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Tra tutte le patologie neurologiche gravi, l’epilessia è tra le più comuni. Questo libro, scritto con la psicologa Rita D'Amico e con la neurologa Mafalda Cipulli, nasce dall’esigenza di ampliare e rinnovare la conoscenza di questa malattia, ancora circondata da sorprendenti stereotipi socio-psicologici per cui, nonostante i progressi scientifici, nel senso comune essa ancora risulta misteriosa e spaventosa, insomma difficile da comprendere e da curare con serenità. Si è dunque cercato di ripercorrere la storia della categoria medica illustrandone i percorsi terapeutici dalla preistoria fino alle più recenti acquisizioni nel campo medico e fino all’interpretazione dell’attuale classificazione della Lega Internazionale contro l’Epilessia. Si è cercato di evidenziare la sterilità di alcune scelte della medicina allopatica, da cui sono scaturiti i processi di stigmatizzazione degli epilettici, a lungo considerati pazzi e, come tali, rinchiusi nei manicomi. Si è cercato di attraversare l’ambiente familiare e culturale dove i suoi portatori hanno vissuto e tuttora vivono nell’area centro-meridionale italiana detta “roccaforte dell’epilessia”, condizionando i loro vissuti in base non alla malattia in senso stretto, ma a come essa viene rappresentata dalla società. Ognuna delle autrici ha dato il proprio contributo attraverso discipline e linguaggi differenti ma fra loro complementari, nell’intento di dare al lettore una visione d’insieme, focalizzando l’attenzione sull’Abruzzo e sulla progettazione di nuove (e più efficaci) “cure in campo”.
Percorso diagnostico terapeutico assistenziale della epilessia, 2010
Documento elaborato su commissione di Aress e Regione Piemonte
2006
Obiettivo. Le pseudocrisi o crisi non epilettiche vengono anche defi nite "crisi psicogeniche non epilettiche" e costituiscono circa il 20% di tutte le crisi non trattabili. Questi episodi vengono spesso erroneamente diagnosticati come manifestazione di una vera epilessia, con la conseguenza di trattamenti inappropriati, ineffi caci e costosi per molti pazienti. Ai giorni nostri il monitoraggio mediante video-EEG ha signifi cativamente aumentato la possibilità per gli specialisti di realizzare una corretta diagnosi differenziale. Tuttavia, la psicopatologia dei pazienti con pseudocrisi appare estremamente complessa e tuttora non del tutto chiara. Lo scopo di questo studio è esaminare la complessità e severità delle caratteristiche psicopatologiche dei pazienti che presentano pseudocrisi, allo scopo di giungere ad un'ottimizzazione delle strategie di intervento e realizzare un trattamento adeguato a lungo termine sia di tipo psicologico sia farmacologico.
Quaderni Italiani di Psichiatria, 2010
Introduzione: La prevalenza degli eventi psichiatrici in corso di epilessia rimane controversa e di difficile definizione. Spesso i disturbi psichici in corso di epilessia non vengono diagnosticati in modo corretto oppure vengono valutati diversamente quando evidenziati dal neurologo oppure dallo psichiatra. Materiali e metodi: Abbiamo consultato le banche dati PubMed ed Embase, utilizzando le parole chiave ''epilepsy'' e ''psychiatry'' o ''psychiatric'' ed estrapolando gli articoli secondo noi più significativi per la stesura di questa rassegna. Risultati: Ogni evento psichiatrico in corso di epilessia deve essere classificato tenendo in considerazione la sua relazione temporale con le crisi e non rappresenta, nella maggioranza dei casi, una condizione cronica. Episodi psicotici possono presentarsi nel corso dell'epilessia, ma raramente indicano la presenza di un disturbo psicotico cronico. In alcuni casi, la relazione tra crisi epilettiche ed episodi psicotici è un pattern di eventi che si alternano tra loro (normalizzazione forzata). La depressione è il disturbo psichiatrico più comune nei pazienti con epilessia, sebbene nella maggior parte dei casi sia di lieve entità e non richieda un trattamento farmacologico specifico. Nell'epilessia è comune l'associazione tra disturbi dell'umore e disturbi d'ansia. Nei pazienti con epilessia possono esservi, inoltre, specifiche modifiche della personalità, sebbene i dati disponibili in letteratura non ci consentano di parlare chiaramente di ''personalità epilettica''. Nei pazienti con epilessia (ma anche in pazienti non affetti da epilessia) possono essere altresì presenti crisi psicogene non epilettiche (Psychogenic Non-Epileptic Seizures, PNES), che spesso si possono distinguere dalle crisi comiziali solo tramite videoEEG.
