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Il cooperative learning per gestire la classe Il Cooperative Learning è una specifica metodologia di insegnamento, in base alla quale gli studenti apprendono meglio, se divisi in piccoli gruppi, che li aiutano a sostenersi reciprocamente e a sentirsi corresponsabili del reciproco percorso. L’insegnante, mentore/coach, assume un ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando ambienti di apprendimento in cui gli studenti, favoriti da un clima relazionale positivo, trasformano ogni attività di apprendimento in un processo di problem solving di gruppo, conseguendo obiettivi, per realizzare i quali occorre il contributo personale di tutti. Tali obiettivi possono essere conseguiti soltanto se all’interno dei piccoli gruppi di apprendimento, gli studenti sviluppano determinate abilità e competenze sociali, intese come un insieme di abilità interpersonali, indispensabili per sviluppare e mantenere un livello di cooperazione qualitativamente alto. Quando si parla di Cooperative Learning, ci si riferisce a un vasto movimento educativo, che applica particolari tecniche di cooperazione nell'apprendimento in classe, con conseguente miglioramento del rendimento scolastico degli studenti e delle loro capacità sociali, quali l’approccio comunicativo, la leadership e i processi decisionali. PRESUPPOSTI TEORICO - PEDAGOGICI John Dewey e l'ambiente sociale di apprendimento, Kurt Lewin, la teoria del campo e la teoria dei climi di apprendimento, Bion, la relazione tra affettivo e cognitivo, tra emozioni e apprendimento, Mugny il concetto di intelligenza al plurale, Piaget e la cooperazione come fattore essenziale del progresso intellettuale, Vygotskij e la zona di sviluppo prossimale, M. Deutsch e il concetto di interdipendenza, Johnson & Johnson e le prime esperienze di cooperative learning.
IUL Research
Il paper presenta il percorso di ricerca condotto da Indire sul tema della leadership scolastica in un modello di scuola come learning organization (Senge, 1990). È strutturato in due parti: la prima illustra il quadro teorico di riferimento e le prime ricerche sul tema, la seconda si focalizzerà sul progetto di ricerca Learning Leadership for Change. Saranno illustrate le attività progettuali e i risultati delle azioni di indagine quanti-qualitativa, con un approfondimento su quanto emerso dall’analisi tematica dei focus group tenutisi al termine del progetto. I focus group avevano infatti come obiettivo principale quello di comprendere fattori abilitanti e ostativi alla realizzazione di pratiche di leadership condivisa e hanno permesso di rilevare anche la tenuta di questo modello di governance alla prova dell’emergenza sanitaria.
2014
Nonostante non ci sia una regolamentazione esplicita sulla collaborazione tra i docenti implicati in un curricolo di insegnamento veicolare, non c’è nessun dubbio che l’integrazione tra le competenze del docente di disciplina non linguistica e quelle del docente di ls sia tra i punti di partenza fondamentali del clil. Metodi, strategie, risorse, materiali, tecniche e processi di valutazione debbono essere discussi e concordati in sinergia tra i due insegnanti così da caratterizzare l’intera fase di pianificazione del percorso veicolare. Nel presente contributo si cercherà prima di delineare i principi su cui si basa un team teaching e successivamente si evidenzieranno i vari ambiti che richiedono tale lavoro di collaborazione tra i docenti le cui discipline di specializzazione hanno delle ricadute sul clil.
