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From the * de e * dia roots, which have generated * déi and * devils in the West, little remains to bear witness to this past greatness, if not the works available at the universities where such teaching is foreseen. The * deus, the luminous, was replaced by God who generated Gold which allowed the emblematic lemma Good! Coincidence? We do not think so, considering that * diòs, the luminous, is the light par excellence, that is the Sun: and Gold shines.
Come si è formato il paesaggio italiano con particolare attenzione a quello della Toscana
Nella notte dei tempi, quando gli uomini non sapevano ancora scrivere e vivevano in tribù isolate, ogni comunità aveva un dio o una dea loro propri, generalmente si trattava di personificazioni di cose o fenomeni della natura, come un fiume, una montagna, un albero, un animale. Oltre alla divinità locale molti riconoscevano anche grandi divinità comuni a molti popoli, come ad esempio una Grande Madre, identificata con la Terra o un Dio Sole che tutti illumina. Quando le tribù vennero ad unirsi e a formare quelle unità più grandi che oggi chiamamo nazioni, tutte le divinità furono riunite e si formò, col divenire della nazione stessa, quello che si chiama in greco "pantheon" o "casa di tutti gli dei". Mentre fra e varie tribù che si univano avvenivano litigi e lotte per la supremazia, così si narravano storie di battaglie fra gli dei delle tribù in conflitto. Infine una tribù prevaleva sulle altre e tutta la nazione accettava che le divinità della tribù predominante assumessero più importanza di tutte altre. Fu così che Amon-Ra conquistò il primo posto fra gli dei dell'Egitto, Zeus fra quelli dell'antica Grecia, Giove fra gli dei dell'Italia latina, Odino fra quelli dell'Europa germanica. Gli Ebrei, che provengono dalla tribù di Abramo, ebbero un solo dio.
Il contributo ripercorre le tappe che hanno portato alla pubblicazione del volume Ipponatte. Frammenti, introduzione, traduzione e note di E. Degani, premessa di Gabriele Burzacchini, aggiornamenti di Anika Nicolosi, Bologna (Pàtron) 2007: licenziato per la stampa nel 1995, esso è rimasto inedito sino al 2007. Il libro riproduce sostanzialmente il testo dell'edizione teubneriana (Hipponax. Testimonia et Fragmenta, ed. H. Degani, Stutgardiae et Lipsiae 1991 2 [Leipzig 1983]), corredato da traduzione e note di commento. Si analizzano le poche novità testuali e si evidenziano i pregi della puntuale traduzione. This paper goes back over the vicissitudes of the volume Ipponatte. Frammenti, introduzione, traduzione e note di Enzo Degani, premessa di Gabriele Burzacchini, aggiornamenti di Anika Nicolosi, Bologna (Pàtron) 2007: it was delivered for printing in 1995, but it remained unpublished until 2007. The book basically reproduces the text of the "teubneriana" edition (Hipponax. Testimonia et Fragmenta, ed. H. Degani, Stutgardiae et Lipsiae 1991 2 [Leipzig 1983]), with a translation and notes. We are acquainted with some few innovations in the text and we can appreciate the value of the precise translation.
Ugo Colombari / Giuseppe De Boni Istituto Tecnico Commerciale Vetralla, 1987
M. DAVID - A. MELEGA, “Cultura del monogramma nelle religioni misteriche della Tarda Antichità”, in Scritture nascoste, scritture invisibili, a cura di A. Campus, S. Marchesini e P. Poccetti, Verona – Roma 2020, pp. 105-118 , 2020
The monogram in Late Antiquity. Since the beginning of the IV century AD the monogram - as a symbol of the identity of a religious expression -appears as a fundamental component in the evolution of the forms of communication in a multicultural society. The great diffusion of Mithraism between the III and IV centuries AD is witnessed by the many places of worship, but also by the rich epigraphic and sculptural materials found so far. In the case of Ostia, the city with the highest number of mithraea in an urban context, the widespread presence of Mithraic signs and symbols can be recognized even outside the places specifically dedicated to the rites of this religious expression. The case studies presented here are investigated in relation to those known in other religious contexts, particularly in Christian ones.
