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Cioran e Platone

PENSATORI CREPUSCOLARI Atene stava morendo e, con lei, il culto della conoscenza. I grandi sistemi avevano fatto il loro tempo: limitati al campo concettuale, essi rifiutavano l'ingerenza dei tormenti, la ricerca della liberazione e della meditazione disordinata sul dolore. Poichè la città antica, ormai agonizzante, aveva permesso la conversione degli accidenti umani in teoria, qualsiasi cosa -dallo starnuto alla morte -soppiantava i vecchi problemi. L'ossessione dei rimedi segna la fine di una civiltà; la ricerca della salvezza quella di una filosofia. Platone e Aristotele avevano ceduto a tali preoccupazioni soltanto per esigenze di equilibrio, ma dopo di loro esse predominarono in tutti i settori. Roma, al suo tramonto, ha raccolto di Atene soltanto gli echi della sua decadenza e i riflessi del suo esaurimento. Quando i greci diffondevano i loro dubbi in tutto l'Impero, il vacillare di quest'ultimo e della filosofia era ormai un fatto virtualmente compiuto. Dato che tutte le domande