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Il saggio affronta le varie declinazioni del principio di laicità segnalando le differenze fra l'approccio europeo e quello nordamericano
2018
Il diritto come mediazione fra saperi distinti. Perché il diritto non ha fatto un passo indietro di fronte alla scienza 1 SOMMARIO: 1. Il diritto resiste alla scienza-2. La scienza come criterio di legittimazione della norma giuridica-3. Diritto come fenomeno normativo: incommensurabilità fra diritto e scienza-4. Il diritto come super scienza-4.1. Voracità processuale-4.2. Verità giuridica e legittimazione dell'organo decidente-4.3. Verità giuridica e falsificazione-4.4. Margini del sindacato giudiziario-5. Diritto come mediazione fra saperi distinti-6. Conclusioni: diritto, scienza e gestione dell'incertezza.
gi u r ispru de nz a di m e r i to d i r e t t o r e s c i e n t i f i c o C i r o R i v i e z z o X L I I -g i u g n o 2 0 1 0 , n°0 6 06-2010 | estratto fase presidenziale nel giudizio di separazione giudiziale: la questione sulla competenza territoriale ed i poteri presidenziali di Pietro Proto 207 CRITERIO PRIORITARIO DI DETERMINAZIONE DELLA COMPETENZA PER TERRITORIO: LUOGO DELL'ULTIMA RESIDENZA COMUNE DEI CONIUGI TRIBUNALE DI VIBO VALENTIA -2 MARZO 2010 (ORD.) -PRES. EST. LUCISANO Competenza civile -Competenza per territorio -Foro generale -Luogo di residenza del convenuto -Determinazione. (c.p.c. art. 706) La competenza territoriale è determinata in via prioritaria dal luogo di residenza del convenuto ex art. 706 c.p.c.
Pierre Marie Nicolas Léon Duguit 2 nasce a Libourne, amena cittadina non distante da Bordeaux, il 4 febbraio 1859, e muore nel capoluogo della Gironda il 18 dicembre 1928 3 . Nell'intraprendere gli studi di giurista, si inscrive a pieno titolo nella tradizione familiare: suo padre, Paul Duguit 4 , era infatti, a sua volta, avvocato, poi distaccato presso il tribunale di Libourne. Léon conclude brillantemente i suoi studi, iniziati nel 1876, e, nel 1882, porta a termine due tesi di dottorato, con cui si guadagna una medaglia d'oro, che la città di Bordeaux gli conferisce per il suo valore scientifico 5 . Nel 1882, a soli ventritre anni, supera l'agrégationcon una dispensa per limiti d'età -in un concorso tra i cui partecipanti figurano Hauriou, Michoud, Berthélemy. Docente agrégé presso la facoltà 6 2 Si faccia innanzitutto riferimento al Dossier personnel a lui dedicato presso gli Archives nationales, n., 17/26737. Per gli aspetti biografici relativi alla sua figura, cfr. M. LABORDE-LACOSTE, La vie et la personnalité de Léon Duguit, Atti del Congrès commémoratif du centenaire de la naissance du doyen Léon Duguit, numero monografico della «Revue juridique et economique du sud-ovest», nn. 3-4, 1959, pp. 93-114, nonché M.A.-J. BOYÉ, Souvenirs personnel sur Léon Duguit, ivi, pp. 115-128. La vie de Bordeaux ha pubblicato una sintesi dell'intervento di Marcel Labord-Lacoste nel convegno dedicato al centenario della nascita di Duguit, dal titolo Le centenaire d'un grand juriste et d'un homme de bien, pubblicato il 6 giugno 1959, pp. 2 e ss. Un rigoroso necrologio di Duguit è quello di A. PAGANO, Léon Duguit (1859-1928, in «Rivista internazionale di filosofia del diritto », 1929, pp. 470-473. 3 Cfr. il necrologio comparso ne La Gironda, il 22 dicembre 1928; i discorsi pronunciati in quell'occasione sono raccolti nel volumetto A la mémoire de Léon Duguit, Bordeaux 1929. 4 Paul Duguit nasce in terra girondina, a Coutures-sur-Dropt il 13 dicembre 1833, si trasferisce nel 1861 a Libourne, dove abiterà fino al 1901 e dove esercita da avvocato, essendo consigliere locale dell'ordine negli anni 1904-05; proprietario di una viticoltura, quella del Château de Tourenne, in Saint-Germain-la-rivière, sindaco di questa cittadina, vi soggiorna sino alla morte, sopraggiunta nell'agosto del 1909. Pierre Paul Duguit si sposa con Jeanne Marie Caroline Fourcaud il 18 aprile 1858 a Libourne. Devo queste notizie a Jean e Bernard Guérin, Des hommes et des activités autour d 'un demi-siècle à Bordeaux, Lormont 1957, p. 904. 