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Progetto editoriale Islam des Lumières
gennaio 2018 5 Problemi Pedagogici e didattici Vincenzo Costa, Società della conoscenza e formazione: tra mito e realtà 9 Enrico Angelo Emili, Prendere appunti con il Cornell note taking 13 Giambattista Bufalino, Per una formazione alla leadership e alla followership 16 Angela Mary Pazzi, Alternanza: metodologia trasformativa o impotente burocrazia? 20 Luciano Celi, Narrare storie, tra didattica e divulgazione 23 Studi Sante Maletta, Maria Peri, La Shoah oggi 25 Francesco Maria Feltri, Tra storiografia e didattica. Insegnare la Shoah 26 Claudio Vercelli, Il negazionismo 28 Francesca Romana Recchia Luciani, Pop Shoah? Memoria del genocidio ebraico e "cultura della rappresentazione" 31 Maria Peri, Shoah, una diversa prospettiva: i Giusti fra le nazioni 34 Donatella Sasso, La storia di Milena Jesenská 36 Sante Maletta, La filosofia di fronte alla Shoah 38 PercorSi didattici Corrado la Martire, Il Corano e le sfide della modernità 41 Renata Durando, Un ritratto insolito di Dante. Paura e viltà a confronto 49 Alessandro Brambilla, Il concetto di confine a partire dal limes romano 54 Stefano Casarino, La lezione del passato per le sfide di oggi: ospitalità e accoglienza 58 Gianluca Riccadonna, La triade natura, mondo, Dio. Una ricostruzione 63 editoriale Stefano Zamagni, Nuovi lavori e giovani 3 Fatti e oPinioni Pensieri del tempo Giuseppe Acone, Educazione e secolarizzazione 5 Interlinea Giorgio Chiosso, Educazione civica 60 anni dopo 6 I genitori a scuola Giuseppe Richiedei, Accesso civico a tutti gli atti dell'amministrazione 6 Percorsi della conoscenza Matteo Negro, L'enigma della volontà 7 Ologramma Cristina Casaschi, Repository di personalità 8 nuova Secondaria ricerca (Sezione online) Alternanza formativa e valenza orientativa e didattica delle discipline. Riflessioni da una ricerca La ricerca: stato dell'arte (Cristina Casaschi) pp. 1-7 Parte I LO STRUMENTO DI INDAGINE TRA ANALISI E PROGETTAZIONE Guida alla comprensione pedagogica del questionario di rilevazione (Pietro Roncalli), pp. 8-30 Parte II ANALISI DEI DATI DI RICERCA 2.1 Secondo i docenti di scuola primaria (Marta Beatrice Rota), pp. 31-42 2.2 Secondo docenti e studenti di scuola secondaria di I grado (Mabel Giraldo), pp. 43-69 2.3 Secondo docenti e studenti di scuola secondaria di II grado (Pietro Roncalli), pp. 70-94 2.4 Secondo i genitori di scuola primaria e secondaria (Giuseppe Richiedei), pp.95-125 Gli articoli della Rivista sono sottoposti a referee doppio cieco (double blind). La documentazione rimane agli atti. Per consulenze più specifiche i coordinatori potranno avvalersi anche di professori non inseriti in questo elenco. 15. H. Hanafi, Method of Thematic Interpretation of the Qurʾan, in S. Wild (a cura di), The Quran as text, Brill, Leiden 1996, p. 200. 16. M.A. al-Jabri, La ragione araba, Feltrinelli, Milano 1996, p. 24. BIBLIOGRAFIA ʿAbduh M., Risālat al-tawḥīd. Exposé de la Religion Musulmane, Geuthner, Paris 1978 Arkoun M., Rethinking Islam. Common Questions. Uncommon Answers. tradotto ed edito da R.D. Lee, Westview Press, Boulder 1994 Campanini M., Islam e politica, Il Mulino, Bologna 1999 Campanini M., L'alternativa islamica, Mondadori, Milano 2012 Campanini M., Il Corano e la sua interpretazione, Economica Laterza, Roma 2013 Commissione Teologica Internazionale, Alla ricerca di un'etica universale. Nuovo sguardo sulla legge naturale, Libreria editrice vaticana, Città del Vaticano 2009
Nuova Secondaria, 2021
l’islaM si trova Di Fronte a una Doppia sFiDa nell’iDeare il proprio sisteMa eDucativo: aFFerMare il valore Di un’eDucazione reliGiosa nel MonDo secolarizzato e inDiviDuare cosa siGniFichi un approccio islaMico alle Discipline scientiFiche e applicate. la teoria Dell’embodied cognition oFFre uno spunto Fertile per ripensare cosa siGniFica eDucare nell’islaM.
