Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
7 pages
1 file
Questo (non) è un paesaggio. Conversazioni, immagini, letture, 2015
Progetti alla cui ideazione e sperimentazione ho partecipato (in collaborazione tra MuSe, museo delle scienze di Trento, e tsm-Step, scuola per il governo del territorio e del paesaggio)
Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Reggio Calabria, 5,6,7 ottobre 2011 RELAZIONE Abstract Aree industriali dismesse in calabria. Apparizioni (a scala) di paesaggio. La necessità di percepire nell'esistente il referente costante dell'atto progettuale stabilisce la premessa necessaria che sovrintende qualunque operazione di modificazione del territorio. La codificazione di una nuova immagine della Calabria assume dei caratteri di complessità, legati alla geografia della regione ma anche alle scelte che hanno determinato il futuro rilevante del suo territorio. Un paesaggio naturale caratterizzato da una prepotente e discontinua sequenza di rilievi fa da sfondo ad una componente edilizia caratterizzata da una ostentata evidenza delle costruzioni ai piedi dei rilievi, per un quasi totale indurimento, in buona parte abusivo, di tutta la fascia costiera. Le improvvise dilatazioni spaziali inerenti i grandi agglomerati industriali dismessi, scarto residuale della fallita infrastrutturazione industriale del Novecento, assumono connotati specifici in virtù di un'amplificazione del carattere d'eccezionalità di manufatti identificabili come vere apparizioni.
La stampa del presente Quaderno è stata resa possibile grazie ai Comuni di Castelfi orentino, Certaldo, Gambassi Terme, Montaione e Montespertoli che, insieme, costituiscono il Sistema Museale della Valdelsa Fiorentina.
In questo decimo resoconto sono annotate le segnalazioni più signi cative relative all’avifauna selvatica osservata durante il 2015 nel Parco Naturale Regionale della Lessinia e nelle aree limitrofe. Sono stati raccolti e analizzati dati riferiti a 146 specie diverse e le osservazioni sono state in seguito selezionate sulla base della loro importanza per la nidi cazione, lo svernamento, gli erratismi, la curiosità o l’interesse locale. Tra le segnalazioni più interessanti rilevate nel corso del 2015 si ricordano: la probabile nidi cazione di uno zigolo capinero; le prime osservazioni di gipeto, schione e usignolo del Giappone; lo svernamento di una poiana calzata, specie che non compariva in Lessinia dal XIX secolo; l’osservazione di specie sporadiche nell’altipiano come airone guardabuoi, albanella pallida, gru, piro piro piccolo, gufo di palude, rondone pallido, gruccione, picchio cenerino, grillaio, organetto minore; interessanti conteggi nel passo migratorio del piviere tortolino. Il numero complessivo dei taxa segnalati in questi resoconti, escludendo la pernice rossa, sale così a 185.
Calvino dedica le Conferenze americane "..ad alcuni valori o qualità o specificità (della letteratura) che (mi) stanno particolarmente a cuore, cercando di situarle nella prospettiva del nuovo millennio"[1] e parla poi, come sappiamo, di valori come la Leggerezza, la Rapidità, l'Esattezza, la Visibilità, la Molteplicità. Oggi, qui, vorremmo lavorare con lo stesso spirito: dare risalto alle specificità del paesaggio, esaminarne i risvolti teoretici ma anche operativi, che incidono nel comportamento quotidiano e sui nostri lavori. Del paesaggio vorremmo discutere il valore non tanto in assoluto quanto nelle qualità che emergono nel confronto con opportunità e scelte alternative, in quel bilancio logico o ideologico, intuitivo o considerato che comunque le pratiche quotidiane del territorio e del progetto ci obbligano ogni volta a sostenere. In esse il valore del paesaggio (nel senso di importanza per il ruolo che assume) si delinea da sé, per la sua implicita commisurazione con gli altri bisogni, con le scelte, con i piaceri che gli sono "concorrenziali" nell'uso del territorio. Infatti ormai il tema del paesaggio [2] non solo si impone all'attenzione di svariate discipline di indagine e di rappresentazione come "luogo" dell'identità e motore della mobilità di intere comunità, ma è diventato anche asse di riferimento per gran parte delle strategie di azione sul territorio: le prospettive della sostenibilità, della salvaguardia della diversità, del controllo delle trasformazioni si misurano sempre più non solo con gli aspetti "strutturali" socioeconomici e dell'ecosistema ma anche con gli aspetti "culturali" e "politici" del paesaggio. Nella fase in cui nella pianificazione territoriale ed urbana e nei programmi di intervento complesso la parola d'ordine è "(ri)qualificazione", l'impostazione paesistica consente di affrontare con un'ottica e una comprensione nuova temi progettuali di grande urgenza, quali quelli emergenti dai luoghi critici dell'abbandono (la "montagna", gli "entroterra"), dell'anomia (il "periurbano", l'"infrastrutturale"), del degrado (lo "sfruttato", il "dismesso"). Tutto ciò comporta l'ingresso del tema del paesaggio nel mondo delle pratiche, dei progetti, delle trasformazioni guidate. E' anche per questo che improvvisamente il paesaggio diventa, anche per i tecnici ed i gestori del territorio, una risorsa oggetto di valutazione, del confronto operativo tra bilanci alternativi di vantaggi o di penalizzazioni: si esce dal sistema indiscutibile dei beni immateriali e incommensurabili e si entra in quello dei beni non indefinitamente disponibili ma limitati, deperienti, in qualche misura considerabili come risorse scarse. Proviamo quindi ad assumere il valore del paesaggio come centro di riflessione: si tratta di un'angolatura che probabilmente
Territori, 2012
This book brings together the materials of a study carried out by the Florence Faculty of Architecture in liaison with the Tuscan scientific community (five universities, research institutes and technicians from the Regional Authority) to define the methods and approaches of the new Landscape Plan. The aim was to exploit the opportunities offered by recent legislation, such as the European Landscape Convention and the Cultural Heritage and Landscape Code, in order to formulate public policies and projects designed to enhance the quality of life throughout the entire territory, both valuable and degraded. Different skills, aptitudes and passions have come together in the hope that the recent phase of planning can trigger mechanisms that stimulate the inhabitants of Tuscany to continue to produce the collective work of art that is their landscape, in the exquisitely normal manner and form that left scholars such Desplanques pleasantly perplexed when he wrote: «These people have constr...
Relazione introduttiva al Convegno "Il Valore del paesaggio" – Torino, 2001
Calvino dedica le Conferenze americane "..ad alcuni valori o qualità o specificità (della letteratura) che (mi) stanno particolarmente a cuore, cercando di situarle nella prospettiva del nuovo millennio” e parla poi, come sappiamo, di valori come la Leggerezza, la Rapidità, l'Esattezza, la Visibilità, la Molteplicità. Oggi, qui, vorremmo lavorare con lo stesso spirito: dare risalto alle specificità del paesaggio, esaminarne i risvolti teoretici ma anche operativi, che incidono nel comportamento quotidiano e sui nostri lavori. Del paesaggio vorremmo discutere il valore non tanto in assoluto quanto nelle qualità che emergono nel confronto con opportunità e scelte alternative, in quel bilancio logico o ideologico, intuitivo o considerato che comunque le pratiche quotidiane del territorio e del progetto ci obbligano ogni volta a sostenere. In esse il valore del paesaggio (nel senso di importanza per il ruolo che assume) si delinea da sé, per la sua implicita commisurazione con gli altri bisogni, con le scelte, con i piaceri che gli sono "concorrenziali" nell'uso del territorio. Infatti ormai il tema del paesaggio non solo si impone all’attenzione di svariate discipline di indagine e di rappresentazione come "luogo" dell'identità e motore della mobilità di intere comunità, ma è diventato anche asse di riferimento per gran parte delle strategie di azione sul territorio: le prospettive della sostenibilità, della salvaguardia della diversità, del controllo delle trasformazioni si misurano sempre più non solo con gli aspetti “strutturali” socioeconomici e dell’ecosistema ma anche con gli aspetti “culturali” e “politici” del paesaggio. Nella fase in cui nella pianificazione territoriale ed urbana e nei programmi di intervento complesso la parola d’ordine è “(ri)qualificazione”, l’impostazione paesistica consente di affrontare con un’ottica e una comprensione nuova temi progettuali di grande urgenza, quali quelli emergenti dai luoghi critici dell’abbandono (la “montagna”, gli “entroterra”), dell’anomia (il “periurbano”, l’”infrastrutturale”), del