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Un documento inedito della prima metà dell’Ottocento traccia il primo vero e proprio “cenno storico” della città di Casoria, nel Napoletano; seguito da un “progetto di pubblica educazione”. Nel manoscritto, proveniente dalle “carte” dei nobili Rocco di Torrepadula, l’anonimo autore ricostruisce, intorno ad una serie di personaggi (alcuni dei quali scopriamo per la prima volta), i momenti fondamentali della storia locale: il “riscatto” dal giogo feudale (1630-31), il furto sacrilego delle reliquie del santo patrono Mauro (1674), la nascita della Collegiata di San Mauro (1700), le conseguenze cruciali della stagione delle rivoluzioni, e infine la restaurazione borbonica dei primi decenni dell’Ottocento.
Studi Campani, 2019
Ai primi dell'Ottocento, nell'ambito della riorganizzazione amministrativa francese, Casoria divenne capoluogo di un vasto distretto della Provincia di Napoli (gli altri due erano Pozzuoli e Castellammare) che comprendeva gran parte dell'area a nord della capitale. Per quasi mezzo secolo, il paese fu di fatto occupato militarmente, con sindaci provenienti perlopiù dai ranghi dell'esercito e sottoposti ad un prefetto (il sotto-intendente). Furono anni difficili, segnati dalle rivoluzioni borghesi del 1820-21 e del 1848-49 che, seppur fallimentari, diedero un impulso nuovo e moderno alla vita politica, rivelando tutta l'inadeguatezza di una seconda decadente stagione borbonica (molto diversa dalla prima) culminata infine con la scomparsa dell'antico Regno.
Paesaggi, territori e insediamenti della val Tanaro Un itinerario tra storia e valorizzazione, 2019
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Rassegna Storica dei Comuni, 2003
Le terre di Casolla Valenzano, come pure tutta la pianura campana, prima della conquista da parte dei Romani erano abitate dagli Osci e ciò è testimoniato dalle numerosissime tombe scoperte di quel periodo. Ad esempio, a breve distanza da Casolla, in contrada Padula 1 , nel fondo del cav. A. Cafaro, furono trovate nel 1928 dall'archeologa Elia Olga 21 tombe, di cui 15 integre e complete 2 . Oltre alle tombe, a Caivano, in alcuni cortili di via Capogrosso e via Don Minzoni, come ci testimonia Vincenzo Mugione in un articolo riportato integralmente da Stelio Maria Martini 3 , furono ritrovati dei frammenti di dolii, grossi vasi utilizzati per la conservazione di alimenti, e ciò dimostra che ivi era esistente un villaggio osco. La via che conduceva dal Sannio centrale, vale a dire dalla zona di Benevento, a Cuma, importante città greca con un attivissimo porto, passando per Suessula 4 , per il villaggio osco che diventerà poi Caivano e per Atella, seguiva il tracciato dell'attuale provinciale Caivano-Cancello, passando quindi nelle immediate vicinanze della nostra Casolla.
Il volume mira a ricostruire, pur accettando la permanenza di residue lacune e imprecisioni, il quadro complessivo dell'avvicendamento dei principali superiori di governo in tutte le abbazie e priorati, se dotati di residua autonomia giuridica, appartenuti in età moderna alla congregazione benedettina di S. Giustina, poi cassinese (con esclusione, cioè, dei monasteri cosiddetti uniti o incorporati ad altri). L'arco cronologico considerato spazia dunque dal primo formale riconoscimento apostolico della congregazione (1419) alle ultime soppressioni di epoca napoleonica, che coinvolsero la stragrande maggioranza dei suoi monasteri (1810). I dati raccolti sono presentati distintamente in relazione a ciascuno degli ottanta insediamenti censiti, sparsi in un'area geografica che si estendeva dalla Sicilia alla Valtellina, nonché dalla Provenza alla Dalmazia, e poi riorganizzati onomasticamente in un repertorio volto a compendiare il curriculum abbaziale di circa milleseicento religiosi.