Una lettera di Giuseppe Malaspina di Fosdinovo dei primi del Cinquecento contiene l'attestazione di un singolare rimedio contro l'epilessia, ovvero il motivo dei tre magi, che la tradizione vuole associare alla cura di questa malattina nell'atichità
Premio Tesi di Dottorato, 2019
Le persone con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) presentano una particolare sensibilità sensoriale, per la quale l’ambiente va ad incidere sensibilmente sulla qualità di vita. Si parla di ‘spettro’ poiché si ha una grande varietà di comportamenti, che non consentono di definire criteri universali di design, ma necessitano di un nuovo approccio dinamico e flessibile, che permetta di personalizzare le risposte di progetto. L’obiettivo della ricerca è quindi quello, a partire dallo studio dalle esigenze specifiche dell’utenza, delle condizioni ambientali e degli approcci progettuali, di fornire strumenti innovativi di supporto alla progettazione di ambienti ‘terapeutici’, che passino dalla riduzione del disagio e dello stress correlato all’abilitazione della persona, per un’inclusione nella comunità sociale in un progetto di vita integrato, che riguardi ‘casa’, spazi di vita di applicazione (scuola, lavoro, centri diurni…) e condizioni di emergenza rispetto alla cura.
Acta otorhinolaryngologica Italica: organo ufficiale della Società italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico-facciale
Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassi. Documento finale dei lavori della Consensus Conference tenutasi a Rimini il 14 maggio 2009 nell'ambito del 96°
La metafora della vita come viaggio è una delle immagini piu’ fertili e toccanti nel descrivere l’ esperienza umana. Possiamo fermarci di più sulle tappe di un percorso o sul cammino in sé, considerare il movimento come uniforme e continuativo o “a strattoni”, ma, comunque, siamo, umanamente, tutti toccati da cio’ che ci rimanda alla sequenza temporale, ma, inevitabilmente, anche spaziale delle “figure” della nostra vita. Uso il termine “figura” per avvicinarmi al modello teorico ed esperienziale - quello della psicoterapia della Gestalt - che mi guiderà in questo incerto percorso fra esperienze di spaesamento, incontri con l’ “altro” da sé, sensazioni di estraneità e di appartenenza, modalità di usare linguaggi , di essere dentro e, contemporaneamente, di modificare una specifica e condivisa modalità di stare al mondo che si chiama cultura. Ci troviamo subito di fronte a un problema, a un ostacolo non irrilevante: esiste un possibile, condiviso significato per il termine cultura?
Bollettino Itals, 2024
La finalità di questo contributo è quello di mettere in luce quali siano state le fasi dell'evoluzione della dislessia, sin dalla sua scoperta a fine Ottocento, in cui sono state indagate le origini, le cause e le caratteristiche. Ad oggi, le ricerche sulla dislessia coinvolgono varie discipline quali la linguistica applicata, la psicolinguistica e l'emergente linguistica clinica; è auspicabile e determinante la collaborazione tra studiosi di diverse discipline per raggiungere validi risultati nella comprensione dei disturbi specifici dell'apprendimento.
Una vita per i musei. Atti della giornata di studio in ricordo di Lanfranco Franzoni (Verona, 24 novembre 2015), a cura di M.Bolla
ITALIAN JOURNAL OF EDUCATIONAL RESEARCH, 2017
Il presente lavoro si propone di dimostrarel’efficacia della pratica libroterapica nel trattamentodei disturbi emotivi delle personecon DSA. Dai primi del 1900 ad oggi la Libroterapiaha conosciuto uno sviluppo incessantee capillare, tanto da essere impiegata,sempre piu frequentemente, presso gliospedali, le carceri, le scuole, le biblioteche,le strutture psichiatriche; laddove possibile,non e infrequente l’utilizzo della Libroterapiain sostituzione, o in ausilio, di trattamentifarmacologici. Con l’avvento dellatecnologia il tradizionale libro cartaceo estato affiancato dal libro digitale (ebook). Entrambi,con le proprie caratteristiche e leproprie potenzialita, possono contribuire altrattamento di disturbi emotivi. L’ultima partedel lavoro e incentrata sulla valenza pedagogicae formativa della narrazione edell’autobiografia. Attraverso un’analisi dettagliatadella letteratura presa in esame, l’articolodocumenta come l’ebook, in presenzadi DSA, riesca ad andare oltre lo “strumentocomp...