DOCTOR VIRTUALIS, 2022
La moderna riscoperta del lavoro di Ibn Khaldūn da parte degli studiosi arabi si è sviluppata attorno a una vera e propria dicotomia: alcuni hanno descritto Ibn Khaldūn come un pensatore originale e anomalo tenendo conto del suo contesto e del suo tempo, o l'unico e più alto rappresentante del pensiero arabo-islamico, legittimando gli interessi di coloro che puntavano a mettere in ombra la restante parte della tradizione. Dall'altra parte si è assistito al tentativo opposto di ridimensionare la sua originalità rispetto al contesto evidenziando la sua piena appartenenza alla tradizione storiografica e di pensiero islamica. Questo contributo intende approfondire le interpretazioni di quattro importanti esponenti del pensiero marocchino contemporaneo che hanno dedicato a Ibn Khaldūn importanti studi: si tratta di Mohammed Aziz Lahbābi, Mohammed Abed al-Jābrī (importante esponente della scuola filosofica di Rabat), il noto intellettuale Abdallah Laroui, e il letterato Bensalem Himmich. Si fa riferimento in primo luogo a M.A. Lahbābi e al suo allievo più noto, M.A. al-Jābrī, al primo perché ha dato sicuramente un impulso importante allo studio dell'autore ed è tra i fondatori della scuola di Rabat, al secondo per la sistematicità e importanza della sua proposta teorica di critica della ragione araba. L'analisi proposta da A. Laroui, anch'egli rappresentante della scuola di Rabat, mette in luce caratteristiche diverse dell'opera di Ibn Khaldūn rispetto ai primi due studiosi, concentrandosi sui temi della modernità e dello Stato. Si è dato spazio infine a un'altra lettura, quella proposta da B. Himmich che all'autore ha dedicato uno studio e una biografia romanzata, a dimostrazione della sua attitudine a intrecciare ricerca accademica e letteratura. Si tratta di autori che hanno avuto grande riscontro e risonanza nel mondo arabo e che sono ben noti anche in quello occidentale, in particolare Laroui.
Quale posto occupa la religione nelle nostre società? Mazzeo esordisce citando un racconto di fantasia di Marc Augé (2016), in cui immagina che Papa Francesco, il 1° aprile 2018 si affacci al balcone di Piazza san Pietro e annunci che "Dio non è morto", aggiungendo che non è morto perché non è mai esistito. E mentre viene trascinato via dai prelati del seguito ribadisce: "Dio non esiste". Augé conclude descrivendo la rivoluzione avvenuta nel pianeta dopo le parole del pontefice: abbandono di chiese, moschee, luoghi di culto, la rinuncia del Dalai Lama a reincarnarsi, la ripresa di un dialogo autentico tra israeliani e palestinesi, la quasi scomparsa di attentati terroristici e il suicidio di alcuni ex terroristi, privati del loro ruolo. In Iran cade il regime, così come le monarchie dei Paesi del Golfo, cadono i veli dai volti delle donne. Una volta perduto Allah, commenta Augé, i suoi invasati hanno ritrovato la ragione. Islamofobia e antisemitismo scompaiono, si afferma un sentimento di fratellanza universale e le persone crescono in un sistema educativo razionale. Si interrompono finalmente anche i flussi migratori perché si scopre come si sta bene a casa propria. Nessuno crede più nella vita dopo la morte, non più di quanto si creda nell'esistenza di Dio.
2009
Un grazie particolare agli amici e preziosi allievi: al dott. Nasser Ismail per la consulenza linguistica sulle fonti in lingua araba, il riscontro puntuale delle trascrizioni, la verifica delle informazioni storiche sui Fratelli Musulmani; al dott. Andrea Duranti, che non mi ha fatto mancare il suo utilissimo sostegno. Grazie al mio compagno Giuseppe, sempre vicino nei momenti difficili, per l'infinita pazienza.
Pubblichiamo qui di seguito il testo dell’intervento “Incontro e dialogo sull’Islam” che lo studioso di cultura islamica Antonio Cuciniello ha tenuto il 22 giugno 2015 in occasione dell’incontro a Bologna delle realtà delle reti della carità.