5 Du principe de la théorie des risques dans les stipulations (droit romain). De conflits de législations relatifs à la forme des actes civils (droit français), tesi di dottorato discusse presso l'Università di Bordeaux, anno accademico 1882-83. 8 In questo senso, Duguit condivide pienamente la «critica negativa del metodo tradizionale di Gény, dal quale pure si distacca nel suo momento costruttivo. Per il giurista lorenese, infatti (Méthode d'interprétation et sources en droit privé positif, cit., p. 120): «In cosa, dunque, consiste, semplicemente, l'abuso, che critico qui, nei processi logici del metodo tradizionale? Quest'abuso consiste, se non mi sbaglio, nel considerare, come dotate di una realtà obbiettiva permanente, delle concezioni ideali, provvisorie e puramente soggettive quanto alla loro natura. E, questa falsa maniera di vedere, che, secondo me, è un simbolo dell'assoluto realismo del medioevo, conduce a considerare, A PRIORI, tutto il sistema di diritto positivo, in un numero limitato di CA-TEGORIE LOGICHE, che sarebbero predeterminate per essenza, immutabili nel loro fondo, rette da dogmi inflessibili, non suscettibili in altri termini di adattarsi alle esigenze ed ai cambiamenti della vita». È altresì chiaro che, quando Gény parla di abuso dei processi logici tradizionali, preconizza una soluzione al problema, soluzione strettamente legata alla ridefinizione metodologica del ruolo dell'interprete, tesa alla limitazione della pretesa totalizzante della logica giuridica. Per una puntuale ricognizione dell'apporto metodologico del giurista lorenese, confrontato al realismo di Duguit, cfr. F. BATTAGLIA, L'interpretazione giuridica nella moderna letteratura francese, in «Rivista internazionale di filosofia del diritto», IX, 1929, pp. 185-237 e 376-413; importanti riferimenti, sostenuti da una solida prospettiva teorica, sono contenuti in W. CESARINI SFORZA, Sugli aspetti filosofici del libero-diritto, in «Rivista italiana per le scienze giuridiche», LIII, 1913, pp. 41-56. Più radicale, invece, anche filosoficamente, l'opzione di Duguit, il cui realismo va oltre lo spostamento dell'ordinamento sull'asse dell'interprete, giudice o giurista che sia; sugli aspetti metodologici del realismo nel giuspubblicista francese, cfr. M. PESET, Philosophie et science dans l'oevre de Léon Duguit, in «Revue de droit public », 1971, pp. 353-386. 8 acriticamente i fatti a dignità normativa 8 , da cui il giuspubblicista giustamente si dice alieno. Duguit si dichiara critico delle versioni ingenue sia del formalismo sia del realismo: la sua polemica è rivolta non verso ogni forma di astrazione o di costruzione secondo concetti in quanto tale, ma a quella modalità di elaborazione tutta soggettiva, tesa alla costruzione tanto di entità logiche, essenzialisticamente dedotte a partire da principi indimostrabili, non sottoposti al criterio della verificabilità empirica, quanto di astrazioni che smarriscono il loro valore euristico, cioè funzionale a un dato contesto storico-sociale di riferimento, finendo per assolutizzarsi, ipostatizzandosi sulla base di procedimenti di stampo formalistico. La tesi di fondo che sostiene implicitamente The Law and the State è che la formalizzazione di categorie a priori, attraverso cui l'esperienza giuridica vie-13 Ascrivibile, ma solo parzialmente, a quest'atteggiamento la riflessione di Croce, secondo cui (Filosofia della Pratica. Economia ed Etica, Laterza, Bari 1909, pp. 391-92): «Più francamente, trasporta il centro del diritto nella morale il francese Duguit; il quale concepisce il diritto come affatto diverso dalla forza; non come politica, ma anzi come limite della forza; come coscienza della solidarietà umana, alla cui regola tutti sono sottoposti, Stato e individui, forti e deboli, governanti e governati. I filosofi francesi del diritto fanno, di solito, opposizione alla scuola tedesca, in cui è preminente il carattere della forza; cosicché la filosofia giuridica francese assume, talvolta (p.e. nel Fouillée), contro la scuola tedesca, atteggiamento analogo a quello, che la "generosa" scuola economica assunse, come sappiamo, contro gli economisti inglesi».
