana "frocio" -è utilizzato sin dall'inizio del Novecento nell'ambito del cosiddetto hate speech. È un termine il cui uso, consolidatosi nell'arco di quasi un secolo, ha la funzione, offensiva e discriminatoria, di stigmatizzare persone giudicate "strane", "eccentriche", per le proprie pratiche sessuali ritenute devianti rispetto alla norma eterosessuale.
1 Se Eschilo combattè a 35 anni a Maratona e morì a 69 anni nel primo anno dell'ottantunesima olimpiade (456 a. C.), allora egli nacque intorno al 525 a. C, ovvero nel quarto anno della sessantreesima olimpiade. Con questo concorda il par. 2 della vita del lessico SUIDAS, secondo il quale egli a 25 anni gareggiò nella settantesima olimpiade. 2 Sono opere di Eschilo andate perdute, dal catalogo dei suoi drammi ( Χ. ∆ΡΑ. Σῼ. vol. I pg 12s), risulta attestata Niobe e, dai soli titoli ivi riportati, non risulta niente riguardo ad Achille. Il passo di Aristofane cui la vita si riferisce è; ΑΣ Πρώτιστα μὲν γὰρ ἕνα τιν' ἂν καθῖσεν ἐγκαλύσας, Ἀχιλλέαα τιν' ἢ Νιόβην, τὸ πρόσωπον οὐχὶ δεικνύς πρόσχημα τῆς τραγῳδίας, γρύζοντας οὐδε τουτὶ. ,
A margine del convegno patavino sui rimedi contrattuali, si è svolta una sessione dedicata ai colleghi più giovani, che Marcello Maggiolo mi ha invitato a coordinare insieme a Marco De Cristofaro. In procinto della pubblicazione degli Atti, adesso che hanno assunto la consistenza di saggi più strutturati, gli interventi allora succedutisi secondo un ordine piuttosto casuale e su argomenti sufficientemente eterogenei si prestano ad essere ricompresi in uno sguardo d'insieme che provi a coglierne alcuni tratti comuni. Una prima impressione, come tale del tutto soggettiva oltre che inevitabilmente filtrata dalla prospettiva sostanzialista, è che le scelte tematiche del seminario incrocino da diverse angolazioni il problema di un progressivo sovradimensionamento della nullità. Nell'illusione che abbia il pregio di "auto-applicarsi" (1) o in virtù di una sua misteriosa capacità evocativa o, ancora, sull'onda della moltiplicazione indotta dalle fonti europee, la nullità dilaga, sia per scelta di un legislatore non sempre dotato della necessaria consapevolezza teorica sia negli approdi di una giurisprudenza talvolta suggestionata dal fascino del rimedio più potente. Si tratta di fenomeno già ben avvistato dal dibattito scientifico nei suoi molti e diversificati versanti, del quale non a caso, nella giornata precedente, si erano segnalate alcune manifestazioni in termini di "eccessi", alludendo alla contraddittorietà di una nullità che, per esempio, può sanarsi mediante conferma o arretrare di fronte a una eccezione di dolo (siccome evidentemente a monte, appunto, eccessiva) (2), rivelandosi infine tanto sporgente dal perimetro degli artt. 1418 c.c. ss. da trascorrere nella più ampia e utile categoria dell'inefficacia (3). Esorbitante appare anche la nullità del contratto concluso in violazione di norma penale -almeno quando il reato si limiti ad alterare il processo formativo della volontà negoziale di una parte -su cui si ferma il contributo di Antonio Sartor, Violazione di norme penali, lesione dell'ordine pubblico, nullità. Il rinnovato interesse, sul punto, si spiega alla luce del recente orientamento di legittimità che imprime alla sorte del contratto stipulato per effetto della consumazione di un reato una fisionomia diversa dal passato. La premessa per il mutamento di rotta è che occorra dismettere ogni approccio formalistico e superare il criterio della direzione del divieto, il quale aveva fin (1) N. IRTI, L'ordine giuridico del mercato, Bari, 2003, 52. (2) V. PESCATORE, Eccessi delle nullità, rimedi de dolo e recupero del contratto invalido. (3) V. SCALISI, Nullità e inefficacia nel sistema europeo dei contratti, in Eur. dir. priv., 2001, 49.
Il sottoscritto RAELI SALVATORE CHIEDE -DI ESSERE IMMATRICOLATO per l' anno accademico 2013/2014 al CORSO DI LAUREA (TRIENNALE) in ECONOMIA AZIENDALE -sede Bari -della Dipartimento di Studi aziendali e giusprivatistici di codesta Università degli Studi, classe L-18 -Scienze dell'economia e della gestione aziendale , lingua straniera scelta: "nessuna" -DI ESSERE AMMESSO a sostenere gli esami di profitto previsti dal relativo ordinamento.
