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Lanx Rivista Della Scuola Di Specializzazione in Archeologia Universita Degli Studi Di Milano, 2013
L'Area centrale di Nora presenta ambienti con pavimenti a mosaico, sui quali si sovrappongono strutture murarie di epoche successive. Le ricerche svolte dal 2000 al 2005 hanno portato ad individuare le corrette connessioni stratigrafiche tra muri e solette, fosse di spoliazione e resti di intonaco, pavimenti, soglie, etc. È stato così possibile giungere alla ricostruzione delle piante di fase di almeno due case di fine II-III secolo d.C.: la domus del peristilio e la domus mosaicata a Sud del teatro. La prima era ornata con mosaici a dodecagoni allacciati, a cerchi allacciati e a meandro; la seconda presentava decorazioni più raffinate, tra cui un tappeto musivo con ruote e losanghe, ed uno con cerchi concentrici e pelte, caratterizzato dalla presenza di un emblema centrale.
2018
Studio delle cisterne della domus romana (Casa del Direttore Tronchetti) del sito archeologico di Nora (CA). Scavi archeologici UniMi.
The domus of via Sante Costantini was discovered during the construction of the INA Casa Flaminio quarter in the area of Santa Maria in Campis (Foligno) where the Roman town of Fulginia was situated. Archaeological surveys carried out by the Soprintendenza dell’Umbria between 1969 and 1970 brought to light seven rooms arranged around a peristyle. The results of excavations remain mostly unpublished, with the exception of a few pieces of information reported in the 1980s. This paper aims to fill the gap in knowl- edge through the publication of the general plan of the site, photographic documentation and descriptions of a number of geometric black-and-white mosaics found during excavations. The tessellates can be dated back to the 1st century AD, according to other archaeological data that suggest an uninterrupted inhabitation of the domus between the 1st and the 3rd century AD. The mosaics were detached after discovery and now they are displayed in Foligno, at the City Museum of Palazzo Trinci.
Iasos (Turchia). Relazione preliminare sulle ricerche archeologiche compiute nel castello dell’acropoli
Roma 2002, (FMR ed.), 2002
La collezione dei m osaici rom ani nei M usei Vaticani è una delle p iù antiche di questo genere: i prim i p a n n elli m usivi, in fa tti, en trarono nelle raccolte vaticane già a ll'inizio del Settecento e p e r lungo tem po, alm eno fino a tu tto l 'O ttocento, questa collezione costituì uno dei p rin cip a li repertori p e r a vvicinarsi alla conoscenza, allo studio e alla com prensione del mosaico antico. La situazione degli studi archeologici è oggi d ifferen te, come è ovvio considerando la q u a n tità di scavi com piuti non solo in Italia, m a in tu tto il M editerraneo e n ell'area europea che aveva assorbito l 'influenza cidi arale ellenistivo-rom ana. A ttu a lm en te chi si accosta al mosaico rom ano deve tener conto di un corpus di opere sconfinato p e r am piezza e varietà. Non ci si p u ò p iù lim itare, p erta n to , alle collezioni vaticane e neanche bastano ({nelle rom ane, anche se continuano a ritro va rsi in tu tti i m anuali eli arte antica alm eno un paio di esem plari vaticani: Tasàrotos òikos, il "p a vim en to non s p a zza to ", copia del II secolo d.C . da un originale ellenistico descritto da Plinio il Vecchio, 1 e i g ra n d i mosaici con gli atleti dalle Terme di C aracolla.2 Senza questa collezione, d 'a ltra p a rte , ren o rm e sviluppo delle conoscenze a ttu a li e lo stesso gusto p e r tale p a rtico la re tecnica artistica non sarebbero com prensibili. L 'interesse della raccolta, dunque, non risiede solo nell im p o rta n za delle opere d a l p u n to di vista stretta m en te archeologico, m a ancor più nella sua storia collezionistica, in q u ell'intreccio cioè f r a il m u ta re del gusto nelle varie epoche e le m o tivazioni storiche e ideali che spinsero a raccogliere i vari m osaici. U nicam ente p ro va n d o a ripercorrere la tessitura di questo int reccio si p u ò fa r e em ergere il significato delle scelte espositive e collezionistiche nel quadro cult urale della R om a pontificia . In età m o d ern a , a p a rtire d a l R inascim ento, il m osaico era sem pre stato a p p rezza to p e r la brillantezza della sua policrom ia, nonché p e r le sue qualitèi (li resistenza in confronto con la p iù fr a g ile tecnica pitto rica . T utta via , nella considerazione com une, esso veniva messo in secondo p ia n o rispetto a quelle che erano ritenute le a rti m aggiori, cioè la scu ltu ra , la p ittu r a e l 'a rch itettu ra . In altre p a ro le il mosaico non era considerato in m aniera a u tonom a, m a p iu tto sto veniva in q u a d ra to nella tra tta zio n e della p ittu ra o, p iù ra ra m en te, d e ll'a rch itettu ra con (padelle conseguente am biguità. Senza risalire troppo indietro nel tem po, si può notare che un interesse p iù specifico p e r il mosaico inizia a fa r s i evidente nel corso del Seicento sia nel m ondo degli stu d i a n tiq u a ri, sia in (giello del collezionism o. E p a rtico la rm en te significativo, p e r esem pio, che un collezionista di an tichitèi fa m o so come il cardinale Camillo M assimo nel suo p a la zzo rom ano alle Q uattro F ontane avesse una sala delta "d e ' m u sa ici", in cuiassiem e a una quindicina di dip in ti m oderni e a una dozzina di a ffresch i a n tichi -nel 1677 era registrata una decina (li m osaici.2 Il nucleo rim arrà p e r lungo tem po il pili cospicuo di Rom a e m a n terrà la sua ca ra tteristica unitèi anche a ttra verso le vicissit u dini e gli sm em bram enti della raccolta, tanto che -ancora nel 1744 -a P alazzo M assimo alle Colonne occupava una cam era d etta a p p u n to de m usaici . I p a n n elli m usivi del cardinale, così come la (piasi totalità (lei mosaici nelle collezioni d e ll'epoca, erano di lim itate dim ensioni e venivano esposti alle p a re ti in modo non molto d ifferen te d a i quadri dipinti, a volte anche inseriti in ricche cornici dorate. Si tr a tta v a di una specie (li conferm a {n atica della concezione corrente a ll'epoca, gièi ben sin tetizza ta d a l Vasari, il quale classificava la tecnica m usiva come una specie ili p ittu ra . 