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Alcune osservazioni su due tipologie monetali emesse dal patriarca aquileiese
36) Cfr. ad esempio il passo del Gervasio indicato nella nota precedente. 37) FORTI, Cero Gnathia, pago 119. 38) Cfr. C.V.A. Villa Giulia III, IV Bq, 4, 1,2. 39) Cfr. J. et L. JEHASSE, La nécropole préromaine d'Aléria, pago 199, 379 e tav. 99. 40) Cfr. ad esempio A. D. TRENDALL, Vasi Antichi Dipinti del Vaticano -Vasi Italioti ed Etruschi a figure rosse, Città del Vaticano 1955, fase. II, pago 268.
«Annali dell'Istituto Italiano di Numismatica», 2017
COMMISSIO MONETAM CUDENDI». L'apporto delle fonti scritte per la zecca di Alberto vescovo di Volterra (1261-69) 1
Bertrando di Saint-Génies patriarca di Aquileia e il suo ingresso nella città di Verona (1334), in Chiesa, vita religiosa e società nel medioevo italiano. Sudi offerti a Giuseppina De Sandre Gasparini, a cura di M.C. Rossi e G.M. Varanini, Herder, Roma 2005, pp. 575-593., 2005
rapporto filosofia-teologia, la perfezione dell'intelletto umano, la conoscenza scientifica, la felicità mentale.
Parola Spirito e Vita n. 42 (2000) 203-217, 2000
Basandosi sui serm. 355-356 di sant’Agostino, l’articolo presenta alcuni aspetti più caratteristici dell’uso dei beni economici nell’Ippona del quinto secolo. Si percepisce bene il modo in cui Agostino intende vivere in povertà, insieme con il suo clero, il ministero pastorale; emerge il rispetto per la comunità cristiana, alla quale il vescovo rende conto dell’uso dei beni, destinati alle necessità della chiesa e al sostentamento dei poveri. Si constata la preoccupazione di Agostino di coinvolgere anche i laici nell’amministrazione dei beni della Chiesa. In light of Serm. 355-356 of Saint Augustine, this paper presents some of the most characteristic aspects of the use of economic goods in the church of Hippo in the fifth century. Augustine wants to live the pastoral ministry in poverty, along with his clergy; he shows high respect for the Christian community, in front of which he makes a careful statement of the use of wealth for the needs of the church and helping the poor. Man can see the concern of Augustine to involve the laity in the administration of the goods of the Church.
‘Uyūn al-Akhbār (Studi sul mondo islamico) 3.Conflitti e dissensi nell’Islām, 2009
Etica politica e scomunica in età selgiuchide. Un’indagine critica della opera di Abū Hāmid Gazālī, ‘Uyūn al-Akhbār (Studi sul mondo islamico) 3.Conflitti e dissensi nell’Islām, Editors: Daniele Cevenini & Svevo D’Onofrio, Bologna, October 2009 (translation from Persian to Italy by Svevo D’Onofrio)
Atti del 7° Convegno Nazionale, http://www.federarcheo.it, 2019
La città di Ticinum si formò a partire dall'anno 89 a.C. da un nucleo quadrato, con insulae di 240 piedi di lato (circa 80 m). Alla caduta dell'impero romano d'Occidente, la città si era ampliata con altre insulae, a coprire una pianta rettangolare, con un ponte in pietra/muratura che attraversava il fiume Ticino e-presumibilmente-un secondo ponte di legno su barche. Il territorio intorno era molto più accidentato di quanto oggi si possa immaginare, con molte alture, sulle quali nacquero monasteri e borghi popolari, all'esterno delle mura. Verso oriente e occidente, la città era protetta da due profondi solchi vallivi. Nel primo scorre tuttora il rio Vernavola. Il secondo era denominato Val Vernasca e nel suo fondo del quale scorre ancor oggi un corso d'acqua denominato Navigliaccio, ma è stato fortemente occultato dalle espansioni urbane dell'ultimo secolo. Le alture e i corsi d'acqua fecero della capitale gotica e poi longobarda una cittadella fortemente difesa (il caposaldo meridionale che custodiva Milano, ultima capitale dell'Impero d'Occidente).
Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, III serie, 2005
2017
Catalogazione dell'intera emissione imperiale, analisi di alcuni esemplari.
in La storia della moneta, 25, in L’Arte della Moneta, 47, maggio 2016, pp. 2-6
in La storia della moneta, 26, in L’Arte della Moneta, 48, giugno 2016, pp. 2-6
e della scomunica come arma politica e di governo, luci ed ombre di un regno che, mutando ed adattandosi al trascorrere tempo, sarebbe arrivato fino a noi, pur se molto ridimensionato, nelle moderne vesti dello Stato del Vaticano, dove ancor oggi potere spirituale e temporale si raccolgono nelle mani nel pontefice.
