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2015
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I propose, defend and illustrate a principle of gender justice meant to capture the nature of a variety of injustices based on gender: A society is gender just only if the costs of a gender-neutral lifestyle are, all other things being equal, lower than, or at most equal to, the costs of gendered lifestyles. I defend the principle by appeal to the values at the core of liberal egalitarian justice: equality of access and the good of individual choice. I illustrate my case through a discussion of the injustice of a gendered division of labor. Some feminists doubt that liberal egalitarianism has the theoretical resources to recognize the unjust nature of the gendered division of labor. I argue that it does. If the principle advanced here is correct, then gender injustice is pervasive. At the same, it does not affect only women but also men. Liberal egalitarianism is capable of acknowledging this fact without denying that, overall, gender norms oppress women more than they oppress men: Arguably, women who wish to lead a gender-neutral lifestyle have to pay higher costs that men who wish to do the same.
La segnalazione certificata di inizio attività (detta s.c.i.a. e nata nel 2010 o, ancor prima, denuncia, d.i.a.), contemplata dall'articolo 19, legge n. 241/1990, rappresenta un travagliato istituto di c.d. semplificazione procedimentale: il fondamento dell'istituto consiste nel fatto che il privato può "sostituire" a tutta una serie di provvedimenti autorizzatori una segnalazione, corredata di autocertificazioni attestanti il possesso dei requisiti richiesti per lo svolgimento di un'attività normalmente soggetta a regime autorizzatorio (ad eccezione dei settori di attività economiche in ragione della delicatezza degli interessi pubblici coinvolti).
Giustizia predittiva: alcune considerazioni preliminari, 2022
T , Stefano (a cura di) Diritto privato e nuove tecnologie Ri essioni incrociate tra esperienze giuridiche a confronto
Il Cristianesimo è fondato sul culto di Gesù Cristo ("Gesù il Messia, l'Unto), il Figlio di Dio, l'unica autorivelazione di Dio all'uomo. Nello stesso tempo si considera Gesù come una figura storica reale, a un uomo di umile estrazione sociale che durante la vita rimase sconosciuto al di fuori dell'angolo oscuro dell'impero romano, qual era la Palestina del tempo, in cui visse e morì. Gesù, nato nel 4 a. C., alla vigilia della morte di Erode il Grande, re della Giudea, visse poco più di trent'anni, quasi senza mai uscire dalla sua terra. Gli Ebrei erano un popolo sottomesso che viveva in parte sotto il governo di principi locali nominati dall'imperatore romano, in parte sotto il diretto controllo di Roma. I sadducei, un partito sacerdotale, accettavano il dominio romano, cui questi dovevano la loro influenza. I farisei, che in seguito divennero il partito dominante, si occupavano molto meno di politica si concentravano sullo studio e applicazione della legge veterotestamentaria. Gli esseni, un gruppo di Ebrei più rigorosi, uscirono dalla società ebraica e organizzarono comunità isolate, dove potevano dedicarsi a salvaguardare la loro purezza religiosa. Molti altri Ebrei odiavano il governo romano e spesso scatenavano rivolte, che alla fine culminarono nella "Guerra giudaica" (66-73 d.C.) che li portò alla diaspora. Gli Ebrei speravano da lungo tempo nel "giorno del Signore" in cui Dio sarebbe intervenuto per salvare il suo popolo. Coltivavano la speranza in un "Messia", in un liberatore, che Dio avrebbe inviato, e tale speranza era molto viva al tempo di Gesù, anche se il suo contenuto non era affatto uniforme. Alcuni concepivano il Messia in maniera più spirituale, come una figura sacerdotale e profetica, mentre nell'aspettativa popolare, egli sarebbe stato un gran re e comandante che avrebbe sconfitto i Romani e avrebbe liberato il popolo eletto dallo sfruttatore. Quindi, poiché di quando in quando comparivano dei movimenti "messianici" incentrati su capi popolari carismatici, la Galilea era conosciuta come un terreno fertile di tali iniziative. Gesù nacque a Betlemme, in Giudea, ma fu allevato a Nazareth e svolse in Galilea gran parte della sua attività pubblica. Nonostante l'oscurità provinciale in cui viveva, la famiglia di Gesù aveva un albero genealogico onorevole. Così egli nacque a Betlemme, la città di Davide. Ma, dato l'afflusso di gente nella città causato dal censimento romano, le circostanze della sua nascita non furono certo regali. Il suo Natale è l'unione della povertà e dell'oscurità terrena con qualcosa di miracoloso che va al di là dell'umano. Questo è tipico del ritratto trasmesso dai Vangeli di Gesù, vero essere umano ma anche figlio di Dio in maniera unica. In realtà non si conosce della sua vita, dall'infanzia all'età di trent'anni, quasi nulla. Egli ricevette chiaramente una buona istruzione nelle Sacre Scritture e con ogni probabilità fu istruito in Esse nella scuola della sinagoga locale, ma non compì studi accademici e si dedicò alla professione di carpentiere.