1 E invece a ll'inizio del secolo successivo, al 1711 p e r la precisione, che risale l 'ingresso nelle raccolte vaticane del prim o g ru p p o di m osaici. L a collezione (li antichitèi si era svilu p p a ta a p a rtire d a l 1506, (lata della scoperta del Laocoonte, con il ca ra ttere di una collezione p r iv a ta , anche se visitata da un pubblico f orm a t o d a ll'élite della nobiltà, degli artisti e degli eru d iti d e ll'ep o ca .■' N el clima controriform istico della seconda m età del C inquecento e p er tu tto il Seicento i pontefici si erano disinteressati al collezionism o di a n tich ità , m a nel nuovo clima culturale d e ll'inizio del Settecento, l 'interesse pontificio p e r l 'arte a n tica a veva ripreso fo r z a . R apa Clem ente X I A lbani (1700-1721 ) a veva incaricato m onsignor Francesco B ianchini di costituire, n e ll'a rea del Cortile delle S ta tu e (com e si ch iam ava allora l 'a ttu a le Cortile O ttagono) e negli am bienti circostanti, un "Museo Ecclesiastico" che illustrasse a ttra verso i m onum enti la storia della C h iesa /' Benché il progetto fo sse sta to a ccantonato dopo pochi a n n i a causa di g ra v i difficoltà politiche e f ina nzia rie, Bia n ch in i aveva fa tto in tem po a raccogliere un discreto nucleo di antichitèi. Egli non era mosso da alcun p articolare interesse artistico o estetico, m a p iu tto sto era sta to g u idato nelle sue scelte d a ll'ottica dello storico, come era n a tu ra le d a te le fin a lità del nuovo museo. Q uando nel 1711 venne alla luce una serie di m osaici d a ll'A ventino, nei {n essi di S a n ta Sabina, B ianchini ne f u im m ediatam ente in fo rm a to nella sua qualità di Pagina (> Mosaico (/('//'asàrotos òikos o "pavimento non spazzino", particolare con i resti di banchetto. Museo Gregoriano Profano. Pagina 9 Mosaico con paesaggio esotico e animali. Masco Profano, Sala iIelle Nozze Aldobrandino. E probabile si tratti di un quadro musivo della prima metà del II secolo d.C., che venne completamente rifatto sul modello antico. Pagina IO La Sala Rotonda progettata ila Michelangelo Simonetli nel I7IÌ0 circa. Al centro del pavimento musivo proveniente dalle Terme di Otricoli è collocata la monumentale vasca di porfido dalla Domus Aurea. Intorno, statue di imperatori e membri della famiglia imperiale e divinità decorano le nicchie. Museo Pio-Clementino.
M. Buora, S. Magnani, I SISTEMI DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE NEL MONDO ANTICO, Antichità alto Adriatiche 87, 2019
Le immagini di proprietà dello Stato italiano provenienti dal territorio regionale sono state pubblicate su concessione del MiBACT -Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici -Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia -Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e del MiBAC -Polo Museale del Friuli Venezia Giulia. L'autorizzazione alla pubblicazione delle altre immagini è stata concessa dagli aventi diritto. È vietata ogni l'ulteriore riproduzione e duplicazione con ogni mezzo senza l'autorizzazione degli aventi diritto.
Holy Land. Archaeology on Either Side. Archaeological Essays in Honour of Eugenio Alliata ofm [Collectio Maior 57], 2020
JERUSALEM - The article aims to give a detailed analysis of a fragmentary mosaic floor found in 1930 on Mount Sion in Jerusalem, restored at that time and preserved since then at the Studium Biblicum Franciscanum Archaeological Collections (https://www.terrasanctamuseum.org/en/the-sections-of-the-museum/archaeological-section/). The fragments preserve a bird and geometrical decorations. Throughout an analytical and comparative approach (patterns, style, context), it was possible to enlighten some iconographic and chronological aspects.
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Archaeologica [Missione Archeologica Italiana di Iasos, 7], 2020
in R. Comba, P. Grillo (a cura di), Santa Maria di Casanova. Un’abbazia cistercense fra i marchesi di Saluzzo e il mondo dei comuni, 2006
in Atti dell’XI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ancona, 16-19 Febbraio 2005), a cura di C. Angelelli, Tivoli , 2006
RendPontAc 90, 2017
Atti del XXVI Colloquio AISCOM, 2021
Atti del XVI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico, 17-19 marzo 2010, Palermo-Piazza Armerina, 2011
in F. Berti (a cura di), Forme del sacro. Scritti in memoria di Doro Levi, Annuario della Scuola Archeologica Italiana di Atene, Supplemento 5, , 2019
Sinai and the Transfiguration, 2006
in F. Berti (a cura di), Forme del sacro. Scritti in memoria di Doro Levi, “ASAtene”, suppl. 5, pp. 83-93., 2019
In Scardozzi G., Il territorio di Hierapolis di Frigia. Guida archeologica. p. 72-82, Istanbul:Ege Yayinlari , ISBN: 978-605-7673-35-0, 2020