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Manara Valgimigli e l'arte del tradurre nel cinquantesimo anniversario della scomparsa (1965). Estratto da Atti e Memorie dell'Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed arti, vol. CXXVIII, pp. 325-342.
Crisi e trasformazioni. Atti dell’XI Convegno Interdisciplinare Dottorandi e Dottori di Ricerca svoltosi presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nei giorni 18-20 giugno 2019, vol. I, 2020
Il tema della crisi è centrale nella poetica luziana. Già le prime raccolte segnalano una duplice problematica: da un lato il divenire rapinoso, dall’altro una disperante immobilità (la "sfera di Parmenide" di "Invocazione"). Eppure già in "Primizie del deserto" emerge una speranza di rinascita, testimoniata dall’immagine della primavera (cui si affiancano poi motivi affini: il seme, l’alba, l’infanzia). Gradualmente infatti il poeta – sulla scia di Teilhard de Chardin – elabora un’idea del tempo come metamorfosi, drammatica ma in fondo positiva: attraverso un continuo processo di morte e rinascita la creazione evolve, procedendo verso la riunificazione con il principio divino. Virtù chiave per affrontare la crisi è dunque la naturalezza: la capacità cioè di assecondare la metamorfosi, cogliendo i segni dei tempi e affidandosi alla legge profonda che guida la natura (cfr. "Naturalezza del poeta"). È possibile così sperimentare la "giustezza" del mondo; infatti, benché Luzi sia acutamente consapevole del male storico, ritiene che nulla sia vano o insensato, neppure il dolore. Ciò non implica fatalismo (Luzi prende anzi le distanze da questa posizione, come nella poesia "Ménage"), bensì responsabilità. Poiché la creazione è ancora in fieri, tutto può accadere e l’uomo è chiamato a partecipare a questo processo. La speranza stessa è una scelta etica, poiché il pessimismo chiude le porte al cambiamento e falsa la percezione della realtà (cfr. "Le nuove paure", a cura di Cassigoli).
Perché scrivere? Motivazioni, scelte, risultati, 2017
in: Perché scrivere? Motivazioni, scelte, risultati. Atti del convegno internazionale di studi (Olomouc, 27-28 marzo 2015), a.c.d. J.Spicka & F.Bianco, Franco Cesati Editore, Firenze 2017
Partendo da alcuni rilievi intertestuali di Paolo Zublena, l'articolo legge "La vita agra" come una satira dello sperimentalismo. Si scongiura così lo schiacciamento, perpetrato a più riprese, di questo testo sulla allora nascente tradizione postmoderna, di cui costituisce piuttosto una lucidissima (e disperata) critica. Il romanzo si struttura a questo scopo a partire da una dialettica interna tra il punto di vista del narratore e quello del personaggio-traduttore, che sono solo in parte coincidenti, proprio come nel caso più celebre della "Divina Commedia".
Italo Calvino, come traduttore noto soprattutto per I fiori blu (1967) e La canzone del polistirene (1985) di Raymond Queneau, si affaccia al mondo della traduzione sin dall'inizio della sua carriera letteraria. Secondo Federico Federici il primo tentativo traduttivo dello scrittore ligure risale già agli anni Quaranta quando Calvino, spronato da Elio Vittorini, traduce alcuni capitoli di Lord Jim di Joseph Conrad 1 . Da ricordare pure la sua traduzione per l'antologia scolastica di Zanichelli (1969) dei tre poemetti in prosa di Francis Ponge, ovvero Il sapone, Il carbone e La patata (Calvino, Salinari 1969) 2 .
Tirature '16 Un mondo da tradurre
Leonardo da Vinci: Ostinato rigore, 2019
Viale delle Scienze, Edificio 16 (c/o ARCA) 90128 Palermo www.newdigitalfrontiers.com ISBN (a stampa): 978-88-31919-96-8 ISBN (online): 978-88-31919-95-1 Le opere pubblicate sono sottoposte a processo di peer-review a doppio cieco Indice L'"ostinato rigore" del traduttore VII FLoriana di gesù Prologo XXIII teresa garbí Primera parte: Florencia 1 Prima parte: Firenze
Cultura giuridica e diritto vivente, 2022
The law and the 'cheats' of language in Eduardo De Filippo's plays] In Eduardo De Filippo's plays the language and, in particular, the languages of his many and different characters allow some juridical-linguistic reflections. From the nonacceptance of the language of the law (formal and complex) by Filumena Marturano, to the obsession of linguistic literality and the consequent rejection of figurative language by Michele Murri in "Ditegli sempre di sì", De Filippo shows that he wants to give back to words their own color, as well as to things and gestures, and to resist the homologation of languages that generates automatism and cheating, even (and above all) when it is the language of the law.
