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Cie di Ponte Galeria/ Il caso delle migranti nigeriane rimpatriate.
Mythos 3, 2009, pp. 145-156.
Il rapporto tra intellettuali e vittime nell'era della rappresentazione umanitaria
(versione italiana) Nel presente articolo, il gruppo di lavoro EU-INNES presso FDE Istituto di Criminologia di Mantova descrive una parte del progetto europeo europeo INNES | Intimate Neighborhood Strengthening. In particolare –ripresi alcuni spunti già presentati nello scritto pubblicato sul numero precedente di questa rivista-prova a dar conto di quanto realizzato operativamente per tradurre l'idea di " Ragnatela Sociale " , e come essa possa influire rispetto alla percezione dell'insicurezza e della Paura del Crimine nelle aree urbane. Nel presente scritto si illustra la metodologia dialogica che il gruppo di lavoro ha inteso proporre durante gli incontri pubblici con la cittadinanza, il suo significato e i suoi esiti. Tale metodologia è stata definita " Vuoto per Pieno " .
Minori e Giustizia, 2019
Il cosiddetto decreto sicurezza (D.L. n. 113/2018), pur non attuando un cambiamento d’impostazione rispetto alla legge 47/2017, potrebbe avere effetti importanti sui minori che approdano nel nostro paese senza un adulto di riferimento. Nell’articolo si illustrano alcune problematiche del decreto riferite ai differenti ambiti: il SIPROIMI come unici servizi sociali di accoglienza, il permesso di soggiorno al compimento dei diciotto anni di età e la documentazione. In conclusione, un focus sulla figura dei tutori volontari, di cui si mette in luce la necessità di una più chiara funzione di accompagnamento, sostegno e, forse, anche controllo in interesse dei minori.
Negli ultimi decenni, l’evolversi delle normative ha favorito l’inclusione sociale delle persone disabili, in particolare negli ambiti della scuola e del lavoro. Tuttavia queste persone si trovano ancora oggi in una condizione piuttosto critica: raggiungono livelli di istruzione inferiori rispetto alla popolazione normodotata e affrontano maggiori difficoltà nell’ottenere posizioni lavorative che, sovente, richiedono un basso profilo professionale e non prevedono sbocchi di carriera. Quali sono le ragioni di tale disparità? Questo volume, che nasce da una ricerca empirica, intende approfondire queste tematiche da un punto di vista sociologico. “Cosa vogliono i disabili? Una vita, come la vogliono gli altri” Indice: Per una introduzione al tema della disabilità La struttura del volume e la presentazione della ricerca 1. Disability is part of the human condition 2. Per una scuola verso il lavoro 3. Un lavoro per fortuna 4. Un lavoro per dovere Qualche riflessione conclusiva Nota metodologica Bibliografia Nota sull'Autore Albertina Pretto È ricercatrice in Sociologia presso l’Università di Trento dove insegna “Metodi Qualitativi” e il suo principale interesse di studio riguarda l’analisi e lo sviluppo di questi ultimi. Le sue ricerche si concentrano prevalentemente su il senso di appartenenza socio-territoriale, i valori e alcuni ambiti della sociologia della salute. Ha recentemente pubblicato: “Narratives, Values and Voters: a case study in Italy” (2016) in French Journal for Media Research; “The socio-territorial belonging in a cross-border area: a sociological approach” (2016) in Space & Polity; “A type of interview with photos: the bipolar photo elicitation” (2015) in L’Année Sociologique.