degrado (lo “sfruttato”, il “dismesso”). Tutto ciò comporta l'ingresso del tema del paesaggio nel mondo delle pratiche, dei progetti, delle trasformazioni guidate. E' anche per questo che improvvisamente il paesaggio diventa, anche per i tecnici ed i gestori del territorio, una risorsa oggetto di valutazione, del confronto operativo tra bilanci alternativi di vantaggi o di penalizzazioni: si esce dal sistema indiscutibile dei beni immateriali e incommensurabili e si entra in quello dei beni non indefinitamente disponibili ma limitati, deperienti, in qualche misura considerabili come risorse scarse. Proviamo quindi ad assumere il valore del paesaggio come centro di riflessione: si tratta di un'angolatura che probabilmente permette di considerare con una luce diversa sia il concetto di paesaggio che quello di valore: ciascuno dei due termini porta l'altro ai margini del proprio significato consolidato, lo obbliga a misurarsi con elaborazioni teoriche inusitate e con pratiche, che scopriremo di uso comune ma che abbiamo troppo poco analizzato e discusso. Possiamo forse definire il paesaggio stesso come risultato del processo di messa in valore culturale del territorio, come quel sistema di segni leggibili sul territorio e apprezzati da parte di ciascuno di noi singolarmente o come gruppo sociale o culturale (gli abitanti, gli amanti della natura, gli appassionati della montagna, del.....). Il territorio preesiste, in questa accezione, al paesaggio, il quale risulta come prodotto da una (s)elezione, da una valorizzazione culturale di parti rispetto ad un insieme indifferenziato. Sembra avvenire cioè per il paesaggio nei confronti del territorio (e dell’ambiente) ciò che Wittgenstein afferma avvenire per l’arte nei confronti della natura: “...l’arte ci mostra i prodigi della natura. Il suo fondamento è il concetto dei prodigi della natura. (Lo schiudersi di un fiore. Che cosa c’è di splendido in questo?). Si dice: ”Guarda come si schiude!”.. Ma se il paesaggio come l'arte è un medium, una mano che indica ciò che vale la nostra attenzione e la nostra significazione, e se questo è il valore culturale del paesaggio, in primo luogo ci interessa capire se e come il valore culturale si tramuta in valore economico, quali passaggi più o meno controllati portano quel processo selettivo e di sottolineature, tutto soggettivo e simile a quello artistico, a definire un prodotto utilizzabile come risorsa, come bene da scambiare per ottenere altri beni, condivisibile con una comunità che in qualche misura ne fa non solo uso ma anche commercio. In secondo luogo ci interessa entrare nel merito, non solo capire i meccanismi di traduzione del paesaggio da bene a risorsa, ma anche capire i criteri che ce lo hanno fatto preferire, le Qualità per dirla con Calvino, del paesaggio a cui teniamo. Per saperne di più visita: https://landscapefor.eu/
La collana FORME DEL DISEGNO si propone come occasione per la condivisione di riflessioni sul disegno quale linguaggio antropologicamente naturale, al tempo stesso culturale e universale, e che indica contemporaneamente la concezione e l'esecuzione dei suoi oggetti. In particolare raccoglie opere e saggi sul disegno e sulla rappresentazione nell'ambito dell'architettura, dell'ingegneria e del design in un'ottica sia di approfondimento sia di divulgazione scientifica. La collana si articola in tre sezioni: PUNTO, che raccoglie contributi più prettamente teorici su tematiche puntuali, LINEA, che ospita contributi tesi alla sistematizzazione delle conoscenze intorno ad argomenti specifici, SUPERFICIE, che presenta pratiche ed attività sperimentali su casi studio o argomenti peculiari. Comitato editoriale-indirizzo scientifico
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Giovanni Marco Chiri (a cura di) Archeologie. Risvegliare il passato / ARCHAEOLOGIES Awakening the past, 6. Listlab edition 2021, pp. 60-67., 2021
PAGINE ELETTRONICHE DI QUADERNI ACP
Articolo su "Atti e Rassegna Tecnica", Società Ingegneri Architetti, 2017
RA- I Rapporti Annuali dei giornali dell'arte e dell'architettura, 2012
New Edition “Profili civilistici del mercato dei Certificai Verdi”, 2012
Across the Stones, 2019
L'Italia e le sue Regioni. L'età repubblicana, Direzione scientifica: Mariuccia Salvati e Liredana Sciolla, Vol. I Istituzioni, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma 2015., 2015