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Gli organismi viventi, dai più semplici ai più complessi, presentano processi biologici sostanzialmente simili anche quando sono separati da una significativa distanza evolutiva. Il motivo di questa omogeneità sta proprio nell'origine comune della vita e nel mantenimento, nel corso dell'evoluzione, di alcuni caratteri fondamentali come il metabolismo, il ciclo cellulare, lo sviluppo embrionale. Proprio grazie a questa similitudine è possibile utilizzare nella ricerca biologica un numero relativamente ristretto di organismi semplici a cui si dà il nome di 'organismi modellò. La loro semplicità consente di esaminare e sperimentare le proprietà del vivente, evitando la complessità tipica degli organismi più evoluti. www.treccani.it/scuola/tesine/organismi_modello
In this article the following questions have been addressed: What are model organisms? What is their epistemic value? What are their epistemological characteristics? Is it possible to trace back their experimental features to their epistemic origins? Answers to such questions have been suggested using the kuhnian notion of exemplar. The history of Drosophila melanghaster in T. H. Morgan's laboratory at the Columbia University serves as a key-study. The author argues that these particular epistemic objects should be considered as exemplar organisms rather than as models. The differences between the two definitions are both ontological and epistemological.
Sistemi, Modelli, Organizzazioni. Complessità & Management, a cura di Ignazio Licata, Corisco, 2012
La disintegrazione di un atomo radioattivo può obbligare un contatore automatico a registrarlo con effetto meccanico, reso possibile da adatta amplificazione. Bastano quindi comuni artifici di laboratorio per preparare una catena comunque complessa e vistosa di fenomeni che sia comandata dalla disintegrazione accidentale di un solo atomo radioattivo. Non vi è nulla dal punto di vista strettamente scientifico che impedisca di considerare come plausibile che all'origine di avvenimenti umani possa trovarsi un fatto vitale egualmente semplice, invisibile e imprevedibile. Se è così, come noi riteniamo, le leggi statistiche delle scienze sociali vedono accresciuto il loro ufficio, che non è soltanto quello di stabilire empiricamente la risultante di un gran numero di cause sconosciute, ma sopratutto di dare della realtà una testimonianza immediata e concreta. La cui interpretazione richiede un'arte speciale, non ultimo sussidio dell'arte di governo La raffinata chiusura dell'articolo postumo di Ettore Majorana, pubblicato grazie agli uffici dall'amico collega e conterraneo Giovannino Gentile Jr. su Scientia nel 1942, è sicuramente il miglior punto di partenza per articolare una riflessione sul rapporto tra modelli dei fenomeni naturali e teorie sulla gestione delle organizzazioni umane, passando per il controverso tema della complessità.
2016
Il tema del presente saggio è quello dei fondamenti epistemologici dei modelli utilizzati dalla scienza teologica.
GALVAN S (2006). In: AUTORI VARI. Enciclopedia Filosofica. p. 7514-7522, MILANO:Bompiani, ISBN: 88-452-5772-X, 2006
2007
Il modello dei bisogni vitali, sviluppato nel 1977, si basa sul conflitto tra entropia e sintropia. Secondo questo modello, nel mondo macroscopico vige la legge dell'entropia, mentre nel mondo microscopico le leggi della sintropia e dell'entropia sono bilanciate e i processi sintropici possono aver luogo. La legge della sintropia porta alla concentrazione di energia e alla creazione di strutture. Quando le strutture sintropiche crescono al di la delle dimensioni del microcosmo, entrano in conflitto con la legge dell'entropia che domina il mondo macroscopico. Per controbilanciare gli effetti distruttivi dell'entropia le strutture sintropiche devono soddisfare una serie di condizioni; da queste condizioni nasce il modello dei bisogni vitali descritto in questo articolo.
