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G. C. Lepschy (ed.), Su/Per Meneghello, Milano, Comunità, 1983, pp. 241-253.
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"Ripeness is all": Pavese pose queste parole in epigrafe a "La luna e i falò". La citazione dal "King Lear" si offre come chiave di lettura di tutto il romanzo; ma poiché questo è l'ultimo di Pavese, assume anche valore emblematico di traguardo e sintesi di tutta la sua esperienza d'uomo e d'artista, e perciò è pure formula rituale, potente e irrevocabile, con la quale Pavese brucia ogni ponte con il futuro.
Al di là delle gaie colline c'è il mare, al di là delle nubi. Ma giornate tremende di colline ondeggianti e crepitanti nel cielo si frammettono prima del mare. Quassù c'è l'ulivo con la pozza d'acqua che non basta a specchiarsi, e le stoppie, le stoppie, che non cessano mai. E si leva la luna. Il marito è disteso in un campo, col cranio spaccato dal sole -una sposa non può trascinare un cadavere come un sacco -Si leva la luna, che getta un po' d'ombra sotto i rami contorti. La donna nell'ombra leva un ghigno atterrito al faccione di sangue che coagula e inonda ogni piega dei colli. Non si muove il cadavere disteso nei campi né la donna nell'ombra. Pure l'occhio di sangue pare ammicchi a qualcuno e gli segni una strada.
Macerata, Quodlibet, 2020
Il saggio è un viaggio a ritroso, verso l’ignoto, verso ciò che non c’è più nel momento stesso in cui lo si pensa. La partenza è affidata a un breve pellegrinaggio al santuario di Crea, dove Cesare Pavese, negli anni della Resistenza, svela di aver compreso l’essenza del mito e di averla riversata nella prosa di Feria d’agosto e dei Dialoghi con Leucò. L’approdo del viaggio è invece tragico, richiama l’impresa di Ulisse che varcate le soglie della conoscenza umana soccombe, poco dopo le colonne d’Ercole, dinnanzi al monte del Purgatorio. Qui l’imbarcazione tu!avia si chiama Pequod e il suo capitano Achab nasce dalla penna di Melville. Quasi quindici anni separano la storia di Orfeo ed Euridice e dalla traduzione della storia di una balena bianca, simbolo di una ricerca infru!uosa, impossibile, dall’esito fatale. In questi anni, visti a ritroso, un filo però si dipana legando e, insieme, distinguendo la vita dalla morte: è il problema dell’origine, il momento di passaggio tra la trascendenza e l’immanenza, tra il non essere e l’essere: chi sono? Da dove vengo? Queste domande che siamo soliti ricondurre all’enigma della vita mascherano, nel loro fondo, il problema della morte, del senso della fine. Ciò che nasce, perisce – e infa!i Pavese incentra un’ampia parte della propria dimensione estetica sul problema dell’originario, che si declina nei suoi scri!i sopra!u!o mediante l’ausilio di una duplice prospe!iva che a!inge all’antropologia e alla psicoanalisi di primo Novecento. A!raverso un percorso originale, Riccardo Gasperina Geroni affronta in questo saggio alcune opere chiave dell’orizzonte narrativo e poetico pavesiano con particolare a!enzione a Paesi tuoi e a Lavorare stanca, mostrando l’impossibilità del ritorno e il fallimento di un proge!o intelle!uale e biografico che sin dall’inizio faceva presagire il proprio esito tragico, ma che svolge ancora oggi un ruolo salvifico per il le!ore.
2020
Il presente contributo prende in considerazione un'equivalenza che Cesare Pavese registra nel suo diario. L'equivalenza in questione pone in identità reciproca il concetto di Dio e la nozione di inconscio. Tale identità merita di essere investigata in ragione del fatto che essa ingenera una serie di ripercussioni nella poetica pavesiana. L'equivalenza si estrinseca, infatti, proprio tra la stesura dei primi appunti sulla mitopoiesi (Feria d'agosto) e la preparazione dei dialoghi mitologici (Dialoghi con Leucò). The article takes into consideration an equivalence that Cesare Pavese noted in his journal. This equivalence correlates the concept of God and the notion of the unconscious. The purpose of this note is interesting to investigate, especially because it has repercussions on the author's poetics. It emerges, in fact, between the writing of essays about myth and poetry (Feria d'agosto) and the preparation of mythological dialogues (Dialoghi con Leucò).
Cesare Pavese. Testimonianze, testi e contesti. Quindicesima rassegna di saggi internazionali di critica pavesiana, a cura di A. Catalfamo, "I quaderni del CE.PA.M", Catania, CUECM 2015.
Frassinelli's rare edition of the Stories of the Walter Disney's Studio was published in 1933, under the direction of Franco Antonicelli. Cesare Pavese surely took part in this work, as shown by some autographs.
Pubblicato con il contributo e sotto gli auspici della MOD Società italiana per lo studio della modernità letteraria Direttore: Nicola MEROLA Direttore responsabile: Giulio MARCONE Redazione: Laura ADRIANI, Saverio VECCHIARELLI Amministratore: Saverio VECCHIARELLI Realizzazione Editoriale: Vecchiarelli Editore S.r.l. Comitato dei referenti scientifici:
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Penetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal filosofo né una spiegazione né una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro l'inclemenza del tempo. Nicolás Gómez Dávila M a r c o To t i
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Mosaico Italiano, 2009
De Martino e la letteratura, 2021
Cuadernos de Filología Italiana, 2012
Mosaico Italiano, ISSN 21759537, 2009
Introduzione a Cesare Pavese, Poesie, 2020
La letteratura degli italiani. Centri e periferie. Atti del 13° Congresso dell’Associazione degli italianisti (ADI), Edizioni del Rosone, Foggia, 2011
E. Cavallini (ed. by), La Musa nascosta: mito e letteratura greca nell'opera di Cesare Pavese, Bologna, Dupress 2014, 2014
Enthymema , 2020
Cesare Pavese: il mito classico e i miti moderni, a cura di A. Catalfamo, 2013
Stilistica e metrica italiana, 2014
Cuadernos de Filología Italiana, 2012
Quaderni Del 900, 2003
Tornare dove il Tempo si ritrova. Sugli "ultimi" Pavese e Proust, in «Il Pequod», II, vol. 3, giugno 2021, pp. 22-37, ISSN: 2724-0738
«Studi Novecenteschi», 2012