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2004, Sistemi intelligenti
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2018
Gli insegnamenti afferenti l’area disciplinare del Disegno hanno l’obiettivo di far maturare negli allievi le capacità critiche e le abilità pratiche per conoscere e comunicare l’architettura, la città e l’ambiente. Il Disegno, nell’accezione più attuale e generale del termine, è il più potente mezzo di comunicazione a disposizione dell’architetto, ma è anche e soprattutto un insostituibile ausilio alla conoscenza: attraverso di esso diamo forma al nostro pensiero, ne comprendiamo le incertezze e, in un processo ricorsivo di rappresentazione e osservazione, ri-conosciamo e perfezioniamo sia il disegno stesso, che le nostre esperienze in relazione a quanto rappresentato, indirizzando l’intervento sull’esistente (tutela, conservazione, uso) e la prefigurazione del nuovo (progetto). Oggetto e strumento del Disegno è il modello nelle sue diverse manifestazioni: possiamo parlare di modelli tangibili – modelli grafici (schizzo, rappresentazione grafiche codificate), digitali, fisici (maqu...
(Italian) La psicologia sociale è ovviamente una manifestazione del pensiero scientifico, 1) l’individuo normale reagisce ai fenomeni, alle persone e agli eventi nello stesso modo in cui reagiscono gli scienziati o gli statistici; 2) la comprensione consiste nell’elaborazione delle informazioni. (Moscovici) Ovviamente esistono quelle che chiamiamo tendenze cognitive, distorsioni soggettive e tendenze affettive, come sappiamo bene, ma esse sono precisamente tendenze e distorsioni in rapporto ad un modello, a regole che costituiscono la norma. Bower scrive: “di solito usiamo il nostro sistema percettivo per interpretare delle rappresentazioni di mondi che non potremo mai vedere. Nel mondo fatto dall’uomo in cui viviamo, la percezione delle rappresentazioni è altrettanto importante della percezione degli oggetti reali. Per rappresentazioni intendo una configurazione di stimoli fatta dall’uomo volta a servire come sostituto per una visione o un suono che potrebbero darsi in natura. Alcune rappresentazioni sono intese come surrogati dello stimolo, destinate a produrre la stessa esperienza cui potrebbe dar origine il mondo naturale” (Bower 1977, 58) In quanto individui qualunque, senza l’ausilio di strumenti scientifici, noi tendiamo a considerare e analizzare il mondo in modi molto simili, specialmente dato che il modo con cui abbiamo a che fare è sociale da ogni punto di vista. Questo vuol dire che non ci arrivano mai informazioni che non siano state distorte da rappresentazioni “sovraimposte” che conferiscono a oggetti e persone una certa vaghezza rendendoli in parte inaccessibili. Quando contempliamo queste persone e questi oggetti la nostra predisposizione genetica ereditaria, le immagini e le abitudini apprese, le memorie di essi che abbiamo preservato e le categorie culturali che utilizziamo si combinano tra di loro per renderli cosi come gli vediamo. In ultima analisi, essi costituiscono solo uno degli elementi in una reazione a catena di percezioni, opinioni, nozioni, e persino di vite, organizzate in una data sequenza. (Serge Moscovici)
Le rappresentazioni hanno una grande influenza sulla creazione delle idee nel universo consensuale nel opinione publica. Coloro che controlano le rappresentazioni controlano l’oppinione publica. Non conosciamo quasi nulla di questa alchimia che trasmuta il vile metallo nelle nostre idee nell’oro della nostra realta. Come trasformare concetti in oggetti, o in persone, e l’enigma che ci ha preoccupato per secoli e che il vero scopo della nostra scienza distinta da altre scienze le quali, di fatto, indagano il processo inverso. Sono ben consapevole della distanza quasi insuperabile che separa il problema dalla sua soluzione, una distanza che pochissimi sono preparati a colmare. (Moscovci) La vita inteletuale di una persona consiste quasi totalmente nella sua sostituzione di un ordine concetuale per l’ordine percetivo dal quale la sua esperienza originariamente ariva. (w. James, 1911/1996,p. 51) La conoscenza concetuale e persempre inapropriata alla completeza della realta da essere conosciuta (ibid, 78); i nostri conceti sono formazioni secondarie “inadeguate e solo ministeriali, … loro falsificano quanto ometono (ibid, p.248) La filosofia e l’auto-correzione per la coscenziosita della proprio iniziale ecesso di soggettivita … Il dovere della filosofia e di riprendere la totalita oscurata dalla selezione (Whitehead, 1929, p.20) {La caratteristica specifica di queste rappresentazioni e che esse trasmutano le idee in esperienze collettive e le interazioni in comportamento e possono essere, piu vantaggiosamente, paragonate ad opere d’arte che a reazioni meccaniche.}