Atti della XLV Settimana di Studi Aquileiesi. Il Bimillenario Augusteo (Aquileia, 12-14 giugno 2014)
This work aims at analysing the countermarked augustan bronze coins coming from the area of ancient Aquileia and Venetia et Histria. Although such artefacts are numerically scarce if compared to those located in the military sites along the limes, however their features and distribution raise some questions. First of all, the attested countermarked denominations indicate the illyrian-pannonian district as the region of provenance, even though the most represented type of countermarks coming from the area of Venetia et Histria significantly differs from those recovered in the former one. Based on this very last aspect, it thus might be implied that these countermarked coins have reached this area after the augustan age. Considering this, the presence of these findings could be ascribed to the civil war occurred in 69 A.D. which drove military units coming from Pannonia into this area, as reported by the roman historian Tacitus.
L’aratro e il calamo. Benedettini e Cistercensi sul Monte Pisano. Dieci anni di archeologia a San Michele alla Verruca,, 2005
Quando -ormai alcuni mesi fa -fui contattata per partecipare a questa giornata di studi, manifestai perplessità sul tema che mi era stato assegnato: 'Istituzioni patriarcali'. Cosa significava? In che modo avrei potuto declinare l'argomento? Dentro di me pensai che tutto sommato non doveva essere così difficile, in fondo avevo davanti un 'istituto' sul quale sono stati versati fiumi di inchiostro. Tralasciando la sua funzione principale, quella ecclesiastica (il primo a portare il titolo di patriarca di Aquileia fu Paolino, dal 568 d.C.), il potere temporale fu posto nelle mani dei presuli aquileiesi quasi mille anni fa: l'attribuzione della contea del Friuli al patriarca Sicardo da parte dell'imperatore Enrico IV risale infatti al 1077. Uno pensa che in 936 anni (tanti sono quelli che oggi ci separano da quella data) l'argomento sia stato sviscerato e non ci sia più molto da dire. In realtà non è affatto così. Innanzitutto perché la storia, come ebbe a osservare Marc Bloch, esamina il passato in funzione del presente e il presente in funzione del passato, quindi è normale che un argomento non venga mai esaurito. A seconda delle epoche, dei processi storici in atto, ma anche del progredire delle ricerche, gli studiosi vi si accostano con spirito sempre diverso; del resto, a volte basta cambiare di poco l'angolazione e l'immagine appare distorta, oppure più nitida.
The episema of some of the most ancient Spartan coins is characterized by symbols of Tyndaridai. These symbols, however, are not the laconic amphorae and doka- na, but stars and, above all, piloi. These attributes seem to allude to the yet am- biguous relationships between the Dioskouroi/Tyndaridai and the Kabeiroi. In this paper the author proposes an interpretation of the unexpected Spartan choice to represent (also) on coins the traditional Tyndaridai through the extralaconic attribute, which become also a symbol: the pilos. In doing this, are considered both the particular historical context and the complex origin of the divine twins.
La Gazzetta di Melsheem, 2023
Generalmente, la numismatica antica viene convenzionalmente suddivisa in due grandi tronconi: la numismatica greca e la numismatica romana. Nel primo dei due vengono racchiuse tutte le monetazioni del mondo mediterraneo (ispanica, celtica e punica), tra le quali sono comprese le emissioni monetarie delle città etrusche 1 Tappa fondamentale per lo studio della numismatica etrusca fu il V convegno del centro internazionale di studi numismatici, tenutosi a Villa Lidia (Na) nel 1975 2 , al quale presero parte una nutrita schiera di studiosi appartenenti a diversi settori disciplinari. L'esigenza fu quella di ordinare le conoscenze note fino a quel momento, gettando così le basi per uno studio totalizzante della numismatica etrusca, come si evince dalle parole di Massimo Pallottino, i i l quale evidenzia "l'assenza […] di un impegno di ricerca specifica e diretta, che è quanto dire di una considerazione unitaria" 3. Tra i vari interventi di studiosi di altri settori, spiccarono quelli dei numismatici che posero l'attenzione su specifiche questioni inerenti:
The scholia to Plato are a (new) indirect testimony of a fuller version of Stephanus’ Ethnika, which can be identified as the source at least of the schol. TW Plat. Menex. 242e 6-243a 1 (nr. 23 C.) and schol. TW Plat. Phaedr. 244b 1 (nr. 85 C.).
Brevissimo resoconto del potere del patriarca Atanasio I, a cavallo fra XIII e XIV secolo e delle lotte di potere in seno alla chiesa ortodossa e al decadente impero bizantino.
Monete Antiche - n. 76 - Lug/Ago 2014 - p. 3-10
The aim of this study is to shed light on an ancient custom of the pater familias, which the texts refer to as filiam abducere, which legitimated the pater familias to take back the married daughter, in order to clarify the origins, up to this moment ignored, in the Ancient Roman Civil Law. Such "filiam abducere" originated from an act through which the father gave away the daughter in marriage, "mandare fidei viro", based upon fides. The ruptio fidei legitimated him to ‘filiam abducere’. With the intervention of friends as witnesses, the father took back the filia from the abode (the marital domus) where she had been locata and from the man to whom she had been mandata, so carrying out a ritual act of self protection, which probably resulted in the use of a manum inicere without trial.