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1995, "Rivista di letterature moderne e comparate", pp. 357-378
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L'autobiografismo di Foscolo è precoce e subito assume una delle forme che lo caratterizzeranno con più costanza: l'autoritratto. 1 In un'elegia del 1794, intitolata appunto Il ritratto, e che fa parte di una silloge inviata in quell'anno a Costantino Naranzi, Foscolo si rivolge a un'amica e le chiede:
Realizzazione editoriale a cura di Arun Maltese ([email protected]) È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22.04.1941 FRANCA VARALLO FOCILLON E IL RACCONTO DI SÉ L'autobiografia dello storico dell'arte potrebbe costituire un interessante filone di analisi sia per il genere in sé, sia per gli studi storico artistici, ma finora, a fronte di interventi su singoli casi, tutti in occasione di edizioni o riedizioni critiche, nessun lavoro d'insieme ha preso in considerazione l'argomento. Non è mia intenzione intervenire in tal senso, problema di gran lunga superiore alle mie forze, ma molto più modestamente soffermarmi sul tanto breve quanto pregnante racconto di sé, che Henri Focillon nel gennaio del 1936 decise di pubblicare in apertura di due riviste. 1 Tra gli anni Venti e Trenta del Novecento vi furono alcuni casi illustri di narrazione della propria vita da parte di prestigiosi studiosi, 2 altri seguiranno nell'immediato secondo dopoguerra e altri ancora sono stati oggetto di edizioni postume. 3 Julius von Schlosser come August von Schmarsow, Adolfo Venturi come Wilhelm von Bode sentirono il bisogno di rievocare le proprie imprese di storici dell'arte e conoscitori, di autorevoli uomini di museo capaci di lasciare un segno indelebile nella giovane disciplina. Il ricordo diviene così «Levia Gravia», XII (2010), pp. 225-233.
Intersezioni, pp. 467-489, 1996
Questo saggio presenta la prima versione della mia interpretazione dell'ontologia di Foscolo This essay presents an early version of my interpretation of Foscolo's ontology
La questione di Parga: Foscolo e altre scritture, in Ugo Foscolo tra Italia e Grecia: esperienza e fortuna di un intellettuale europeo , a cura di Francesca Irene Sensini e Christian Del Vento, Milano, Mimesis, 2020, pp. 341-353.
I contributi sono stati sottoposti a una double blind peer review.
in Il nostro Gramsci. Antonio Gramsci a colloquio con la cultura e la politica italiana., 2011
Edizioni Croce Roma, 2019
In the course of his life, Foscolo has never ceased to experiment with different literary ways, and some attempts haven't gotten over the rough stuff. We start from his very rich notes to reconstruct an important and essentially unitary strand of his research, centered around a new subjectivity, to be expressed in form of a novel. We identify three stages. The first core is composed of a set of sketches fictional, fragmentary and unconnected, known like Il Sesto tomo dell'Io or Frammenti di un romanzo autobiografico. The second reached complete form and was printed by the author: Notizia intorno a Didimo Chierico. The third is composed of a good number of letters, Lettere dall’Inghilterra, (Gazzettino del bel mondo) out of which we give only one essay.
Seminario di formazione teorico‐esperienziale Diretto dal Sociologo Orazio Maria Valastro Il seminario si ripropone di approfondire uno strumento metodologico, validato scientificamente per la comprensione dell’immaginario e della funzione simbolica, l’Archétype‐Test o Anthropologique‐Test a nove elementi. Uno strumento per esplorare e comprendere l’immaginario sviluppato da Yves Durand a partire dalla teoria delle strutture antropologiche di Gilbert Durand, adottato nei laboratori cittadini di scritture autobiografiche che dal 2005 l’Organizzazione di volontariato Le Stelle in Tasca realizza nella provincia di Catania.
DANTE e… FOSCOLO [Odeon, 17 Maggio 2011] Nella memoria comune, il Dante di Ugo Foscolo è il ghibellin fuggiasco del celebre passo dei Sepolcri in cui, magnificando Firenze, il poeta le attribuisce il privilegio di aver assistito per prima allo spiegarsi del canto dantesco: e tu prima, Firenze, udivi il carme/ che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco… Così come credo che siano nella mente un po' di tutti le note a piè di pagina che faticosamente cercano di spiegare, a proposito di questi versi, come qualmente un Guelfo moderato, un Guelfo bianco, come Dante, si trasformi per il Foscolo in un arrabbiato ghibellino.