2015
Questo articolo si colloca al crocevia tra il settore del Learning Design (LD) e quello del Computer Supported Collaborative Learning (CSCL) in quanto propone un metodo per supportare la progettazione di attività di apprendimento online di tipo collaborativo. Nel settore del CSCL, le 'tecniche collaborative' e gli 'script' sono considerati concetti fondamentali per progettare attività di apprendimento collaborativo online e le proposte di strumenti tecnologici basati su tali concetti sono numerose. Tuttavia, la maggior parte di questi strumenti nasce con l'obiettivo di rappresentare il progetto educativo, al fine di favorire la comunicazione attorno ad esso, partendo dal presupposto, talvolta implicito, che questo sia già chiaro nella mente del docente progettista, mentre più rari sono gli strumenti tesi a supportare il docente nella fase di ideazione e concettualizzazione di un'attività collaborativa. Il metodo presentato in questo articolo appartiene a questa seconda categoria ed è basato su un modello per la progettazione di attività collaborative e su un gioco ad esso ispirato. Il modello è uno strumento concettuale che supporta la fase di ideazione di un'attività collaborativa definendola in termini di quattro componenti (le 4T): il Task (Compito), il Team/s (Gruppo/i), il Time (Tempo), e la Technology (Tecnologia). Il gioco costituisce uno strumento tangibile costruito sulla base del modello, comprendente delle carte e un tabellone che vengono usati dai progettisti per dare corpo al proprio progetto. Il metodo proposto è stato sperimentato con successo da 44 insegnanti e costituirà la base per lo sviluppo di uno strumento digitale ispirato al metodo stesso. In proposing a method to support the design of CSCL activities, this paper lies at the crossroads between the fields of Learning Design (LD) and Computer Supported Collaborative Learning (CSCL). In CSCL, notions such as ‘collaborative techniques’ or ‘scripts’ are considered of paramount importance for designing online collaborative learning activities. A number of tools have been implemented to reify these concepts and to visualize them as part of learning designs. However, most of these tools are intended for representing preconceived learning designs that have already taken shape in the designer’s mind; very few, in any, specifically aim to guide and support CSCL designers through the critical initial steps of conceptualizing a design. The work illustrated in this paper addresses this gap by drawing on a model for the design of collaborative activities that is based on the interplay among four essential elements: Task, Teams, Time and Technology. These ‘Ts’ form a conceptual matrix underpinning the decision making that takes place in the process of designing online collaborative activities. The model forms the heart of a specifically-designed multiplayer card game used to engage designer-practitioners themselves in collaborative learning design activities. This tangible card/board game has been successfully tested with 44 practitioner-designers and, as a next step, is due to be enhanced with digital capabilities.
2004
The paper presents a case of application of the cooperative learning in the theaching of library and information science. It discusses the design, the realization and the results of a course by this theaching methodology.
2016
In order to meet the challenge of complexity, a term that describes morethan any other the current epochal change, school is called to deeply reviseits own educational choices and to define methods and procedures thataim to implement a comprehensive training of the individual, within aprospective that simultaneously promotes cognitive, social and relationalskills. Prosociality is an integral part of that path, as it refers to a set of skillsthat are based on reciprocity, and thus allow the individual, once acquired,to establish positive relationships with others, by activating cognitive specificprocesses while contributing to building a learning conducive environment(Roche, 2002; Caprara, 2014). Based on these premises, the work describesa path of prosocial teaching proposed to students belonging to twosecondary school classes and implemented according to the methodologyof cooperative learning, as indicated in Johnson’s Learning Together (1987;1996) and in Kagan’s Structural Approac...
Intorno all'edificio FaD Questo progetto nasce nell'ambito dell'e-sperienza Polaris, iniziata nel 1996 con la collaborazione tra l'Istituto Tecnologie Didattiche (ITD) del CNR di Genova e la Direzione Generale per l'Istruzione Tecnica (Div. II) del Ministero Pubblica Istruzione (MPI). Polaris, che in seguito è diventato uno dei corsi pilota del Piano di Sviluppo del-le Tecnologie Didattiche (PSTD) del MPI, ha permesso di mettere in luce al-cune caratteristiche peculiari della Forma-zione a Distanza (FaD). Tra queste, due si sono evidenziate maggiormente: • la continuità, vale a dire la possibilità che i formandi hanno di aggiornarsi per periodi anche lunghi, senza quei vincoli di spazio e di tempo tipici della formazione in presenza; • le possibilità di un apprendimento col-laborativo, dato il carattere "orizzonta-le" e non gerarchico della comunica-zione asincrona. L'apprendimento av-viene attraverso il dialogo, la comuni-cazione tra i partecipanti...
apprendimentocooperativo.it
Nell'anno scolastico 1997-98 Il centro “Servizi Didattici Innovativi” della Provincia di Torino inizia la collaborazione, con “Confcooperative Piemonte” per realizzare un primo corso di cooperative learning. Il successo riscontrato ha indotto, negli anni successivi, ad ...
1997
Summary ‐ “COOPERATIVE LEARNING”: A TEACHING METHOD WHICH ENCOURAGES SOCIAL INTEREST. After having examined the characteristics of the crisis in the transitional society at the end of the twentieth century and the risks connetted with it, the authors have dwelt briefly on some etnical and moral aspects in social-emotional development and in particular cooperative-learning as a method of great interest to psychologists and educationalists. Adlerians, whose interest in a balanced development of Social interest and self respect is well-known, will find useful opportunities for reflection on this method also as regards the promotion of psychological well-being in schools.