Studi e saggi, 2023
Cittadinanza e rappresentanza sono concetti fondamentali del lessico politico attuale. Uno viene da lontano. Se parliamo di rappresentanza politica in senso moderno, risale alla Rivoluzione inglese, allorché vide la luce il primo regime politico fondato in via preminente sulla legittimazione elettorale di un corpo di portavoce della collettività. Il concetto di cittadinanza è assai più recente, almeno per le scienze politiche e sociali. Quando nel 1976, che è un tempo non lontanissimo, apparve la prima edizione del Dizionario di politica diretto da Norberto Bobbio e Nicola Matteucci, il lemma non figurava. Non figurava nemmeno nell'indice analitico. Continuerà a mancare nell'edizione aggiornata del 1983, quando ai curatori si era aggiunto Gianfranco Pasquino: sia come lemma, sia come voce dell'indice analitico. Il lemma non figura neppure nella riedizione low cost del 2004, dalla quale era stato rimosso l'indice analitico. E dire che nel 1976 era apparsa, presso la medesima casa editrice, la traduzione italiana del celebre saggio di Thomas H. Marshall, Citizenship and social class, pubblicato per la prima volta nel 1949 (Marshall 1976). A fare le pulci ai dizionari, onore al merito del Lessico della politica, curato da Giuseppe Zaccaria, del 1987: la cittadinanza vi figura in una voce redatta da Giovanna Zincone, d'impostazione apertamente marshalliana (Zaccaria 1987). La ricognizione sulle assenze e le presenze vuole soprattutto segnalare il laborioso affermarsi del termine. Fino a tempi relativamente recenti la cittadinanza si è identificata con l'anagrafe e coi passaporti. La Costituzione italiana, che la
• L’ipotesi postmoderna: incredulità nei confronti delle metanarrazioni. Lo scopo della vita è lasciato “alla buona volontà individuale”. Ognuno è rinviato a sé. E ognuno sa che questo sé è ben poco. (J.F. Lyotard, La condizione postmoderna. Rapporto sul sapere, Feltrinelli 1981, p. 31). • La mia ipotesi: la domanda di senso è stata assorbita dal sistema tecnico, triturata dagli ingranaggi delle macchine e gettata su di noi dalle macchine stesse in forma ancora più urgente e improrogabile. • La tecnica ci “spodesta” dalla ricerca del senso e stabilisce le proprie “priorità di senso”. Non siamo lontani dalla “presa di coscienza” delle macchine e della capacità di stabilire una propria metanarrazione.
2017
Parte prima. Il diritto non è causa sui-1. Il concetto di rappresentanza e la scienza del diritto costituzionale: un rapporto di contiguità tra la parte e il tutto-2. Il concetto di rappresentanza e la teoria dell'indirizzo politico: l' "anestetizzazione" del diritto costituzionale-3. Il concetto di rappresentanza e la rimozione della parte ombra della società: la propensione ad affidare la regolamentazione dei conflitti ai tecnici e ai sapienti-Parte seconda: Rappresentanza e indirizzo politico (e costituzione in senso materiale): il problema (rimosso) dell'assenza (insuperabile e intollerabile) del titolare ultimo del potere di determinare i fini politici (fungibili ed effettivamente riconosciuti come validi) dello Stato-1. Rappresentanza e indirizzo politico (e costituzione in senso materiale): la rimozione del problema dell'assenza-2. I modelli storico-teorici delle due forme di rimozione del problema dell'assente e le loro tracce nell'epoca presente-2.1. La prima forma di rimozione del problema dell'assente: democrazia vs rappresentanza (il popolo sa ciò che vuole)-2.2. Le tracce del modello della prima forma di rimozione del problema dell'assente-2.3. La seconda forma di rimozione del problema dell'assente (lo Stato sa ciò che vuole)-2.4. La ripresa del dualismo: lo Stato dei partiti e il principio della sovranità popolare-2.5. Le tracce del modello della seconda forma di rimozione del problema dell'assente-3. Conclusioni: è l'offerta politica che dà forma alla domanda politica