« Il mito di Foscolo e il modello dell’Ortis », in Il Romanzo del Risorgimento, C. Gigante et D. Vanden Berghe (dir.), Bruxelles, Peter Lang, 2011, p. 13-28, 2011
Il mito di Foscolo fu probabilmente tra i meno consensuali del Risorgimento. Esso si rivelò infatti meno federatore di quello di Dante al quale, ironia della sorte, proprio l'autore dell'Ortis aveva dato un contributo fondamentale: in occasione del centenario del 1865, infatti, nel «Gran Padre Alighier» avrebbero finito col riconoscersi facilmente sia i cattolici integralisti, per cui era il grande poeta della cristianità medievale; sia i moderati, che leggevano nell'oscura profezia del Veltro quella ben più luminosa e concreta dell'unificazione della penisola sotto la guida di Vittorio Emanuele II; sia, infine, gli esponenti della Sinistra Storica, che attraverso Mazzini avevano ereditato proprio l'interpretazione foscoliana, di gusto machiavelliano, del «ghibellin fuggiasco» 1 . Al contrario, il mito del primo patriota esule del Risorgimento, consacrato da Cattaneo in quell'autunno del 1860 che vedeva infine realizzato il sogno di un'intera generazione che per l'unificazione della penisola aveva lottato e sofferto («E così Ugo Foscolo diede alla nuova Italia una nuova istituzione: l'esilio!») 2 , non fu mai condiviso pacificamente e si trasformò nel terreno di una battaglia ideale che oltrepassò il mero contesto letterario 3 . 1 Si veda C. Dionisotti, «Varia fortuna di Dante», in Id., Geografia e storia della letteratura italiana, Torino, Einaudi, 1977, pp. 255-303, in particolare le pp. 278-286, e, per una sintesi, E. Irace, Itale glorie, Bologna, Il Mulino, 2003, pp. 150-164. 2 C. Cattaneo, U. Foscolo e l'Italia, Milano, Edizioni del Politecnico, 1861. La chiosa di Cattaneo, posta a commento della scelta di Foscolo di abbandonare l'Italia nel marzo del 1815 e divenuta rapidamente proverbiale, si legge a p. 34. 3
2015
Questo libro è la prima messa a fuoco del rapporto fra Ugo Foscolo e il secolare commento alla Commedia di Dante. Singoli aspetti dell’edizione dantesca curata da Foscolo durante l’esilio inglese sono già stati vagliati, ma questa ricerca assume una prospettiva più ampia, poiché esplora fonti inedite o poco note in diversi linguaggi e in diversi contesti culturali. Desunto da Giambattista Vico il criterio ecdotico della prosodia vocalica della Commedia, Foscolo allestisce un apparato di taglio filologico paragonabile a quello di Quirico Viviani, in cui assume come testo-base la vulgata della Crusca, fruita secondo le revisioni di Giovanni Antonio Volpi e di Gaetano Poggiali. I dantisti veronesi, Giovanni Iacopo Dionisi e Bartolomeo Perazzini, gli mettono a disposizione ignoti documenti d’archivio, la cui pertinenza e veridicità sono spesso riscontrate grazie al commento di Baldassarre Lombardi, in base al principio euristico della «scienza dei fatti» vichiana. Il risultato è un «libro da Italiani» – in forma di Library Book – parallelo al progetto di traduzione omerica, in cui Foscolo ridiscute alcuni snodi della propria biografia letteraria (ad esempio l’eredità alfieriana, contesa con Niccolò Giosafatte Biagioli, o quella pariniana, contesa con Vincenzo Monti).
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La questione di Parga: Foscolo e altre scritture, in Ugo Foscolo tra Italia e Grecia: esperienza e fortuna di un intellettuale europeo a cura di Francesca Irene Sensini e Christian Del Vento, Milano, Mimesis, 2020, pp. 341-353., 2020
"Poésie et philosophie dans la littérature italienne", numéro monographique de la revue Revue des Études Italiennes, pp. 299-309, 2009
Gli archi e gli strali, Foscolo inattuale, 2021
Acme. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, vol. LVI, fasc. I, 2008
"Shakespeare: un romantico italiano", a cura di Raffaella Bertazzoli e Cecilia Gibellini, Firenze, Franco Cesati, pp. 101-126, 2017
L'Io e l'autocoscienza in Fichte, 2019
14) « Russo lettore di Foscolo tra Salvatorelli e Gramsci », dans La vie intellectuelle entre fascisme et République (1940-1948), A. Bechelloni, Ch. Del Vento et X. Tabet (dir.), Lyon, ENS Éditions (Laboratoire Italien, 12), 2012, p. 233-246., 2012
Scaffale Aperto, 2017
Studi sul Settecento e l'Ottocento. Rivista internazionale di Italianistica, IV, 2009
Revista de Italianística, 2006
Di esuli, migranti e altri viaggiatori: trans(n)azioni fra letteratura e storia, a cura di Dario Prola e Stefano Rosatti, Warszawa, DiG 2020 (“Italipolis”, vol. 3), pp. 65-73. ISBN: 978-83-286-0136-9 , 2020
"Foscolo e la ricerca di un’identità nazionale", a cura di Francesca Fedi e Donatella Martinelli. numero monografico della rivista Studi italiani, pp. 7-26, 2012
Rivista di Letteratura storiografica italiana, 2019