La Balena Bianca - Rivista di Cultura Militante, March, 2024
Nell'agosto dello scorso anno, Luiss University Press ha opportunamente ripubblicato la traduzione in italiano del saggio del 1985 del sociologo e teorico dei media americano Neil Postman (1931-2003), dal titolo 'Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell'era dello spettacolo' (Prefazione di Matteo Bittanti). Quaranta anni fa, all'epoca dell'uscita per Viking (Penguin Random House) di 'Amusing Ourselves to Death: Public Discourse in the Age of Show Business', Postman faceva sedere la televisione al banco degli imputati della critica dei media. Questo non significa che rileggere il suo lavoro oggi equivalga a una mera operazione archeologica sui mezzi della comunicazione. 'Divertirsi da morire', infatti, ci fornisce obliquamente delle indicazioni anche circa quel che sta accadendo nella nostra contemporaneità , segnata dal predominio dei social media, dei relativi codici comunicativi, e dei poteri economici che li alimentano (a partire da quelli di Mark Zuckerberg ed Elon Musk). La tesi sostenuta in queste righe, ricavata da alcune riflessioni che Postman svolge su un testo di Northrop Frye ('Il grande codice. Bibbia e letteratura' [1981], Vita e Pensiero, 2018), è che i social intensificano fino al parossismo una predisposizione o 'affordance' che è propria della TV e già della parola scritta, benché in quest'ultimo caso essa sia sviluppata in misura minore. Frye, come riporta Postman (p. 27), sostiene che «la parola scritta è molto più potente che non il semplice ricordare: essa ricrea il passato nel presente, e ci dà , non solo la cosa ricordata, ma l'intensità eccitante di un'allucinazione» ('The Great Code: The Bible and Literature, Academic Press', 1981, p. 227). Se la parola scritta è meno vaga del ricordare (ovvero di quell'aspetto della memoria che per Giacomo Leopardi era invece il paradossale punto di forza della ricordanza), le tecnologie successive alla parola scritta, secondo Postman, rendono presente quel che è assente con ancora maggior potenza, riconsegnandoci l'intensità talvolta adrenalinica d'una nient'affatto vaga allucinazione-d'un allucinare e d'un illudersi fuori controllo, non ammaestrati per bene, né governati dalla versificazione del poeta, del 'miglior fabbro' incaricato di forgiare il senso dal caos incomprensibile, dal balbettare sine regula. Vale la pena affidarsi all'illusoria potenza demiurgica di mezzi animati da una sempre più intensa e puntiforme, rigida, a suo modo fissa e ripetitiva capacità allucinatoria? Postman suggerisce che la parola scritta è in realtà più interessante per gli esseri umani, e per le loro complesse facoltà immaginative e di pensiero, perché non appiattisce queste ultime sulla dimensione esclusivamente emotiva e istantanea, distratta, d'una comunicazione prettamente visuale, d'un 'linguaggio' la cui cifra è in realtà la disconnessione, la frammentazione, la ripartita riduzione a brandelli di opinioni e fatti, significati e immagini (si pensi, ad esempio, all'affastellamento di input visivi su Instagram).
L’articolo affronta brevemente due livelli nel discorso della corruzione: ci si chiede, da una parte, se tale discorso cambi quando si introduce la prospettiva delle vittime e, dall’altra, si vuole mettere a tema la relazione tra corruzione e vita ecclesiale. Certamente, quando è vittima di un sistema corruttivo, la chiesa ha le risorse per essere testimone di verità e di giustizia. Quando, però, essa stessa opera secondo una logica corruttiva, le vittime agiscono come presenza critica e memoria profetica della vocazione etica della sua esistenza. Nel testo si leggono in tal senso il discorso sulla corruzione nel caso degli abusi sessuali e nel caso di alcuni comportamenti ecclesiastici. Infine, sulla scia di G. Agamben, si suggerisce che anche questo può dire qualcosa a proposito della crisi di legalità e legittimità da lui denunciata.
Gênero & Direito, 2016
Archeo, Maggio, pp.6-8
ALLA METÀ DEL I SECOLO A.C. ROMA E TUTTO IL MONDO ALLORA CONOSCIUTO SI CONVINSERO CHE GIULIO CESARE FOSSE INVINCIBILE E, FORSE, IMMORTALE. SOPRATTUTTO NEGLI ULTIMI ANNI DI VITA, PERÒ, L’ESISTENZA DEL GRANDE GENERALE FU TUTT’ALTRO CHE STRAORDINARIA: PRIMA DI CONCLUDERSI NEL SANGUE DELLE IDI DI MARZO, VENNE INFATTI SEGNATA DALLA DEPRESSIONE E DA UN MORBO MISTERIOSO...
Nulla di estraneo è penetrato in te, ma una parte della tua vita psichica si è sottratta alla tua conoscenza e al dominio della tua volontà. Proprio per questo la tua difesa è così fiacca. Con una parte delle tue forze tu combatti contro l'altra parte e non puoi raccogliere tutte le tue energie come contro un nemico esterno. E non è neppure la parte peggiore o meno rilevante delle tue forze che si è messa contro di te e si è resa indipendente da te. La colpa, dobbiamo dire, è tua. Hai sopravvalutato la tua potenza quando hai creduto di poter fare quel che volevi con le tue pulsioni sessuali, e hai ritenuto che non fosse necessario avere alcun riguardo per i loro propositi. Perciò si sono ribellate e hanno seguito le loro oscure vie per sottrarsi alla repressione e farsi giustizia da sé in un modo che non può più andarti a genio.
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Diritto & Questioni Pubbliche, 2022
La dissolvenza della Ragione. Distopie e dogmatismi nell'era Covid, 2021
L’ECO DELLA SCUOLA NUOVA, p.27-30, ISNN:0012-9496., 2017
Etica & Politica, 2019
Tesi di Laurea, 2017
Trattato della Responsabilità Civile (a cura di Pasquale Stanzione), 2012