Tesi di laurea magistrale in topografia antica che costituisce un contributo alla carta archeologica di Urbs Salvia (Urbisaglia, Macerata).
Key takeaways
Al di sotto del Tronto c'era una zona più impervia, caratterizzata dalla presenza di vette molto alte (tutte, come si è già visto, superiori ai 2000 m di altitudine) che rendevano difficile il passaggio e il contatto con le altre popolazioni 9 : i passi appenninici potevano risultare non transitabili in inverno a causa delle massicce precipitazioni 10 .
Si può brevemente dire che il primo modulo è stato rinvenuto nei pressi della città, il secondo nei settori più lontani.
La pianta della porta non è regolare, i piloni laterali non sono perfettamente paralleli e per questo i fornici aperti verso la città sono più larghi rispetto a quelli rivolti verso la campagna.
L'ipotesi più giusta è probabilmente quella che lo identifica nell'area extraurbana immediatamente a nord della città 215 e quindi nei pressi dell'anfiteatro.
(FIG.36) Questo lavoro rappresenta, in parte, la messa in pratica di questo aspetto di cui si è appena parlato: accanto a zone ricognite per la prima volta ce ne sono altre che già sono state indagate in passato; in questo modo, analizzando il territorio appartenente alla colonia nella sua interezza, e confrontando ed integrando i dati ricavabili dalle mie ricognizioni con quelli delle passate, è stata possibile una ricostruzione più dettagliata dell'organizzazione e dello sfruttamento del territorio della città di Urbs Salvia.
La Grotta di Sa Rocca Ulàri, in Comune di Borutta (SS), si inserisce a pieno titolo nella fitta maglia insediativa che ha interessato le cavità naturali della Sardegna durante la preistoria e la protostoria. Le sue dimensioni e la particolare conformazione, in relazione con il ricchissimo contesto paesaggistico-territoriale del Mejlogu, hanno permesso a piccoli gruppi umani di stanziarsi nella cavità che si apre nel versante settentrionale del Colle di Sorres. La frequentazione è attestata senza interruzione a partire dal Neolitico Medio fino al Medioevo. Lo studio preliminare dei materiali, ha permesso di stabilire che il periodo di maggiore frequentazione a scopo abitativo è quello riferibile alla fine del Neolitico Cultura di Ozieri e al primo Eneolitico Sub Ozieri. L'uso funerario si ipotizza per le successive fasi culturali Monte Claro (Eneolitico Evoluto) e Bonnanaro I facies Corona Moltana (Bronzo Antico). In epoca nuragica (Bronzo Medio/Recente/Finale e prima età del Ferro) la cavità fu frequentata inizialmente come deposito di derrate alimentari, successivamente per altri scopi probabilmente legati al culto.
Archeologia e ricerche in Campania. Fasc. 10. Comuni di Melizzano e di Frasso Telesino. A cura di Quilici Gigli Stefania e Quilici Lorenzo Anno di Edizione: 2017 Edizione: L'ERMA di BRETSCHNEIDER Collane: Atlante Tematico di Topografia Antica. Supplementi, 15.10 ISBN: 978-88-913-1583-0 Rilegatura: Brossura con sovraccoperta Pagine: 212, 100 ill. B/N Formato: 21 x 26 cm
Il territorio di Carini, in provincia di Palermo, occupa quattro tavolette dell'Istituto Geografico Militare: F°249 IV, SE Punta Raisi; F°249 II, NO Torretta; F°249 III, NE Carini; F°249 II, SE Partinico. Una raffigurazione dell'intero territorio, con l'indicazione delle località, nella forma topografica in cui è realizzata la carta, non potrebbe essere adeguatamente precisa da risultare al bisogno utile. Certamente influenzato dalle mie ricerche speleologiche per ciascun monumento ho dato le coordinate UTM, eventualmente convertibili in coordinate geografiche sia nazionali (Monte Mario) che internazionali (Greenwich).
Vercelli 2020 Questa pubblicazione non è destinata alla vendita e viene distribuita esclusivamente per gli scambi bibliografici. Una versione elettronica in pdf con più ampio corredo grafico è reperibile qui
R. Perna, M. Giuliodori, R. Carmenati, J. Piccinini, (edd.), Roma e il mondo adriatico. Dalla ricerca archeologica alla pianificazione del territori, 2020
The topic of paper is the methodological processes implemented and the first results of the elaboration of the Archaeological Map of the province of Macerata. The project, coordinated by the University of Macerata and by the "Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio della Marche", has allowed to file and georeferencing 1628 archaeological sites, known from archival or bibliographic information. All sites were autoptically checked through targeted surveys. In addition to the acquisition of a large amount of information related to sites not previously known or published, the integration and the management of data in a specially projected GIS enabled us to analyze the peopling and the methods of the exploiting of the territory in the valleys of the Esino, Potenza and Chienti from prehistory to the Roman age.
Tremari M. - La Carta del Rischio Archeologico del Comune di Sondrio all’interno del Piano di Governo del Territorio, in: Notiziario Istituto Archeologico Valtellinese n° 18, pp. 161-164, 2020, 2020
In questo testo, uscito sulla prestigiosa rivista culturale ischitana "La Rassegna d'Ischia" (anno 37 numero 2), si descrive la proposta di risanare l'area sommitale di Monte Vico, luogo dell'antica acropoli di Pithekoussai, a Lacco Ameno dalle orrende speculazioni edilizie moderne per crearvi un parco di archeologia sperimentale, che ricostruisca con le tecniche originali delle porzioni di abitato antico, come potrebbero essere state sulla base delle evidenze archeologiche da abitato sia da Pithekoussai che dalla madre patria Eubea. Questo andrà fatto nell'ambito di una complessiva valorizzazione dei beni archeologici dell'isola d'Ischia col fine sia di celebrare un glorioso passato, ma anche e soprattutto di cercare di sviluppare un turismo non solo estivo di tipo culturale con chiari vantaggi occupazionali ed economici per il territorio.