Studi, ricerche, ipotesi teologiche Avv. Carmine Alvino Il testo dell' Apocalisse, invece, in parziale discontinuità con il Santo Evangelo, recita da subito: «Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto...». Cristo dunque è il solo artefice «ultimo» dell' Apocalisse; libro che narra del Suo giudizio finale sull'umanità, al compimento di determinati avvenimenti storici, religiosi e soprannaturali; realizzati i quali, si compirà il disegno finale di Dio. Non è dunque né Apocalisse del Padre, né Apocalisse dello Spirito, ma Apocalisse solo e soltanto di Cristo. Ciò è molto importante per evitare i fraintendimenti liturgici di coloro che intesero trovare il Padre nella frase: « grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene» e lo Spirito nella frase: « dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono» [ Ap 1,4]. Difatti è chiaramente ribadito nell' Apocalisse da Cristo Stesso: «Io sono l'Alfa e l'Omega…Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!» [ Ap 1,8] ; equivalenza sacra con cui viene felicemente eguagliato Dio Verbo e Cristo Signore. Vi è dunque proclamazione della divinità dell' Agnello, perché Dio Verbo e Cristo, divengono tautologicamente anche "Dio Verbo è Cristo": l'Alfa e l'Omega, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!
Ogni disciplina, ogni nuovo sapere porta con sé una terminologia particolare, una specie di codice più o meno segreto costituito da una serie di etichette verbali che stanno a rappresentare dei concetti. Per chi vuole districarsi nella foresta di parole-PNL ho riportato qui di seguito alcuni termini tratti da una bibliografia "classica" o di base. ..... tempo permettendo, tale vocabolario verrà ampliato.....
© Adi editore 2014 1 SEBASTIANO ITALIA Presenza dei classici nel «Convivio» La lettura dei poete regulati -Virgilio, Ovidio e Lucano in particolare -non è avvenuta per Dante necessariamente in maniera diretta e con un approccio a tesi integrali. È dunque probabile che il poeta avesse tra le mani compendi o florilegi e che solo in una fase successiva si sia verificato un approccio di natura differente nei riguardi della lettura dei classici. Questa attenzione ai processi di 'riscrittura' permette dunque nuove acquisizioni, tramite le citazioni autoriali, sulla lettura dei classici da parte di Dante, così da correlare il trattato filosofico con le fasi precedenti della produzione dantesca e delle vicende biografiche. Il "Convivio" segna la conclusione delle esperienze giovanili, esprimendo un apprendistato filosofico a cui si affianca l'altra esperienza capitale nella vita del poeta, quella dell'esilio. Risulta chiaro che il "Convivio" manifesta l'iter formativo e culturale di Dante lungo un lasso di tempo che copre ben dieci anni. Sono anni cruciali preceduti dalla fase giovanile della "Vita Nuova" e seguiti dall'ideazione e dalla stesura della "Commedia", o in parte paralleli ad essa. Nella parte dedicata al "Convivio", importante è inoltre il rilevamento dell'utilizzazione dei commenti per quanto riguarda la presenza di Virgilio, Ovidio e Lucano e il tema dell'allegoria.
Giovanni Marras e Antonella Gallo, a cura di, Invenzione della tradizione, Il Poligrafo, Padova 2017, 2017
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in a cura di M. Casagrande, M. Picciau, G. Salis, Antonio Taramelli e l’archeologia della Sardegna. Atti delle giornate di studio (Abbasanta 17-18 maggio 2019), pp. 237-246, 2020
L’area archeologica del sepolcro degli Scipioni a Roma, 2022
[riproposizione, riveduta e aggiornata, del saggio uscito nel 2002], nel volume collettivo L’Italia letteraria e l’Europa, III, Tra Ottocento e Duemila, Atti del Convegno di Aosta (13-14 ottobre 2005), a cura di Nino Borsellino e Bruno Germano, Roma, Salerno Editrice, 2007, pp. 181-246.
La "Casa di Hador" e i Goti: Ammiano Marcellino tra le fonti di Tolkien?, 2021
CICERONIANA ON LINE VI.2, pp. 219-232, 2022
DEL NEOCLASSICISMO FRA CANOVA E STRAVINSKIJ Atti della giornata di studi: Bologna, Accademia Filarmonica, 21 e 22 maggio 2022 a cura di Piero Mioli PÀTRON EDITORE BOLOGNA, 2023