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Osservatorio Tv 2014, 2014
Il volume è pubblicato secondo la Creative Commons Public License I diritti del progetto appartengono a Barbara Maio. I singoli saggi sono di proprietà dei rispettivi autori. Ogni immagine, video, logo, marchio registrato è del legittimo proprietario.
I° volume dell'autobiografia
Territori e resistenze: spazi in divenire, forme del conflitto e politiche del quotidiano, 2019
mercoledì 10 gennaio 2024 O' TEMPU DI' CANONICI 'I LIGNU (Vita smarrita di paese) (II PARTE) di Rocco Liberti Una seconda parte di ricordi davvero impetuosa. Una carrellata inedita di personaggi oppidesi rimasti proverbiali, tutti accomunati in vario modo dalla disabilità soprattutto mentale inevitabilmente associata alla povertà. Intorno a loro una società in buona parte malata che non li aiutava ieri e che non li aiuta nemmeno oggi, se è vero che, cambiati i tempi e le piazze-teatri delle esibizioni e della persecuzione di questa gente, si continua ancora ad additare in qualche modo sui social i veri disperati di ogni situazione paesana posta fuori dai canoni del perbenismo o di una presunta " normalità". Rocco Liberti in questo pezzo supera se stesso, non solo riportando in vita persone sconosciute ai più, sebbene scolpite nella memoria antropologica locale, ma dipingendo in maniera effervescente e affettuosa una serie di categorie sociali e di situazioni. Tra esse, appunto, la Piazza, quale vetrina privilegiata di tutto il Male e di tutto il Bene imperanti nel paese, e "i piazzaioli", gli irriducibili curiosi di tutto e di tutti, gli arbitri spasmodici della vita di ognuno. Un affresco davvero imponente della nostra civiltà perduta che solo attraverso questi freschissimi ricordi di prima mano potevamo recuperare. (Bruno Demasi
Franco Faccio, compositore e direttore d’orchestra, fu uno dei grandi protagonisti della vita musicale milanese della fine del XIX secolo. Attraverso questa biografia De Rensis ripercorre la parentesi artistica di questo interessante musicista – la stesura delle sue opere, in primis l’Amleto, la sua attività didattica e quella di direttore d’orchestra – mettendola inevitabilmente in continua relazione con l’ambiente musicale e intellettuale circostante. In tal modo emergono di prepotenza le figure di Giuseppe Verdi e Arrigo Boito, il circolo scapigliato, il salotto Maffei, Giulio Ricordi e tutti i più o meno noti artisti dell’epoca. De Rensis offre così una panoramica completa di uno dei periodi più intensi della storia musicale italiana.
Amore e rivolta a tempo di rock, 2014
Una generazione visionaria e ingenua in un ordine mondiale segnato dall’equilibrio del terrore atomico della Guerra fredda: in Amore e rivolta a tempo di rock il si racconta la storia degli hippie, che hanno segnato un decennio e a quasi mezzo secolo di distanza continuano ad affascinare l’immaginario collettivo.
Mondoperaio, 2020
I n un paese normale ci si aspetterebbe dal governo in carica: un'interpretazione del presente che individui con chiarezza natura, dimensione e ordine di priorità delle questioni da affrontare; una visione del futuro che si ispiri a un qualche sistema di valori più o meno identificabile; un programma di azioni per realizzarla e una puntuale ricognizione delle esi-genze finanziarie implicate da tale programma. E soltanto a valle di questa sequenza una strategia per reperire le risorse attraverso la rimodulazione della spesa pubblica, decisioni fiscali, il ricorso al debito: o, più verosimilmente, un qualche mix di queste opzioni. Ma l'Italia ha smesso da tanto tempo di essere un paese normale: perciò abbiamo assistito negli ultimi quattro mesi a una febbrile attività in sede europea per ottenere risorse extra, e poi solo alla fine di questa negozia-zione abbiamo visto il governo iniziare un qualche ragiona-mento su come spenderle. Un ragionamento che peraltro non pare messo in moto né da una esplicita visione del futuro né da una puntuale quantifica-zione delle esigenze: ma che è stato prima affidato a una com-missione di esperti e poi tradotto nella mera raccolta delle istanze corporative di stakeholder di vario genere. È inutile sforzarsi di essere sofisticati: l'irrituale kermesse pacchiana-mente denominata "Stati generali" non è stata un momento di elaborazione intellettuale, ma solo la chiamata di tutti gli aventi causa alla spartizione consociativa di quelle risorse che il governo ritiene di aver strappato all'Europa.[...]
Q uando si pensa alle campagne militari condotte sotto Marco Aurelio, inevitabilmente la mente va alle tre spedizioni germaniche condotte dal principe dapprima con Lucio Vero (expeditio Germanica prima, 168-169), poi come unico imperatore (bellum Germanicum et Sarmaticum, 169-175) ed infine con Commodo, dopo la rivolta di Avidio Cassio e l'associazione del figlio al potere (expeditio Germanica secunda, 178-180). In realtà la prolungata situazione di crisi militare sul fronte danubiano determinò un più generale scompaginamento del sistema 'ordinario' di governo, amministrativo e militare, delle province.
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AAVV, Poetica & Cristianesimo, EDUSC, Roma 2005, pp.87-108., 2005
A. GOZZI, "Appunti di Rock", Edizioni Il Foglio, 2014
TOR dei PAGÀ Protostoria e medioevo di un sito d'alta quota a cura di Giovanna Bellandi e Marco Sannazaro, 2017