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riassunto sul fascismo
Il ministro segretario del partito ha ricevuto, il 26 luglio XVI, un gruppo di studiosi fscisti, docenti nelle universita' italiane, che hanno, sotto l'egidia del Ministero della Cultura Popolare, redatto o aderito, alle proposizioni che fissano le basi del razziismo fascista. (Da <<La difesa della razza>>, direttore Telesio Interlandi, anno I, numero1, 5 agosto 1938, p. 2).
Prima di addentrarci nella questione delle interpretazioni del fascismo, occorre chiarire quali sono i significati del termine che si incontrano nella letteratura storico-politica. Se ne possono distinguere fondamentalmente tre: Il primo significato fa riferimento al nucleo storico originario costituito dal fascismo italiano; Il secondo ingloba, oltre al caso italiano, anche il nazionalsocialismo tedesco; nel terzo caso il termine acquista un senso generico amplissimo, in quanto viene riferito a tutti quei movimenti a sfondo autoritario che hanno affinità ideologiche o organizzative con il fascismo storico (p.e. la dittatura di Francisco Franco in Spagna, le dittature militari instaurate nella seconda metà del Novecento in Grecia, Cile ecc.) La tendenza degli storici è quella di circoscrivere il significato del termine al periodo della storia europea compresa fra le due guerre, e più specificamente al fascismo italiano e al nazionalismo tedesco. Nel suo noto saggio I tre volti del fascismo (1963), lo storico tedesco Ernst Nolte ha classificato le interpretazioni del fascismo secondo due grandi categorie: le teorie singolarizzanti e quelle generalizzanti: le prime spiegano l'affermarsi dei regimi fascisti sulla base di fattori legati alle particolari realtà nazionali; di contro, le teorie generalizzanti ritengono che il fascismo sia un fenomeno politico sovranazionale che, al di là delle differenze specifiche, consente di individuare analogie e caratteri permanenti tra movimenti diversi. In Italia il problema delle interpretazioni del fascismo (italiano) è sorto insieme al fascismo stesso, infatti, fin dalla sua comparsa, storici, commentatori e intellettuali italiani e stranieri si sono interrogati sulla natura e sulle ragioni dell'emergere e dell'affermarsi del fenomeno fascista. Il dibattito è continuato anche dopo la caduta del regime fascista e la fine della Seconda guerra mondiale, ed è stato fortemente condizionato dal clima politico del dopo-guerra, durante il quale si poneva l'esigenza di ricostituire lo Stato italiano su principi democratici e di fondare la Repubblica sui valori dell'antifascismo e della Resistenza. Poi, negli anni Settanta, lo storico Renzo De Felice, ha impresso una svolta agli studi sul fascismo, proponendo un nuovo approccio metodologico e nuove tesi interpretative, che hanno suscitato accesi dibattiti fra gli storici (e anche violente contestazioni). Presentiamo schematicamente le principali interpretazioni del fascismo:
1. Una nuova stagione di studi. Sino agli anni Ottanta del Novecento, l'attenzione degli storici nei riguardi delle politiche sociali realizzate dal fascismo e sviluppatesi durante gli anni Venti e, soprattutto, Trenta è stata alquanto parziale. Essa è andata accrescendosi a partire dalla fine del secolo scorso e nell'ultimo decennio, grazie a contributi che hanno permesso di riconsiderare in modo piú approfondito l'incidenza del regime rispetto alle politiche sociali nazionali di lungo periodo. Alla base di questa innovazione in ambito storiografico, vi sono stati fattori diversi tra loro, a cominciare da un piú generale mutamento nelle linee interpretative del fascismo. Si è cosí giunti a superare un pregiudizio consolidato, che tendeva a sottovalutare quanto da esso realizzato perché unicamente finalizzato all'organizzazione del consenso e agli obiettivi del controllo sociale. Al contempo una nuova consapevolezza circa i fondamenti storici del welfare nazionale ha guidato la ricostruzione storica, collocandone i connotati originali proprio negli anni del consolidamento del regime. D'altra parte, altri elementi hanno inciso su questo cambiamento: il venir meno, soprattutto nelle scienze sociali, di un tradizionale nesso propenso a vincolare la costruzione e gli sviluppi dello Stato sociale a un assetto liberaldemocratico (in verità la questione relativa all'uso stesso di questo termine si mostra alquanto complessa e diversificata in relazione ai singoli contesti nazionali) 1 ; l'interesse nei confronti di un ambito nel quale la retorica fascista aveva ecceduto rispetto alle realizzazioni concrete. Al di là delle roboanti parole usate dalla propaganda dell'epoca, la ricerca si è orientata a esplorare il piano dei «fatti», non solo per verificare il noto scarto esistente tra discorso pubblico e realtà, ma soprattutto per valutare in modo analitico quanto sul versante previdenziale, assistenziale, assicurativo, sanitario si sia effettivamente compiuto negli anni tra le due guerre. Infine, un ultimo dato sembra aver incisivo favorevolmente sull'avanzamento degli studi: il pesante processo di smantellamento
Rapporti tra il Fascismo e la filosofia attualista
Monete Antiche,, 2017
Con i suoi misteri, la moneta allo studio ( ) ha esercitato il suo fascino su molte generazioni di appassionati e di studiosi.
IL "MALE" E IL FASCISMO NELL'ULTIMO PASOLINI, 2005
Una lettura di Salò attraverso Petrolio, con l'individuazione di strutture oppositive ricorrenti che caraterizzano entrambe le opere pasoliniane
TEATRO E STORIA, 2017
Some dossiers are a means to begin to assess the progress of ongoing research, others constitute a drawing board round which information may be shared and discussed. Ours is of the second type. It comprises seven essays, many “short reports” (focusing on significant details) and some other working documents, such as, for example, photographs. This is not a dossier on “Theatre and Fascism” (it does not deal with fascist initiatives concerning theatre), nor on “theatre between the two wars” (it does not discuss what happens to theatre or to dance independently of the historical context). It marks, on the contrary, the beginning of a research that aims to explore the situation of the theatres that were enclosed within the wall constituted by the fascist regime, by taking as a starting point a reverse point of view. It starts from the grassroots, from the point of view of the actors and spectators, rather than from the institutions or fascist ideology. We speak of theatres in the plural; theatre cultures that were very different to one another: from dance, to variety shows, to prose theatre. All are studied in parallel, in a comparative way, and this has allowed us to note unexpected connections. This research has been conducted by scholars coming from different universities, using different methodologies and points of view.
Lingua italiana - Treccani.it, 2024
Rossinismo, in Ecfrasi musicali – Parola e suono nel Romanticismo europeo, a cura di Raul Calzoni e Marco Sirtori, Bergamo, Bergamo University Press, 2013, pp. 123-139
Corriere del Mezzogiorno , 2005
Mondoperaio, 2018
in "Enciclopedia dell’Italiano", diretta da Raffaele Simone, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, vol. I ("A-L"), 2010, pp. 459-461