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Fenoglio in questa nell'instancabile lavoro di cernita e analisi delle potenzialità del linguaggio, è riuscito a riportarci uno spaccato vivo e nitido di un mondo dissoltosi nella modernità. In questo microcosmo, tuttavia, troviamo valori e problematiche senza tempo, appartenenti all'uomo in costante lotta contro il proprio destino; il tema delle radici, caro all'autore, è qui trattato quasi in modo profetico: le radici possono far male sino a volerle estirpare, e il progresso porterà l'uomo a soffrire di una dicotomia interna tra estraniamento, globalizzazione e malinconia per un passato cui sentiamo ancora di appartenere.
“L’Ultima Crociata”, a. LXXI, n. 5, Luglio-Settembre 2021, 2021
, è certamente da annoverare tra i crimini più efferati commessi dalle truppe germaniche in Italia tra il 1943 e il 1945. Di questo drammatico episodio si è tornato a parlare in questi ultimi tempi in molti Consigli comunali, perché legato ad una proposta che, partendo da valori condivisibili, vorrebbe imporre limiti alla libertà di pensiero ed espressione altrui, violando, tra l'altro, l'articolo 21 della Costituzione, quella che si vorrebbe difendere contro gli "assalti" del nuovo fascismo (?). É il progetto della cosiddetta "anagrafe antifascista", quella della "gendarmeria del pensiero unico" che vuole-speculando sul sangue di tanti innocenti-chiudere la bocca a chi la pensa diversamente, elevandosi nella crociata contro… la vendita degli accendini, dei calendari e dei portachiavi "fascisti"… Che la strage di Sant'Anna non c'entri nulla con siffatte crociate liberticide e neopartigiane è ovvio. Ma ben poche voci si sono levate contro un modo di procedere che nasconde malamente il vizio genetico proprio della sinistra italiana: la vocazione al totalitarismo, alla supponenza e all'annientamento dell'avversario e della realtà storica. In tutta Italia, un solo Consigliere comunale ha avuto il coraggio di fare obiezioni contro tale "bando antifascista", la Prof.ssa Maria Teresa Merli che, ad Imola, ha zittito la maggioranza, ponendola in ridicolo davanti l'intera cittadinanza e-dopo la scomposta reazione del Sindaco e delle associazioni neopartigiane-davanti all'intera Nazione. La combattiva e coraggiosa Merli, per nulla impaurita dallo sbarramento di odio antifascista montato ad arte dai "gendarmi della memoria", è entrata nel merito della strage di Sant'Anna, di cui tutti parlavano contorcendosi nel dolore per siffatto crimine, ma di cui nessuno sapeva in realtà nulla. È bastato qualche richiamo all'inchiesta di Giorgio Pisanò per scatenare un terremoto che, lungi da sfiorare il Consigliere comunale, ha finito per seppellire tanti "gendarmi della memoria". Ma cosa sappiamo di questo crimine contro l'umanità? Secondo la vulgata-che ha all'attivo 70 anni di studi, centinaia di milioni investiti nella "ricerca" e nella propaganda e svariati processi ai protagonisti veri e presunti della strage-il 12 Agosto 1944, un Battaglione della 16 a Divisione SS "Reichsführer", in azione di rastrellamento a Sant'Anna di Stazzema, provocò il massacro-deliberato e senza motivo-di 560 civili, in gran parte donne, vecchi e bambini, i cui corpi vennero distrutti con i lanciafiamme, aggiungendo orrore ad orrore e "gemellando", di slancio, Stazzema con Auschwitz… Ed è questo quello che, ancor oggi, viene detto alle centinaia e centinaia di visitatori-in gran parte scolaresche-che raggiungono il paese.
Analecta Papyrologica, 2016
The complete edition of the remaining correspondence among Ermenegildo Pistelli and Girolamo Vitelli, preserved in the Biblioteca Medicea Laurenziana, is published here: it consists of thirty letters and nine postcards, sent between the 16th of August 1883 and the 23rd of February 1925. These exchanges show the importance of Vitelli’s school in the history of classical studies in Italy. Father Pistelli is a devoted student but always sincere: after the advent of fascism, he will also criticize the illustrious and revered teacher.