Maria Pia Iadicicco Jobs Act e riforma costituzionale: riflessioni su alcune linee di congiunzione Sommario: 1. Premessa. 2. Il protagonismo del Governo e il marginale ruolo del Parlamento nel procedimento di approvazione del Jobs Act. 3. Sollecitazioni esterne e ricadute interne di una comune strategia di riforma a forte matrice economica. 4. Obiettivo governabilità: la com-binazione tra previsioni della nuova legge elettorale per la Camera dei deputati e riforma cos-tituzionale. 5. La decretazione d'urgenza e il procedimento legislativo con voto a data certa nel nuovo testo costituzionale: considerazioni di ordine sistematico. 6. Le " parole non dette " : altre combinazioni problematiche e il possibile perpetrarsi di pratiche abusive in tema di pro-duzione normativa.
Nella pagina accanto, un confronto tra l'edizione del 1930 e quella del 1935 da cui si evince un cambio di passo in senso militaresco (bambino con libro e moschetto). A destra, Il Balilla Vittorio, uno dei più noti e celebri libri di Stato (letture per la V classe elementare).
Paesaggio. Una questione politica conversazione con Giusa Marcialis 28 Contrassegni e ricorrenze. Il riarticolarsi di problemi morali nel progetto urbanistico e in quello di paesaggio Cristina Bianchetti 41 Le paysage comme projet: quelles connaissances pour quel projet? Yves Luginbühl 53 Trois générations de projets de territoire et leur rapport aux sciences Thomas Sieverts 67 Oggetto o strumento? Il paesaggio nel progetto di territorio 183 Urban landscape design in the Interbellum. P. Verhagen (1882-1950). The forgotten modernity of a design approach Marinke Steenhuis 197 Verso la Cidade parque. Territorio e paesaggio nel progetto di Brasilia 231 Forma urbana e concetto di environment in ambiente anglosassone. Il caso delle New Towns Ruben Baiocco 247 La ville à plat. Los Angeles et les quatre écologies Luc Baboulet 255 La ville-paysage: un concept de projet dans le contexte de crise Panos Mantziaras 275 Vuoto, dimensione attiva
1 Le considerazioni espresse da Pietro Toesca (La pittura e la miniatura nella Lombardia dai più antichi monumenti alla metà del Quattrocento, Milano 1912, rist. anast. 1982 circa i legami degli affreschi di Galliano con Roma e con l'arte paleocristiana rappresentano una traccia mai completamente abbandonata nei contributi più rappresentativi del dibattito recente sull'arte lombarda tra X e XI secolo: B. BRENK, La committenza di Ariberto d'Intimiano, in Il millennio ambrosiano. La città dai Carolingi al Barbarossa, a cura di C. Bertelli, Milano 1988, 124-155: 138-145; C. BERTELLI, Introduzione alla pittura in Italia dalla fine del VI secolo alla fine del XII, in La pittura in Italia. L'Altomedioevo,
Ad oggi, collocare lo stato spagnolo all'interno di una classificazione di forme di stato conosciute risulta impossibile. La complessa articolazione dei poteri , il conflitto centro-periferia e le costanti forze centrifughe portano a definirlo in diversi modi: come uno stato regionale, stato delle autonomie, sistema federale o, ancora meglio, sistema federale asimmetrico. Lo stato spagnolo è costituto da 17 suddivisioni territoriali, chiamate Comunità autonome (comunidades autónomas o CcAa), ognuna delle quali ha un proprio Parlamento e un proprio Governo locale. L'assetto istituzionale spagnolo risulta essere complesso in quanto la stessa Costituzione vigente, approvata nel luglio del 1978 dal Congresso dei deputati ( la camera bassa del Parlamento spagnolo), non propone un modello di organizzazione territoriale e divisione dei poteri ben definito, anzi può essere diversamente interpretabile. Punto cardine risulta essere l'articolo 2 della Costituzione spagnola (CE) che così sancisce:
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