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Quali problemi ponga a un autore incominciare a comporre e quali effetti abbiano sul lettore le prime battute di un testo, come possano queste influenzare il proseguimento della lettura ecc., sono temi appassionanti e oggi di attualità, per critici e scrittori, dopo quella 'poesia e poetica degli inizi' in forma di metacomunicazione che è il romanzo di Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore, dove si affiancano continui incipit di racconti non scritti" (Mortara Garavelli 1989:67). L'attenzione riservata all'incipit -sia da parte dell'autore che del pubblico-e, più in generale, l'interesse suscitato dalla retorica dell'esordio sono ovviamente presenti già in epoca classica e medievale: in questa sede tenteremo di offrire un'analisi tipologica dei quasi 2500 incipit della lirica trobadorica, proponendo alcuni spunti e riflessioni di natura retorico-stilistica e letteraria.
Rilievo trecentesco nella chiesa di San Lorenzo/Francesco a Capranica con figura beneaugurante di tradizione precedente.
Le torri hanno da sempre caratterizzato in modo distintivo il paesaggio, sia rurale che urbano, ma un approfondito e sistematico dibattito riguardante castelli, tumbae e dimore rurali fortificate è stato affrontato dalla storiografia solo a partire dagli anni Settanta del Novecento. Lo studio di queste strutture ha riguardato discipline e filoni di ricerca diversi, dalla storia amministrativa, economica e sociale dei numerosi scritti di Aldo A. Settia e Rinaldo Comba, sull'Italia settentrionale, e di Pierre Toubert per il Lazio e la Toscana, alla geografia storica del popolamento rurale, nelle pubblicazioni di Lucio Gambi ed Henri Desplanques, richiamando le ricerche inerenti le storia del paesaggio agrario condotte da Emilio Sereni. Il contributo che qui si presenta tratterà delle strutture rurali a torre presenti nel territorio appenninico della provincia di Reggio Emilia, al fine di indagare, oltre alla continuità tra i modelli individuati, anche il ruolo che questi edifici hanno avuto nel processo aggregativo degli insediamenti sparsi e nell'ordinamento del territorio circostante. Grazie ai documenti analizzati, come estimi, catasti e cabrei, ed al confronto tra questi e la consistenza materiale dei centri abitati, è stato possibile identificarne le successive espansioni e riscontrare in essi una crescente diffusione delle dimore a torre con colombaia, a cui ha corrisposto parallelamente il mutamento del loro possesso, inizialmente appannaggio esclusivo della nobiltà locale ed in seguito diffuso anche tra i medi e piccoli proprietari terrieri. The towers have always characterized rural and urban landscape, but only since the Seventies, historians began to deal with a systematic debate about castles, tumbae and fortified rural dwellings. The study of these structures involved several disciplines and research areas, from the administrative, economic and social history field, of the several writings of Aldo A. Settia and Rinaldo Comba, about northern Italy, and Pierre Toubert for Lazio and Tuscany, to the historical geography of the rural population, in the publications of Lucio Gambi and Henri Desplanques, reporting the research concerning the history of the agricultural landscape managed by Emilio Sereni. The aim of the presented work is to introduce the rural structures tower in the Apennines in the province of Reggio Emilia, in order to investigate, in addition to the continuity between the models identified, the role that these buildings had in the process of aggregation of the scattered settlements and into the surrounding territory. Document analysis, like land registers and cabrei, and the comparison between them and the material consistency of the villages, give us the possibility to identify the further expansions and realize a growing uptake of dwellings tower with dovecote, which is related to a change of property: initially these buildings were owned only by the local nobility and later spread among the medium and small landowners.
1816-1891) non era un uomo che passava inosservato: "di statura piuttosto alta e ben complesso della persona, diritto, spalle quadrate, occhio vivace, e sorriso frequente sulle labbra, che indicava certo la fine, per non dire maliziosetta indagine, che egli andava facendo delle cose e delle persone. Nel parlare era assai compito e cortese; in confidenza anche vivo e piacevole con tendenza allo scherzo satirico" 1 . Il ritratto postumo di Pasino Locatelli restituisce un profilo classico: scolpito nel marmo, come un epitaffio. È esistito però anche un Morelli neofita della storia dell'arte, innamorato di una materia che presto si sarebbe trovato a riplasmare. Il primo amore non si scorda mai, ma neanche il primo errore se è per questo. È un po' il cuore di questa storia: la più antica attribuzione messa a segno da Morelli, il conoscitore più in vista del XIX secolo. 7 Ringrazio Giulio Orazio Bravi, Andrea Di Lorenzo e Francesco Frangi, primi e pazienti lettori del testo.