«Ticontre. Teoria Testo Traduzione»,, 19, 2023
This paper focuses on some elements of Fenoglio’s texts, from the Appunti partigiani to the lates, often unfinished, written in 1962-1963. Many constants (i.e., many “nuclei of sense” which are proposed with high frequency) are shown, as well as many changes of perspective. In this sense Fenoglio’s partial or whole alter egos take on the author’s biographic traits, while at the same time presente other, this time fictional, traits, on the basis of the desired narrative inventio. On this topic some general opinions are proposed, which stem from textual examples mostly taken from the last novels, from the fantastic short stories (as Il letterato Franz Laszlo Melas), and dramatic texts (as Lo sbandato, also known as Solitudine).
2006
Parole chiave: vite, indici agroclimatici, maturità fenolica, zonazione.
quivi germoglia come gran di spelta. Surge in vermena e in pianta silvestra: (Inferno, XIII,(99)(100) Partendo dai versi danteschi «quivi germoglia come gran di spelta. / Surge in vermena e in pianta silvestra», il primo dei quali ha un parallelismo costruttivo nel verso «livido e nero come gran di pepe» 1 , si definisce innanzitutto cosa sia la spelta e cosa la verbena, nel tentativo di ricavarne le possibili fonti letterarie cui Dante attinge per la conoscenza delle due piante erbacee, evidenziandone anche le loro peculiari caratteristiche.
Si paragona a chi ha gia compiuto il viaggio negli inferi ovvero Enea (che poi fondò Roma) e San Paolo (che diffuse il cristianesimo; lui si sente in difetto, ma in realtà anche lui avrà il compito di fare il viaggio e raccontare ciò che ha visto, come gli dirà nel XVII canto Cacciaguida. Virgilio rassicura Dante dicendo che dietro il suo viaggio ci sono 3 Donne Benedette (Vergine Maria → Santa Lucia → Beatrice → [Virgilio]), che dal paradiso gli hanno chiesto di accompagnare Dante nel suo viaggio CANTO V: PAOLO E FRANCESCA CERCHIO SECONDO, MINOSSE I LUSSURIOSI "vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare!" Minosse vorrebbe intimorire Dante ma Virgilio risposte che Dante è mandato da Dio; incontro con Paolo Malatesta e Francesca. L'amore si manifesta in modo immediato e inaspettato, a partire dal contatto visivo fra i due innamorati che, spinti dalla bellezza l'uno dell'altro, sono pervasi dalla passione amorosa. PENA DEL CONTRAPPASSO PER ANALOGIA: così come furono travolti dai sentimenti così sono travolti da un vento incessante CANTO X: FARINATA E CAVALCANTI CERCHIO SESTO GLI ERETICI Versi 1-21 → Dante e Virgilio camminano per i sepolcri infuocati della città di Dite, nel Sesto Cerchio. Il primo chiede al secondo se può vedere le anime contenute all'interno di essi, dal momento che sono scoperchiati; il poeta latino gli risponde che dopo il Giudizio universale quelle tombe verranno chiuse e che lì dove si trovano sono puniti Epicuro con gli eretici suoi seguaci, gli epicurei, che hanno affermato la mortalità dell'anima. Versi 22-51. Improvvisamente una voce proveniente da uno dei sepolcri si rivolge a Dante, apostrofandolo: si tratta di Farinata degli Uberti che ha riconosciuto la provenienza del poeta per via del suo accento fiorentino. Dante si avvicina e i due iniziano a parlare: il poeta spiega chi sono stati i suoi antenati, e Farinata dice di averli cacciati per ben due volte da Firenze. Dante controbatte dicendo che essi sono stati in grado di rientrare, ma altrettanto bravi non possono dirsi i discendenti di Farinata.
