Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
29 pages
1 file
Il canto si apre in diretta continuitcon il precedente e ne costituisce l'immediata prosecuzione:
The present work highlights the different aspects concerning the institution of the stake, in other words the sentence to burn and die by vivicombustion. In the cases of heresy trials, this procedure became the ultimate and only kind of punishment. The first part of the work is dedicated to the stake juridical basics. The interest will lie then on the catholic-controversistical literature, used by the Church to legimate the heretics "occisio". The central part of the study will examine the historical aspects, including a "recensio" about the most important stakes that took place before and after the birth of the Inquisition. Finally, our attention will shift on the choice and the meaning of such a punishment from an anthropological perspective.
Erba d'Arno, 2022
Nel XII secolo un significativo gruppo di eretici è documentato a Fucecchio attraverso alcune testimonianze coeve che li indicano come patarini. L'episodio, noto da tempo, è qui ricostruito nel contesto storico che mette in luce il ruolo svolto da Gregorio abate del monastero di San Salvatore, del vescovo di Lucca e di alcuni eminenti personaggi locali che determinarono la cacciata degli eretici e la condanna la rogo di uno di essi
Il canto IX dell'Inferno si apre in diretta continuità con la scena conclusiva del canto precedente: Dante e Virgilio, osteggiati dai demoni, non riescono ad avere accesso alle porte della Città di Dite. Dopo il dialogo con i diavoli, Virgilio raggiunge Dante con l'aria di chi è stato sconfitto e ciò suscita nel discepolo un grande timore, palesatosi sul suo volto con il pallore dell'incarnato. Resosi conto della reazione suscitata nel compagno di viaggio, Virgilio riprende il controllo di sé e delle sue emozioni. Si pone in ascolto, in attesa del provvidenziale aiuto divino tanto desiderato, non potendo scrutare la palude piena di fumo denso e scuro, e dichiara apertamente a Dante la necessità di entrare nella città di Dite con la forza. I critici si sono lungamente interrogati sul fallimento di Virgilio, sul suo possibile significato e le differenti linee esegetiche possono essere ricondotte ai diversi approcci di due scuole di pensiero: da un lato quella italiana, che tende a focalizzarsi sull'esaltazione della rispettabilità e l'autorevolezza del suo ruolo di guida. Dall'altro lato la critica americana tende a concentrarsi sulla fallacia della figura di Virgilio, legata alla storicità e umanità del personaggio, soprattutto sulla base della sua dannazione e sul suo paganesimo. 2 La terzina successiva riporta le riflessioni della guida in cui esprime la sua incertezza nella celeberrima reticenza « se non... Tal ne s'offerse.» 3 alludendo alla discesa di Beatrice nel Limbo, nel secondo canto dell'Inferno. Questa incertezza non sfugge all'orecchio attento del suo discepolo, nonostante il passaggio immediato dall'incertezza alla fiducia, e trae dalla reticenza una conclusione ben più grave di quella a cui probabilmente alludeva il suo maestro, chiedendogli poi se fosse usuale che un limbicolo potesse recarsi fino al punto più profondo dell'Inferno. La risposta di Virgilio rende nota al lettore l'esperienza personale della guida che, costretta dai riti magici della malvagia maga Eritone, si è recata nell'abisso più profondo dell'Inferno, la zona della Giudecca. Eritone è la prima delle tante figure appartenenti al 1 Inf. IX, 127. 2 La questione è piuttosto complessa e articolata, mi limiterò in questa sede a fornire i riferimenti bibliografici essenziali per la comprensione del problema: Robert Hollander, Il Virgilio Dantesco: Tragedia nella Commedia, Firenze, Olschki Editore, 1983; Lloyd H.Howard, Virgil the Blind Guide. Marking the Way through the Divine Comedy, Montreal, Megill-Queen's University Press, 2010; Giorgio Bárberi Squarotti, L'interruzione del viaggio in L'artificio dell'eternità. Studi danteschi, Verona, Fiorini,1972, pp. 187-234; Amilcare Iannucci, Dottrina e allegoria in "Inferno" VIII, 67-IX, 105 in Dante e le forme dell'allegoresi, Ravenna, Longo Editore, 1987, pp. 99-124. 3 Inf. IX, 8.
HERETICS AND HERESIES IN THE CHRONICON OF ST. JEROME (Summary) In the translation of the Chronicon of Eusebius of Caesarea, St. Jerome firmly lists all the heretics and the heresies which – with the complicity of struggles for political power – affected Christianity, causing a sort of internal „martyrdom” for those defending faith. Donatists, Arianists, Macedonians, Anomoeans, Aetians, Audians, Photinians: none escapes the translation and judgement of the Great Dalmatian, who sometimes – impelled by the concise writing style of a chronicle – expresses his own judgement on heretics and their supporters with a single harsh qualification, failing to provide wider evaluations. The fights for the truth invested even the Synods of Rimini and Seleucia, but his concise and keen exposition of the events provides to the reader the information on the facts as well as on the political interference of many decisions, which were not prompted by religious motivations. Once again, an overview of the events presented in his Chronicon – through his „translation” and „tradition” – confirms how divisions and problems within the Church in the past centuries were caused by external motives, as well as often spoiled by the political events and took advantage of the frailty of the human nature, rather than aiming at seeking the truth.
uscito in M. Carbone – C. Croce (a cura di), Pensare (con) Patočka oggi. Filosofia fenomenologica e filosofia della storia¸ Napoli, Orthotes, 2012, p. 137-147.
All'inizio del percorso ermeneutico sul Concilio Vaticano II è opportuno premettere tre osservazioni.
2015
Quaderni eretici | Cahiers hérétiques 3 /2015 (a cura di Daniele Santarelli) ARTICOLI E RASSEGNE (pp. 5-75) Achille Olivieri, Erasmo "esploratore" dei saperi (pp. 5-17) [versione html] Giovanni Anticona, La martyrologie protestante : anthropologie d'une violence sacrificielle au temps de la Réforme (pp. 19-59) Sergio Apruzzese, Un libro tra mito e storia (pp. 61-75)
De Medio Aevo 12/2 / The Pope, New Moses From Eugene IV To The Medicean Popes, 2023
Con la bolla Moyses vir Dei, che usava l'esempio della rivolta sediziosa dei leviti Core, Datan e Abiron contro Mosè e Aronne per denunciare l'errore eretico e scismatico del concilio di Basilea, Eugenio IV sferrava un violento attacco contro la tradizione conciliarista che aveva trovato espressione nei decreti di Basilea, in particolare ribaltandone uno degli argomenti chiave: la clausola della deponibilità del papa per eresia, attraverso il quale i padri conciliari, sin da Zabarella a Pisa, avevano affermato la superiorità del concilio sul pontefice. Attraverso un percorso diacronico che da Ockham, passando per Zabarella, D'Ailly e Gerson, arriva sino a Ragusa e Segovia, viene così restituita l'importanza del problema del papa eretico e dell'ermeneutica della Causa XXIV, Quaestio I, C. Didicimus, per la giustificazione delle pretese conciliari prima di Pisa, poi di Costanza e infine di Basilea.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Apollinaris, 2015
Panorama numismatico, 2018
Vivens homo 31, pp.39-73. , 2020
LE LETTERE AI CORINTI - Secondo volume, 2018
"Arte Cristiana", anno CIII, n. 890 (2015), pp. 369-384
C. Panzera-A. Rauti (a cura di), Attualità di diritto pubblico, II, Editoriale scientifica, Napoli 2022, 2022