A servizio del Vangelo. Il cammino storico dell’evangelizzazione a Brescia, I. L’età antica e medievale, 2010
Sebbene all'inizio del V secolo il vescovo Gaudenzio, influenzato dalla predicazione e dagli scritti del presule milanese Ambrogio, indicava quale dovere dei genitori cristiani quello di «ammonire, esortare, favorire, impegnarsi per vincolare i loro figli a Dio piuttosto che al mondo», in modo da offrire «nell'ordine clericale ministri degni dell'altare divino», nonché di «fare crescere le proprie figlie nella castità per aumentare il numero delle sante donne» votate al Signore 1 , non si hanno attestazioni della presenza a Brescia, già in età patristica, di cenobi maschili e femminili 2 .
LYDIA FLÖSS (Trento), Toponimi trentini continuatori del latino ALBUS 'bianco' MARCO FRAGALE (Palermo), Cognomi etnici e flussi migratori medievali: alla ricerca degli ultimi discendenti di Brucato (Sicilia) YORICK GOMEZ GANE (Rende [Cosenza]), Cesanese e cesenese: due ampelonimi o uno soltanto? NUNZIO LA FAUCI (Palermo), Acchiappacitrulli OTTAVIO LURATI (Lugano/Basel), Nel Cantone Ticino e dintorni: tre etimologie alternative LUIGI MATT (Sassari), Il problema di Delo FEDERICO MUSSANO (Roma), Miradois a Napoli PATRIZIA PARADISI (Modena), Quei bravi ragazzi di Alessandro Manzoni EMILIANO PICCHIORRI (Chieti), Tofaneggiare MARIA PINTI (Chieti), Spiridione, Granolino, Ansia: nomi rari nell'antroponimia di Pretoro (Abruzzo) PAOLO POCCETTI (Roma), Antiche varianti di toponimi laziali ROBERTO RANDACCIO (Cagliari), Ufficio denomastici smarriti: Alfonso GIOVANNI RUFFINO (Palermo), I soprannomi della mafia: la reidentificazione degli "uomini d'onore" MÁRCIA SIPAVICIUS SEIDE (Marechal Cândido Rondon/Cascavel), Significados y usos de nombres cristianos en el oeste del estado de Paraná, en Brasil SALVATORE CLAUDIO SGROI (Catania), L'accentazione etimologica e strutturale dei nomi propri: il caso Nòbel-Nobèl ANGELO VARIANO (Bonn), Polonismo Rubriche Materiali bibliografici Recensioni Giovanni Ruffino, La Sicilia nei soprannomi, Palermo, Centro di studi filologici e linguistici siciliani 2020 [ma 2021]) [ENZO CAFFARELLI (Roma)] Valerio Cimino, San Cataldo odonomastica e storia, Caltanissetta, Centro Studi sulla Cooperazione "A. Cammarata" -Edizioni Lussografica 2020 [MARINA CASTIGLIONE (Palermo)] Jacques Lacroix, Les Frontières des Peuples gaulois, Fouesnant (Finistère), Éditions Yoran Embanner 2021, 2 volumes GÉRARD TAVERDET (Fontaine-lès-Dijon)] Schede di volumi Riccardo Ginevra, Odino Alfo ˛∂r e il nome dei dvergar. Due studi di poetica e mitologia nordica in ottica linguistica e comparativa, Copenhagen/Siena, Edizioni Università per Stranieri di Siena 2020 [RITA CAPRINI (Genova)]
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Pianura, 2019
Les grands officiers dans les territoires angevins - I grandi ufficiali nei territori angioini, études reunies par Riccardo Rao, Ecole Française de Rome, 2016
in Atti della XLIII Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria - L’età del rame in Italia, Bologna 26 -29 novembre 2008, 2011
Linee di ricerca: Temi e ricerche del Dottorato in Architettura - Teorie e Progetto 1986-2017 [ISBN: 9780244621643], 2017
Misterioso, miracoloso, meraviglioso e simbolico nel culto iacobeo compostellano, in Medioevo 'misterioso'. Tra storia, archeologia, simboli e tradizioni, a cura di Paola Galetti, Piacenza, Scritture, 2024, pp. 37-58.
Atti e memorie dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, 187 (2016-2017), pp. 139-167
M. TIZZONI, Il comprensorio minerario e metallurgico delle valli Brembana, Torta e Averara dal XV al XVII secolo, Fonti per lo studio del territorio bergamasco XIV, Provincia di Bergamo, 1997
Restaurare Leon Battista Alberti, Il caso di Palazzo Rucellai, contributi e ricerche in corso. A cura di Simonetta Bracciali, 2006
Bramante a Milano. Le arti in Lombardia 1477-1499, catalogo della mostra (Milano, Pinacoteca di Brera 2014-2015), Milano, 2015
Il Capitale culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage, 2016
B. Perrone, Il romanesco "romanzesco" delle borgate, in «Magazine Lingua italiana», Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 2022
in "Fiumi reali e immaginari nella lingua e nella letteratura italiana", a cura di Franco Musarra e Ulla Musarra-Schroder, Firenze, Cesati, 2018