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"Questioni Primarie" è un progetto di Candidate & Leader Selection, realizzato grazie alla collaborazione della rivista Rivista il Mulino e il coinvolgimento dell’Osservatorio di Comunicazione Pubblica e Politica dell'Università degli Studi di Torino.
2022
Pregiudizi sui Numeri Parte 2 e 3: Paradossi dell'infinito, dello 0 come infinitesimale, del segno di uguaglianza "=" e della logica dei numeri reali. Parti dei saggi 2 e 3 di Allan Porter, commentati e tradotti da Massimo Melli .
È certamente una via rischiosa quella che Incardona chiede di intraprendere al suo coraggioso lettore, senza per di più fornirgli alcuna assicurazione sull'esito del percorso. Il pericolo di una fatica infruttuosa si lega, qui, alla scommessa audace che anima ogni pensare radicale, il pensare che si spinge innanzi sino allo sfinimento, sino alla saturazione del suo stesso incedere logico. Parole come principio, fondamento, origine -le parole del discorso di Incardona -si mostrano, in questo contesto, in tutta la loro drammaticità, come termini di un dettato speculativo che, lungi dal tracciare la via dogmatica di un percorso deduttivo, avverte invece la necessità di tornare sui propri passi, per ripensarsi via via secondo un'interrogazione che scava in seno alle sue stesse assunzioni, alle sue posizioni di principio.
Pietro PERLINGIERI, Giovanni PERLINGIERI, Giovanni ZARRA (a cura di), Istituzioni di diritto privato internazionale ed europeo, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2024, pp. 10-32 e 46-60; ISBN 978-88-495-5526-4., 2024
Sommario: -1. Premesse -2. Le decadenze istruttorie 2.1. Il passaggio dalla fase di trattazione alla fase istruttoria 2.2. Il termine finale per le deduzioni testimoniali 2.3 Il termine finale per le produzioni documentali in primo grado 2.4 Il termine finale per le produzioni documentali in appello
2021
Ref lecting backwards, from one of my definitions to the usual ones, this research tends to interpret primality. Despite the brevity, it will be sufficient to warn of what makes a number a prime number and of the contextual impossibility of algebraic control, I believe. There is no algebraic law for the succession of prime numbers which therefore appears random. Rif lettendo a ritroso, da una delle mie definizioni verso quelle con-suete, questa indagine tende ad interpretare la primalità. Nonostante la brevità sarà, credo, sufficiente ad avvertire di ciò che fa di un numero un numero primo e della contestuale impossibilità di controllo algebri-co. Non esiste una legge algebrica per la successione dei numeri primi che perciò appare casuale. I numeri primi sono i multipli propri di un unico numero La defini 1 zione. Questa definizione appare piuttosto diversa da quelle a cui siamo abituati. Quando si parla di numeri primi la defini-zione di numero primo viene sistematicamente richiamata ed è normal-mente imperniata sull'operazione di divisione. In ambito non divulga-tivo, a causa di una tuttora incompleta comprensione della nozione di primalità-di ciò per cui un numero naturale è un numero primo-la dovuta onestà intellettuale impone agli autori di puntualizzare il con-cetto di numero primo posto ad oggetto della loro ricerca. Tuttavia, un numero naturale è quasi sempre caratterizzato come primo quando ha solo e soltanto due divisori distinti-evidentemente 1 e se stesso-in modo da escludere il numero uno dai numeri primi per evitare i pesanti inciampi formali che l'uno comporta. Vedremo presto come le critiche difficoltà connesse alla primalità del numero uno ne rif lettano l'in-compatibilità rispetto alla primalità. Questo breve lavoro introduttivo è guidato dal concetto di iterazione. Tra l'aggiunta ripetuta di un masso ad un cumulo e l'iterazione del-la funzione successore S per definire numeri e operazioni algebriche scorre l'evoluzione culturale dell'uomo. tesisuinumeriprimi.blogspot.it
Quante volte, nelle occasioni di formazione e approfondimento, abbiamo sentito e ripetuto agli altri e a noi stessi della necessità che il bambino sia protagonista del proprio percorso di apprendimento, che ne sia soggetto attivo, che impari facendo… È possibile andare oltre queste dichiarazioni d'intenti con la creazione di contesti e occasioni favorevoli all'apprendimento, a partire da semplici proposte di laboratorio, improntate alla scoperta, al gioco, alla libertà d'immaginare.