During the past few decades, the geographical distance of the past and the presence of different temporalities in the relationship between us and the others and, in particular, Europe and Islam have been gradually superseded by proximity and simultaneity of experiences which represent some of the distinctive features of the current globalized societies. However, beside the impossibility to place otherness in a far physical and symbolic terrain, the question of a confrontation with a contemporaneity often perceived as difficult and disturbing has gained increased visibility. Muslim women, with their bodily and symbolic evidence, play a crucial role within discursive practices where the issue of religious signs has become an emblematic political node of the tensions between Islam and the West, Muslims and European political cultures. Nevertheless, accurate socio-ethnographic analysis of the ways Muslim women negotiate their multiple belongings and rebuild the social link between subjectivity and public space suggest the presence of a more complex scenario where different narratives and strategies concerning modernity and being modern within European societies often overlap. Daily life, in this perspective, plays a crucial role: i.e. those interaction settings such as physical and symbolic spaces where the presence of the other is made meaningful and where stereotypes produced at public level my be domesticated. Keywords: Islam, gender, modernity, identity, otherness.
The Islamic mysticism's problem begins by a step when we become aware of our life, especially by searching deep into ourselves. The truth of the present is the truth and experience of our lives. It is thus that by faith it discloses the answer to the value of the other. a. Introduzione: la letteratura del Sufismo Il Sufismo è stato e continua ad essere aspettonodale di una letteratura di largo respiro e variegata dimensione culturale e anche cultuale, espressasiprincipalmente nell'ambito delle letterature araba e persiana, ma ha in seguito recepito espressioni anche in molte altre lingue (turche, indiane, maleoindonesiane ecc.), trovando, proprio nella stessa diffusione del credo islamico, un suo punto di caratterizzazione specifica tra riti e devozioni, liturgie in senso stretto e meditazione mistica complessa sul mistero della vita dell'uomo e sul suo legame con il divino.
Il Nichilismo nostro contemporaneo 1. Il nichilismo secondo Nietzsche 2. Il nichilismo postmoderno 3. Il nichilismo etico della libertà 4. Le radici del nichilismo etico 5. Il nichilismo della ragione strumentale 6. Heidegger e il nichilismo della tecnica 7. Conclusioni
A study on Muhammad and the beginnings of Islam in the legends and historical facts as related in the "Chronicon Ymaginis Mundi" of Jacopo da Aqui.
Nella religione musulmana, come nelle altre fedi monoteiste, l'omosessualità è condannata con fermezza. Il giovane scrittore marocchino Abdellah Taïa, il primo del suo Paese ad aver dichiarato apertamente di essere omosessuale, in un romanzo autobiografico racconta la tormentata ricerca della propria identità e il difficile rapporto con una cultura che ama, ma che non è pronta ad accogliere la sua diversità Generalmente, nelle società musulmane, la maturità sessuale interrompe la frequentazione immediata e intima del mondo femminile da parte del ragazzo pubere, che, fino a poco prima, aveva, per esempio, condiviso tranquillamente i bagni pubblici con le donne. Così, egli ricade esclusivamente entro il mondo maschile, fino al matrimonio. Oggi, tuttavia, il momento delle nozze, tradizionalmente molto precoce, è spesso rinviato per ragioni socioeconomiche e tale ritardo acuisce le frustrazioni sessuali dei giovani uomini e finisce, non di rado, col favorire le pratiche omosessuali, duramente condannate dal Corano (7,80-81; 52,24; 56,17; 76,19).
Proposta per la realizzazione di un grande atlante storico concernente la presenza, nell’intera ecumene islamica, dell’Ahl al-Bayt, vale a dire dei discendenti del profeta Muhammad, con particolare riferimento agli Alidi. Tale proposta è stata presentata al Colloquio internazionale sugli Alidi, tenutosi a Tokyo il 22-23/09/09. Sul piano scientifico l’idea è stata accolta con favore. È chiaro che, per realizzarla, serve una collaborazione internazionale che, a prescindere dall’impegno finanziario, veda coinvolti geografi, cartografi e islamisti, siano essi storici, antropologi o sociologi. Un simile atlante comporta la codificazione e registrazione di elementi diversi, quali gli spostamenti dei singoli membri nello spazio islamico, nell’arco di più di quindici secoli (dal VII secolo ad oggi), e la tipologia della loro attività e/o del ruolo assunto nella località in cui la loro presenza è attestata dalle fonti.
