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Donne e cinema. Immagini del femminile dal fascismo agli anni Settanta
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Negli anni di guerra, in Italia e non solo, le donne si inserirono nella sfera pubblica acquisendo un nuovo statuto. Il lato oscuro e minaccioso della femminilità che emerge da alcuni personaggi chiave dei film neorealisti e pre-neorealisti sembra fotografare, per mezzo di alcune immagini femminili disturbanti, la paura suscitata dall’usurpazione dei ruoli sociali maschili durante la guerra. Le donne tenebrose del cinema neorealista verranno indagate in parallelo, a partire dalle forme che attraverso di loro assumono i fantasmi scaturiti dal visibile filmico (caratterizzazione dei personaggi, fisionomia, recitazione delle attrici), per sostanziare l’immaginario da esse convocato.
La Valle dell'Eden, 2020
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. Tutti i diritti riservati. L'editore è a disposizione per eventuali diritti non riconosciuti Prima edizione: giugno 2020 Scalpendi editore S.r.l.
2019
Tesi triennale volta a esaminare l'evoluzione della rappresentazione dell'infanzia nel cinema italiano, concentrandosi sul periodo del Neorealismo. In particolare, si analizzano i film di registi come De Sica e Rossellini, che hanno offerto una nuova prospettiva sull'infanzia, evidenziando le ingiustizie sociali e storiche viste attraverso gli occhi dei bambini. Si considerano anche i romanzi di Italo Calvino come contributo significativo a questa tematica. L'obiettivo finale è comprendere come il Neorealismo abbia contribuito a una rappresentazione più autentica e consapevole dell'infanzia, superando gli stereotipi e riconoscendo la sua dignità.
volto di malitioso serpe suase alla prima madre l'horrido eccesso, onde nè sono discese poi tante rovine al misero, e sfortunato genere humano.
Fotografia e culture visuali del XXI secolo, 2018
Il fotografo di scena e il direttore della fotografia nel cinema italiano del secondo dopoguerra.
Επιστημονική επετηρίς της Φιλοσοφικής Σχόλης του Πανεπιστημίου Αθηνών (τόμος ΜΖ' 2022-2023), 2023
Pier Paolo Pasolini, un’esistenza turbolenta e non convenzionale è senza dubbio definito uno dei più importanti intellettuali del secondo dopoguerra aso il grande esponente della nuova Italia democratica, di cui fu molto critico. Una personalità politicamente consapevole, armata delle sue molteplici contraddizioni e confusioni nel caso della liberazione sociale dell’uomo, un “segno contraddittorio” per la sinistra e i movimenti sociali. Un artista poliedrico -attore, poeta, scrittore, sceneggiatore e regista-che si occupò di letteratura, cinema, giornalismo, teatro. Nelle sue opere provoca intense discussioni e non si arrese davanti a regole prestabilite. Le sue azioni furono a lavoro della classe operaia, degli oppressi e dei poveri e degli antiborghesi. Di orientamento marxista e di mentalità indipendente, criticò i movimenti studenteschi del 1968, definendoli ribellioni di “figli di borghesi che hanno fatto la rivoluzione con i soldi del padre”. Le radicali trasformazioni degli anni Cinquanta e Sessanta, l’intensa urbanizzazione e industrializzazione, trasformarono l’Italia in una società dei consumi. Tutto ciò non impedì a Pasolini di cercare di preservare la bellezza originaria, l’originalità e la purezza del mondo. Forse è questo il motivo per cui si rileverà sempre nei suoi scritti una sorta di bipolarismo, un’immensa sensibilità e delicatezza e allo stesso tempo una violenza selvaggia.
in Intorno al Neorealismo. Ed. Mariapaola Pierini, Giulia Carluccio, and Emiliano Morreale(2017), 2017
Questo intervento estende la mia precedente analisi del neorealismo come espressione di uno specifico sguardo, di una modalità di visione, che diviene prevalente nel dopoguerra e si definisce nell’incontro con l’immagine del corpo “sofferente”. È questa optique, il suo attuarsi come geopolitica della sfera Nord Atlantica nel dopoguerra, che ho cercato di esplorare nell’ambito della mia ricerca: la definizione di umanesimo brutale vuole evidenziare le problematicità di una politica che trae fondamento da questa testimonianza virtuale, da questo modello di empatia cinematografica. La mia tesi è che, se questi film neorealisti hanno contemplato la presenza dell’osservatore straniero come fondamentale “partecipante” politico, generando una base affettiva per i nuovi legami socio-economici della comunità Nord Atlantica, hanno anche messo in discussione l’etica di questo nuovo umanesimo e la relativa politica emergente di empatia globale. In sintesi, ho suggerito la presenza di tre componenti chiave nell’umanesimo brutale neorealista: 1. Il corpo “sofferente” come veicolo di realismo; 2. Gli incontri visivi con quel corpo ancorano la narrazione filmica e procurano al lm la sua struttura retorica, spesso generando cruciali passaggi narrativi. Nel processo, garantiscono azione allo spettatore che osserva il corpo “sofferente”; 3. Lo sguardo – di per sé – emerge come strumento primario d’azione. Il testimone è un potente agente di cambiamento e spesso non sono richieste ulteriori azioni, oltre al semplice “guardare”.
Padova University Press, 2023
Questo libro parte dal presupposto che guardare da una nuova prospettiva spaziale un fenomeno come quello del neorealismo italiano, solitamente studiato solo in diacronia, può dare un contributo fondamentale alla critica letteraria del Novecento italiano.
Cuando non si hanno più i mezzi di una volta, la maraviglia si succede" 0.-ANTEFATTI Neorealismo italiano Dopo il cinema di Salò, quello che si svilupperà nella ultima fase del fascismo chiamata Repubblica di Salò e che non offrirà per quanto riguarda al cinema risultati troppo nuovi, il cinema italiano dovrà sorgere dalle sue ceneri. "Ad ogni momento la corrente manca. Il materiale fotografico e scenico, gli abiti, i cosmetici sono diventati un problema. E invece si continuano a girare film . Meraviglia come soltanto ora, che non si hanno piú i mezzi di una volta, la cinematografia italiana corrisponda a quello che è l`animo del paese." Così parla un articolo di Mondo Nuovo sulla situazione della rinascita del cinema italiano del dopoguerra, che è intesa in gran parte come la rinascita di una nuova corrente nella storia del cinema mondiale, il neorealismo.
Rivista di Studi di Fotografia, 5, 2017
In IL RACCONTO DELLA RESISTENZA TRA STORIA E FICTION REALTÀ E FINZIONE NELLA COMUNICAZIONE E NELLA DIDATTICA DELLA STORIA
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Intorno al neorealismo. Voci, contesti, linguaggi e culture dell'Italia del dopoguerra, 2017
Fantasmagoria , 2017
Palermo University Press, 2020
"Letteratura italiana e tedesca 1945-1970: Campi, polisistemi, transfer/Deutsche und italienische Literatura 1945-1970 Felder, Polysysteme, Transfer", a cura di I. Fantappiè e M. Sisto, Istituto italiano di Studi Germanici, Roma, 2013
Fata Morgana 26 (Teoria), 2015
Fascismo e società italiana. Temi e parole chiave, 2016
in «LO STATO DELLE COSE», a cura di Giorgio Tinazzi, Kaplan., 2012
http://www.endasravenna.it/wp/pagine-di-cinema/il-cinema-la-fotografia-e-limmaginazione-della-realta/, 2023
Liberazioni, N. 41, 2020