BENANO E LA SUA VALLE, 2013
Il toponimo attuale è riportato anche nella forma medievale Venano, la cui etimologia richiama 'vena', ovvero risorsa idrica, falda o sorgente. L'acqua è infatti la caratteristica principale di questa stupenda valle, ricca di copiose sorgenti (quella detta "di Tristi", la più nota, risale al periodo etrusco), caratterizzata dalla valle del torrente Romealla e dal fitto reticolo idrografico locale (torrenti e fossi) che in questo rachide principale confluiscono. Il Fosso di Romealla è un torrente che nasce a Castel Giorgio dalla confluenza di due fossi che scendono dai rilievi Volsinii. Il suo letto incide le ignimbriti dell'altopiano dell'Alfina dividendolo nelle due macroaree dell'Aeroporto, a Nord, e del Lapone, a Sud. Tra Casa Pisana ed il Citerno (S. Maria della Guardia; zona di sepolture etrusche e romane) l'alveo ha creato una serie di cascate e laghetti, costellati da orride balze ignimbritiche a strutture poligonali, note come "sassi del diavolo". Le rupi ospitano caverne che furono abitate nell'Età del Bronzo. Da qui si entra nella Valle di Benano. Tra i poderi, interessante quello denominato "Doglie"; il toponimo (uno analogo si trova tra Titignano e Todi) richiama il latino dolium, contenitore di grosse dimensioni per l'olio: ancora oggi una delle ricchezze di questa terra. Cenni storici (periodo medievale) È l'antico castrum Benani nel Piviere di S. Donato, dal Catasto duecentesco (in Carpentier; Waley; Pardi), luogo di una famosa pace nel 1390 tra Muffati e Malcorini. Tale denominazione-castrum-può far ipotizzare una fondazione romana-su un preesistente sito etrusco (tombe nella zona; bottino etrusco di Tristi et al.; tomba volsiniese sul Citerno/S. Maria d. G.)-come castrum stabile sul tracciato della Traiana, in una zona strategica militarmente ma anche per la manutenzione continua di cui aveva sicuramente bisogno il percorso, qui caratterizzato da notevoli pendenze e terreni franosi. Il toponimo castrum ha anche un'origine bizantina; come sito strategico contrapposto ad altre posizioni controllate dai Longobardi, che nella regione orvietana antica erano concentrate più verso la Montanea (Montarale-Peglia). Nella seconda metà del Duecento, a Benano insistono proprietà del più ricco dei signori d'Orvieto, dal Catasto del 1292: Simone di Ranieri di Guido, che qui possiede "in pertinentiis castri Benani, sub ripas castri Benani". È lo stesso Simone de' Filippeschi citato da Cipriano Manente. Ghibellino sfegatato ed attivissimo, due volte podestà orvietano e di Benevento; braccio destro di Neri Della Greca, il grande capitano del Popolo fondatore del palazzo del capitano. Presso Benano erano possedimenti anche dei Monaldeschi della Cervara, i discendenti di Cittadino di Beltramo (Catasto 1292). Ampliato dopo il 1313, da castro diverrà villa del contado.
Una raccolta delle più importanti epigrafi presenti nelle chiese di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), piccole tessere di memorie storiche locali con caratteri prettamente celebrativi, religiosi e funerari.
Per la pubblicazione degli articoli della sezione "Contributi" si è applicato, in maniera rigorosa, il procedimento di peer review. Ogni articolo è stato valutato positivamente da due referees, che hanno operato con il sistema del double-blind.
L'unica firma di tutta la lunga carriera di Michelangelo è quella della giovanile Pietà di San Pietro, che non ha mancato di suscitare notevole interesse da parte degli studiosi. Attraverso l'analisi di alcuni importanti testi, si propongono alcune ulteriori riflessioni sull'argomento.
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DE-SIDERA, SED IAM AD SIDERA - L’ESSERE UMANO “IMPASTATO” DI FANGO, DI STELLE E DI SOFFIO DIVINO. Tesi Magistrale - FACOLTÀ TEOLOGICA PUGLIESE ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE METROPOLITANO "DON TONINO BELLO" LECCE LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE RELIGIOSE , 2018
Il Mulino editore, 2015
STORIA VENETA, n.50 , 2019
L’Io allo Specchio, 2005
Un altro 1969: i territori del conflitto in Italia, 2020