2012
Esiste un gruppo di modelli sviluppati sulla base di analogie con la legge di Newton: Analogamente, l'interazione fra due centri abitati, nei quali vi sia una concentrazione di popolazione nota, risulta direttamente proporzionale all'entità della popolazione dei due centri ed inversamente proporzionale alla distanza fra essi: -Dispense inerenti la modellistica applicata alle tematiche di pianificazione urbana e regionale -Lezioni di Ing. Elena Elisabetta Minghini --Dispense inerenti la modellistica applicata alle tematiche di pianificazione urbana e regionale -Lezioni di Ing.
INFOLIO, 39, Rivista del dottorato di ricerca in architettura, arti e pianificazione. , Coesistere in prossimità, 2022
In copertina I gabbiani di Pizzofalcone: Villa Ebe inselvatichita Augusto Fabio Cerqua DOTTORATO IN ARCHITETTURA, ARTI E PIANIFICAZIONE (XXIX-XXXVII CICLO) Coordinatore del Dottorato: Marco Rosario Nobile Collegio dei docenti (XXXIV CICLO-XXXVI CICLO) Indirizzo in Storia dell'Arte e dell'Architettura
Sintesi Il modello partecipativo propone un maggiore coinvolgimento del lavoratore nelle politiche dell'impresa e implica una concezione dell'uomo diversa da quella utilizzata in gran parte della teoria economica. Lo scopo di questo articolo è di ricordare le principali forme di partecipazione dei lavoratori a cui ci si richiama nella letteratura teorica degli ultimi vent'anni e discuterne vantaggi e svantaggi. Vengono inoltre indicate le forme di partecipazione che più si incontrano nella prassi, soprattutto in certi paesi europei, e le principali iniziative dell'Unione Europea in questo campo. Infine vengono avanzate alcune riflessioni sul ruolo odierno del modello partecipativo. 1. Introduzione Il modello partecipativo implica una concezione dell'uomo diversa da quella utilizzata in gran parte della teoria economica. Nei manuali di economia prevalentemente basati sulla teoria neoclassica, il lavoratore si limita a vendere la propria forza lavoro sul mercato ad...
This article aims to present the main characteristics of the Developmental Systems Theory (DST) promoted by Susan Oyama and its important consequences in the field of the philosophy of biology, comparing it to the French sociologist Bruno Latour's Actor-Network Theory (ANT), trying to bring out the peculiarities that the two approaches have in common and what their promises are.
Journal for Foreign Languages, 2021
L’elaborazione della grammatica valenziale, che considera il verbo come l’elemento centrale e generatore della frase, predisposto a combinarsi con un certo numero di elementi per realizzare un’espressione minima di senso compiuto, trova applicazione anche nel contesto dell’insegnamento/apprendimento dell’italiano L2. L’articolo evidenzia i vantaggi glottodidattici del modello che sono rappresentati in primo luogo dall’importanza attribuita all’imprescindibile legame tra semantica e sintassi e alla correlazione tra frase e testo. In relazione a ciò, il discente impara a i) riflettere sugli elementi obbligatori e facoltativi della frase e a considerare i parametri con cui il verbo definisce e modifica la sua struttura argomentativa in funzione del suo significato e ii) trasformare i singoli elementi frasali da elementi nominali in frasi dipendenti. L’esercitazione sull’abilità di passaggio da un elemento nominale a uno frasale nella stessa funzione sintattica costituisce una importa...
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Come inventare e progettare alla maniera di Poe: …, 2004
Una casa é una casa: scritti sul pensiero e sull'opera di Giorgio Grassi, 2011
Discipline Filosofiche, 1/2021, Exemplarity: a Pattern of Thought for Aesthetic Cognition, Ed. by M. Summa, K. Mertens, 2021
Felice Cimatti (2014), “L’animale e l’istituzione”, intervista a cura di F. Raparelli, in F. Raparelli, Istituzione e differenza. Attualità di Ferdinand de Saussure, Mimesis, Milano pp. 85-94, 2014
Architettura eremitica Sistemi progettuali e paesaggi culturali. Atti del Terzo Convegno Internazionale di Studi. , 2012
in B. Bonato (a cura di), Come la vita si mette al lavoro. Forme di dominio nella società neoliberale, Mimesis, Milano-Udine, 2010
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2003
NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA -2018, 5.II