La Magistratura, 2018
Alla luce del dibattito che ha portato all'approvazione della norme sulle unioni civili si riflette sulle trasformazioni avvenute nelle famiglie, nelle relazioni tra i generi, le generazioni, nella sessualità, nei modi in cui si diventa genitori. La pluralità delle forme non riguarda solo la compresenza in uno stesso tempo di più tipologie di famiglie, ma anche i diversi tipi di famiglia che una persona può sperimentare durante la propria vita. L'affermarsi della libertà delle donne ha trasformato il rapporto gerarchico della famiglia di un tempo in un rapporto egualitario, aprendo la strada anche al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nelle famiglie ha sempre più valore l'affettività e il benessere reciproco. Si tratta oggi di riconoscere i legami affettivi che già compongono le famiglie, ben oltre la consanguineità. Saper vedere quanto nella genitorialità vada dato valore alla consapevole assunzione della responsabilità genitoriale nei confronti del nascituro, qualunque sia l'orientamento
Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, comma 4 della legge 22 aprile 1941, n. 633 ovvero dall'accordo stipulato tra SIAE, AIE, SNS e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAAI, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI il 18 dicembre 2000.
Analisi delle differenze tra lo strumento del patto di famiglia e quello del «trust» ai .fini del passaggio generazionale d'azienda.
FUOCO MEDIATICO E GIUSTIZIA, 2021
C’è stato un momento non lontano, nella storia dell'Italia, in cui la Magistratura si è sentita animata dal «sacro fuoco» di una Giustizia intesa come strumento di controllo della politica italiana e delle istituzioni repubblicane. Le cause di questo fenomeno sono numerose e non ancora tutte indagate, ma tra quelle piú profonde c’è la caratteristica propria dei media di fare la cassa di risonanza di decisioni altrui e di montare casi che influenzino la mentalità comune. Il contributo piú significativo e preoccupante che i media hanno dato al contesto della amministrazione della giustizia è stato quello di aiutare la magistratura politicizzata a sentirsi armata di quella infuocata forza comunicativa che, da sola, non avrebbe avuto. Anche il cinema dal dopoguerra in poi è stato artefice del modo di intendere la giustizia e ha suggerito al vasto pubblico un facile schematismo per giudicare gli eventi e i fatti politici. Seguire il filo conduttore del «film giudiziario» sarà, pertanto, anche riscoprire per sommi capi la storia del nostro Paese sotto il duplice profilo del costume sociale e della veste politica. Utilizzando appropriatamente la Metodologia della lettura strutturale sarà possibile stabilire quale immagine della giustizia gli italiani abbiano e da dove essa provenga. Una buona lettura del cinema, che si trasforma in corretto modo di pensare, ci aiuterà a capire come gli italiani siano stati influenzabili e come lo siano tuttora e su chi sia piovuto e piova ancora il sacro fuoco.
L'ordinamento giuridico europeo è caratterizzato da una serie di principi finalizzati alla tutela dei soggetti. Tale tutela è piena ed effettiva anche quando si può mettere a rischio l' applicazione del diritto europeo negli stati membri. L'ordinamento comunitario si distingue da ogni altra organizzazione internazionale per il sistema giurisdizionale posto a tutela dei soggetti dell'ordinamento, in quanto nella seconda la tutela viene assicurata solo dagli Stati membri, Un sistema articolato su due piani, comunitario e nazionale, formalmente distinti ma coordinati fra loro. Nel piano europeo il sistema giurisdizionale è a doppio grado per alcune competenze (soprattutto nei ricorsi proposti dalle persone fisiche e giuridiche) mentre per altre di grande rilievo comunitario (come il rinvio pregiudiziale) sono concentrate esclusivamente nella Corte di Giustizia. Nel piano nazionale invece i giudici si considerano giudici europei di diritto comune quando giudicano casi di rilevanza comunitaria. Pur potendosi considerare una delle creazioni più riuscite del sistema comunitario, è comunque vero che la tutela assicurata ai diritti dei soggetti comunitari non è ancora adeguata alla quantità e alla qualità delle occasioni di contenzioso che si presentano.
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Oltre la pandemia, 2020