Il Concilio Vaticano I con la costituzione dogmatica "Pastor aeternus" del 18 luglio 1870 aveva così sancito il potere pieno, supremo, universale, ordinario e immediato del papa sia su ogni singola chiesa, sia su ogni singolo vescovo e fedele, proclamandone anche l'infallibilità: Si quis itaque dixerit, Romanum Pontificem habere tantummodo officium inspectionis vel directionis, non autem plenam et supremam potestatem iurisdictionis in universam Ecclesiam, non solum in rebus, quae ad fidem et mores, sed etiam in iis, quae ad disciplinam et regimen Ecclesiae per totum orbem diffusae pertinent; aut eum habere tantum potiores partes, non vero totam plenitudinem huius supremae potestatis; aut hanc eius potestatem non esse ordinariam et immediatam sive in omnes ac singulas ecclesias sive in omnes et singulos pastores et fideles: anathema sit. 1 Romanum Pontificem, cum ex cathedra loquitur, id est, cum omnium Christianorum pastoris et doctoris munere fungens pro suprema sua Apostolica auctoritate doctrinam de fide vel moribus ab universa Ecclesia tenendam definit, per assistentiam divinam ipsi in beato Petro promissam, ea infallibilitate pollere, qua divinus Redemptor Ecclesiam suam in definienda doctrina de fide vel moribus instructam esse voluit; ideoque eiusmodi Romani Pontificis definitiones ex sese, non autem ex consensu Ecclesiae, irreformabiles esse. 2 Si quis autem huic Nostrae definitioni contradicere, quod Deus avertat, praesumpserit : anathema sit. 3 A proposito di questa definizione, le discussioni non erano state serene, non solo a causa dei numerosi dissensi circa l'infallibilità pontificia, ma anche perché si era trascurato di affrontare e definire la dottrina, strettamente connessa, delle relazioni tra il potere del papa e il potere dei vescovi, al cui proposito ci si era limitati soltanto ad accennare, peraltro in forma negativa, al rapporto tra l'episcopato e il primato papale, col dire che il potere del papa non era di ostacolo al potere ordinario e immediato dei vescovi, ma anzi lo affermava, lo corroborava e lo tutelava: Tantum autem abest, ut haec Summi Pontificis potestas officiat ordinariae ac immediatae illi episcopalis iurisdictionis potestati, qua episcopi, qui positi a Spiritu Sancto (cf. Act 20, 28) in Apostolorum locum successerunt, tamquam veri pastores assignatos sibi greges singuli singulos pascunt et regunt, ut eadem a supremo et universali pastore asseratur, roboretur ac vindicetur. 4 1 DS 3064. 2 DS 3074. 3 DS 3075. 4 DS 3061.
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«molte cose stanno bene nella penna, che nella scena starebben male». Teatro e lingua in Ruzante, Atti del Convegno di studi, Padova-Pernumia, 26-27 ottobre 2011, a cura di A. Cecchinato, Padova, CLEUP, 2012, pp. 11-44
Apporti della concezione post-neopositivista del significato alla riflessione teorica sull’interpretazione dei diritti costituzionali: una mappa concettuale, 2023
La questione femminile agostiniana nei primi due secoli dell'ordine , 2007
Trattato di diritto dell'arbitrato, diretto da D. Mantucci - Vol. XIII, 2020
La svolta contestuale, McGrow-Hill, Milano (ed. C. Penco), 2002
O. Piccolo, La collezione dispersa. La collezione Cagnola prima e dopo l'asta Geri del 1916, 2023