Nella non titolata Prefazione della sua traduzione (1940) di Murder in the Cathedral, Cesare Vico Lodovici scriveva: «ho tentato l'impresa quasi disperata della traduzione, che presenta difficoltà al paragone delle quali una commedia di Shakespeare diventa la tavola pitagorica». 1 Pochi anni più tardi, tra i termini post e ante quem del 1948 e del 1951, 2 sarebbe stato Beppe Fenoglio a cimentarsi nella stessa sfida traduttiva, instaurando una tensione agonistica a distanza con Lodovici, come testimoniato da una lettera di self-promotion, datata 8 settembre 1951, indirizzata a Italo Calvino: «Ti passo, come saggio, la mia traduzione dei cori e dell'interludio di Assassinio nella Cattedrale: fammi il favore di compararla a quella di Ludovici». 3 Se Calvino, con lettera del 26 settembre 1951, rispondeva: «Non m'aspettavo di vederti traduttore di Eliot. La tua versione scorre bene, ed è di solito migliore di quella di Lodovici; non ho avuto ancora modo di confrontarla 1
a cura di Giulia Girardello e Mattia Pellegrini con un’introduzione di Dora Garcia Collana Scrizioni ir-ritate Sensibili alle foglie È un linguaggio suggestivo e affascinante quello con cui Aldo Piromalli, artista e poeta nato a Roma nel 1946, racconta di sé inviando in tutto il mondo le sue lettere da Amsterdam, città che lo ospita fin dai primi anni settanta. Questo piccolo volume, che raccoglie una selezione dei suoi scritti e disegni più recenti, nasce da una positiva serie di coincidenze e di relazioni. Nel 2010 il lavoro di Piromalli è entrato a far parte del progetto di Cesare Pietroiusti “Museo dell’arte contemporanea italiana in esilio”, su segnalazione di Giulia Girardello che era in contatto con l’artista da alcuni anni, prima attraverso il Museo Casabianca di Malo, poi direttamente tramite un’intensa corrispondenza personale. L’anno seguente, Museo in Esilio è stato ospite al Pa- diglione Spagnolo per la 54ma Biennale di Venezia, all’interno del progetto “The Inadequate” di Dora Garcia. L’artista ha riconosciuto in Aldo Piromalli una figura emblematica dell’idea di inadeguatezza e di esilio e a lui ha voluto ispirarsi per il progetto “Exile" .
Una riflessione sulla resa del fumetto a partire da un'esperienza personale - la traduzione in italiano di due volumi della serie dedicata a Merlino da Joann Sfar. Si trovano qui le prime pagine dell'articolo, liberamente disponibile all'indirizzo https://rivistatradurre.it/2019/11/fumetto-intertestualita-giochi-di-parole-le-solite-cose-e-un-giochino-per-chi-legge/
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La XVII legislatura. Elementi per un bilancio. Studi pisani sul Parlamento, a cura di Fabio Pacini ed Emanuele Rossi, Pisa University Press, Pisa, 2020., 2020
Doctor Virtualis, 2008
Somigli, Luca (a cura di) Negli archivi e per le strade Il ritorno alla realtà nella narrativa di inizio millennio. Roma: Aracne, 2013, 231-253, 2013
L'illustre volgare Riletture, riscritture e traduzioni dantesche nelle lingue romanze, 2023
Critical Hermeneutics, 2019
Annales, Series Historia et Sociologia, 2022
L'Italia dialettale, 2015
Draft, 2022
in M. Bellomo / O. Condorelli edd., «Proceedings of the XI. International Congress of Medieval Canon Law» - Catania, 30.7-6.8.2000 [Monumenta Iuris Canonici, ser. C: Subsidia, 12], Città del Vaticano, pp. 85-102, 2006
Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 2011
RIFL numero speciale atti Congresso SFL 2013 Palermo, 2014