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There is no room in biology for a contrast between man and animal. In life sciences there is space, however, for a plurality of animal species, one of which is the human one. The place of humans, alongside monkeys, within the class mammalia and, in particular, within primates, was already recognized by Linnaeus a hundred years before the publication of the Origin of Species. Furthermore, biological species have not essences: they are not natural kinds in the conventional sense of the term. Thus, biology has no room for the concept of humanity, understood as the essence of Homo sapiens, let alone for that of animality, which should capture the essence of a highly heterogeneous plurality of species. Nel 1735 Carlo Linneo pubblica un opuscolo di sole undici pagine in folio, intitolato Systema naturae, sive regna tria naturae systematice proposita per classes, ordines, genera, &species. All'intero regno animale non sono dedicate più di tre pagine, ma queste contengono un prospetto a...
2019
La letteratura contemporanea fornisce occasioni per confrontarsi con racconti provenienti dall'altra parte del mondo che danno dunque spunti di riflessione e occasioni di un viaggio introspettivo. È il caso di Arcobaleno, romanzo scritto dalla celebre scrittrice giapponese Banana Yoshimoto e pubblicato nel 2002. Si tratta di una scrittrice apprezzata in molte parti del globo i cui romanzi sono tradotti e apprezzati un po' ovunque.
“Circo”, anno XL, 1, p. 26-27, 2008
Studio su alcuni documenti conservati al CEDAC
Trama e ordito dell'animalier 1 Se, seguendo Roland Barthes (1973, p. 63), "Testo vuole dire Tessuto" nel cui intreccio si cela un senso, allora possiamo sovvertire questo assunto, affermando che anche un tessuto è un testo, indossato da un soggetto che "si disfa" al suo interno. Ogni filo di un tessuto esprime, crea e trasforma il corpo che ricopre, lo rende leggibile all'esterno portandolo a rappresentare qualcosa, attualizzando l'immaginario di cui si fa latore.
aut aut, n. 401, pp. 37-50, 2024
Gli animali di Agamben sono pochi. A differenza di Derrida, che, pur dedicandosi esplicitamente alla questione animale solo alla fine della sua carriera, poteva vantarsi però del numero stupefacente di animali che avevano da sempre popolato i suoi scritti, Agamben è sempre stato molto più parsimonioso nell’uso sia di metafore che di figure animali. Sulla scia di Heidegger, Agamben parla piuttosto dell’Animale con la A maiuscola (l’“animot” di Derrida), di un’essenza uniforme e compatta contrapposta a una altrettanto uniforme (e altrettanto fittizia) umanità, declinata ogni tanto in qualche esempio che non raggiunge mai però uno stato sostanziale, non è mai osservato e preso in considerazione per se stesso. In questo articolo prendo allora tre figure animali – l’axolotl, la zecca e il gatto – che sono state usate da Agamben nelle sue analisi dell’animalità in diverse fasi della sua carriera, e le uso per illustrare brevemente tanto i termini che i limiti del discorso agambeniano sull’animalità, cercando anche di mettere in luce dove e quando questo discorso può essere sviluppato e portato oltre le intenzioni del suo autore.
Sulla storicità delle notizie, tramandate dalle fonti e spesso enfatizzate nella pubblicistica, circa l'utilizzo di cani da combattimento nell'esercito romano.
Tra gli Ezzelini dell’Ottocento, in “Moribus antiquis sibi me facere poetam” – Albertino Mussato nel VII centenario dell’incoronazione poetica (Padova 1315-2015), a cura di Rino Modonutti e Enrico Zucchi, Firenze, Sismel – edizioni del Galluzzo, 2017, pp. 241-254.
Ri-vista. Ricerche per la progettazione del paesaggio, 2023
Laurea Triennale. Università La Sapienza di Roma, 2009
Animali figurati. Teoria e rappresentaazione del mondo animale dal Medioevo al Rinascimento, 2019
Liberazioni n. 27, inverno 2016
Il Monastero restituito. Astino: storia, arte, architettura e paesaggio, 2023
“Pesciolini di guerra”. Amministrazione e scandali nelle Terre Liberate e Redente tra guerra, dopoguerra e ricostruzione (1915-1922), in AA.VV., «Le “disfatte” di Caporetto. Soldati, civili, territori 1917-1919, 2019
Zoosemiotica 2.0. Forme e politiche dell'animalità, 2017
"Biblioteca di Via Senato", XVI, 6, giugno 2024, 2024