EREDITA’ SIMBOLICHE, MANDATI, FAMILIARI RIVERBERI. INCONTRARE LE FAMIGLIE DEGLI ALLIEVI., 2022
Beppe Pasini, psicoterapeuta, didatta del Centro Milanese di Terapia della Famiglia; Erika Roncoroni, psicoterapeuta, assistente didatta; Centro Milanese di Terapia della Famiglia; Valentina Bandirali, Francesca Nardi, Renata Pugliese; allieve del IV anno del Centro Milanese di Terapia della Famiglia. Pubblicato su Connessioni, rivista on line del Centro Milanese di Terapia della Famiglia nr 12/22 The article recounts and thematises a meeting that took place with some relatives of the students of the family psychotherapy school of the MILAN FAMILY THERAPY CENTER OF MILAN attending the specialization training, dedicated to exploring the role of symbolic inheritances and the expectations of the family system on the professional vocation of their relative. What role do expectations, dreams, prophecies present in the family system have on the future therapist? How do family members experience the choice to become a psychotherapist of one of its members? As a future family therapist, is it helpful to explore these symbolic and relational dimensions in the course of your training? The drafting of the article adopts a polyphonic structure. The different voices of the protagonists: the teacher, the students, the family members, the theories dialogue with each other, giving the experience the meaning of an encounter in search of possible isomorphisms by combining formative and clinical dimensions. Between emotions, discoveries and affections ABSTRACT L'articolo racconta e tematizza un incontro avvenuto con alcuni famigliari degli allievi della scuola di psicoterapia famigliare del CENTRO MILANESE DI TERAPIA DELLA FAMIGLIA DI MILANO frequentanti il training di specializzazione, dedicato ad esplorare il ruolo delle eredità simboliche e delle aspettative del sistema famigliare sulla 'vocazione' professionale del loro congiunto. Quale ruolo hanno le aspettative, i sogni, le profezie presenti nel sistema famigliare sul futuro terapeuta? Come vivono i componenti della famiglia la scelta di divenire uno/a psicoterapeuta di uno dei suoi membri? Come futuro/a terapeuta della famiglia è utile esplorare queste dimensioni simboliche e relazionali nel corso della propria formazione? La stesura dell'articolo adotta una struttura polifonica. Le diverse voci dei protagonisti: il didatta, gli/le allievi/e, i famigliari, le teorie dialogano tra loro conferendo all'esperienza il significato di un incontro alla ricerca di possibili isomorfismi coniugando dimensioni formative e cliniche. Tra emozioni, scoperte e affetti.
Il soggetto dell'inconscio. Recensione di Massimo Recalcati, Elogio dell'inconscio. Dodici argomenti in difesa della psicoanalisi, Bruno Mondadori, Milano 2007 di Claudio Tugnoli
Itinerarium, n.73 , 2019
L'ideale di una «giustizia impossibile» e di un'«ospitalità incondizionata» nell'opera di Derrida e la proposta di un «giudizio pratico in situazione» nella riflessione ricoeuriana costituiscono due importanti eredità che, pur nelle loro evidenti differenze, il filosofo contemporaneo è chiamato a intrecciare e ripensare a partire dall'esigenza di una giustizia che, non più violenta, si apra alla poetica del perdono e dell'accoglienza. Giustizia più umana, che riesca a colmare i vuoti e gli scarti dell'universalità della legge rispetto alla storicità delle situazioni e che si ponga costantemente in ascolto del comandamento etico provienente dal volto dell'Altro: solo così sarà possibile progettare non una società chiusa su se stessa, che espelle ogni Estraneo che potrebbe metterla in discussione, ma una comunità stratificata e complessa, che nella costruzione di spazi e tempi condivisi, si apra alla progettazione di un futuro significativo da vivere "con e per l'altro all'interno di istituzioni giuste".
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Diritto delle successioni e della famiglia , 2022
RIVISTA DIRITTO CIVILE , 2018
LA RILEVANZA USURARIA DELLA COMMISSIONE DI MASSIMO SCOPERTO, 2017
EGITTO -TERRA DEL MISTERO I L'EREDITÀ ANTIDILUVIANA, 2020
SALVIS JURIBUS: INGIUSTA DETENZIONE: SÌ ALLA RIPARAZIONE ANCHE SE IL REATO È PRESCRITTO, 2023
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA, 2012