2003
La comorbidità tra sintomi depressivi, ansiosi ed epilessia è comune e spesso sottodiagnosticata (1).
A Giorgio che con la sua dislessia ha curato il mio sguardo. Introduzione In movimento, in ricerca, in relazione Nel mio cuor dubitoso Sento bene una voce che dice: "Veramente potresti esser felice" Lo potrei ma non oso. U.Saba La nostra società, dalla multiculturalità sempre più diffusa, è vissuta da molte persone sulla base di pregiudizi e stereotipi che ne influenzano i rapporti con gli altri, generando da un lato un atteggiamento di chiusura, o solo apparente apertura, e dall'altro la paura che i propri spazi possano essere minacciati. Il pregiudizio diventa uno strumento per riaffermare i propri privilegi e uno scudo per difendere i propri obiettivi spesso mirati al soddisfacimento di bisogni mutevoli. In una società di questo tipo, definita da Bauman liquida e moderna 1 , le persone faticano a realizzarsi e non sempre riescono a trasformare i propri percorsi di formazione in esperienze durature di lavoro. Questa diffusa incertezza genera quelle che Spinoza definirebbe passioni tristi, 2 che possono portare al rischio di omologazione di massa delle menti o all'alienazione come forma di auto difesa dalla forte competitività per il raggiungimento di una posizione sociale e lavorativa immaginata spesso come la sola possibile. La pedagogia è, dunque chiamata a un compito complesso e difficile. Essa ha il dovere, di difendere l'unicità della persona e di promuovere la resistenza nei confronti del pensiero unico, del pessimismo diffuso e dei 1 Z.Bauman, Vita liquida, Editori Laterza, Roma-Bari, 2005 2 M.Benasayag, G. Schimit, L'epoca delle passioni tristi, Feltrinelli, Milano, 2005
Soggetto e realtà nella filosofia contemporanea (a cura di M. Ferrari - G.P. Terravecchia), Itaca, Castel Bolognese, 2014
In un contributo del 1956 dal titolo "Tre differenti concezioni della conoscenza umana" Karl R. Popper scriveva: "Tutto quello che lo scienziato può fare, ritengo, è controllare le proprie teorie, ed eliminare quelle che non superano i controlli più severi da lui concepiti. Egli, tuttavia, non può mai essere del tutto certo che dei nuovi controlli, o anche un nuovo dibattito teorico, non lo conducano a modificare, o ad abbandonare, la propria teoria. In questo senso, tutte le teorie sono, e restano, delle ipotesi: sono congettura (doxa), contrapposta alla conoscenza indubitabile (epistéme)". Se si prende sul serio questa affermazione, che del resto ben sintetizza la riflessione epistemologica svolta nei primi settant’anni del Novecento, non si può non notare la schizofrenia che permea la nostra civiltà.
Parità di trattamento -Età pensionabile -Art. 258 TfUe -Direttiva n. 2000/78/Ce -Regime nazionale che impone la cessazione dell'attività professionale dei giudici, dei procuratori e dei notai che abbiano compiuto 62 anni di età -Disparità di trattamento. L'Ungheria, avendo adottato un regime nazionale che impone la cessazione dell'attività professionale di giudici, procuratori e notai che abbiano compiuto 62 anni di età, il quale comporta una disparità di trattamento in ragione dell'età non proporzionata rispetto alle finalità perseguite, è venuta meno agli obblighi a essa incombenti in forza degli articoli 2 e 6, paragrafo 1, della Direttiva n. 2000/78/Ce del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro. (1) (*) Il testo della sentenza è pubblicato in www.ediesseonline.it/riviste/rgl (1) ABBASSAMENTO DELL'ETÀ PENSIONABILE E MOTIVI DI GIUSTIFICAZIONE DELLE DISPARITÀ DI TRATTAMENTO SOMMARIO: Introduzione. -1. Il contesto normativo. -2. L'intervento della Corte Costituzionale ungherese. -3. La sentenza della Corte di Giustizia. -4. Discriminazioni basate sull'età, motivi di giustificazione e proporzionalità delle misure nazionali.
