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Con la pubblicazione del volume Linguaggio C, il mondo dei calcolatori ha subito un profondo mutamento. I grandi calcolatori crescono sempre più, ed i personal computer hanno capacità paragonabili a quelle dei mainframe di una decina di anni fa. In questo periodo anche il C è cambiato, anche se di poco, e si è esteso ben oltre i limiti delle sue origini, che lo identificavano semplicemente come il linguaggio del sistema operativo UNIX.
In "Filosofia & Linguaggio in Italia. Incontro dei Dottorati di Ricerca, Atti dell’VIII Congresso Nazionale della Società di Filosofia del Linguaggio (20-22 settembre 2001)", Dipartimento di Filosofia, Università degli Studi della Calabria, pp. 224-230, 2002
An established tradition in philosophy, from Aristotle to Frege and his followers, has tried to explain the relationship between language and reality by appealing to thoughts and their constituents, concepts. In this frame, a word would designate the thing that it designates in virtue of the concept that it expresses, and a sentence would express a thought that is its meaning. Here I suggest that there is something wrong with this strategy. Indeed, I provide an argument aiming to show that concepts are not strange, mysterious entities (mental or belonging to a platonic third realm), but simple words, usually coming from our public language. So, if we really want to understand how words — also the words that constitute our thoughts — are connected with things, we should look elsewhere.
Con l'augurio che, al termine delle sette lezioni, sappiano leggere nella mente altrui (e gli altri nella loro!).
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 PIERANGELA DIADORI Teoria e tecnica della traduzione. Strategie, testi e contesti. Le Monnier Università, Milano, 2012, 380 pp. Nell'ormai vasto panorama dei Translation Studies la ricerca scientifica ha senza dubbio raggiunto notevoli risultati: la traduttologia è stata declinata in molteplici prospettive, tanto teorico-metodologiche quanto pratico-applicative e si è lasciata arricchire dai contributi provenienti da altre discipline, quali la sociolinguistica, la linguistica applicata, l'antropologia culturale e, non ultima, la didattica delle lingue straniere. In questo scenario variegato, la dimensione della traduzione probabilmente un po' più trascurata è quella di stampo pedagogico e didattico. Difatti, sebbene la traduzione faccia parte, ormai da più di un decennio, dei piani di studio di numerosi corsi universitari, tanto triennali quanto specialistici 1 , nel panorama editoriale italiano è davvero esi...
Da alcuni decenni, concordano gli studiosi, è in atto nell'italiano un processo di ristrutturazione. Succede, in particolare, che vengano accolti nell'uso costrutti che non comparivano nel canone 'tradizionale' fissato dalle grammatiche e dai manuali, o che, quando erano menzionati, lo erano quali costrutti del linguaggio popolare o familiare o volgare, oppure regionali, e quindi da evitare nel ben parlare e scrivere ('anacoluti', 'pleonasmi'). Del resto, chi di noi, correggendo un tema, non segnerebbe almeno in blu forme quali:
2019
"I diversi linguaggi non alterano le ragioni in sé che comunicano, quando sono le stesse, benché ogni diverso linguaggio manifesti fenomeni differenti". Per dimostrare ciò si affrontano alcuni dei principali problemi del linguaggio, tra i quali: senso; significato; traduzione; contesto linguistico; universalità e particolarità della parola; significato e riferimento; nomi e descrizioni.
Su Internet, Timothy Leary e William Bourroughs
2008
Iniziamo occupandoci dei concetti base di alfabeto e stringa. Definizione 1. 1. Definiamo alfabeto un insieme finito non vuoto di simboli. L' alfabeto si indica abitualmente, ma non necessariamente, con la lettera greca Σ. I simboli sono di solito lettere, cifre, segni di interpunzione ed altri caratteri tipografici, ma in generale un alfabeto può essere un insieme qualsiasi, purché finito ; chiamandolo alfabeto intendiamo avvertire che useremo i suoi elementi come usiamo le lettere della lingua italiana, cioè per formare parole non necessariamente di senso compiuto. Per questa ragione, gli elementi di Σ sono anche detti caratteri o lettere , e li intenderemo atomici, cioè non costruiti con altri elementi (in altre parole, non sono a loro volta insiemi). Alcuni esempi di alfabeti sono l' alfabeto binario β = { 0, 1 } , l' insieme dei caratteri ASCII o il suo sottoinsieme dei soli caratteri stampabili Σ = {
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Pedagogika. it, VIII (5), Milano, 2004
in Modernità italiana. Cultura, lingua e letteratura dagli anni Settanta a oggi, a cura di Andrea Afribo ed Emanuele Zinato, Roma, Carocci, 2011, pp. 15-52, 2011
Lo sposo burlato da Piccinni a Dittersdorf. Un'opera buffa in Europa, 2018