Desideriamo riflettere sulle modalità di attuazione dell'apprendimento cooperativo. Sappiamo che si tratta di un'impostazione molto conosciuta e che comincia a diffondersi in molte scuole. Molti insegnanti nella loro pratica educativa e didattica, inseriscono segmenti di apprendimento cooperativo, che arricchisce il già consolidato lavoro di gruppo. Una piccola precisazione a questo proposito. Desideriamo distinguere tra lavoro di gruppo ed apprendimento cooperativo. Il lavoro di gruppo consiste nel collaborare verso un obiettivo comune: si tratta di una pratica molto conosciuta e diffusa. L'apprendimento cooperativo, invece, è una modalità un po' diversa dal lavoro di gruppo, in quanto è focalizzato sull'apprendere insieme l'uno con l'altro, l'uno dall'altro, l'uno per l'altro. È un approccio che comincia ad essere conosciuto apprezzato e praticato. Vogliamo focalizzarci su 5 punti: 1. Il superamento della preminenza della lezione frontale. Si tratta di arricchire la lezione frontale con altre forme di approccio didattico e pedagogico: l'apprendimento cooperativo, il tutoring tra pari e le risorse del gruppo classe. 2. La difficoltà di attuazione dell'apprendimento cooperativo Attraverso l'attuazione di queste pratiche di apprendimento cooperativo, vengono segnalate alcune difficoltà e vorremmo partire da queste, per stabilire con gli insegnanti un punto di incontro immediato. 3. Questionario del benessere in classe Dopo vogliamo presentare alcuni risultati di un questionario sul benessere in classe, che ci permette di analizzare dettagliatamente molti item che possono essere raggruppati sotto il concetto di clima di classe, di benessere in classe. Desideriamo evitare la generalizzazione e scendere nel concreto e vedere di cosa è composto ciò che noi chiamiamo apprendimento cooperativo, quali sono le caratteristiche fondamentali che possono essere osservate nella classe. 4. Impostazione pedagogica dell'apprendimento cooperativo Al terzo punto, vogliamo approfondire l'impostazione dell'apprendimento cooperativo, individuando le numerose risorse che esso possiede e fornendo alcune indicazioni per affrontare le difficoltà di attuazione che esso fa emergere. 5. Alcune strategie dell'apprendimento cooperativo. Infine, vogliamo dedicare una riflessione su alcune strategie.
Nei corsi in rete i processi di apprendimento collaborativo nei quali i partecipanti sono coinvolti sfruttano in genere una piattaforma di comunicazione che mette a disposizione particolari ambienti, che di seguito chiameremo "conferenze virtuali" o, semplicemente "conferenze", ciascuno dei quali è caratterizzato da una precisa funzione pragmatica e comunicativa. Così per esempio, accanto ad una specifica conferenza dedicata alla socializzazione (ossia ad una comunicazione sia uno-a-uno sia uno-a-molti relativa a temi generici riguardanti il progetto, la presentazione degli utenti e dei loro interessi), i partecipanti, suddivisi talora in gruppi distinti, possono comunicare all'interno di altre aree di lavoro adibite allo sviluppo della discussione di temi specifici e alla produzione collaborativa di elaborati . In linea di principio la posta elettronica potrebbe essere considerata uno strumento sufficiente per la realizzazione di un corso in rete; in genere si preferisce, tuttavia, affidare la gestione della comunicazione a prodotti specifici, che offrono sostanziali vantaggi in termini di accessibilità, organizzazione delle informazioni, facilità d'uso [Manca, Persico, Sarti, 1998]. Tra le varie offerte disponibili sul mercato un prodotto largamente usato nei corsi in rete è SoftArc FirstClass ® , un software di CMC (Computer Mediated Communication) che, sul modello delle bacheche elettroniche (BBS -Bulletin Board System), presenta un ambiente di lavoro strutturato su livelli gerarchici. I partecipanti di un corso in rete hanno in questo modo la possibilità di accedere e contribuire allo sviluppo di una o più discussioni mediante l'invio e la ricezione di messaggi all'interno di un contesto organizzato, strutturato e spesso moderato dalla presenza di uno o più tutor. In questo articolo viene descritta l'esperienza condotta nell'ambito del progetto europeo Netschool, mirata a strutturare l'ambiente di CMC FirstClass con strumenti e metodologie per la codecisione on-line.
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Journal on Educational Technology, 2003
Le nuove tecnologie nel Cooperative Learning, 2019
Journal on Educational Technology, 2005
Studi Di Glottodidattica, 2009
Scuola ticinese, 2022
Atti di Didamatica 2017, 2017
Scuola Italiana Moderna, 2016
International Gramsci Journal, 2019
Lingua e Nuova Didattica, Anno XXXV, No. 2, Aprile 2006