Il pensiero radicale islamico da Ibn 'Abd al-WahhÇb a Mawdd¥ e Sayyid Qu<b: tradizione o modernità?* Arabia Saudita, petrolio, Bosnia, donazioni di libri e somme da capogiro per l'apertura di centri di ricerca in università occidentali e non, forme di islam rigoriste, conservatrici, e poco tolleranti. L'immagine dell'islam che il wahhabismo oggi offre di sé è poco invitante, a volte anche degradante. Malgrado ciò, dopo quasi tre secoli di storia, il wahhabismo ancora esiste; non solo, è stato veicolo di alcuni elementi ricorrenti nel linguaggio e nella dogmatica delle correnti riformiste e fondamentaliste del Novecento a cui è dedicato questo saggio.
Nel primo ventennio di una vita che si avvia ad essere centenaria, Oriente Moderno ha pubblicato contributi di autorevoli studiosi dell'epoca -come Laura Veccia Vaglieri e Emilio Bussi -sul tema delle relazioni fra gli stati barbareschi e quelli europei, nel cui quadro catture e liberazioni di schiavi, per vie diverse, avevano grande parte; questa presenza nella ricca e multiforme tradizione della rivista mi ha incoraggiato a proporre questa raccolta di alcuni contributi su figure e vicende di schiavi nel mondo mediterraneo dell'età moderna, dal Cinquecento ai primi decenni del XIX secolo. Il tema della schiavitù invero, nella sua dimensione mondiale e in particolare nell'ambito europeo e mediterraneo, ha attratto crescente attenzione nell'ultimo ventennio, a seguito fra l'altro della ricorrenza bicentenaria di diverse proclamazioni abolizionistiche della tratta e della schiavitù, fra il 1792 e il 1807, nonché dell'aver visto nella schiavitù e nelle conseguenti numerose conversioni religiose e integrazioni un aspetto significativo delle relazioni fra paesi europei e ottomano-maghrebini. 1 Nella varietà di temi e di approcci alcuni studiosi hanno privilegiato ricerche e pubblicazioni relative a vicende biografiche e a memorie autobiografiche di schiavi. Numerosi testi sono stati editi, riediti o tradotti in altre lingue, qualcuno anche più di una volta; raccolte antologiche sono state curate corredate da adeguati apparati informativi e bibliografici. Particolarmente fruttuoso è stato il lavoro di studiosi delle letterature che hanno preso in considerazione récits d'esclavage, sottoposti ad accurate analisi secondo criteri e griglie di interpretazione proprie delle loro discipline.
IN: AA.VV., Oltre la secolarizzazione, “Credere Oggi” 30 (2010) 2, pp. 119-125
Oggi si parla senza sosta e spesso a vanvera del rapporto tra Islam e Modernità. Anche tra le persone più colte e informate non è raro udire i più vieti pregiudizi o giudizi perentori come ad esempio: l'Islam e la democrazia sono incompatibili, l'Islam è per sua natura violento, l'Islam è contrario alla emancipazione femminile e irrispettoso dei diritti umani… In una parola: Islam e Modernità non possono andare d'accordo.
1 L'interpretazione lineare dell'islam: un pericolo per la coesione della nostra società di Anna Maria Cossiga E' plausibile che nell'immaginario collettivo delle società cosiddette occidentali e, in particolare mediterranee, l'islam non goda di buona fama. Storie di crudeli saraceni e "maomettani", e figure come il Feroce Saladino fanno parte del patrimonio narrativo italiano, mentre interiezioni come "mamma li turchi!" sono ancora diffuse. In breve, l'islam quale Nemico, associato a popoli e personaggi di varia provenienza, ma sempre negativi, sembra far parte della nostra cultura popolare.
La ricostruzione del pensiero religioso nell'Islam, 2018
Muhammad Iqbal (1877-1938) nell’opera intitolata La ricostruzione del pensiero religioso nell’Islam propone una brillante discussione relativa al ruolo dell’Islam nel mondo moderno e ai fondamenti di un dialogo costruttivo tra il mondo islamico e quello occidentale. I temi affrontati da Iqbal sono i seguenti: il significato dell’esperienza religiosa, il rapporto tra la ragione e la rivelazione, il concetto di Dio e il significato della preghiera, le problematiche relative al secolarismo e alla riforma religiosa, la libertà e l’immortalità dell’uomo e la natura dello spazio e del tempo, così come si presentano nella rivelazione coranica. Quest’opera, che riassume il pensiero filosofico di Iqbal, è stata tradotta nelle maggiori lingue europee ed asiatiche ed ora per la prima volta è presentata in lingua italiana. Il contenuto di queste lezioni è rilevante per il mondo contemporaneo, dove l’Islam e l’Occidente s’incontrano e interagiscono in un mondo interculturale.
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