In questa relazione viene presentato il lavoro svolto in campo lessicale presso l'Istituto di Linguistica dell'Università di Venezia, sotto la direzione del Prof.Rodolfo Delmonte. Le persone che hanno collaborato e che ancora collaborano a questa attività sono parecchie, ma meritano di essere citate anche se in ordine sparso: . A partire dall'inizio degli anni '80 sono stati finanziati lavori in ambito lessicale da varie istituzioni e enti con scopo diversi. Il risultato dello spoglio di corpora è stato travasato in un unico database su cui sono state compiute una serie nutrita di analisi allo scopo di creare gli strumenti utili alla ricerca in campo morfologico computazionale e di descrizione automatica fonologica e prosodica della lingua italiana. Il risultato è un corpus di circa 500.000 occorrenze di testi provenienti da campi non omogenei, di dimensioni non bilanciate. Lo scopo del lavoro non è quello di fornire uno strumento di comparazione per definire l'italiano standard in un certo periodo temporale -gli anni '80, ma c'è anche un testo di Svevo! -ma semmai ricercare termini usati poco frequentemente e comunque non in disuso, nè arcaici. A questo scopo, tutte le forme risultate incomprensibili all'analisi automatica sono state controllate manualmente. La lista di frequenza o IWL (Italian Word List) si compone di 30.000 forme molto ricca di hapax legomena, cioè di forme con frequenza uguale o inferiore a 3 occorrenze. Se si confronta la nostra lista con le altre disponibili, cioè quella del LIF, quella del VELI e quella del LIP, la nostra è molto più estesa. La nostra lista contiene tutte le forme incluse nella zona alta delle liste precedenti di frequenza, cioè con frequenza uguale o superiore a 4 occorrenze, e tutte le forme del LIP. Inoltre, le attività più cospicue sono state indirizzate ad esplorare la possibilità di generare da una serie di descrizioni codificate secondo criteri di completezza linguistica, le rappresentazioni lessicali necessarie all'analisi sintattica, semantica e concettuale. In altre parole, la prospettiva di creazione di un lessico computazionale della lingua italiana che contenesse perlomeno il nucleo centrale dei lemmi più frequenti utili all'analisi e all'interpretazione dei significati letterali e non di un testo. La grammatica in una prospettiva lessicalista prevede che il lessico svolga una funzione autonoma di deposito di informazioni in grado di interagire con tutti i livelli di rappresentazione linguistica. 1.1 In particolare il lessico interagisce con il componente morfologico nella creazione di parole nuove e nella creazione delle forme flesse di una lingua: questo aspetto è stato studiato nella creazione di IMMORTALE, un programma che permette di analizzare e di generare le forme flesse della lingua italiana. L'ipotesi di partenza è quella che si indirizza al parlante maturo, che ha già creato un
Ci raffiguravamo la coscienza come un luogo popolato da piccoli simulacri e questi simulacri erano le immagini.
Moreno Elia Hebling, 2019
La tesi, partendo dalla presunta "sparizione della realtà" causata da una circolazione eccessiva delle sue stesse immagini, cerca di dare la risposta a una domanda: cosa fa realmente la fotografia? Attraverso il lavoro di artisti (quali Ari Marcopoulos, Douglas Huebler e On Kawara) si cerca di cogliere l'essenza dell'atto fotografico in un periodo storico in cui ogni apparecchio può fotografare e ognuno è un potenziale fotografo. La ricerca inoltre trae molti spunti dal buddhismo, in particolare Zen, e al concetto di "presenza mentale", oltre che ai testi critici di Roland Barthes e Vilém Flusser, per citarne un paio. La tesi si chiude con un progetto artistico realizzato appositamente come possibile risposta a quella domanda, e propone un approccio artistico incentrato sulla propria esistenza nella temporalità.
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Teorie & Modelli, 2010
Antonio Nasi, Francesco Zanchini (cur.), Dalla legge al diritto. Nuovi studi su Emilio Betti, 1999
Francesco Moschini (a cura di), Cerreto Sannita. Laboratorio di progettazione 1988, pp. 44-46, 1991
Dianoia 11 (2006): 41-84, 2006
In "Episteme NS", XX, 1, pp. 3-28, 2000
Teatro e Storia, Annali (2005), 26, pp. 15-32, 2005
Byoblu - Informazioni classificate, 2024
«Teorie & Modelli», n.s., XV, 2-3 (Conoscenze, mappe, reti e memorie: la rappresentazione nelle scienze cognitive, a cura di C. Morabito e M. Della Rocca)(2010), pp. 241-257
"Rivista di ascetica e mistica", 2012
Il mio paese. Un’esperienza didattica, 2023