Il presente lavoro si propone l’obiettivo di suggerire una nuova prospettiva d’analisi del Sé narrativo delle persone con DSA. L’aspetto principale di questa ricerca è indagare la percezione che ogni soggetto con dislessia ha delle proprie difficoltà di lettura e scrittura. Oltre ai deficit funzionali, infatti, sembrano emergere diversi altri fattori, sia interni sia esterni al soggetto, che contribuiscono a creare una percezione delle proprie difficoltà che non sempre coincide con quelle oggettivamente rilevate dall’indagine neuropsicologica. Tale percezione sembra essere importante per l’identificazione degli strumenti compensativi e dispensativi da adottare a scuola, per il proprio senso di autoefficacia e per la definizione di sé sia nel contesto sociale sia in quello familiare e scolastico. THE PERCEPTION OF DYSLEXIA: AN ANALYSIS AND A NEW PERSPECTIVE ON THE STUDY OF EMOTIONAL STATES IN SUBJECTS WITH DYSLEXIA Abstract This work offers a new perspective on the narrative self-analysis of subjects with SLDs. The main purpose of this research is to investigate the perception that each subject with dyslexia has of his or her difficulties in reading and writing. In fact, in addition to functional deficits, several other factors, both internal and external, seem to emerge and these contribute to the creation of a perception of one’s difficulties, which does not always coincide with those objectively observed in neuropsychological analysis. This perception appears to be important in defining compensatory and dispensatory tools to be adopted in schools, for a sense of self-efficacy and for a definition of self in both a social context and in a family and school context.
Fin-de-Siècle Medical Images: Silvio Tonnini (1858-1928) between Epilepsy, Degeneration and Delinquency In the last decades of the 19th century, the nosographic concept of epilepsy expanded in the European medical world to include new facets of meaning. In Italy, a pioneering popularizer of this view of epilepsy was Cesare Lombroso, who rede ned the concept. In addition to Lombroso's L'Uomo delinquente (The Criminal Man, 1889 4), one of the most important in-depth pieces of writing in this collection is Silvio Tonnini's Le epilessie in rapporto alla degenerazione (Epilepsy and Its Relation to Degeneration, 1891).
Pochi mesi fa ho ricevuto una tesi di laurea in psicologia dedicata ai rapporti tra una droga molto diffusa e l'empatia. La droga in questione è l'ecstasy, che appartiene al gruppo delle anfetamine. Sintetizzata nel 1912 in Germania, l'ecstasy è dimenticata fino agli anni '50, quando è nuovamente sintetizzata negli Stati Uniti e comincia ad essere utilizzata in una cerchia molto ristretta, naturalmente in California, tra persone interessate a studiare le modificazioni degli stati di coscienza. Tra costoro anche alcuni psicoterapeuti, che, tra il 1980 e il 1983, conducono la loro osservazione su un certo numero di pazienti, giudicando positivi i loro risultati, a segno di pubblicarli. La pubblicazione avrebbe avuto lo scopo d'impedire che la droga in questione venisse messa al bando, segnalando la sua utilità. Nel frattempo però l'ecstasy diventa un consumo di massa, diffondendosi soprattutto nelle discoteche, cosicché il governo statunitense nel 1986 ne decreta la proibizione, perché l'uso incontrollato ne mette in evidenza gli effetti negativi. Ne consegue che, se anche alcuni psicoterapeuti continuano ad usarla, qualunque risultato se ne abbia non viene più a galla. Le osservazioni già ricordate rimangono documenti isolati e neppure di valore sufficiente sul piano scientifico in quanto condotte senza le precauzioni di metodo, che si richiedono perché qualsiasi ricerca farmacologica si possa ritenere valida.
Segni e comprensione, 2023
The aim of this essay is to examine Mikel Dufrenne's phenomenological aesthetics by focusing on the fil rouge relating his aesthetic speculations to the potential for political action resulting from them. The intertwining of aesthetics and politics occurs in Dufrenne's notion of synesthesia that, following Merleau-Ponty, is considered to be the standard modality of human perception. The latter is responsible for unveiling the potential for utopian thinking, namely that form of thought that enables us to imagine alternative possibilities of ordering and restructuring the sensible. Retracing this relation in Dufrenne's thought is useful for two reasons. First, it enables us to better grasp the complexity and eclecticism marking Dufrenne's approach to philosophical matters. Second, it is crucial to highlight the underlying relations at stake between aesthetics and politics, or art and society, thus revealing the political potential of artistic interventions.
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