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La Via Francisca Appenninica

2013

Abstract

La catena montuosa dei Sibillini domina maestosamente la Marca meridionale. La storia, le leggende, le tradizioni, permeano da sempre questa zona montana e ne sono un elemento caratterizzante. Montanari e pastori vivevano e si muovevano seguendo i tratturi e i sentieri che segnavano le falde dell'Appennino marchigiano e ancor oggi è possibile rintracciare e percorrere antiche vie lungo la dorsale dei Monti Sibillini. Queste realtà oggi potrebbero trasformarsi in un tesoro, diventare un itinerario che, adeguatamente preparato e valorizzato, potrebbe essere un volano di novità e modernità per il territorio. L'obiettivo di questa pubblicazione è di proporre e disegnare un itinerario in direzione nord-sud, indicato con il nome di "Via Francisca Appenninica".

Key takeaways

  • La via Francisca Appenninica è un itinerario verticale (nordsud) da Caldarola ad Arquata del Tronto basato su una ricostruzione storica e attento alle strade, ai tratturi, ai sentieri attualmente esistenti, integrato con escursioni (est-ovest) collegate, anche queste, alle Pievi, alle Chiese o ai siti che documentano antichi insediamenti.
  • Il mondo dei Sibillini è stato caratterizzato da miti e riti che costituirono il culto della Grande Madre 11 venerata sull'Appennino, espressione dello spirito religioso dei nostri antenati piceni.
  • Anche nelle Marche, nei Monti Sibillini, S. Angelo in Monte Spino è stato fondato dai Longobardi e la festa dell'Ascensione, era (ed è ancora) una delle feste più importanti della Pievania.
  • La Via Francisca che presentiamo è un diverticolo di collegamento tra due grandi strade romane: la Salaria e la Flaminia o Protoflaminia; si tratta di un percorso alto medioevale, un itinerario ancora più antico.
  • Il tronco principale della Francisca è giocoforza immaginarlo lungo la fascia orientale dei Monti Sibillini verso cui si dirigeva da Ascoli fino a un punto che a noi sembra doversi cercare in Amandola, dove si attestava un altro ramo della Francisca proveniente dal versante ovest dei Monti della Laga e del massiccio del Gran Sasso, dalla conca de L'Aquila, per intenderci.