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INDICE INTRODUZIONE pag. 2 CAPITOLO I: LA COMUNICAZIONE MEDIATA pag. 4
PUBBLICITà PROGRRESSO E LA CONCORRENZA.
UniFi, 2020
In questa tesina ho analizzato sinteticamente il fenomeno della pubblicità ed alcuni dei suoi meccanismi. Nella prima parte affronto il tema dei diversi tipi di beni, le modalità attraverso cui è possibile promuoverli, i costi di produzione e differenti strategie pubblicitarie in diversi settori di mercato. Nella seconda parte, invece, approfondisco la questione delle sue funzioni, della misurazione dei suoi effetti e delle sue problematiche eventuali.
entono sapendo di smentire almeno dal 1980 a oggi, i governanti, affermando che le tasse servono a colmare il debito pubblico.
C Co ol ll la ab bo or ra at to or re e P Pr ro of fe es ss si io on na al le e --A As ss si is st te en nt te e S So oc ci ia al le e c ca at t. . D D
In questi ultimi decenni c’è a chi piace vedere nella ‘rivoluzione digitale’ nuovi rischi – per esempio quello che verrebbe ad affliggere la tutela della proprietà intellettuale a causa dei minimi costi della riproduzione delle opere e della loro evanescente tracciabilità, dato che ogni “riproduzione” digitale è, a sua volta, un “originale”, diversamente da quello che avviene allorché la riproduzione di un’opera è affidata a una tipografia tradizionale o a uno studio di registrazione – e nuovi pericoli per i poteri costituiti, pericoli e rischi ai quali si deve rispondere, qualcuno pensa, con strumenti affatto nuovi e inusitati. In realtà c’è molto meno di nuovo di quanto a qualcuno piaccia o al quale sia conveniente credere. Nuova è sicuramente la scala o, meglio, neanche nuova ma di ben più ampia portata: dalle poche copie di un’opera che un amanuense (o, piuttosto, uno scriptorium) poteva riprodurre in un arco ragionevole di tempo, al qualche centinaio che rappresentava la capacità di una tipografia tradizionale, fino alla riproducibilità potenzialmente infinita che caratterizza l’era digitale e che ha i suoi limiti solamente in quelli fisici e in quelli economici, questi ultimi in diminuzione progressiva, sebbene non parallela e speculare al miglioramento delle prestazioni e all’aumento delle capacità di immagazzinamento. Se ne offre una dimostrazione mediante l'analisi di quattro "casi" bibliografici, quello delle "Nouvelles Ecclésiastiques", quello dei libelli legati alla controversie antigesuitiche del XVIII secolo, quello del "Corriero svaligiato" di Ferrante Pallavicino e quello del "Dragon Rouge" attribuito a un certo Antonio Venitiano detto 'del Rabina'.
Attilio Bartoli Langeli ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI 1970 -Una lettera di Francesco Alighieri sulle antichità di Tivoli, in Atti e memorie della Società tiburtina di storia e d'arte, XLIII (1970), pp. 69-83. -recensione a M. Casini Bruni, Lettere di Gerardo du Puy al Comune di Orvieto (1373-1375), Perugia 1970 -in Bollettino della Deputazione di storia patria per l'Umbria, LXVII (1970), fasc. 2, pp. 190-193. 1971 -Tesi di laurea difese alla cattedra di studi francescani dell'Università di Perugia, in L'Italia francescana, 46 (1971), pp. 171-179. -Montaperti, in Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, III, 1971, pp. 1012-1013. 1972 -I documenti sulla guerra tra Perugia e Foligno del 1253-54, in Bollettino della Deputazione di storia patria per l'Umbria, LXIX (1972), fasc. 2, pp. 1-44. 1973 -I vescovi di Perugia e di Chiusi durante il pontificato di Innocenzo IV, in Rivista di storia della Chiesa in Italia, XXVII (1973), pp. 1-27. -I Penitenti a Spoleto nel Duecento, in L'Ordine della penitenza di s. Francesco d'Assisi nel secolo XIII (Atti del convegno di studi francescani, Assisi 1972) = Collectanea franciscana, XLIII (1973), pp. 303-330 [poi in Esperienze religiose e opere assistenziali nei secoli XII e XIII, a cura di G. G. Merlo, Torino, Il Segnalibro, 1987, pp. 163-192]. -Palestrina, in Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, IV, 1973, pp. 260-261; Perugia, ivi, pp. 441-445. 