Una crociata tra le crociate

La crociata dello scomunicato. Note dei cronisti arabi.

E.D’A., Angeli e diavoli alle Crociate, «Micrologus» 23 (2015), 351-363

Alfredo DI NAPOLI (a cura di), Dalle crociate al dialogo. S. Francesco e Federico II sulle vie della Pace, (Atti dell’Incontro di Studio, Oria, 24-25 ottobre 2019), Società di Storia Patria per la Puglia, Bari, Tipografia Pavone, 2022, pp. 241. recensione di P. Infante, in La marcia su Roma e la nascita del fascismo nel Salento. Temi e problemi storiografici, L'Idomeneo 33 (2022) 302-304

Parole Rubate : Rivista Internazionale di Studi sulla Citazione, 2019

The paper examines how references to the Crusades in the novels of Valerio Evangelisti play an important role to reflect on certain aspects of today's society. Intertextuality implies various levels: from direct borrowings to the re-use of quotations from seventeenth-century sources or simple allusions.

La crociata catara (1209-1229) venne bandita da papa Innocenzo III nel 1209 per porre fine al proliferare dell'eresia catara e terminò nel 1229 con la pace di Meaux-Paris: venne siglato da un lato, per il re Luigi IX di Francia (San Luigi) da sua madre, la regina reggente Bianca di Castiglia e dall'altro da Raimondo VII conte di Tolosa; Raimondo si dichiarò sconfitto e sottomesso. Sua figlia, Giovanna di Tolosa, avrebbe sposato il fratello del re; essendo Giovanna l'erede di Raimondo, questo trattato fu in pratica un accordo per far passare la Contea di Tolosa con gran parte della Linguadoca, nei domini dei Capetingi di Francia.

Tra i secoli XI e XIII si assiste in Europa a una serie di avvenimenti fondamentali per lo sviluppo futuro del mondo. Anzitutto troviamo nuovi assetti politici, come l'avvento dei musulmani in Sicilia e in Spagna, un nuovo riassetto amministrativo del clero, e i primi intenti espansionistici da parte delle maggiori potenze europee.

Il rifiorire della spiritualità in Europa all'alba del secondo millennio trovò in Cluny il maggiore centro di diffusione e l’anima di quel medioevo in movimento che si propagò come un’onda sulle strade per san Giacomo di Compostela, fino alla grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo sul Gargano. Così il grande risveglio demografico, economico e politico dell’Europa dopo il Mille, coincise con l’uso di mettersi in viaggio fino a Gerusalemme e ritorno.

Mentre le crociate “classiche” ebbero come meta la Terrasanta e finirono nel 1291 con la caduta di San Giovanni d’Acri, le crociate “tardive” si aprirono nella seconda metà del Trecento ed ebbero come teatro l’Europa orientale, nel suo duplice versante marittimo, l’Egeo, e terrestre, la Balcania. Durante la “rinascita umanistica” la crociata mutò natura e finalità. Da progetto di spedizione alla riconquista di Gerusalemme essa divenne sinonimo di guerra di contenimento, e se possibile di riscossa, concepita in risposta all’espansionismo dell’Impero Ottomano e, strumento per l'affermazione dell'autorità papale alla ricerca di un'unità europea impossibile da raggiungere, ma possibile da sperare.

Lucano alle Crociate, in Studi sull’epica latina in onore di Paolo Esposito, cur. E.M. Ariemma – V. D’Urso – N. Lanzarone, Pisa 2023, 559-566. La presenza della Pharsalia nella letteratura in latino di Terrasanta.