MODENA 49 DOMENICO CERAMI I CASTRA DELL'ABBAZIA DI NONANTOLA. UNA PRIMA RICOGNIZIONE Premessa L'incastellamento e il monachesimo sono due tra i fenomeni alto e pieno medievali che hanno maggiormente inciso sugli assetti insediativi, la costruzione di infrastrutture, la toponomastica, la crescita delle attività agricole, l'organizzazione e la difesa del territorio. Il loro recente studio interdisciplinare 1 rinvia per la parte storica ad alcuni capisaldi della storiografia dell'ultimo quarantennio del secolo scorso. Mi riferisco ai saggi di Gina Fasoli, Gabriella Rossetti, Aldo Settia e al noto studio sull'incastellamento del territorio laziale di Pierre Toubert 2 . In ambito nonantolano il tema è stato ripreso in un denso saggio da Gloria Serrazanetti che ne ha trattato in relazione alla formazione del dominatus loci, mentre in rapporto alla patrimonialità e alle giurisdizioni esercitate dall'abbazia occorre rifarsi in particolare agli studi di Vito Fumagalli e dei suoi allievi per l'area emiliana, di Andrea Castagnetti per l'area veneta, di Vittorio Carrara per l'area lombarda, di Sauro Gelichi, Alessandra Cianciosi e Mauro Librenti per la parte archeologica. Accanto a queste ricerche vanno segnalate le recenti indagini condotte da Nicola Mancassola, Edoardo Manarini e Igor Santos Salazar riguardo le politiche regie di sostegno e di controllo verso il cenobio, i rapporti con l'aristocrazia locale e le istituzioni ecclesiastiche, le forme di governo del territorio e la gestione del patrimonio fondiario.
2018
La più antica notizia tratta da fonti scritte documentarie riguardante Castrovillari risalirebbe all'anno 1064, allorquando sembra che Roberto il Guiscardo la conquistasse, unitamente a Cassano e Matera, tra marzo ed aprile, per raggiungere subito dopo la Sicilia * Questa mia breve nota storica sulla falsa notizia della menzione di Castrovillari nell'anno 1064 è già apparsa all'inizio dell'anno in una strenna pubblicata dall'Associazione Italiana di Cultura Classica, delegazione di Castrovillari, fortemente voluta dal prof. Leonardo Di Vasto in memoria del compianto prof. Filippo Burgarella, sempre attento e partecipe agli eventi culturali dell'Associazione sin dal 1995, quando partecipò come relatore al convegno nazionale sul tema La Calabria classica e bizantina. Ora è qui riproposta con qualche aggiunta.
Memorie Valdarnesi dell’Accademia del Poggio, 188 (2022), 43-66, 2022
Castelnuovo is a medieval fortification that still stands today at the southern entrance of the Arno valley north of Arezzo, an obligatory road for accessing the Casentino. A key moment in the history of the castle was in 1385, when Arezzo and its territory were conquered by Florence, and Castelnuovo was the prize presented by Florence to one of its most important public officials, the Florentine merchant Simone di Ser Piero della Fioraia. Thanks to the transcription of an important unpublished document, we can read the full inventory of properties and movable assets drawn up at the time of Simone's death in 1424. This document also allows us to know in detail the organization of its most important possession, the fortress of Castelnuovo, at a pivotal time when it was transformed from a medieval castle with defensive functions to the refined residence of a member of the Florentine oligarchy, which included a chapel and a previously unknown panel painting by Giotto.
Quaderni friulani di archeologia, 31, 63-67, 2021
A recently removed slab of the Koper cathedral constitutes a historical document of great importance. In the first place it demonstrates the church furniture renovation in the mid-sixth century AD. The other side bears an inscription dated 1548, which would have been commissioned by Giovanni Battista and Pier Paolo Vergerio to commemorate their brother Aurelio, who died in 1532. It is believed that the text was commissioned by another person, perhaps the fourth brother, to attest to the closeness of the family to the pope, at a time when the emperor and Catholic forces had defeated the Protestants and therefore it was necessary to demonstrate loyalty to the church.
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Il castello di Attimis. Tra natura e cultura, a cura di A. Borzacconi, M. Buora e M. Lavarone, Trieste 2023 (Archeologia di Frontiera 10 – 2023), pp. 69-116., 2023
Archivio Storico per le Province Napoletane, 2020
G. LIBERO MANGIERI, Velia: problemi di circolazione monetaria, Rassegna Storica Salernitana, n. s., X, 2, 20, dicembre 1993, pp. 9-42, 1993
Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, 2023
Historika 13, 2023
Museo e Territorio. La Bassa Orientale., 1981
Studi Cassinati: Bollettino trimestrale di studi storici del Lazio meridionale, Anno XI, n. 3, Luglio-Settembre 2011
Bollettino della Società Tarquiniense di Arte e Storia, 2022