1974 -Il manifesto francescano di Perugia del 1322. Alle origini dei fraticelli «de opinione», in Spirituali e fraticelli nell'Italia centro-orientale (Atti del convegno, Sarnano 1974) = Picenum seraphicum, XI (1974), pp. 204-261. -La figura di Bonaventura da Bagnoregio nei primi cronisti cappuccini, in Collectanea franciscana, XLIV (1974), pp. 331-352. -recensione a L'Ordine della penitenza di s. Francesco d'Assisi nel secolo XIII, Roma 1973 1 -in Rivista di storia della Chiesa in Italia, XXVIII (1974), pp. 239-243. -interventi al I convegno della Società internazionale di studi francescani (La «Questione francescana» dal Sabatier ad oggi), 1974, pp. 19-20, 241-243. 1975 -recensione a Gascon Register A (Series of 1318-1319), ed. G. P. Cuttino, London 1975 -in Studi medievali, ser. 3, XVI (1975), pp. 726-730. -intervento al II convegno della Società internazionale di studi francescani (La povertà del secolo XII e Francesco d'Assisi), 1975, pp. 56-57. 1976 -Le carte dell'abbazia di S. Croce di Sassovivo, IV: 1201-1214, Firenze, Olschki, 1976, pp. XLV+482. -Tebaldo da Gubbio, in Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, V, 1976, p. 533; Ubaldo da Gubbio, ivi, pp. 775-776; Vespri siciliani, ivi, pp. 984-985. -Un nuovo seminario su «Alfabetismo e cultura scritta» a Perugia, in Quaderni storici, n. 42 (1979), pp. 1193-1194. -Collaborazione dal 1972 al 1976 alla Bibliografia storica italiana della Rivista di storia della Chiesa in Italia, per i settori della storia del francescanesimo e della storia umbra. -intervento al III convegno della Società internazionale di studi francescani (Chi erano gli Spirituali), 1976, pp. 62-64.
Il ruolo delle prescrizioni normative ne " La Politica " di Sartori. Una plausibile lettura In quest'articolo cercherò di considerare il ruolo che le prescrizioni normative dovrebbero avere all'interno delle decisioni politiche. Per arrivare a questo risultato partirò dal punto di vista critico di Sartori, il quale sostiene con convinzione l'idea secondo cui la scelta dei mezzi politici debba essere compito esclusivo di una scienza politica avalutativa. L'articolo si rifà principalmente agli argomenti interni al testo " La Politica ". Fa eccezione la prima parte, in cui passo in rassegna un capitolo de " Ingegneria politica comparata " riguardante le tensioni fra prescrizioni normative e argomenti consequenziali nella composizione delle costituzioni. Il secondo e il terzo paragrafo riportano gli argomenti che Sartori utilizza per mostrare le differenze fra teorie filosofiche e scientifiche. Tali distinzioni servono appunto per imbastire la tesi secondo cui solo gli argomenti che sono sostenuti da un metodo scientifico sono capaci di segnalare i mezzi adatti per l'azione politica. Evidenzierò di seguito come questo modo di valutare le alternative politiche collochi le prescrizioni normative al di sopra della pratica e quindi le renda inadatte alla scelta dei mezzi migliori. In questo senso è plausibile credere che per Sartori le teorie filosofiche possano far comprendere gli scopi verso i quali far tendere l'azione politica. Tuttavia, mancherebbe la possibilità che queste definiscano chiaramente gli obiettivi politici (che nonostante tutto ne risentono l'influenza) e i mezzi politici. Proprio nel quarto paragrafo proverò a suggerire un ampliamento del ruolo delle prescrizioni normative verso la definizione negativa dei comportamenti politici. Sosterrò che forse queste prescrizioni sono in grado di definire quali sono i mezzi politici che non è opportuno considerare in ogni caso (perché sempre ingiusti) dati dei principi etici. Il mio argomento verterà sul fatto che se esistono principi etici da cui possono derivare gli scopi giusti, allora questi stessi principi etici potrebbero valere anche per la definizione dei mezzi 1. Costituzioni: argomenti consequenziali e prescrizioni normative. 1 Una precisazione è necessaria prima di procedere con l'esposizione del contributo. L'impianto argomentativo di Sartori è mirato a sostenere la superiorità delle teorie politiche positive nella progettazione istituzionale. Non tutte le decisioni politiche hanno quindi esigenza di rientrare in questo modello di selezione. Tuttavia, io mi riferirò in generale alle decisioni politiche e non credo che l'utilizzo del modello di selezione di Sartori sia inopportuno per il mio scopo perché la progettazione istituzionale rientra necessariamente nel campo delle scelte politiche.
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Calculation System storage: Neuronal plasticity and interconnection of the hemisfheres. Comparative studies of ERP cases with semantic and lexical disturbances*, 2015
Pubblicità e concorrenza sleale, 2018